da staff | Apr 12, 2017 | Senza categoria
Come ricorderete l’Associazione CODICI – Centro per i Diritti del Cittadino, il 20 marzo scorso, inoltrava al responsabile direttivo dei servizi sociali del Comune di Trapani, Roberto Brucato, una richiesta di chiarimenti con diffida ad ottemperare in merito alla mancata erogazione del bonus socio sanitario a favore i soggetti disabili, nonostante la Regione con nota avente prot n. 31142 del 7.10.2016 avesse reso noto a tutti i Distretti Socio Sanitari dell’Isola l’emissione dei mandati di pagamento, giusta Determina Dirigenziale n. 2457 del 23.09.2016, sollecitando in tal senso la procedura per l’effettiva erogazione del Buono Socio Sanitario per gli aventi diritto a tutela degli interessi legittimi degli stessi. Del malcontento dei disabili si era fatto carico Rocco Sgrò della stessa Associazione Codici.
Oggi arriva la nota avente prot. 36081 del 11.04.2017 a firma dell’Istruttore direttivo del 4° Settore, con la quale lo stesso chiarisce che fintanto che il Comune Capofila (per il distretto D50 è Trapani) non accerta che le quote di compartecipazione degli altri Comuni siano esigibili non procede al pagamento. Questo pertanto il motivo del ritardo nell’erogazione del bonus agli aventi diritto.
“Appreso quanto sopra con la stessa nota ci viene anche comunicato che con Determina Dirigenziale n. 900 esecutiva dal 11.04.2017 (ieri) è stato finalmente adottato il provvedimento per la liquidazione del bonus socio sanitario 2016, spiega l’Avv. Vincenzo Maltese che per conto dell’associazione Codici aveva inoltrato la richiesta agli Uffici comunali competenti, sottoscritta anche dal segretario del Codici Sicilia, Avv. Manfredi Zammataro. Immaginavamo alcuni ritardi dovuti a questioni burocratiche ma non possiamo che auspicare tempi più celeri per il quello del 2017.
Di conseguenza gli aventi diritto potranno adesso farne regolarmente richiesta agli Uffici del Settore 4°.
da staff | Apr 10, 2017 | Senza categoria
Oggi i rappresentanti delle associazioni CODICI – Centro per i diritti del cittadino e Obiettivo Legalità hanno incontrato gli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Michele Amari” nella sede di Riposto per discutere delle importanti tematiche legate al cyberbullismo e ai crimini informatici.
Sono intervenuti l’Avv. Manfredi Zammataro, presidente regionale di CODICI Sicilia, la Dott.ssa Giulia Cusumano, responsabile dell’Osservatorio per lo studio dei fenomeni criminali (Obiettivo Legalità) e la Dott.ssa Roberta Desiderio, psicologa, operatrice dell’Associazione Antiusura Antiracket Obiettivo Legalità, per affrontare, con gli studenti in maniera interattiva e dinamica, le problematicità che comportano fenomeni quali il bullismo, il cyberbullismo e l’uso distorto della rete sia dal punto di vista più squisitamente legale (ponendo l’attenzione sul concetto di privacy nell’era digitale oltre che sui reati cui il giovane che commette atti persecutori o condivide illecitamente files può incorrere, con i differenti livelli di gravità che vanno dalla semplice denuncia finalizzata a far cessare gli atteggiamenti vessatori fino all’imputazione per istigazione al suicidio) che da quello psicologico.
Gli studenti, che già a partire dalle classi hanno avuto modo di elaborare, sotto la guida dei propri insegnanti e in particolare a partire dalla visione di un cortometraggio, pensieri e riflessioni riguardanti i fenomeni, hanno sottoposto i loro quesiti ai relatori: gli interrogativi hanno sottolineato soprattutto la volontà, da parte di questi giovani adolescenti, di capire come effettivamente poter contrastare il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo; sottolineato più volte dalle loro richieste sono stati i segnali di riconoscimento di vittimizzazione e le modalità di intervento nel caso si subisca bullismo.
“La denuncia resta la migliore arma di contrasto al fenomeno” hanno dichiarato l’Avv. Zammataro, la Dott.ssa Desiderio e la Dott.ssa Cusumano “Una vasta percentuale di vittime di bullismo non denuncia quanto le sta accadendo e le cause sono plurime: paura di ritorsioni peggiori da parte del bullo, vergogna, disagio, timore di non essere compresi e ascoltati, di essere ulteriormente emarginati, ecc. Tuttavia se non si trova la forza e il coraggio di comprendere che l’unica strada per uscire dal tunnel delle persecuzioni è portare alla luce quanto sta accadendo e chiedere aiuto a genitori, insegnanti, sportelli delle associazioni o specialisti del settore, difficilmente si riuscirà a sfuggire alle vessazioni del bullo. Le conseguenze sulle vittime non vanno sottovalutate: l’abbandono scolastico, stati di depressione, isolamento, disturbi somatici possono essere tutti campanelli d’allarme che comunicano ciò che il bambino o l’adolescente sta subendo; segnali che subito vanno attenzionati, al di là della denuncia di per sé, e soprattutto prima che la situazione diventi insostenibile per la vittima e conduca quindi a conseguenze ben più nefaste, come del resto i fatti di cronaca odierna non cessano di sottolineare”.
da staff | Apr 10, 2017 | Senza categoria
A seguito della diffida inviata dal CODICI – Centro per i diritti del cittadino a causa della condotta pericolosa tenuta da alcuni automobilisti in centri urbani della zona, la Città Metropolitana di Messina ha fornito riscontro positivo, inviando una richiesta al Comando di Polizia Provinciale di attivare presidi deputati al controllo elettronico della velocità e stanziando la somma di 3mila euro per la realizzazione della segnaletica opportuna a ridurre la velocità e a garantire in questo modo una maggiore sicurezza degli abitanti della zona interessata (quali segnali d’obbligo, cartelli indicatori e bande sonore).
La diffida in questione è stata infatti inviata dagli Avv. Manfredi Zammataro e Melita Cafarelli (rispettivamente Presidente Regionale di CODICI – Sicilia e Referente Provinciale per lo sportello di CODICI – Messina) dopo aver ricevuto diverse segnalazioni (pervenute soprattutto allo sportello dell’Associazione aperto nel Comune di Librizzi) di utenti preoccupati per l’elevata velocità di molti automobilisti in transito nella zona della strada provinciale Patti – S. Piero Patti SP 122 in località Murmari del Comune di Librizzi: centro abitato in cui i limiti di velocità previsti normalmente dalla legge vengono spesso violati, con conseguenze che spaziano dal danneggiamento subito da alcune abitazioni (con costi importanti per i proprietari) al pericolo per l’incolumità dei pedoni e degli abitanti della zona, oltre agli incidenti che in diverse occasioni hanno purtroppo causato lesioni di varia gravità ai soggetti coinvolti.
“Siamo contenti del riscontro ottenuto dalla Città Metropolitana di Messina che ha così dimostrato di avere a cuore la pubblica sicurezza e l’incolumità dei cittadini” hanno dichiarato gli Avv. Zammataro e Cafarelli “Un gesto importante che mostra la volontà di tutelare gli abitanti della zona in questione, arginando quanto più possibile il rischio di incorrere in incidenti stradali dovuti alla condotta incosciente di molti automobilisti incauti e non curanti dei giusti limiti da rispettare. Ci auguriamo che i mezzi richiesti dalla Città Metropolitana di Messina al Comando della Polizia Provinciale non tarderanno a mostrare buoni risultati, contribuendo così ad aumentare i livelli di sicurezza della zona in questione”.
da staff | Apr 5, 2017 | Senza categoria
A seguito della puntuale contestazione, operata dall’Associazione CODICI, di diverse fatture E.A.S. (contenenti richieste sproporzionate rispetto agli effettivi consumi degli utenti), l’Ente in questione sta provvedendo in questi giorni allo storno delle precedenti fatture, riconoscendo i propri macroscopici errori.
In particolare, si tratta di fatture relative a presunte eccedenze di consumi idrici avvenuti dal 2008 al 2012 per importi che in molti casi superano i 1000 euro, nonostante spesso i consumi degli utenti non superino la quota degli 80 metri cubi annui.
In alcuni casi l’E.A.S., a seguito di opportuni accertamenti interni, ha riconosciuto anche errori di addebito pari a 600 metri cubi di acqua per singolo utente.
“Tale presa d’atto da parte dell’E.A.S., spiega l’Avv. Roberto Rapallo segretario territoriale di CODICI, dimostra come alcune contestazioni, mosse dalla nostra Associazione in nome e per conto dei nostri tesserati, relative alle modalità e alla tempistica della lettura dei contatori, erano fondate”.
“L’attività di monitoraggio messa in campo da CODICI sul sistema di rilevamento e fatturazione dei servizi idrici, conclude l’Avv. Roberto Rapallo, è costante e non diminuirà fintanto che agli utenti non venga correttamente addebitato un importo pari ai loro consumi effettivi”.
Gli utenti che ritengano di essere anch’essi vittime di fatture sproporzionate rispetto ai loro effettivi consumi possono rivolgersi per assistenza alla sede territoriale CODICI di Salemi in Via Filippo Orlando n. 22. o chiamare i seguenti numeri: 0924 982802/380 3699023.