Aumenti rate Mutui. Segretario Regionale Sicilia “Codici” Zammataro: “Un salasso spaventoso per migliaia di famiglie”

Aumenti rate Mutui. Segretario Regionale Sicilia “Codici” Zammataro: “Un salasso spaventoso per migliaia di famiglie”

La notizia che la Bce ha lasciato il costo del denaro al 4,5 %, e ha fermato la politica di rialzo dei tassi, rischia di trasformarsi in una vittoria di Pirro perché le principali banche centrali probabilmente ridurranno i tassi nel prossimo anno. Addirittura, secondo gli analisti, questo avverrà tra la primavera e l’estate del 2024.

E nel frattempo? Cosa succederà alle famiglie che hanno contratto un mutuo a tasso fisso e soprattutto per quelle che lo hanno variabile?

“Parliamo di decine di migliaia di famiglie italiane che da gennaio del 2022 a oggi si sono viste crescere le rate del mutuo di oltre il 60% con un aggravio complessivo di oltre 3.000 euro- afferma il segretario regionale dell’associazione dei consumatori Centro per i Diritti del Cittadino- “Codici Sicilia” Manfredi Zammataro- un salasso spaventoso con numeri impietosi che riguardano soprattutto il Sud Italia- e la stessa regione siciliana- dove molte famiglie sono monoreddito. Già in queste condizioni molti hanno dichiarato di avere seri problemi con il pagamento del mutuo e se presto la situazione non dovesse migliorare- continua Zammataro- il rischio è che la gente dovrà scegliere se pagare la rata oppure fare la spesa. Le famiglie stanno già facendo economie su molti fronti e se l’unica via possibile diventa quella del risparmio ad oltranza per pagare le rate del mutuo- conclude Zammataro- il rischio è quello di avere un effetto domino che si ripercuoterà sui consumi generali con grossi danni all’intero sistema Italia”.

Ecco come uscire dal sovraindebitamento

Ecco come uscire dal sovraindebitamento

Lancia l’allarme il segretario regionale dell’associazione dei consumatori Manfredi Zammataro: le famiglie e le imprese siciliane sono sempre più indebitate e – complice la crisi economica – il rischio altissimo è quello di consegnare agli usurai e al crimine fette del sistema produttivo.

Gli ultimi dati forniti da Banca d’Italia e Istat, elaborati dalla Cgia di Mestre, uniti all’incremento delle segnalazioni giunte all’associazione CODICI per sovraindebitamento hanno portato Zammataro a illustrare a cittadini e imprese gli strumenti di legge disponibili e a chiedere al mondo della politica attenzione nei confronti dei rischi di infiltrazioni criminali.
 
I debiti che crescono
“Crescono i debiti di famiglie e imprese e crescono i rischi di sovraindebitamento e, conseguentemente, di usura – dice Zammataro -. I dati della Cgia di Mestre parlano chiaramente: la media regionale di aumento dell’indebitamento in Sicilia è stata del 2,6% in più nel 2022 rispetto all’anno precedente, per oltre 31 miliardi di euro di debiti contratti. Mediamente, una famiglia siciliana ha un debito di 15.181 euro”.
“Le aree metropolitane di Catania e Palermo sono le più esposte con quasi 8 miliardi di euro di debiti ma anche le altre province quali Trapani. Agrigento, Caltanissetta hanno visto aumentare di oltre il 3% il loro indebitamento. Il post pandemia, l’aumento del costo delle materie prime, la minore capacità di spesa delle famiglie hanno portato una crisi perdurante che sta mettendo in ginocchio il tessuto economico siciliano costituito da piccole e medie imprese. Negli ultimi mesi sono diversi i casi di sovraindebitamento che abbiamo affrontato come CODICI ma, purtroppo, non tutti si rivolgono al circuito legale e tanti imprenditori sono stati avvicinati da associazioni criminali che offrono il cappio dell’usura”.ù
“Inoltre spesso le famiglie e le imprese sono segnalate alla centrale rischi venendo marchiate da uno stigma: ciò comporta una vera e propria morte sociale e quindi gli strozzini, gli usurai sono sempre dietro l’angolo”. Così Codici chiede “alla luce di questo trend negativo occorrono da un lato interventi celeri da parte del Governo per supportare famiglie e imprese e dall’altro lato servono campagne di informazione sulle opportunità previste dalla legge per poter uscire dalla morsa del sovraindebitamento”.
Quali sono gli strumenti previsti dalla legge per uscire dal sovraindebitamento?

La liquidazione dell’incapiente, è una delle quattro procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento, uno degli strumenti a disposizione dei consumatori. Abbiamo invece il concordato minore come strumento per le imprese che si trovano in una situazione di crisi economica.

“La liquidazione dell’incapiente  è una procedura che può essere concessa in via straordinaria dal tribunale una volta sola nella vita. Chi ha debiti e non ha un patrimonio da destinare alla soddisfazione dei creditori può essere comunque dichiarato dal giudice esdebitato, ovvero libero dai debiti”, dice Zammataro.

“Ci sono delle condizioni però: non deve avere alcun patrimonio, e deve soddisfare il requisito della meritevolezza nell’aver contratto i debiti. Una famiglia numerosa monoreddito ed in affitto che si è indebitata a causa di un evento imprevisto ad esempio potrebbe utilizzare questa procedura.
Il concordato minore invece è un altro tipo di procedura, che permette di dare continuità aziendale e garantire il massimo rimborso per i creditori. Prevede tra l’altro il mantenimento dei posti di lavoro, quindi ha anche una importante funzione sociale di mantenimento della forza lavoro e quindi dei livelli occupazionali”.
“È chiaro quindi – conclude Zammataro -che gli strumenti per fronteggiare il sovraindebitamento ci sono e devono però essere approfonditi con attenzione, ma il messaggio che vogliamo lanciare è che la possibilità per ripartire c’è”.
“Gli Sportelli dell’associazione Codici sono a disposizione di chi si trova in sovraindebitamento per verificare con i propri esperti la strada migliore per uscire da una situazione economicamente difficile numero 095 2180387 o alla mail segreteria.sicilia@codici.org.

Overbooking pratica ricorrente: passeggeri hanno diritto a risarcimenti

Overbooking pratica ricorrente: passeggeri hanno diritto a risarcimenti

E’ un’estate nera sul fronte del trasporto aereo in Sicilia. Oltre l’incendio che ha messo in ginocchio l’aeroporto Vincenzo Bellini di Catania e, di conseguenza, tutto il sistema dei trasporti aerei sono arrivate all’associazione Codici diverse segnalazioni di passeggeri “vittime” dell’odiosa pratica dell’overbooking. In buona sostanza si tratta della pratica per la quale la compagnia aerea emette più biglietti rispetto ai posti disponibili lasciando così a terra gli utenti e causando gravi disagi.
“Specie nel periodo estivo e specie in un momento così difficile per i trasporti aerei in Sicilia essere vittime di overbooking è qualcosa di estremamente disagevole per i passeggeri – spiega il segretario regionale di Codici Manfredi Zammataro -. Abbiamo ricevuto delle segnalazioni che stiamo approfondendo: la legge tutela i passeggeri, in primis c’è un regolamento europeo che assicura compensazioni economiche previste anche dalla Carta dei Diritti del Passeggero”.
“E’ importante che i passeggeri siano coscienti dei loro diritti. In caso di overbooking le compagnie sono tenute a risarcire in base alla distanza chilometrica del volo, si va da 250 euro a 600 euro. Inoltre la compagnia può offrire un altro volo al passeggero che può accettare o meno a fronte di una riduzione del rimborso previsto. Mentre se la compagnia ci offre buoni viaggio e simili il passeggero può rifiutare queste soluzioni”.
“Ma non basta – prosegue Zammataro – poiché oltre al rimborso la compagnia deve restituire il costo del biglietto a prezzo pieno. Qualora il passeggero scegliesse di prendere un altro volo la compagnia dovrà rimborsare le spese sostenute, ad esempio relative ai pasti, e nel caso il volo dovesse partire la giornata successiva, si dovranno rimborsare anche le spese del pernottamento”.

“Il consiglio – conclude il segretario regionale di Codici Sicilia – è sempre quello di recarsi con anticipo in aeroporto e in caso di overbooking farsi rilasciare una attestazione dell’accaduto dalla compagnia aerea. Per azioni di risarcimento è possibile chiedere informazioni al numero 095 2180387 o alla mail segreteria.sicilia@codici.org“.

Catania senza energia elettrica anche per 120 ore: ecco come chiedere il rimborso

Catania senza energia elettrica anche per 120 ore: ecco come chiedere il rimborso

Lemergenza energia elettrica” che ha colpito la Sicilia ed in particolare la città di Catania e lintera provincia sta lentamente rientrando ma sono pesanti i danni sul territorio, colpito nei suoi gangli vitali: imprese, aziende turistiche, cittadini fragili, enti pubblici.

Danni per milioni di euro che hanno messo in ginocchio larea etnea e così il segretario regionale dellassociazione dei consumatori Centro per i Diritti del Cittadino – CODICI Sicilia Manfredi Zammataro preannuncia la presentazione di un esposto in Procura per accertare le responsabilità di questo disastro e chiede adeguati indennizzi per ristorare gli utenti dei danni subiti.

Lassenza di energia elettrica per giorni e giorni – dice Zammataro – è una situazione intollerabile che ha causato danni irreparabili per milioni di euro, soprattutto per una Città come Catania, con  unarea metropolitana che supera il milione di abitanti e che ha visto in questi anni un flusso costante di presenze turistiche e di eventi.

E- distribuzione deve rispondere di un mancato adeguamento infrastrutturale. La Sicilia è al primo posto in Italia per numero di interruzioni di energia elettrica e per tempi di sospensione del servizio. Lapocalisse vissuta a Catania – con anziani ricoverati per il gran caldo, Ospedali costretti a rinviare le visite ambulatoriali, lidi che hanno dovuto chiudere durante in piena stagione estiva, bar e negozi che hanno dovuto smaltire enormi quantità di cibo andato a male, sale ricevimenti che hanno dovuto annullare banchetti di matrimonio ed eventi, alberghi che hanno accolto clienti senza luce e acqua – non può passare sotto silenzio.

 

IL NODO MANCATI INVESTIMENTI E LE RESPONSABILITÀ DA ACCERTARE

 

Quello che è davvero inquietante è che nel  “piano di lavoro per lincremento della resilienza del sistema elettrico 2022/24” redatto proprio da E- Distribuzione, erano previsti i rischi di distacchi per le alte temperature e per la maggiore richiesta di energia. Allora ci chiediamo come mai Enel distribuzione non ha potenziato per tempo la rete e linfrastruttura? Davvero si doveva attendere un evento così catastrofico affinché si comprendesse da parte del Distributore la necessità di una grande azione di riqualificazione delle rete energetica ormai vetusta? E perché a farne le spese devono essere i Cittadini, gli imprenditori e le Comunità Locali?

Ci domandiamo quindi: quello che è accaduto, era davvero evitabile? Ed in caso affermativo, chi sono i responsabili di questo disastro? Per avere risposte a queste domande stiamo predisponendo un esposto da depositare in Procura al fine di chiedere laccertamento della verità. Chi ha sbagliato dovrà pagare e a poco serviranno gli indennizzi previsti dallArera per gli utenti a fronte del grave danno subito, anche dimmagine”, aggiunge Zammataro.

 

INDENNIZZI AUTOMATICI A CHI SPETTANO?

“Sul punto appare utile precisare – prosegue Zammataro – che gli indennizzi automatici sono somme che il gestore deve versare per mancato rispetto degli standard specifici di qualità fissati dall’Autorità e che gli utenti si ritroveranno nella prossima bolletta. In particolare la Delibera n.172/07 dell’ARERA individua i cosiddetti  standard territoriali, ossia la durata dellinterruzione di energia elettrica senza preavviso, che, se oltrepassata, dà diritto allindennizzo automatico. Nello specifico, per quanto attiene le città con alta concentrazione (più di 50.000 abitanti) la durata massima del distacco non può superare le 8 ore, nei centri di media ampiezza con media concentrazione (tra 5.000 e 50.000 abitanti) le 12 ore mentre nei paesi e aree rurali con bassa concentrazione (meno di 5.000 abitanti) il tetto massimo è di 16 ore. Tali standard si applicano alle utenze domestiche ovvero alle imprese a bassa tensione, mentre per le imprese in media tensione il tetto massimo sarà di 4, 6 e 8 ore.

Al superamento dei succitati standard si ha diritto all’indennizzo automatico che sarà cosi quantificato: per le utenze domestiche è previsto un indennizzo che varia dai 30 euro fino ad una soglia massima di 300 euro. Per i  consumatori e le imprese con potenza inferiore o uguale a 100 kW sono indennizzi che variano dai 150 euro, fino ad un massimo di 1.000 euro, mentre per le utenze di consumatori con potenza superiore a 100 kW, è previsto l’importo di 2 euro per ogni kW, più 1 euro a kW ogni 4 ore, fino alla soglia massima di 3.000 euro. Per le imprese con potenza superiore a 100 kW, in media tensione, sono previsti 1,50 euro per ogni kW e 0,75 euro a kW per ogni ulteriori 2 ore, fino ad un massimo di 6.000 euro.

 

IL RISARCIMENTO PER GLI ULTERIORI DANNI SUBITI

E’ bene precisare però che il versamento dell’indennizzo automatico non esclude, per l’utente, la possibilità di rivolgersi al Tribunale per ottenere anche l’ulteriore risarcimento del danno subito. “Per tale motivo consigliamo di verificare che gli elettrodomestici funzionino regolarmente  – afferma Alessandra Votta esperta del settore energetico del CODICI. In caso contrario, è importante segnalare il danno subito ed in questo è utile fornire anche la documentazione dellelettrodomestico messo fuori uso dal blackout, come lo scontrino di acquisto, utile anche per quanto riguarda la garanzia. Non bisogna poi dimenticare altri aspetti, tuttaltro che secondari. Pensiamo agli effetti sulla salute per chi magari non ha potuto utilizzare unapparecchiatura medica o si è ritrovato senza aria condizionata o ha dovuto buttare dei farmaci. Pensiamo, inoltre, a chi magari essendo in smart working e non ha potuto consegnare in tempo un lavoro. Le situazioni sono diverse e tutte delicate. Bisogna poi tenere in considerazione anche le contromisure adottate dalle compagnie. Ci sono giunte segnalazioni, ad esempio, da condomini che dopo essere rimasti senza corrente, hanno visto arrivare un camion con un gruppo elettrogeno. Lelettricità è tornata, ma sono stati costretti a vivere con le finestre chiuse per attutire il rumore assordante. Anche questo è un disagio. Il consiglio, quindi, è di prendere nota dei disservizi, registrando durata e conseguenze, e di segnalare tutto. Eventi del genere, per quanto eccezionali, non possono e non devono ricadere sui consumatori”.

Infine – conclude il segretario regionale di Codici -la nostra solidarietà va ai cittadini, agli imprenditori e ai Sindaci che sono anchessi parte lesa. Da adesso, una volta rientrata lemergenza, lavoreremo con tutti gli strumenti di legge per ottenere verità e ristori”.

L’Associazione Centro per i Diritti del Cittadino – CODICI SICILIA ha attivato uno sportello dedicato per offrire assistenza ai cittadini e alle imprese. E’ possibile chiedere informazioni al numero 095 2180387 o alla mail segreteria.sicilia@codici.org

Liquidazione dell’incapiente, un’occasione unica per ripartire

Liquidazione dell’incapiente, un’occasione unica per ripartire

Una speranza per chi ha perso tutto. È la liquidazione dell’incapiente, una delle quattro procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento, uno degli strumenti a disposizione dei consumatori che l’associazione Codici è pronta studiare per verificare requisiti e condizioni del richiedente, nell’ambito dell’attività di assistenza promossa presso i propri Sportelli in questo momento così difficile.

“Bisogna fare una premessa importante – sottolinea Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, ovvero quando ci troviamo di fronte ad una situazione difficile, non dobbiamo farci assalire dalla paura o dalla vergogna. Non è semplice gestire o convivere con i debiti, ma nascondere o negare la realtà peggiora solo le cose. E questo vale anche per casi all’apparenza banali o che non si reputano importanti. Il gioco d’azzardo, ad esempio, viene trattato da alcuni come un qualcosa di poco conto, uno sfizio più che un vizio. In realtà è un pericolo, perché può trasformarsi in ludopatia e la ludopatia ha un ruolo importante nel sovraindebitamento. Quindi, attenzione e coraggio, perché anche quando tutto sembra perduto c’è la possibilità per ripartire”.

“La liquidazione dell’incapiente – spiega Roberto Eduardo, Rappresentante dell’associazione Presidium Debitores – è una procedura che si può fare una volta sola nella vita. Chi ha debiti e non ha nulla da destinare ai creditori può essere dichiarato dal giudice esdebitato, ovvero libero dai debiti. Non deve avere patrimonio, deve essere spoglio di qualsiasi bene, e deve essere meritevole. Una famiglia numerosa monoreddito ed in affitto può rientrare in una situazione del genere. È chiaro che sono casi particolari e bisogna studiarli con attenzione, ma la possibilità per ripartire c’è. E questo vale anche per le imprese. Pensiamo al concordato minore. È un altro tipo di procedura, che permette di dare continuità aziendale e garantire il massimo rimborso per i creditori. Prevede tra l’altro il mantenimento dei posti di lavoro, quindi ha anche una funzione sociale tutt’altro che trascurabile”.

Gli Sportelli dell’associazione Codici sono a disposizione di chi si trova in sovraindebitamento per verificare con i propri esperti la strada migliore per uscire da una situazione economicamente difficile. È possibile richiedere assistenza al numero 0952180387 o alla mail segreteria.sicilia@codici.org oppure visitando il nostro sito www.codicisicilia.org.