LAVORI IN AUTOSTRADA D’ESTATE E DISAGI PER GLI UTENTI: IL CODICI DIFFIDA IL CAS E ANNUNCIA UNA CLASS ACTION
“Le notizie riportate dalla stampa parlano di un aumento delle presenze in Sicilia previsto per tutto il periodo estivo e non solo. Se da un lato quindi l’Isola dovrà attivarsi per accogliere un bacino d’utenza non indifferente dall’altro, inspiegabilmente, le società di trasporti e i Consorzi per le Autostrade non permettono di agevolare il turismo anzi lo rendono sempre più complesso e disagiato”. Lo afferma senza mezzi termini l’Avv. Manfredi Zammataro, segretario regionale dell’associazione dei consumatori CODICI – Centro per i Diritti del Cittadino
Difatti – prosegue Zammataro- visitando il sito del Cas (Consorzio Autostrade Siciliane) si apprende che nel periodo che va da giugno ad agosto la maggior parte delle autostrade che portano verso le località marittime subiranno dei lavori che provocheranno inevitabilmente dei disagi. Nello specifico i lavori di rifacimento del manto stradale interesseranno l’A18 ME –CT e la Siracusa – Cassibile. Nel sito del Consorzio si legge “inevitabili, quindi i disagi per l’utenza invitata fin da adesso alla massima pazienza e comprensione per gli incolonnamenti, nella consapevolezza che si sta finalmente risolvendo una problematica posta – da tempo e diffusamente – anche attraverso i mass media”.
La vicenda è davvero pirandelliana secondo l’Avv. Zammataro che sul punto si chiede: “davvero si deve attendere l’ingresso della stagione estiva per iniziare i lavori di manutenzione di importanti arterie autostradali? a nostro avviso è inconcepibile creare disagi e avvilire l’immagine di una terra che ha da offrire, a livello turistico, delle meraviglie culturali e ambientali, e non mettere nelle condizioni di poterle raggiungere tutti quei turisti che vi si recano per vivere un’esperienza”.
Secondo il Segretario Regionale del CODICI è assurdo che “mentre si parla tanto di turismo sostenibile, legato alla scoperta delle tradizioni i Sicilia si è costretti ad a dover improvvisare un’offerta turistica appoggiandosi solo sulla creatività e fattività di quegli imprenditori che si scommettono ma che si ritrovano a interloquire con un Governo Regionale che non solo non li mette nelle condizioni di poter sfruttare a pieno tutte le potenzialità presenti ma addirittura pone in essere azioni (come i lavori in pieno periodo estivo) che creano ulteriori disagi. Per tale ragione – conclude l’Avv. Zammataro – invieremo una diffida al CAS per chiedere di calendarizzare i lavori in maniera dettagliata e di ultimarli entro e non oltre la prima metà di luglio, riservandoci in caso contrario di avviare una class action a tutela di tutti coloro che avranno subito disagi (ivi compresi gli operatori turistici) a causa di questa folle programmazione”.
Operazione Criptolocker: il plauso di CODICI
“Ci congratuliamo con la Polizia Postale e con la Procura Distrettuale di Catania per l’eccellente lavoro svolto con l’operazione Criptolocker: un’importantissima vittoria in campo di cybercriminalità che ha permesso di assicurare alla Giustizia i rappresentanti di un sodalizio finalizzato a reati quali truffa ed estorsione” ha affermato l’avv. Manfredi Zammataro, presidente regionale di CODICI – Centro per i diritti del cittadino – Sicilia “I cybercrimini rappresentano una realtà ormai pericolosissima per la nostra società, soprattutto nella realtà quotidiana, rappresentata da un mondo globalizzato in cui quasi ogni aspetto della nostra vita è immesso nella rete”.
Quattro sono stati i soggetti tratti in arresto, e tutti di provenienza campana, napoletana nello specifico, così come partenopei sono anche gli altri tre coinvolti nell’operazione con le accuse di associazione a delinquere, estorsione, frode informatica, accessi abusivi, danneggiamento ai sistemi informatici, ecc. L’organizzazione criminale infatti metteva in atto estorsioni utilizzando il web e le tecnologie informatiche: estorsioni che potremmo definire 2.0 alla luce della metodologia avanguardistica utilizzata dal sodalizio. Il metodo era quello di bloccare il sistema informatico della vittima tramite il virus Criptolocker (da cui l’operazione ha preso il nome) che agiva bloccando e criptando i dati, causandole così un considerevole danno; a ciò facevano poi seguito le richieste estorsive: un giro che peraltro non si fermava solo alla zona di Napoli, ma che andava a colpire un po’ tutta la penisola italiana violando non solo le informazioni private di diversi imprenditori, ma anche i conti correnti, piattaforme di vendita e account e-mail.
“Quelli scoperti dalla Polizia Postale rappresentano fatti di indubbia gravità” ha affermato ancora l’avv. Zammataro “Mostrano chiaramente come la criminalità oggi utilizzi facilmente i mezzi che la tecnologia ci ha fornito per commettere, in maniera più rapida e pervasiva (oltre che su ampia scala, come evidenziato dalle indagini), reati che già di per sé hanno un certo peso quali truffa ed estorsione. Ciò porta indubbiamente a riflettere sull’importantissimo operato svolto dalle Forze dell’Ordine e in particolare dalla Polizia Postale che ogni giorno monitora le attività illegali svolte online e combatte contro chi commette crimini web-mediati abusando delle risorse della rete; crimini che, come è chiaramente emerso dall’operazione Criptolocker, vanno a colpire gravemente il cittadino violandone la privacy, intaccando le sue risorse economiche e causandogli gravi danni; le ripercussioni sulla società civile sono evidenti: superando le barriere spazio-temporali ne violano più velocemente e in maniera capillare le norme e i diritti. Tutelare il cittadino anche in contesto di cybercrimini è tra gli obiettivi della nostra associazione e pertanto annunciamo che presenteremo esposto per poi costituirci come parte civile al processo che seguirà all’operazione di stamani.”
MARAUSA, ANCORA TRATTO DI SPIAGGIA CHIUSA, CODICI PRESENTA ULTERIORE ESPOSTO INTEGRATIVO IN PROCURA
Nell’agosto di due anni fa, su mandato di diversi utenti e della locale associazione civica Lido Birgi Sottano, presieduta dal sig. Carmelo Piacentino l’associazione di consumatori e utenti CODICI, tramite l’avvocato Vincenzo Maltese del foro di Trapani, depositava presso gli Uffici della Procura un esposto-denuncia per meglio comprendere se la sbarra e la recinzione installata dal 2012 in un tratto di spiaggia di Marausa, che ancora oggi non consente, se non a piedi, il transito e l’accesso alla collettività, sia stata posizionata legittimamente o meno da privati.
Al contempo l’avvocato Maltese chiedeva se esisteva un nulla osta da parte della pubblica amministrazione, come sembrerebbe essere richiesto dalla normativa di settore (nella specie Codice della Navigazione).
“Difatti, spiega il legale, per le opere realizzate entro 30 mt dal Demanio marittimo, e quindi in questo caso la recinzione e la sbarra, il codice della Navigazione prevede il nullaosta e, in caso di assenza dello stesso, la stessa pubblica amministrazione avrebbe l’obbligo di intervenire in autotutela per la riduzione in pristino dello stato dei luoghi., come stabilito di recente dalla Sezioni Unite della Cassazione, sent. n. 17178 del 18 novembre 2002, sugli art. 54 e 55 del Codice della Navigazione”. Abbiamo posto la questione agli organi giudiziari competenti affinchè si faccia definitivamente luce su tale vicenda e, concludono gli avvocati Manfredi Zammataro, segretario del Codici Sicilia e Vincenzo Maltese, della delegazione trapanese del Codici, se tale recinzione sia stata legittimamente posizionata in quel tratto di Demanio.
Una storia che va avanti dal 2012, ma che si ripresenta anche quest’anno visto che in questi giorni giungono ulteriori segnalazioni da parte di cittadini che sono costretti a raggiungere il tratto di spiaggia dal lato del Comune di Marsala in contrada Birgi Sottano, molto frequentata nel periodo estivo, tratto che non ha una via di sfogo e con problematiche per eventuali interventi con mezzi di soccorso.
Da qui l’ulteriore Esposto integrativo che sarà depositato martedì mattina.