Truffa delle forniture di energia “green” a basso costo, Codici Sicilia prepara esposto in Procura per fare luce sulla vicenda

Truffa delle forniture di energia “green” a basso costo, Codici Sicilia prepara esposto in Procura per fare luce sulla vicenda

In tempi di crisi e caro energia spesso i consumatori vengono bersagliati da proposte allettanti di risparmio che, in alcuni casi, nascondono delle vere e proprie truffe. E’ il caso accaduto a centinaia di famiglie siciliane che avevano sottoscritto l’offerta commerciale di un’azienda, la E+E Spa, che proponeva ingenti risparmi energetici con una fornitura a prezzo basso e bloccato grazie – a detta dell’azienda – alle fonti rinnovabili. In particolare, secondo quanto appreso da alcune segnalazioni la proposta “super vantaggiosa” prometteva a coloro che aderivano sottoscrivendo il contratto che l’energia prodotta da pale eoliche veniva indirizzata direttamente a casa del cliente, attraverso la fornitura di una scatola di plastica collegata ad una App che la gestisce. Tutto questo avrebbe promesso ben 20 anni senza ricevere nessuna bolletta! Ma v’è di più, il tutto sarebbe stato fiscalmente deducibile tramite la detrazione fiscale prevista per legge “Bonus fiscale per il risparmio energetico” pari al 65%.

In realtà l’azienda dopo aver stipulato contratti per migliaia di euro con gli ignari utenti è sparita nel nulla abbandonando gli utenti ai pagamenti rateali sottoscritti con due finanziarie e con costi che arrivano sino a 40mila euro. Dopo qualche mese però i consumatori hanno ricevuto un messaggio di risoluzione del contratto e l’attivazione di una fornitura con il Servzio Elettrico Nazionale.

Sul caso è intervenuto il segretario regionale del Centro per i Diritti del Cittadino CODICI Sicilia Manfredi Zammataro: “In un periodo così complesso per le famiglie ci troviamo dinanzi a una truffa ben orchestrata e che prevedeva, tra l’altro, anche la consegna agli utenti di un dispositivo elettronico che altro non era che un amperometro. Così i consumatori dopo le prime bollette scontate si sono trovate a dover pagare sia i costi dell’energia che le rate alle società finanziarie, visto che avevano sottoscritto dei contratti di finanziamento correlati”.
“Si parla di contratti con le finanziarie per migliaia di euro in molti casi – continua Zammataro – e addirittura gli utenti che hanno revocato le disposizioni di pagamento in favore delle società finanziarie sono finiti nella centrale rischi indicati quali cattivi pagatori e in alcuni casi sono iniziate le operazioni di recupero credito”.

“La nostra associazione, sempre al fianco dei cittadini, è scesa in campo per tutelare tutti coloro i quali sono stati vittima di questo raggiro e per far sì che si annullino i contratti posti in essere con l’azienda “fantasma” e con  le rispettive finanziarie. Inoltre abbiamo predisposto un esposto  che presenteremo alla Procura della Repubblica per chiedere di fare luce sulla vicenda. Per tale ragione abbiamo attivato uno sportello dedicato per raccogliere le segnalazioni da parte di chi è stato vittima del raggiro e pertanto invitiamo tutti coloro che si trovano in tale situazione a contattare il numero 095.2180387 o a scrivere una mail al nostro indirizzo  segreteria.sicilia@codici.org per raccontarci la propria storia”.

Processo fiancheggiatori di Messina Denaro, Codici ammessa parte civile

Processo fiancheggiatori di Messina Denaro, Codici ammessa parte civile

L’associazione Codici, Centro per i Diritti del Cittadino, è stata ammessa tra le parti civili dal gup del Tribunale di Palermo nel processo penale a carico di 35 presunti fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro scaturito dall’ultima operazione di polizia denominata Hesperia, avvenuta lo scorso mese di settembre. Diversi i reati contestati ai vari imputati tra cui associazione di tipo mafioso, estorsione, turbata libertà degli incanti e detenzione illecita di sostanze stupefacenti commessi a Marsala, Campobello di Mazara, Paceco, Trapani, Petrosino, Mazara del Vallo, Palermo e Porto Empedocle. La maggior parte degli imputati hanno optato per il rito abbreviato e il Giudice dovrà pronunciarsi sul rito alla prossima udienza del 20 febbraio.

Ammesse alla costituzione quali parte civile anche altre associazioni del territorio e i Comuni di Castelvetrano e Campobello di Mazara.
Le indagini hanno portato alla scoperta di attività di infiltrazione mafiosa nel tessuto economico del trapanese mediante condizionamenti nelle aste giudiziarie presso il Tribunale di Marsala e nella gestione di sale da gioco.
 
L’avvocato Giovanni Crimi rappresenta nel procedimento l’associazione Codici: “Siamo soddisfatti per l’ammissione quale parte civile. Siamo fortemente convinti che l’attività svolta dalle Associazioni, dalle scuole e dalla società civile in generale é determinante per la lotta alla mafia e quindi é necessario che le aggregazioni si adoperino convintamente e massicciamente per contribuire all’estirpazione di un fenomeno che ha determinato, tra l’altro, lo spargimento di tanto sangue innocente e il mancato sviluppo dei territori ove tale criminalità prospera ed è più attiva “.

Codici è anche parte civile in altri processi contro Messina Denaro o i suoi fiancheggiatori che dovranno celebrarsi a breve o tuttora pendenti presso i Tribunali di Palermo e Agrigento.

“Continua indefesso l’impegno di Codici per la legalità ed a sostegno del grande lavoro condotto ogni giorno dalle Forze dell’Ordine dalla Magistratura– conclude il segretario regionale Manfredi Zammataro – dal canto nostro non possiamo che evidenziare come sia però  fondamentale nella lotta alla Mafia la collaborazione dei cittadini e per questo non ci stancheremo mai di lavorare sul territorio per sensibilizzare le vittime di reati mafiosi a denunciare all’Autorità Giudiziaria in modo da poter consentire una quanto più forte ed immediata risposta dello Stato”.
 

Per info: segreteria.sicilia@codici.org oppure telefonare al 0952180387