Mafia e scommesse, Codici parte civile nel processo di Palermo

da | Usura

La scommessa di Cosa Nostra 

“Quello che emerge in maniera netta – afferma l’avvocato Giovanni Crimi, legale di Codici – è l’interesse della mafia per il settore del gioco e delle scommesse, caratterizzato dall’introito nelle casse dell’organizzazione di ingenti somme di denaro, che vengono utilizzate per le esigenze delle famiglie mafiose e per essere riciclato in attività economiche gestite dall’organizzazione criminale stessa. Capitali utilizzati, al tempo stesso, per rafforzare sul territorio le capacità operative del gruppo mafioso”.

L’operazione “All in” 

Attraverso l’operazione “All in”, gli specialisti antimafia del Gico del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Palermo hanno scoperto l’infiltrazione di Cosa Nostra nel lucroso settore economico della gestione dei giochi e delle scommesse sportive (qui i dettagli dell’operazione). In particolare, è stata portata alla luce un’organizzazione criminale che, grazie all’abilità imprenditoriale di alcuni indagati ed ai benefici derivanti da accordi “di reciproco vantaggio” costituiti negli anni con i principali mandamenti mafiosi palermitani, aveva acquisito la disponibilità di un numero sempre maggiore di licenze e concessioni per l’esercizio della raccolta delle scommesse, fino alla creazione di un “impero economico” costituito da imprese giunte nel tempo a gestire volumi di gioco per circa 100 milioni di euro, formalmente intestate a “prestanome” compiacenti. Arresti, sequestri fino ad arrivare al processo, in cui l’associazione Codici è pronta a fare la sua parte a difesa della legalità.

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