Prenotare una vacanza sulla bellissima isola di Pantelleria, in un hotel paradisiaco con un panorama mozzafiato e ritrovarsi con in mano un pugno di mosche.
E’ quanto successo ad una nostra associata che ha segnalato al nostro sportello le sue disavventure con una famosa catena di Hotel.
Tutto ha inizio quando la nostra consumatrice, dopo due anni di lavoro, decide di regalarsi una meritata vacanza nell’isola di Pantelleria.
Si imbatte, navigando online, nella pubblicità di Aurum Hotels Punta Fram e, attratta dall’appetibilità della promozione e dalla posizione privilegiata della struttura, prenota il suo viaggio.
Diciamo, innanzitutto, che la prenotazione avviene completamente tramite il sito internet, in cui sono illustrate le meravigliose strutture dislocate sull’intero territorio nazionale. Il soggiorno, di una settimana, cadeva non in un periodo di alta stagione, dunque, i prezzi risultano realmente vantaggiosi.
La signora, fidandosi di quanto ha potuto vedere sul sito, invia la caparra e riceve, via e-mail, la conferma, seguita da un alert con il quale si chiedeva il saldo della cifra totale.
Soltanto a questo punto le viene inviato il voucher con la prenotazione, nel quale era compreso anche il transfert dall’aereoporto all’hotel.
I dubbi sorgono nel momento in cui non riesce a prenotare il servizio di trasporto e cerca di mettersi in contatto con la struttura, non riuscendoci.
I contatti, esclusivamente con la sede centrale di Napoli, avvengono tramite il call center che filtra ogni telefonata.
Proprio gli operatori del call center, con modi molto bruschi e toni minacciosi, comunicano alla signora che non è possibile soggiornare nell’hotel di Pantelleria, per cui aveva pagato, perché le prenotazioni non raggiungevano il numero minimo, ma poteva essere ospitata in un’altra struttura su un’altra isola.
Peccato, però, che da nessuna parte era menzionato un tetto minimo per le prenotazione che avrebbe potuto inficiare quanto scelto.
Più e più volte la signora chiede che la proposta venga messa per iscritto, non fidandosi più della buona fede degli organizzatori, ma le sue richieste vengono completamente ignorate.
A questo punto più nessuna risposta dalla sede organizzativa della struttura, nonostante numerose sollecitazioni, tramite e-mail e telefono.
La signora decide ugualmente di partire per Pantelleria, avendo già a disposizione biglietto aereo e transfert e, una volta sul posto, decide di andare a vedere di persona le condizioni della struttura che tanto aveva desiderato, per avere chiarimenti sul luogo.
Una volta lì, però, l’amara sorpresa: la vista che si pone dinanzi ai suoi occhi è assultamente paradossale.
Le foto in allegato mostrano una struttura fatiscente, completamente abbandonata e soprattutto, chiusa al pubblico.
Niente di quello che era pubblicizzato sul sito risultava veritiero. Ancora oggi, a distanza di un mese, le informazioni presenti online sono ingannevoli e possono far cadere in trappola un alto numero di consumatori.
Le recensioni presenti sui vari forum sembrano totalmente discordanti tra loro, alcune sono dei veri e propri spot volti a pubblicizzare le strutture che da altri clienti sono definite invece come sporche, decadenti e non all’altezza di quanto pubblicizzato.
Già negli scorsi anni, precisamente nel 2007 e nel 2011, la catena di Hotel era stata multata dall’Antitrust per disagio del soggiorno. Inoltre, la struttura era stata chiusa, anche se per brevissimi periodi, per la presenza di cibi avariati causa di intossicazioni alimentari, per le scarse condizioni igieniche e per gli scarichi abusivi direttamente nel mare.
Non solo danno ambientale di proporzioni non indifferenti, ma pericolo per l’incolumità degli ospiti: questi i servizi realmente offerti dall’Aurum Hotels, sempre se si riesce a soggiornare nella struttura scelta, senza essere vittima di truffa.
L’acquisto di pacchetti turistici o meri soggiorni in alberghi e b&b è ormai all’ordine del giorno.
“Il consiglio – dichiara l’Avv. Manfredi Zammataro, Presidente Regionale del CODICI Sicilia e l’ Avv. Antonella Votta, legale del CODICI –è sempre quello di usare un maggior grado di diligenza, leggendo recensioni e pareri se disponibili. Qualora, purtroppo, ci si ritrovi ad essere vittima di una situazione simile a quella della nostra consumatrice, si consiglia di rivolgersi alle associazioni dei consumatori e chiedere un parere legale. Sempre più spesso, infatti, l’esiguità del prezzo pagato scoraggia i consumatori e queste situazioni non vengono mai alla luce, favorendo l’arricchimento indebito di queste società”.
L’Associazione Codici resta a disposizione di tutti i consumatori che si ritrovino alle prese con tali problematiche al numero 320.2281052 o mandando una mail a segreteria.sicilia@codici.org