di Luigi Gabriele. Gli italiani finalmente hanno scoperto che nelle loro bollette è caricato di tutto, anche le morosità, quello che non hanno capito è che verranno inseriti anche i debiti lasciati dalle aziende che operano in questo sistema e che sono fallite.
A Radio Cusano Campus, ieri abbiamo fatto un lungo approfondimento, per risentirlo cliccate qui
Pur confermando il nostro convincimento che questo è stato il peggior collegio fino ad oggi e che il prossimo, avrà soprattutto il gravoso compito di far recuperare credibilità all’istituzione autorità, dove ci sono anche bravissimi tecnici, preferisco dare una serie di chiarimenti su quella che non vorrei diventasse una Fake news.
Confermo la mia dichiarazione a margine della notizia: in questo paese, si socializzano i debiti ma si privatizzano i profitti.
Come nel caso di chi vince gare pubbliche o rifornisce grandi energivori (o spesso non disalimentabili), che o per la cattiva fede o incapacità, giocano con i soldi, tanto si sa che i debiti verranno spalmati sui consumatori.
Idem vale per i Furbetti del gas o per i furbetti del dispacciamento, ai quali oggi si aggiungono i Furbetti delle morosità.
Da leggere l’approfondimento di staffettaquotidiana per chiarire alcune questioni sulla notizia.
Bisogna fare attenzione, in questa vicenda, per gioco forza ed anche un po per la loro vicinanza numerico/temporale, si confondo e/o mischiano due delibere diverse con contenuti molto differenti tra loro ma apparentemente uguali.
I documenti incriminati:
Con la delibera 50/2018/R/EEL l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) dàprima attuazione alla disciplina transitoria in tema di esazione degli oneri generali del sistema elettrico (introdotta con la delibera 109/2017/R/EEL), confermando l’attuale gestione degli oneri generali di sistema, che sono addebitati ai clienti dai venditori che li versano alle imprese distributrici e che a loro volta li corrispondono alla CSEA (Cassa per i servizi energetici e ambientali) e al GSE (Gestore dei servizi energetici), e introducendo specifici meccanismi di reintegrazione degli stessi oneri generali versati ma non riscossi e non recuperabili da imprese distributrici.
Con il documento per la consultazione 52/2018/R/eel l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) illustra gli orientamenti in merito al meccanismo di riconoscimento agli utenti del trasporto degli oneri generali di sistema altrimenti non recuperabili che gli stessi risultano aver regolarmente versato alle imprese distributrici e non aver incassato dai clienti finali.
Tale meccanismo, insieme a quello di reintegrazione per le imprese distributrici (delibera 50/2018/R/eel) completa la disciplina transitoria in tema di esazione degli oneri generali del sistema elettrico (introdotta con la delibera 109/2017/R/eel).
Facciamo un po di chiarezza:
Il provvedimento di cui si è parlato tanto nella cronaca giornalistica, è una consultazione pubblica, ed è ancora in corso consultazione 50/2018(a cui possono partecipare tutti, anche i singoli cittadini, scadrà il 26 febbraio), e si pone l’obbiettivo di spalmare sugli utenti finali le morosità sugli oneri di sistema che lasciano gli operatori insolventi nei confronti dei distributori di rete.
Mentre i 200 milioni a cui fa riferimento sempre la cronaca giornalistica, sono riferibili ad un altra questione. La questione disciplinata nella delibera 50/2018 che disciplina il buco lasciato da alcuni venditori di energia falliti, e che, secondo la decisione dell’autorità, dovrebbero essere coperti dai consumatori.
Il grande assist che ci ha dato questa notizia, che seppur male interpretata, è quello di averci dato la possibilità di chiarire o dire a tutti gli italiani, che le morosità degli insolventi domestici e non, sono già socializzate in bolletta e questo avviene da anni, sia per il gas che per l’energia e di recente anche per l’acqua.
Quello che qui si vuole integrare (delibera 50/2018), sempre nelle bollette, sono le nefandezze(ovvero i debiti), generate dai furbetti del quartierino. E questo è inaccettabile!
La delibera a cui si fa riferimento nella cronaca giornalistica, si chiama deliberazione 52/2018 e riguarda la parte della bolletta limitata agli oneri generali di sistema previsti per legge.
In particolare, il riconoscimento individuato dall’Autorità per i soli distributori è parziale e attiene ai soli oneri generali di sistema già da loro versati ma non incassati da quei venditori con cui, a fronte della inadempienza di questi ultimi, i distributori hanno interrotto il relativo contratto di trasporto di energia, di fatto sospendendo così a tali soggetti la possibilità di operare nel mercato dell’energia.
Gli oneri di sistema rappresentano il 19 % della bolletta e consistono nelle seguenti voci:
Un meccanismo, parziale quindi e finalizzato a garantire il gettito degli oneri di sistema da assicurare per legge, che l’Autorità ha strutturato in tal modo per adempiere ad una serie di sentenze della giustizia amministrativa che hanno annullato le precedenti disposizioni dell’Autorità in tema. La regolazione precedente imponeva ai venditori la prestazione di garanzie finanziarie in favore delle imprese distributrici anche a copertura degli oneri generali di sistema. Le pronunce della giustizia amministrativa sostengono che la legge pone in capo esclusivamente ai clienti finali, e non alle imprese di vendita, nè ai percettori degli incentivi, gli oneri generali di sistema, con la conseguenza che l’Autorità non avrebbe il potere di imporre il citato sistema di garanzie alle imprese di vendita negando che il rischio di mancato incasso degli oneri generali di sistema da parte dei clienti finali sia dei venditori.
Chi sono i morosi del sistema elettrico?
Se poi invece vogliamo realmente sapere chi sono i morosi ovvero quelli che non pagano le bollette che come dicevo prima, già sono da anni socializzati, dobbiamo fare riferimento al documento ufficiale di ARERA(Autorità) che secondo il “Monitoraggio retail”indagine annuale a cui l’autorità ha l’obbligo di svolgere, pubblicato a novembre 2017, nel 2016 le morosità del sistema elettrico incidevano per 6 miliardi(di morosità totali) di euro su un ammontare di 61 miliardi di fatturazione complessiva.
Tra i morosi, solo 1,4 miliardi sono addebitabili ai consumatori DOMESTICI, il restante 4,6 miliardi fa riferimento ad utenti di Altri Usi e Media tensione(principalmente PA, Partite Iva e altri soggetti diversi dal consumatore domestico).
Quali sono le Tipologie di utenze?
Le utenze commercialmente si dividono in:
Utenza domestica:
Con il termine utenze domestiche si intende classificare quelle utenze di beni o servizi che riguardano abitazioni o immobili destinati all’abitazione(compresi garage, cantine, posti auto etc.) predisposti all’allacciamento alla rete idrica, alla corrente elettrica, al gas alla rete telefonica
- “utenza domestica”, ossia a un cliente che utilizza l’energia elettrica consegnata in un unico punto di prelievo (un solo POD e un solo contatore) per alimentare la sua abitazione (di residenza o meno) e le relative applicazioni (ad esempio le pompe di calore per il riscaldamento degli ambienti), i locali annessi o pertinenti all’abitazione, i punti di ricarica privata per veicoli elettrici e i servizi generali in edifici composti da massimo due unità immobiliari;
In questa categoria rientrano quindi solo i privati cittadini e le abitazioni.
- “utenza usi diversi” ossia a un cliente che utilizza l’energia elettrica per usi diversi da quelli di cui al precedente punto (ad esempio per alimentare un negozio, un ufficio ecc).
Partite iva, Enti pubblici, PA, e tutti coloro che sono diversi dal singolo utente.
Utenze in Media tensione:
Utenti definibili come operatori di grandi dimensione o energivori .
Quindi in totale, i domestici sul sistema elettrico rappresentano solo 1/3 delle utenze.
E’ arrivato il momento quindi, di rivedere proprio gli oneri di sistema e tutte le altre voci che forniscono rendite alla filiera del settore, la quale gode di immunità da fallimenti e di ricavi non più sostenibili e giustificabili.
Proposte pro consumatori:
- Ridurre il peso degli oneri di sistema razionalizzando le numerose voci ed eliminando quelle ormai anacronistiche e non coerenti con la spesa delle famiglie;
- Annullare la riforma tariffaria che ha previsto di spalmare in modalità fissa sulle utenze basso consumati gli oneri, anziché la più efficiente e giusta modalità della crescita progressiva;
- Rivedere il meccanico degli incentivi alle fonti rinnovabili e riassegnare i fondi recuperati dalla frodi al fine di ridurre il peso della bolletta;
- Ripulire la bolletta dagli oneri impropri riportando quest’ultimi sulla fiscalità generale;
- Dare rappresentanza ai consumatori domestici nel prossimo collegio dell’autorità attualmente in scadenza l’11 aprile 2018.
- Eliminare il prelievo iva sulle componenti che non riguardano la materia prima;
- Accorpare e snellire il GSE e l’AU e sostituirli con una più efficiente registro pubblico digitalizzato sul sistema elettrico con tecnologia basata su: Intelligenza artificiale, Blockchain Pubblica & Learning machine.