da staff | Feb 19, 2018 | Senza categoria
di Luigi Gabriele. Gli italiani finalmente hanno scoperto che nelle loro bollette è caricato di tutto, anche le morosità, quello che non hanno capito è che verranno inseriti anche i debiti lasciati dalle aziende che operano in questo sistema e che sono fallite.
A Radio Cusano Campus, ieri abbiamo fatto un lungo approfondimento, per risentirlo cliccate qui
Pur confermando il nostro convincimento che questo è stato il peggior collegio fino ad oggi e che il prossimo, avrà soprattutto il gravoso compito di far recuperare credibilità all’istituzione autorità, dove ci sono anche bravissimi tecnici, preferisco dare una serie di chiarimenti su quella che non vorrei diventasse una Fake news.
Confermo la mia dichiarazione a margine della notizia: in questo paese, si socializzano i debiti ma si privatizzano i profitti.
Come nel caso di chi vince gare pubbliche o rifornisce grandi energivori (o spesso non disalimentabili), che o per la cattiva fede o incapacità, giocano con i soldi, tanto si sa che i debiti verranno spalmati sui consumatori.
Idem vale per i Furbetti del gas o per i furbetti del dispacciamento, ai quali oggi si aggiungono i Furbetti delle morosità.
Da leggere l’approfondimento di staffettaquotidiana per chiarire alcune questioni sulla notizia.
Bisogna fare attenzione, in questa vicenda, per gioco forza ed anche un po per la loro vicinanza numerico/temporale, si confondo e/o mischiano due delibere diverse con contenuti molto differenti tra loro ma apparentemente uguali.
I documenti incriminati:
- La delibera 50/2018
Con la delibera 50/2018/R/EEL l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) dàprima attuazione alla disciplina transitoria in tema di esazione degli oneri generali del sistema elettrico (introdotta con la delibera 109/2017/R/EEL), confermando l’attuale gestione degli oneri generali di sistema, che sono addebitati ai clienti dai venditori che li versano alle imprese distributrici e che a loro volta li corrispondono alla CSEA (Cassa per i servizi energetici e ambientali) e al GSE (Gestore dei servizi energetici), e introducendo specifici meccanismi di reintegrazione degli stessi oneri generali versati ma non riscossi e non recuperabili da imprese distributrici.
2. La consultazione 52/2018
Con il documento per la consultazione 52/2018/R/eel l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) illustra gli orientamenti in merito al meccanismo di riconoscimento agli utenti del trasporto degli oneri generali di sistema altrimenti non recuperabili che gli stessi risultano aver regolarmente versato alle imprese distributrici e non aver incassato dai clienti finali.
Tale meccanismo, insieme a quello di reintegrazione per le imprese distributrici (delibera 50/2018/R/eel) completa la disciplina transitoria in tema di esazione degli oneri generali del sistema elettrico (introdotta con la delibera 109/2017/R/eel).
Facciamo un po di chiarezza:
Il provvedimento di cui si è parlato tanto nella cronaca giornalistica, è una consultazione pubblica, ed è ancora in corso consultazione 50/2018(a cui possono partecipare tutti, anche i singoli cittadini, scadrà il 26 febbraio), e si pone l’obbiettivo di spalmare sugli utenti finali le morosità sugli oneri di sistema che lasciano gli operatori insolventi nei confronti dei distributori di rete.
Mentre i 200 milioni a cui fa riferimento sempre la cronaca giornalistica, sono riferibili ad un altra questione. La questione disciplinata nella delibera 50/2018 che disciplina il buco lasciato da alcuni venditori di energia falliti, e che, secondo la decisione dell’autorità, dovrebbero essere coperti dai consumatori.
Il grande assist che ci ha dato questa notizia, che seppur male interpretata, è quello di averci dato la possibilità di chiarire o dire a tutti gli italiani, che le morosità degli insolventi domestici e non, sono già socializzate in bolletta e questo avviene da anni, sia per il gas che per l’energia e di recente anche per l’acqua.
Quello che qui si vuole integrare (delibera 50/2018), sempre nelle bollette, sono le nefandezze(ovvero i debiti), generate dai furbetti del quartierino. E questo è inaccettabile!
La delibera a cui si fa riferimento nella cronaca giornalistica, si chiama deliberazione 52/2018 e riguarda la parte della bolletta limitata agli oneri generali di sistema previsti per legge.
In particolare, il riconoscimento individuato dall’Autorità per i soli distributori è parziale e attiene ai soli oneri generali di sistema già da loro versati ma non incassati da quei venditori con cui, a fronte della inadempienza di questi ultimi, i distributori hanno interrotto il relativo contratto di trasporto di energia, di fatto sospendendo così a tali soggetti la possibilità di operare nel mercato dell’energia.
Gli oneri di sistema rappresentano il 19 % della bolletta e consistono nelle seguenti voci:
Un meccanismo, parziale quindi e finalizzato a garantire il gettito degli oneri di sistema da assicurare per legge, che l’Autorità ha strutturato in tal modo per adempiere ad una serie di sentenze della giustizia amministrativa che hanno annullato le precedenti disposizioni dell’Autorità in tema. La regolazione precedente imponeva ai venditori la prestazione di garanzie finanziarie in favore delle imprese distributrici anche a copertura degli oneri generali di sistema. Le pronunce della giustizia amministrativa sostengono che la legge pone in capo esclusivamente ai clienti finali, e non alle imprese di vendita, nè ai percettori degli incentivi, gli oneri generali di sistema, con la conseguenza che l’Autorità non avrebbe il potere di imporre il citato sistema di garanzie alle imprese di vendita negando che il rischio di mancato incasso degli oneri generali di sistema da parte dei clienti finali sia dei venditori.
Chi sono i morosi del sistema elettrico?
Se poi invece vogliamo realmente sapere chi sono i morosi ovvero quelli che non pagano le bollette che come dicevo prima, già sono da anni socializzati, dobbiamo fare riferimento al documento ufficiale di ARERA(Autorità) che secondo il “Monitoraggio retail”indagine annuale a cui l’autorità ha l’obbligo di svolgere, pubblicato a novembre 2017, nel 2016 le morosità del sistema elettrico incidevano per 6 miliardi(di morosità totali) di euro su un ammontare di 61 miliardi di fatturazione complessiva.
Tra i morosi, solo 1,4 miliardi sono addebitabili ai consumatori DOMESTICI, il restante 4,6 miliardi fa riferimento ad utenti di Altri Usi e Media tensione(principalmente PA, Partite Iva e altri soggetti diversi dal consumatore domestico).
Quali sono le Tipologie di utenze?
Le utenze commercialmente si dividono in:
Utenza domestica:
Con il termine utenze domestiche si intende classificare quelle utenze di beni o servizi che riguardano abitazioni o immobili destinati all’abitazione(compresi garage, cantine, posti auto etc.) predisposti all’allacciamento alla rete idrica, alla corrente elettrica, al gas alla rete telefonica
- “utenza domestica”, ossia a un cliente che utilizza l’energia elettrica consegnata in un unico punto di prelievo (un solo POD e un solo contatore) per alimentare la sua abitazione (di residenza o meno) e le relative applicazioni (ad esempio le pompe di calore per il riscaldamento degli ambienti), i locali annessi o pertinenti all’abitazione, i punti di ricarica privata per veicoli elettrici e i servizi generali in edifici composti da massimo due unità immobiliari;
In questa categoria rientrano quindi solo i privati cittadini e le abitazioni.
- “utenza usi diversi” ossia a un cliente che utilizza l’energia elettrica per usi diversi da quelli di cui al precedente punto (ad esempio per alimentare un negozio, un ufficio ecc).
Partite iva, Enti pubblici, PA, e tutti coloro che sono diversi dal singolo utente.
Utenze in Media tensione:
Utenti definibili come operatori di grandi dimensione o energivori .
Quindi in totale, i domestici sul sistema elettrico rappresentano solo 1/3 delle utenze.
E’ arrivato il momento quindi, di rivedere proprio gli oneri di sistema e tutte le altre voci che forniscono rendite alla filiera del settore, la quale gode di immunità da fallimenti e di ricavi non più sostenibili e giustificabili.
Proposte pro consumatori:
- Ridurre il peso degli oneri di sistema razionalizzando le numerose voci ed eliminando quelle ormai anacronistiche e non coerenti con la spesa delle famiglie;
- Annullare la riforma tariffaria che ha previsto di spalmare in modalità fissa sulle utenze basso consumati gli oneri, anziché la più efficiente e giusta modalità della crescita progressiva;
- Rivedere il meccanico degli incentivi alle fonti rinnovabili e riassegnare i fondi recuperati dalla frodi al fine di ridurre il peso della bolletta;
- Ripulire la bolletta dagli oneri impropri riportando quest’ultimi sulla fiscalità generale;
- Dare rappresentanza ai consumatori domestici nel prossimo collegio dell’autorità attualmente in scadenza l’11 aprile 2018.
- Eliminare il prelievo iva sulle componenti che non riguardano la materia prima;
- Accorpare e snellire il GSE e l’AU e sostituirli con una più efficiente registro pubblico digitalizzato sul sistema elettrico con tecnologia basata su: Intelligenza artificiale, Blockchain Pubblica & Learning machine.
http://www.consumerismo.it/le-bollette-non-pagate-a-carico-dei-consumatori-tutto-quello-che-devi-sapere-di-luigi-gabriele-18866.html
da staff | Feb 7, 2018 | Senza categoria
Si è tenuta oggi dinanzi al GUP presso il Tribunale di Marsala, dott. ssa Annalisa Amato, l’udienza preliminare a carico di G.A.M.T., maestra di una scuola d’infanzia di Salemi, accusata dalla Procura di Marsala che ha condotto le indagini, del reato di maltrattamenti su alcuni minori alla stessa affidati per ragioni di educazione, istruzione e vigilanza.
I fatti sarebbero accaduti tra il mese di ottobre 2016 e febbraio 2017 e tra le fonti di di prova ci sarebbe un’attività di intercettazione audio – video posta all’interno della classe.
L’associazione Codici Sicilia era già stata riconosciuta come parte offesa e oggi si è costituita parte civile assistita dall’Avv. Vincenzo Maltese del foro di Trapani, mentre il CODICI Onlus, anch’essa ammessa parte civile, è rappresentato dall’Avv. Mario Emanuele Campione del foro di Catania.
All’udienza di oggi anche diversi genitori si sono costituiti parte civile tramite l’Avv. Melchiorre Palermo.
“Il reato di maltrattamenti è di per sè un reato grave perchè prevede la reiterazione di diverse condotte illecite in una sequenza di momenti, spiega l’Avv. Manfredi Zammataro segretario del Codici Sicilia, ma è ancor più riprovevole quando questi fatti accadono in un istituto scolastico, dove il minore dovrebbe crescere secondo gli insegnamenti dei precettori che vengono onerati pertanto dalla società e delle istituzioni, di impartire quei sani principi che dovrebbero formare i futuri cittadini. Ecco perchè saremo accanto ai genitori in questo processo penale”conclude Zammataro.
L’imputata, tramite il suo difensore, Avv. Vito Galluffo del Foro di Trapani, ha scelto il rito abbreviato e il processo è stato rinviato al 27 marzo prossimo per il proseguo.
da staff | Feb 3, 2018 | Senza categoria
Si è tenuta presso il Tribunale di Sciacca – Giudice Dott.ssa Guidone, l’udienza che vede i vertici di Girgenti Acque spa, Marco Campione e Giandomenico Ponzo, accusati dalla Procura di Sciacca di truffa ai danni dei cittadini che, si legge nel capo di imputazione, “si sono visti fatturare canoni di depurazione, pur non essendo questi serviti dal servizio di depurazione, inducendoli così in errore sulla spettanza al gestore dei relativi importi, procurando alla società un ingiusto profitto in danno di coloro che pagavano quanto richiesto”.
I fatti risalirebbero agli anni 2014, 2015 e 2016 e le parti offese sarebbero state identificate in più di 150 utenti. Oggi, oltre a diversi cittadini assistiti dai rispettivi legali , anche le associazioni di difesa dei consumatori Codici Onlus e Codici Sicilia sono state ammesse dal Giudice come parti civili, assistite rispettivamente dagli Avvocati Mario Campione del foro di Catania e Vincenzo Maltese del foro di Trapani.
“Saremo accanto ai cittadini anche in questo processo – dichiara soddisfatto l’Avv. Manfredi Zammataro segretario del Codici Sicilia – sebbene come era prevedibile, la difesa aveva chiesto la nostra estromissione dal processo. Codici per quanto concerne il sistema idrico ha da poco istituito anche un Osservatorio Regionale composto da legali esperti in materia, per analizzare tutte le problematiche e le anomalie sui vari territori al fine di trovare le opportune soluzioni per tutelare gli interessi collettivi degli utenti del sistema idrico”.
Il processo pertanto proseguirà il prossimo 10 maggio dove cominceranno ad essere sentiti i primi testi della pubblica accusa.
da staff | Feb 2, 2018 | Senza categoria
Ci congratuliamo con il Presidente della Regione On. Nello Musumeci e l’Assessore ai Trasporti ON. Marco Falcone, per l’attenzione posta nei confronti degli utenti del servizio ferroviario siciliano. La questione del trasporto ferroviario ha da sempre rappresentato in Sicilia un problema non indifferente per i Siciliani. Se, infatti, nelle altre Regioni d’Italia l’utilizzo del servizio ferroviario offerto da Trenitalia risulta efficiente e conveniente, in Sicilia rappresenta spesso un vero e proprio dramma oltre che una zavorra per il turismo della nostra terra.
Partendo da questo presupposto il Presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, ha avviato una serie di interventi finalizzati a migliorare i servizi ferroviari dell’isola: dapprima ha istituito un tavolo di confronto tra Trenitalia e le associazioni dei consumatori e degli utenti per stabilire degli standard che possano permettere un miglioramento del servizio e perseguire gli interessi degli utenti che ne usufruiscono.
Un incontro al quale hanno presenziato oltre che al Presidente Nello Musumeci e all’Assessore ai Trasporti Marco Falcone, anche i dirigenti del Dipartimento Regionale, l’avv. Manfredi Zammataro, Presidente Regionale dell’associazione CODICI, (Centro per i diritti del cittadino), e i rappresentanti di Confconsumatori e del Comitato pendolari siciliani e, nel corso del quale, ci si è confrontati sulle criticità del sistema ferroviario isolano.
Dall’analisi del precedente contratto tra Trenitalia e tra la Regione Siciliana erano infatti emerse diverse problematiche che andavano a colpire in maniera diretta l’utente: anzitutto il problema delle penali estremamente irrisorie rispetto al peso del danno che i disservizi causano all’utente; e non secondario l’aumento eccessivo delle tariffe che va a gravare soprattutto su chi utilizza i sistemi ferroviari abbastanza frequentemente per ragioni di studio o di lavoro.
Dal confronto sul contratto è emerso infatti che bisognava prevedere delle regole chiare e semplici; l’utente ha il diritto di ricevere informazioni tempestivamente, cosa questa che può essere estremamente facilitata dai nuovi mezzi di comunicazione. Vanno insomma adottate una serie di misure volte a tutelare al meglio i consumatori, oltre che a potenziare la rete ferroviaria attraverso interventi di ammodernamento ed eventuali mezzi sostitutivi. L’attenzione andrebbe posta sui suggerimenti provenienti dagli utenti che, avendo un’esperienza concreta dell’utilizzo dei mezzi ferroviari, possono portare un valore aggiunto e permettere di risolvere le maggiori problematiche del caso. Siamo contenti del dialogo aperto dal Governo Regionale con le associazioni di consumatori e con le maggiori Istituzioni siciliane, al fine di risolvere problemi importanti per la nostra Isola, come quello, non indifferente, rappresentato dai trasporti. Ci auguriamo che il sistema Ferroviario Siciliano possa in questo modo raggiungere nell’offerta dei servizi i livelli di efficienza giustamente dovuti al consumatore. Dal canto nostro, noi come associazione maggiormente rappresentativa di interessi diffusi, faremo la nostra parte affinché la Sicilia anche in questo campo, smetta di essere l’ultimo vagone del sistema paese.
Lo afferma in una nota il CODICI- Centro per i Diritti del Cittadino- Sicilia
da staff | Feb 2, 2018 | Senza categoria
L’associazione CODICI – Centro per i diritti del cittadino – Sicilia si congratula con le Forze dell’Ordine per l’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, che ha condotto all’arresto di ben 40 esponenti del clan barcellonese. La settima del filone di indagini battezzate “Gotha”, ha infatti permesso di portare alla luce il business di uno dei gruppi mafiosi, affiliati a Cosa Nostra, più longevo e più radicato nel territorio in cui agisce.
Gli ordini di custodia cautelare, richiesti dalla Procura Distrettuale della Repubblica, sono stati eseguiti dai carabinieri del Comando Provinciale di Messina e del Ros e la Polizia di Stato; le accuse sono plurime, esattamente come le molte iniziative caratterizzanti il business della mafia locale: estorsione e tentata estorsione (una delle attività storiche e basilari per i clan e talvolta consumata attraverso violenze agite) in primo piano, cui fanno seguito rapina, trasferimento fraudolento di valori, violenza, ecc. ovviamente aggravati da quel metodo mafioso che inevitabilmente carica di un peso differente tutti i reati elencati per la forza intimidatoria che va a gravare sulle vittime.
Un’estorsione che si consuma, volta dopo volta, secondo il classico copione: minacce verbali, bottiglie di liquido infiammabile a scopo di avvertimento e infine l’approccio esplicito nei confronti della vittima richiedendole con chiarezza il pagamento del pizzo. Spesso, come di consueto, anche al fine di ottenere il controllo dell’attività imprenditoriale o commerciale presa di mira. Altre estorsioni avrebbero avuto lo scopo di addentrare i tentacoli del gruppo all’interno di lavori pubblici.
Il gruppo di Barcellona è stato definito come “ortodosso”: probabilmente proprio per questa ragione, per questa sua chiusura e insieme conservatorismo ma anche capacità di riorganizzarsi di fronte agli ostacoli posti dalle Forze dell’Ordine mediante le molteplici operazioni ed arresti, è uno dei più difficili da sradicare. Un clan che, a quanto è emerso dalle indagini, è in costante dialogo con i gruppi palermitani e catanesi.
“Ci congratuliamo con le Forze dell’Ordine per questa nuova vittoria contro uno dei clan di Cosa Nostra più violento e pericoloso – hanno dichiarato gli Avv. Manfredi Zammataro, Presidente di CODICI Sicilia, e Melita Cafarelli, Responsabile della delegazione CODICI di Messina – Una vittoria che rientra in quel lungo filone di indagini e di operazioni che pian piano stanno contribuendo a disarticolare un clan storico, radicato nella provincia e purtroppo estremamente attivo. La nostra associazione ha preso parte attiva, in qualità di parte civile, al procedimento scaturito dalle indagini “Gotha VI”. Anche stavolta saremo in prima linea: presenteremo richiesta di costituzione di parte civile per difendere attivamente le molteplici vittime dell’operato del clan”.