Emergenza rifiuti in città e l’Associazione Nazionale dei Consumatori Codici, che si dichiara pronta ad attivare unaclass action, intanto ha già depositato un esposto presso la Procura della Repubblica di Messina nell’ambito del procedimento penale contro i dirigenti della società Messinambiente a cui il Comune di Messina ha affidato l’incarico di provvedere allo smaltimento dei rifiuti e preannuncia che si costituirà parte civile al processo che avrà inizio il prossimo 5 luglio.
L’associazione invita tutti i cittadini messinesi a entrare nel processo come parti offese per chiedere il risarcimento del danno patito da ciascuno, a causa dei danni arrecati alla città attraverso una serie di illeciti che li hanno penalizzato in modo diretto. Gli interessati possono visionare il sito www.codicisicilia.com per essere aggiornati sulle modalità per aderire alla class action o a telefonare al numero 388.8929545”.
Ieri sera due cassonetti colmi di rifiuti sono stati dati alle fiamme da ignoti ieri sera in via San Cosimo. “Questo deve essere classificato come un atto di inciviltà -dichiarano gli avvocati Melita Cafarelli e Manfredi Zammatato, rispettivamente responsabile della delegazione territoriale e segretario regionale dell’Associazione Codici, Centro per i diritti del Cittadino – sicuramente non può essere la soluzione risolvere la mancata raccolta dei rifiuti nella nostra città”. Ormai da diverse settimane si stanno accumulando, per ragioni non chiare, enormi quantitativi di rifiuti lungo i margini delle strade, in corrispondenza dei cassonetti, da ogni parte del territorio della città di Messina, rendendo la situazione insostenibile.
Non è possibile attendere che siano avviati i piani per la realizzazione del nuovo impianto di Pace o che si realizzi un progetto per l’incremento della raccolta differenziata e di creazione di un’azienda multiservizi – dichiarano ancora Cafarelli e Zammatato- ma occorre fronteggiare con decisione la situazione attuale, non più gestibile con strumenti ordinari e sicuramente, con l’approssimarsi delle giornate più calde, si rischia di determinare una condizione di emergenza di particolare gravità per il rischio di diffusione di miasmi, epidemie, infezioni, incendi che possono derivare dal permanere dei rifiuti lungo le vie cittadine”.