da ufficio | Apr 17, 2023 | Malasanità
Tante supposizioni, molti dubbi, una certezza atroce. Un bimbo di 4 mesi è morto sabato scorso al Policlinico di Messina per un’emorragia celebrale. A causarla sarebbe stata una caduta accidentale in casa, ma il motivo delle indagini avviate dalla Procura e dell’esposto presentato dall’associazione Codici sono le dimissioni dopo il primo ricovero in ospedale.
“Ci sono degli aspetti da chiarire – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e per questa ragione abbiamo deciso di intervenire con un esposto in Procura. Da anni ci occupiamo di malasanità. Non è possibile dire se si tratti di un nuovo caso, di sicuro bisogna approfondire la vicenda, soprattutto per quanto riguarda il primo ricovero. C’è da fare chiarezza sui soccorsi, se ci sono stati ritardi o omissioni”.
Stando alle prime ricostruzioni, il bimbo sarebbe caduto accidentalmente a casa, a Barcellona Pozzo di Gotto, ed i genitori l’hanno trasportato all’ospedale Fogliani di Milazzo. Qui la vicenda si tinge di giallo. I sanitari avrebbero accertato che le condizioni del piccolo non erano gravi al punto da rendere necessario un ricovero, anche in osservazione, e per questo avrebbero disposto le dimissioni. Una volta tornato a casa, le condizioni del bimbo sarebbero precipitate. Dopo il ritorno al Pronto Soccorso, la decisione del trasferimento al Policlinico di Messina, dove è emersa la gravità della situazione. In seguito ad una risonanza magnetica, i medici avrebbero scoperto una vasta emorragia alla testa, disponendo un’operazione d’urgenza. Un intervento, purtroppo, vano.
L’associazione Codici si occupa da anni di malasanità con azioni legali volte alla tutela dei diritti dei pazienti. È possibile segnalare eventuali irregolarità al numero 0952180387 oppure scrivendo all’indirizzo e-mail segreteria.sicilia@codici.org.
da ufficio | Feb 1, 2023 | Bollette
Un bonus per le forniture di energia elettrica per gli abitanti delle isole Eolie rimasto lettera morta. E’ quanto evidenzia Giovanni Riccobono, Utility Manager e responsabile dello sportello Energia di Codici Sicilia, raccontando la storia di una signora che da due anni non riceve questa agevolazione.
“La signora, residente nelle Isole Eolie, si è rivolta alla nostra associazione per comprendere come mai non avesse mai ricevuto negli ultimi due anni il bonus energetico previsto in bolletta per chi rientra in determinati parametri ISEE. Da un confronto con fornitore/distributore di Favignana (SEA) è emerso che la responsabilità sia di ARERA che non ha ancora regolamentato il riconoscimento di tale bonus per le forniture di energia elettrica sulle reti di distribuzione non interconnesse”, spiega Riccobono.
“Quindi – a titolo di esempio – tutti i cittadini di Favignana, Levanzo e Marettimo oltre a dover fare i conti con il caro energia si trovano privati di questa agevolazione – prosegue – e appare una condizione iniqua e discriminante”.
“Spiace constatare – conclude il segretario regionale di Codici Manfredi Zammataro – che i diritti dei cittadini alla fruizione di un bonus vengano disattesi. Specie in un momento drammatico come quello attuale, ove si rischia la vera e propria povertà energetica, occorre che tutte le istituzioni lavorino sinergicamente per tutelare gli utenti. Stiamo parlando delle isole che vivono già di per sé una condizione di svantaggio per motivi geografici e che hanno i requisiti di natura economica per fruire dell’agevolazione. Solleciteremo l’Arera a concludere l’iter per il riconoscimento del bonus affinché i cittadini eoliani ne possano fruire così come previsto”.
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Per info: segreteria.sicilia@codici.org oppure telefonare al 0952180387
da ufficio | Gen 25, 2023 | Ambiente
L’associazione Codici è stata ammessa dal Tribunale Penale di Messina quale parte civile nel processo che si celebra a Messina e che ha portato a 28 rinvii a giudizio per un traffico di rifiuti speciali scoperto dalla Direzione distrettuale Antimafia e dalla Guardia di Finanza.
Nell’operazione sono stati sottoposti a sequestro preventivo mezzi e complessi aziendali per un valore di oltre due milioni di euro e le accuse riguardano diversi titolari di ditte e rappresentanti di società operanti nel settore dell’edilizia, i quali si sarebbero rivolti a un gruppo che gestiva una discarica abusiva di ben 38.000 metri quadri nella città dello Stretto.
L’associazione Codici era rappresentata in aula dai legali avv. Manfredi Zammataro e Mario Emanuele Campione.
“Siamo soddisfatti del riconoscimento dell’interesse collettivo che tuteliamo segnatamente l’ambiente, attraverso l’ammissione nel processo come parte civile -afferma il segretario regionale di CODICI Sicilia Manfredi Zammataro, secondo il quale “purtroppo ancora una volta l’immagine della Sicilia viene macchiata da una storia di inquinamento ambientale che coincide con i loschi interessi dei clan. Auspichiamo -conclude Zammataro – che si faccia piena giustizia su una vicenda torbida che danneggia tutti i siciliani e chi fa imprenditoria in maniera sana e onesta”.
Per info: segreteria.sicilia@codici.org oppure telefonare al 0952180387