Sicilia, in migliaia di famiglie in sovraindebitamento. Zammataro (Codici): “Situazione socio-economica che diventa terreno fertile per l’usura”
In Sicilia migliaia di famiglie si trovano in una situazione di sovraindebitamento (inteso come situazione patologica di perdurante stato di impossibilità a far fronte, con le proprie entrate, alle uscite) con un peso, in media, di oltre 15.000 euro per ogni singolo nucleo. Questo è il quadro fornito dall’elaborazione dell’ufficio studi Cgia di Mestre su dati Banca Italia e Ismat per l’anno 2021 e il 2022 che segna una variazione del 2,6 % nell’Isola contro i 3,5 % nazionali.
“Parliamo di una vera e propria emergenza sociale che va al di là della semplice insolvenza- afferma il segretario regionale dell’associazione dei consumatori Centro per i Diritti del Cittadino- “CODICI SICILIA” Avv. Manfredi Zammataro – inflazione e caro bollette hanno aggravato la situazione economica di molti: una famiglia monoreddito o con due lavoratori part-time deve far fronte alle spese dell’affitto di casa, alle rate della macchina e di tutte quelle “uscite” che non sono voluttuarie ma servono alla semplice sopravvivenza. In sostanza, il rischio di povertà assoluta è sempre più concreto”.
I dati sviluppati dall’ufficio studi Cgia di Mestre certificano un trend tutto italiano che, inevitabilmente, si ripercuote in Sicilia dove gli stipendi sono più bassi rispetto che al Nord.
“Bisogna smentire il falso mito che nella nostra regione il costo della vita è più contenuto se paragonato ad altre regioni come la Lombardia o il Veneto- prosegue l’avvocato Zammataro- gli ultimi dati sull’infrazione dimostrano, al contrario, che a Palermo o a Catania il costo della vita è equiparato a quello di molte altre città del Nord”.
Con l’aggravarsi della propria situazione finanziaria le famiglie non riescono più ad onorare i propri debiti e questo, inevitabilmente, li preclude l’accesso al credito legale perché vengono segnalati al Crif.
“Spesso non vedono altra soluzione se non quella di rivolgersi agli strozzini e ciò crea un circolo vizioso da cui è molto complesso uscirne. Non solo- continua il segretario regionale dell’associazione dei consumatori Centro per i Diritti del Cittadino- “CODICI SICILIA”- per i diretti interessati manca anche un’educazione finanziaria seria: il boom esponenziale di accesso molto facile al credito al consumo (ovvero comprare qualsiasi cosa in comode rate oppure la cessione del quinto dello stipendio) ha impedito alle famiglie di rendersi realmente conto dell’ammontare totale delle spese che incidono sul loro bilancio dove non ci sono più investimenti ma solo una enorme e continua perdita”.
Oggi ci sono delle normative per aiutare famiglie e imprenditori ad uscire dalla situazione di sovraindebitamento, scongiurare il ricorso a usurai, prevenire gesti estremi e riprendere in mano la propria vita. La legge n.3 del 2012 (poi convertita in legge antisuicidi e oggi conosciuta come codice della crisi di impresa) tra le varie possibilità prevede di poter stralciare i propri debiti attraverso la liquidazione controllata, la ristrutturazione dei debiti, il concordato minore e la esdebitazione dell’incapiente.
“Queste sono leggi vanno maggiormente diffuse tra la gente- conclude l’avvocato Zammataro- ma per farlo bisogna prendere contezza del fatto che il sovraindebitamento è un problema sociale perché, se continua a persistere lo stereotipo del debitore che non vuole pagare, si rischia di non fare mai passi avanti. La nostra struttura, capillarmente diffusa su tutto il territorio nazionale, ha un punto di osservazione privilegiato del problema perché da noi si rivolgono migliaia di persone e registriamo tantissime esperienze di questo tipo”.