da staff | Giu 1, 2017 | Senza categoria
Si incontreranno nuovamente martedì pomeriggio 6 giugno alle 18.30 presso la sede del Codici in via M.Fardella n.1, i rappresentanti del Codici- Centro per i diritti del cittadino, guidati dall’Avv.Vincenzo Maltese e Gino Gandolfo, coordinatore di METTIAMOCI IN GIOCO – SICILIA, in un incontro aperto al pubblico per fare il punto della situazione circa le iniziative per contrastare l’azzardo e la dipendenza dal gioco (gap). “In questo anno si è fatto tanto, sia in campo nazionale che provinciale ma occorre adesso mettere in atto le iniziative intraprese, a partire dalle adozioni di provvedimenti di legge rafforzative dei poteri dei sindaci nel contrasto alle dipendenze da gioco, tali da consentire l’adozione di ordinanze sindacali e regolamenti comunali specifici. Un invito, spiegano l’Avv. VINCENZO MALTESE E GINO GANDOLFO, che rivolgiamo a tutti i candidati sindaci di Trapani ed Erice ad inserire nei loro programmi elettorali tra i punti anche queste iniziative che vanno a tutela dei soggetti più deboli e svantaggiati”. Gino Gandolfo, che fa anche parte del tavolo tecnico istituito presso la Prefettura, per l’occasione illustrerà quanto fatto in campo nazionale, di quello che ancora si può fare anche sul territorio.
da staff | Mag 31, 2017 | Senza categoria
A Trapani uno sportello di consulenza rivolto consumatori siciliani sul progetto “MANGIA SANO, MANGIA SICILIANO” – Guida al consumo dei prodotti agroalimentari d’eccellenza di Sicilia.
Attivo anche Trapani in via Michelangelo Fardella n. 1 (traversa via Virgilio, ex sede Inps) uno sportello front office di assistenza ai consumatori dedicato alla divulgazione delle conoscenze del patrimonio agroalimentare di Sicilia e all’incentivazione al consumo dei suoi prodotti d’eccellenza, r
ealizzato nell’ambito del Programma Generale di Intervento della Regione Siciliana 2016/2017 con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico
Promosso dal Codacons Sicilia, con la partecipazione delle associazioni dei consumatori Assoutenti, Confeuropa Consumatori, Consaambiente, Codici Sicilia e Udicon, il progetto “Mangia sano, mangia siciliano” è un’iniziativa che si prefigge principalmente la tutela del patrimonio agroalimentare siciliano, materiale e immateriale, sempre più minacciato dalle continue e repentine trasformazioni legate alla globalizzazione dei mercati che sottopongono molti prodotti tipici – e non solo quelli siciliani – ad una concorrenza sempre più aggressiva ed agguerrita.
La consapevolezza che l’identità di molti prodotti siciliani è gravemente minacciata guida, pertanto, l’azione delle associazioni dei consumatori che partecipano al progetto verso un necessario ed urgente intervento, spiega l’Avv.Vincenzo Maltese referente del Codici Trapani, affinché questo prezioso patrimonio regionale venga non solo pienamente riconosciuto per il suo grande significato storico-culturale, ma anche adeguatamente tutelato e valorizzato anche in chiave competitiva.
Secondo il Segretario Regionale del CODICI Avv. Manfredi Zammataro “la commercializzazione di prodotti agroalimentari contraffatti è un rischio non solo per il consumatore, ma per l’economia in generale in quanto la tracciabilità dei prodotti è finalizzata a prevenire i danni derivanti dalla commercializzazione di prodotti di dubbia provenienza. Il CODICI ha sposato in pieno il progetto “Mangia Sano, Mangia Siciliano” in quanto ha come scopo primario proprio quello di tutelare i diritti dei consumatori contro la falsificazione commerciale e contro le azioni criminali di imprenditori senza scrupoli che, al solo scopo di lucro, contribuiscono a squalificare i marchi e la qualità dei prodotti italiani e siciliani. Non è un caso infine – conclude Zammataro – che abbiamo voluto aprire un apposito sportello a Trapani, provincia questa che ha un importante vocazione agroalimentare che deve essere necessariamente tutelata”
Responsabile dello sportello sarà il dott. Marco Amato.
Ulteriori informazioni sono, inoltre, reperibili sul sito internet dedicato www.mangia-siciliano.com.
da staff | Mag 30, 2017 | Senza categoria
“Quelli emersi dalle indagini condotte dalle Fiamme Gialle rappresentano fatti di estrema gravità” ha affermato l’avv. Manfredi Zammataro, presidente di CODICI – Centro per i diritti del cittadino – Sicilia “Ci complimentiamo con l’impeccabile lavoro svolto dalle Forze dell’Ordine che ha permesso di portare alla luce l’attività criminale dei 23 coinvolti e di rintracciare i movimenti di denaro derivanti da finanziamenti pubblici e re-indirizzati verso il loro personale, nonché indebito profitto”.
Di questa mattina la notizia del blitz della Guardia di Finanza che avrebbe tratto in arresto ben 23 soggetti, tra i quali funzionari e dipendenti dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Vincenzo Bellini” di Catania: le accuse, quelle di peculato, ricettazione, riciclaggio, associazione a delinquere.
L’ordinanza emessa dal GIP ha disposto il sequestro di beni per la cifra di 14 milioni di euro: accumulati grazie alla continua appropriazione indebita di finanziamenti pubblici per quasi un decennio (dal 2007 al 2016), ottenuti peraltro attraverso la falsificazione di firme e compilando mandati di pagamento differenziando le causali.
Coinvolte anche varie imprese commerciali – ben 20 – accusate di complicità con quanto commesso, in quanto destinatarie di pagamenti per servizi e prestazioni (di cui era destinatario il Bellini) mai davvero effettuate.
“La condotta dei diversi funzionari e impiegati dell’Istituto, se quanto emerso dalle indagini dovesse essere confermato in sede legale, è non solo criminale ma anche vergognoso: che siano proprio alcuni dirigenti e dipendenti di un Istituto educativo, fondato al fine di formare i giovani, futuri musicisti nel caso specifico, ad essere accusati di reati gravi quali peculato, ricettazione, riciclaggio ecc. (spendendo peraltro privatamente i vari milioni rubati nel corso degli anni in beni di lusso quali gioielli, abiti firmati e vacanze) costituisce un pessimo esempio morale in primis per i futuri cittadini che frequentano l’Istituto, nonché per tutti coloro che confidano nelle Istituzioni scolastiche ed educative affidando loro i propri figli affinché siano adeguatamente formati” ha ulteriormente dichiarato l’avv. Zammataro “Al di là di tutto ciò, quanto venuto fuori dalle indagini della Guardia di Finanza, rappresenta di per sé un reato grave, del quale i diversi destinatari del fermo dovranno rispondere in sede processuale. La nostra associazione pertanto presenterà esposto per costituirsi parte civile al processo che si terrà”.
da staff | Mag 28, 2017 | Senza categoria
E’ ufficiale, da oggi Enel ha deciso di sospendere l’utilizzo del teleselling per vendere i contratti di energia e gas nel libero mercato. Pratica oramai in Italia consolidata e foriera di truffe e contratti non richiesti, soprattutto a causa di agenzie esterne a cui ci si affidava per piazzare i contratti.
CODICI è sempre stata contraria a queste procedure di acquisizione perché consapevole del fatto che sarebbe stato difficoltoso, se non impossibile, riuscire a controllare e governare questa modalità di vendita. La nostra posizione è sempre stata univoca e coerente, tanto è vero che Codici non ha mai aderito ad un Protocollo di “Sales Code” proposto da Enel, proprio con l’intenzione di regolamentare il fenomeno.
Inoltre, Codici è stata l’ideatrice del primo osservatorio sulle pratiche commerciali scorrette attivato da A2A nel 2011, altra azienda che sin dall’inizio siamo riusciti a dissuadere dall’adoperare tali procedure.
Codici ha anche promosso e costretto Edison e Sorgenia a diventare le prime aziende a smettere di utilizzare tale strumenti.
Codici si è opposta sin dall’inizio alla deliberazione 153/12 dell’Aeegsi successivamente modificata con un’altra delibera che sostanzialmente condonava le truffe degli operatori scorretti, per questo abbiamo diffidato la stessa Autorità dell’energia a mettere in atto tale regolazione.
Codici è anche stata promotrice dell’introduzione in Italia della “Consumer Rights” con il d.lgs. 21 del febbraio 2014.
E’ sempre stato palese per Codici, affermano il dr. Luigi Gabriele e l’Avv. Manfredi Zammataro rispettivamente Responsabile Affari Istituzionali e Segretario Regionale del CODICI, che l’unica soluzione fosse abolirlo totalmente, pertanto siamo felici del risultato ottenuto, consideriamo questa come la prima best practice di Enel e ci auspichiamo che le altre aziende di settore seguano senza indugio.
Chi vuole conquistare nuovi clienti nel mercato libero dell’energia lo faccia attraverso una buona reputazione, trasparenza e qualità delle proprie proposte commerciali.
Siccome si sono rivelate inutili ed a nulla sono valse le multe imposte dall’Antitrust ed anche la “Consumer Rights”, per impedire alle aziende che persistessero in questi comportamenti scorretti, consigliamo semplicemente al consumatore di boicottare le forme di vendita quali porta a porta e teleselling. Le aziende che continueranno a concludere contratti in questi modi saranno taggate come #nemici del consumatore, concludono Luigi Gabriele e Manfredi Zammataro di Codici.
da staff | Mag 24, 2017 | Senza categoria
Secondo il CODICI: lì 88 % degli anziani ospedalizzati over 65 sono vittime di questo grave atto di malasanità!
Contro il degrado della sanità CODICI rilancia la campagna contro le piaghe da decubito nelle strutture sanitarie
Il problema delle piaghe da decubito è uno dei grandi mali dell’assistenza ospedaliera.
Pur conosciute e note per la loro pericolosità sulla salute della persona, in quanto il problema si pone soprattutto per soggetti allettati o privi di conoscenza e quindi in situazione di spiccata debolezza, si approvano protocolli di buone pratiche cliniche che non si applicano.
Da tempo, l’Associazione CODICI ha intrapreso questa lunga battaglia di civiltà contro l’incuria dei dirigenti ospedalieri, che ignorano il problema perché impuniti sino ad ora.
Dopo le sentenze dei Tribunali du Roma, Benevento e Milano anche il Tribunale di Varese ritiene sussistere la responsabilità dell’ospedale quando, per negligenza nell’assistenza, fa insorgere piaghe da decubito nei malati allettati soprattutto quando sono anziani e maggiormente indifesi.
Con una sentenza del Tribunale di Varese si conclude infatti la lunga battaglia di Codici al fianco dei familiari di un cittadino vittima di malasanità. L’ospedale di Varese, Fondazione Macchi infatti, viene riconosciuto colpevole di gravi negligenze nei confronti del suddetto paziente e responsabile dell’insorgenza e della inadeguata cura delle piaghe da decubito. La famiglia si è rivolta all’Associazione Codici per ottenere giustizia e una condanna che affermasse senza se e senza ma la responsabilità degli operatori sanitari per le lesioni da decubito.
L’ospedale è ritenuto responsabile di una lesione grave e permanente all’integrità psico-fisica del paziente e di un danno ai parenti più stretti, che hanno assistito con grande sofferenza al calvario del padre sopportandone le conseguenze morali e materiali. I giudici varesini hanno riconosciuto così la totale inefficienza da parte dell’Ospedale che avrebbe procurato con sofferenza, senza invece prevenirle, lesioni cutanee da pressione.
Sono anni che il CODICI denuncia la scarsa qualità assistenziale erogata dall’ospedale Niguarda ed ha intrapreso diverse iniziative per verificare le segnalazioni dei pazienti indignati che lamentavano una scarsa assistenza. Fin dal 2009, quando fu costretto a chiedere l’intervento del TAR per conoscere se e quali procedure l’Ospedale adottasse per l’assistenza alle persone allettate croniche e non autosufficienti.
L’Associazione CODICI ha avviato una campagna di informazione, assistenza e tutela del cittadino contro la cattiva assistenza ospedaliera.
Nell’ambito di questa campagna numerose persone si sono rivolte a CODICI per vedersi tutelare il loro diritto alla salute.
Il problema delle piaghe da decubito nei malati ospedalizzati è una vera “piaga” dell’assistenza sanitaria – dichiarano gli avvocati Ivano Giacomelli e Manfredi Zammataro – rispettivamente Segretario Nazionale e Regionale del CODICI, e deve essere combattuta con forza e senza tentennamenti. Se compaiono significa che ci troviamo di fronte ad una pessima assistenza sanitaria. Le piaghe da decubito sono un problema ad alto impatto sociale: le previsioni dicono che 1 adulto anziano su 4 soffrirà di ulcere da pressione.
Meno autosufficiente è la persona malata, più è elevato il rischio di lesioni da decubito, più gravi sono le ulcere che si determinano, e più difficile è la guarigione. Una nostra indagine sui nosocomi romani ha rilevato che l’incidenza delle piaghe da decubito sui malati ospedalizzati è circa del 21.5%.
Le piaghe da decubito non sono una patologia, ma una condizione che insorge in pazienti ospedalizzati ai quali non viene data la dovuta assistenza.
Quello che deve essere combattuto è l’indifferenza delle strutture sanitarie di fronte a questo grave problema e l’ignoranza di chi dovrebbe occuparsi di assistere il malato e non lo fa. La difficoltà di riconoscere la responsabilità e la mancanza di norme sanzionatorie specifiche, ha permesso che si creasse una diffusa impunità che, oggi è venuta meno con la sentenza del Tribunale di Milano.
Il CODICI resta a disposizione di tutti i cittadini che vogliano segnalare il proprio caso attraverso la nostra “Campagna contro le piaghe da decubito” scrivendo a: segreteria.sicilia@codici.org o telefonando al 320.2281052