“Quelli emersi dalle indagini condotte dalle Fiamme Gialle rappresentano fatti di estrema gravità” ha affermato l’avv. Manfredi Zammataro, presidente di CODICI – Centro per i diritti del cittadino – Sicilia “Ci complimentiamo con l’impeccabile lavoro svolto dalle Forze dell’Ordine che ha permesso di portare alla luce l’attività criminale dei 23 coinvolti e di rintracciare i movimenti di denaro derivanti da finanziamenti pubblici e re-indirizzati verso il loro personale, nonché indebito profitto”.
Di questa mattina la notizia del blitz della Guardia di Finanza che avrebbe tratto in arresto ben 23 soggetti, tra i quali funzionari e dipendenti dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Vincenzo Bellini” di Catania: le accuse, quelle di peculato, ricettazione, riciclaggio, associazione a delinquere.
L’ordinanza emessa dal GIP ha disposto il sequestro di beni per la cifra di 14 milioni di euro: accumulati grazie alla continua appropriazione indebita di finanziamenti pubblici per quasi un decennio (dal 2007 al 2016), ottenuti peraltro attraverso la falsificazione di firme e compilando mandati di pagamento differenziando le causali.
Coinvolte anche varie imprese commerciali – ben 20 – accusate di complicità con quanto commesso, in quanto destinatarie di pagamenti per servizi e prestazioni (di cui era destinatario il Bellini) mai davvero effettuate.
“La condotta dei diversi funzionari e impiegati dell’Istituto, se quanto emerso dalle indagini dovesse essere confermato in sede legale, è non solo criminale ma anche vergognoso: che siano proprio alcuni dirigenti e dipendenti di un Istituto educativo, fondato al fine di formare i giovani, futuri musicisti nel caso specifico, ad essere accusati di reati gravi quali peculato, ricettazione, riciclaggio ecc. (spendendo peraltro privatamente i vari milioni rubati nel corso degli anni in beni di lusso quali gioielli, abiti firmati e vacanze) costituisce un pessimo esempio morale in primis per i futuri cittadini che frequentano l’Istituto, nonché per tutti coloro che confidano nelle Istituzioni scolastiche ed educative affidando loro i propri figli affinché siano adeguatamente formati” ha ulteriormente dichiarato l’avv. Zammataro “Al di là di tutto ciò, quanto venuto fuori dalle indagini della Guardia di Finanza, rappresenta di per sé un reato grave, del quale i diversi destinatari del fermo dovranno rispondere in sede processuale. La nostra associazione pertanto presenterà esposto per costituirsi parte civile al processo che si terrà”.