da staff | Nov 16, 2018 | Senza categoria
Gela. Più di sessant’anni di carcere per gli imputati che in primo grado sono stati riconosciuti colpevoli di aver agito con “metodo mafioso” estromettendo possibili concorrenti dal mercato della raccolta della plastica ed imponendo le guardianie nelle aree rurali della città. Il verdetto dopo l’inchiesta “Redivivi” è stato emesso lo scorso luglio. Il collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore (a latere Marica Marino e Silvia Passanisi) ha depositato le motivazioni della decisione. Non un clan, ma un gruppo ben organizzato che ha agito proprio con metodo mafioso, questo quanto deciso nel dispositivo di primo grado e confermato nelle motivazioni. A luglio, dodici anni di reclusione sono stati imposti a Vincenzo Trubia, nove anni al ventottenne Rosario Trubia, otto anni e otto mesi complessivi a Davide Trubia (che rispondeva anche di estorsioni risalenti nel tempo), otto anni e cinque mesi per Nunzio Trubia, sette anni e un mese a Ruggiero Biundo, sette anni ciascuno a Luca Trubia e Simone Trubia, sei anni e dieci mesi a Rosario Caruso e un anno e quattro mesi per il ventinovenne Rosario Trubia. Il collegio, invece, ha assolto tutti gli imputati dall’accusa di aver imposto la consegna della plastica dismessa agli imprenditori agricoli della fascia trasformata, quella tra Bulala e Mignechi al confine con la provincia di Ragusa.
Con il deposito delle motivazioni, le difese (sostenute dai legali Flavio Sinatra, Carmelo Tuccio e Nicoletta Cauchi) sono pronte a rivolgersi ai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta per contestare quanto deciso dal tribunale gelese. E’ stato riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni in favore di tutte le parti civili. In giudizio, c’erano l’antiracket “Gaetano Giordano” e la Fai (con l’avvocato Giuseppe Panebianco), gli operatori estromessi dall’arrivo dei Trubia (con l’avvocato Giovanni Bruscia), il Comune (con il legale Anna Gambino) e l’associazione Codici Sicilia. Dall’inchiesta “Redivivi”, coordinata dai pm della Dda di Caltanissetta ed eseguita dai poliziotti della mobile nissena e da quelli del commissariato, è uscito uno spaccato criminale fatto di controllo delle campagne ma anche spaccio di droga. Altri coinvolti nella stessa indagine sono ancora in attesa del verdetto che verrà pronunciato dal gup del tribunale di Caltanissetta.
(fonte: www.quotidianodigela.it)
da staff | Nov 16, 2018 | Senza categoria
La pratica commerciale è scorretta. L’ha stabilito l’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato, l’ha sempre sostenuto l’Associazione Codici e oggi lo ribadisce il Tar del Lazio.
Con una sentenza pubblicata questa mattina, il Tribunale ha infatti respinto il ricorso presentato da Unicredit contro la maximulta da 4 milioni di euro per la vicenda della vendita dei diamanti da investimento ai risparmiatori.
“È una sentenza importantissima – commenta il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli – perché conferma che quanto sosteniamo da tempo è giusto. Unicredit è stata scorretta nei confronti dei sui clienti. Per indurli ad acquistare diamanti da investimento, sono stati utilizzati materiali promozionali ingannevoli e omissivi. Decine di risparmiatori sono stati ingannati, si sono fidati di un investimento prospettato come ‘sicuro’ e che invece si è rivelato una trappola. La sentenza di oggi del Tar segna un punto importante in questa vicenda – sottolinea il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli – dimostra che la correttezza sbandierata da Unicredit era falsa e rafforza la class action che abbiamo avviato per chiedere il risarcimento dei risparmiatori”.
I risparmiatori che hanno acquistato diamanti da investimento possono aderire alla class action contattando lo Sportello Regionale al numero 320.2281052 ed all’indirizzo email segreteria.sicilia@codici.org
da staff | Lug 17, 2018 | Senza categoria
Gravosi aumenti in bolletta sono stati prospettati dal Gestore dei Mercati Energetici che ha comunicato che il costo dell’energia in Italia prevede un aumento del 2,8%: dato questo, che risulta essere il più elevato negli ultimi 7 anni.
Dal 1 luglio 2019, peraltro, nel panorama del mercato dell’energia elettrica ci saranno grandi novità: si passerà dal mercato tutelato (che prevedeva prezzi fissati a priori dall’Autorità per l’Energia) al mercato libero, nel qual caso, qualunque operatore potrà decidere autonomamente di applicare in bolletta canoni diversi da quelli precedentemente stabili o sottoscritti.
Il costo del KWh, nello specifico, risulterà pari a ben il 40% in più rispetto al prezzo fissato nell’ambito del mercato tutelato.
Dati, questi, che sottolineano quanto la tutela dei diritti del consumatore contro eventuali soprusi o speculazioni dei diversi gestori divenga una tematica di primo piano non solo adesso, ma soprattutto nella fase transitoria di passaggio al libero mercato e al previsto aumento dei prezzi.
Un aumento che andrà ad incidere direttamente nelle tasche degli Italiani e, ancor più, del gran numero di cittadini siciliani che, stando ai dati più recentemente pubblicati dall’ISTAT (Noi Italia 2018), versano in stato di povertà o addirittura di grave disagio economico.
Per questa ragione il CODICI, in accordo con altre associazioni di consumatori quali AIACE, AECI e Primo Consumo, ha istituito a livello nazionale, un gruppo di acquisto per l’energia a tutela del consumatore come rete di protezione per tutti gli utenti che si trovano a rischio di speculazione o di truffe contrattuali, oltre che finalizzato a vigilare sull’effettiva attuazione di aumenti spropositati in bolletta e pratiche commerciali scorrette.
Per eventuali problemi di conguagli eccessivamente elevati, o fatturazioni errate in bolletta, i cittadini possono rivolgersi allo sportello energia del CODICI Sicilia, telefonando al 3202281052 o scrivendo a segreteria.sicilia@codici.org.
da staff | Mag 4, 2018 | Senza categoria
A seguito del grave evento franoso che ha interessato un tratto della Via Cremona, l’Associazione CODICI –Centro per i diritti del Cittadino, ha deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Marsala, al fine di far accertare eventuali responsabilità su quanto accaduto.
“La presentazione di un esposto in merito a quanto verificatosi durante la notte del 3 Maggio in Via Cremona, spiegano l’ Avv. Manfredi Zammataro (Segretario regionale CODICI Sicilia) e l’ Avv. Roberto Rapallo (Segretario territoriale CODICI Salemi), si pone come un’attività necessaria al fine di richiedere agli organi competenti l’individuazione di eventuali responsabili dei danni e dei pericoli determinati dall’evento franoso. Quanto successo – continuano – per pura causalità non ha prodotto conseguenze ben più gravi, pertanto riteniamo opportuno richiedere un’accurata verifica dei fatti accaduti , in quanto anche una mancata prevenzione di fatti altamente pericolosi costituisce di per sé una grave omissione fonte di responsabilità. L’associazione CODICI continuerà a vigilare sull’evolversi della vicenda e a far valere, nelle sedi e con i mezzi ritenuti più opportuni, il diritto dei Cittadini ad una corretta e sicura gestione delle aree ad uso pubblico”.