da staff | Nov 9, 2020 | Malasanità
Anziani nudi lasciati per terra insieme ai loro escrementi, incastrati tra le sbarre di protezione del letto, con vistose ferite. Sono le foto, sequestrate dai carabinieri, scattate da una dipendente della casa di riposo San Camillo di Aci Sant’Antonio
Anziani nudi lasciati per terra insieme ai loro escrementi, incastrati tra le sbarre di protezione del letto, con vistose ferite e una piaga da decubito in una paziente non adeguatamente curata e conseguentemente peggiorata nel tempo. Sono le foto, sequestrate dai carabinieri, scattate da una dipendente di un casa di riposo che hanno fatto scattare l’inchiesta della Procura di Catania. A conclusione delle indagini, eseguite tra marzo e giugno 2019, il Gip, accogliendo la richiesta dei Pm, ha disposto il divieto di esercitare l’attività imprenditoriale per 12 mesi per Giovanni Pietro Marchese, 60 anni, amministratore unico della casa di riposo San Camillo di Aci Sant’Antonio, e di esercitare la professione per nove mesi a tre dipendenti della struttura: Giovanna Giuseppina Coco, di 37 anni, e per le 41enni Rosaria Marianna Vasta e Alessandra Di Mauro.
Le immagini al centro dell’inchiesta sono state estrapolate dal cellulare della Coco, dopo che era stato sequestrato assieme ad altri apparati dai carabinieri nel luglio del 2019. Controlli eseguiti anche da militari dell’Arma hanno permesso di accertare diverse gravi irregolarita’ e loro colleghi del Nil hanno trovato anche undici lavoratori utilizzati ‘in nero’, comprese due indagate, la Di Mauro e la Vasta, e alcune di queste deferite in stato di liberta’ per aver percepito illecitamente il reddito di cittadinanza. Secondo l’accusa il personale avrebbe “maltrattato gli anziani degenti della struttura”, “creato un clima abituale di vessazioni, umiliazioni e mortificazioni”, “disinteressandosi della cura, anche medica, e dell’assistenza degli anziani e delle precarie condizioni igienico-sanitarie della casa di riposo, dove sono stati avvistati dei topi e gli anziani hanno contratto la scabbia, cosi’ aggravando lo stato di sofferenza fisica e psichica degli ospitati”.
Tra le condotte messe in atto, in diverse occasioni, legavano i poveri anziani ai tavoli o ai letti per non farli muovere, li lavavano con l’acqua fredda o, per punizione, non li cambiavano dopoi bisogni fisiologici o li lasciavano nel letto con le lenzuola sporche, li lavavano con il sapone della lavatrice, deridendoli poi per il loro profumo di “aloe vera”. E ancora, cercavano di curare la scabbia, come da precise indicazioni del titolare, con semplici impacchi di olio di oliva invece della corretta terapia farmacologica, somministravano agli ospiti farmaci scaduti, li denigravano, mortificavano ed insultavano abitualmente e nello specifico: o “schifoso, sporco, più schifo di te non ce n’è, non mi rompere la ……….” o “che schifo di persona, che schifo, educazione zero, ora la lascio sulla sedia tutto sporco di pipì, come i porci” questo rivolto ad una persona di 100 anni che poi per punizione era costretto a mettersi a letto da solo o “è un ignorante, maleducato, facchino ed uno schifo di persona” o o minacciando un’anziana di legarla, lasciarla piena di feci e di non lavarla, sempre urlando e generando il pianto della povera donna. Tutti elementi che hanno permesso di consolidare il quadro probatorio a carico degli indagati e, così, di richiedere ed ottenere la misura cautelare concessa dal Gip del Tribunale etneo.
Fonte: www.cataniatoday
da staff | Nov 7, 2020 | Malasanità
Un altro duro colpo per i consumatori, ma guai a darsi per vinti.
Società dichiarata fallita
Il Tribunale di Milano ha dichiarato il fallimento di Dentix, l’azienda odontoiatrica spagnola che dopo la fine del lockdown non ha riaperto le oltre 50 cliniche in Italia, ma l’associazione Codici, impegnata con un’iniziativa di tutela, invita i pazienti a non arrendersi.
Clienti abbandonati
“Da giugno, ovvero da quando è scoppiato il caso – affermano Ivano Giacomelli e Manfredi Zammataro, rispettivamente Segretario Nazionale e regionale di Codici – stiamo assistendo centinaia di pazienti che sono rimasti senza cure dopo l’improvvisa chiusura dei centri Dentix. Parliamo di situazioni estremamente delicate, sia dal punto di vista sanitario, in quanto molte persone lamentano forti dolori e problemi di salute, sia dal punto di vista economico, perché c’è chi ha pagato anche oltre 10mila euro per un intervento mai completato e, in alcuni casi, nemmeno iniziato. Al riguardo, rinnoviamo la richiesta di collaborazione fatta alle società finanziarie. Vista la gravità della situazione, è doveroso sospendere le rate”.
Cosa fare
L’associazione Codici invita i pazienti Dentix a non arrendersi ed indica i passi da seguire. “Il prossimo 17 febbraio si terrà la prima udienza in cui il Curatore Fallimentare ed il Giudice Delegato esamineranno le prime domande di ammissione al passivo. I clienti Dentix devono quindi fare domanda di insinuazione al passivo al Giudice Fallimentare per cercare di riavere quanto pagato per cure mai ricevute o non ultimate”.
Per presentare le domande c’è tempo fino al prossimo 18 gennaio. Codici è a disposizione dei clienti Dentix per fornire assistenza ed eventuali chiarimenti.
Per informazioni scrivere a segreteria.sicilia@codici.org Telefono 095.2180387
da staff | Nov 6, 2020 | Senza categoria
Si apre un nuovo caso sul fronte dei rimborsi per i biglietti aerei.
La divisione dell’Italia in aree
L’entrata in vigore dell’ultimo Dpcm, con la divisione dell’Italia in aree a seconda della gravità della situazione, sta infatti creando problemi ai passeggeri, in particolare quelli Ryanair.
Problemi per il divieto spostamenti
“Stiamo ricevendo segnalazioni – spiega Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – da cittadini delle aree rosse e arancioni, dove gli spostamenti da una Regione all’altra sono vietati. Nonostante il Dpcm, Ryanair sta negando il rimborso a chi non può più partire. È un abuso, perché siamo di fronte ad un caso di impossibilità sopravvenuta. Abbiamo già inviato una prima comunicazione alla compagnia affinché cambi rotta, tutelando i diritti dei passeggeri”.
Diritti negati
Tra i casi trattati dall’associazione Codici, c’è quello di un consumatore che aveva acquistato un volo per oggi dalla Puglia alla Lombardia. “Alla luce dell’ultimo Dpcm – dichiara Stefano Gallotta, Responsabile Trasporti e Turismo di Codici – non può più partire e così ha contattato Ryanair. La compagnia ha risposto che il volo non è cancellato, quindi o parte o perde i soldi. Non è un comportamento corretto”.
Tutelare i consumatori
“Le compagnie aeree – aggiunge Gallotta – non possono ignorare le conseguenze delle nuove misure per il contrasto e il contenimento dell’emergenza da Covid-19, scaricando tutto sui consumatori. Il divieto di ogni spostamento in entrata e uscita dalla propria Regione per le aree rosse e arancioni significa che ai passeggeri è inibita la fruizione del biglietto. Per questo motivo i contratti di viaggi devono intendersi risolti per sopravvenuta impossibilità della prestazione. Non si può far finta di nulla, come Ryanair, a cui chiediamo il rimborso integrale dei passeggeri costretti a rinunciare al volo a causa dell’ultimo Dpcm”.
Assistenza per i rimborsi
I cittadini che si trovano nelle aree rosse o arancioni e sono costretti a rinunciare ad un volo a causa delle disposizioni contenute nell’ultimo Dpcm possono rivolgersi all’associazione Codici, che fornirà tutta l’assistenza necessaria per richiedere il rimborso del biglietto aereo.
da staff | Ott 13, 2020 | Bollette
L’associazione Codici esprime apprezzamento per l’avvio dei procedimenti da parte dell’Antitrust su 13 società attive nella fornitura di luce e gas sul mercato libero.
L’intervento dell’Autorità
I procedimenti avviati riguardano Enel Energia, Optima, Green Network, Illumia, Wekiwi, Sentra, Olimpia-Gruppo Sinergy, Gasway, Dolomiti Energia, E.On, Axpo, Audax, Argos. Contestata la mancata trasparenza nell’indicazione delle condizioni economiche di fornitura. I rilievi formulati testo si riferiscono sia alla documentazione contrattuale sia alla comunicazione promozionale. In particolare risulta che, prima della sottoscrizione del contratto, gli utenti non siano adeguatamente informati dell’esistenza di alcune voci di costo aggiuntive al prezzo della componente energia, con la conseguenza che, solo al momento della ricezione delle bollette, essi si rendono conto degli effettivi costi delle forniture di energia elettrica e gas applicati da queste imprese, risultanti superiori alle attese.
Il plauso di Codici
“Ci sono aspetti troppo poco chiari nei contratti che vengono proposti ai consumatori – dichiarano Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici e Manfredi Zammataro, Segretario Regionale di Codici– e non possiamo quindi che essere felici per l’iniziativa intrapresa dall’Autorità. È da tempo che raccogliamo e segnaliamo proteste da parte degli utenti, che hanno il diritto di sapere cosa pagano. Non è possibile scoprire il prezzo esatto della bolletta solo quando viene recapitata, accorgendosi magari che l’offerta proposta in realtà non ha nulla di vantaggioso. Anche perché a quel punto per il consumatore inizia un percorso ad ostacoli nel caso in cui volesse recedere dal contatto. Quindi bene l’istruttoria dell’Autorità, mentre dal canto nostro continueremo a vigilare per tutelare i consumatori, pronti a denunciare eventuali scorrettezze, come fatto finora”.
Condotte aggressive
L’indagine avviata dall’Antitrust attiene anche alle condotte aggressive poste in essere da alcuni di detti operatori, laddove prevedono l’applicazione di penali in caso di recesso o applichino costi per servizi non resi, onde sanzionare i comportamenti pregiudizievoli per i clienti domestici e non domestici di piccole dimensioni e così dissuaderne la futura reiterazione.
Assistenza ai consumatori
I consumatori che si ritrovano in bolletta costi non previsti o non prospettati al momento della stipula del contratto possono richiedere l’assistenza dell’associazione Codici scrivendo a sportellocodici.catania@gmail.com.
da staff | Ott 9, 2020 | Senza categoria
Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale avvenuta il 5 ottobre, sono diventati pienamente operativi i decreti emanati dal Ministro Patuanelli riguardanti il Superbonus e il Sismabonus al 110%, introdotti dal decreto Rilancio.
Si tratta di misure che hanno l’obiettivo di favorire gli interventi di efficientamento energetico e antisismici, nonchè l’installazzazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.
In particolare, i due provvedimenti ministeriali definiscono sia i requisiti tecnici per accedere alle agevolazioni fiscali sia la modulistica e le modalità di trasmissione dell’asseverazione.
E’ questo il risultato di un lavoro sinergico portato avanti in questi mesi da MiSE, MEF, MATTM e MIT, che insieme alla Presidenza del Consiglio e al Parlamento, hanno messo in campo una misura fondamentale per la ripresa dell’economia, garantendo al contempo a tutti i cittadini la possibilità di realizzare interventi di riqualificazione degli edifici.
A partire dal prossimo 15 ottobre potrà, inoltre, essere inviata all’Agenzia dell’entrate la comunicazione che consentirà di optare, al posto della fruizione diretta della detrazione fiscale, per uno sconto da parte dei fornitori dei beni e servizi o, in alternativa, per la cessione del credito.
Per maggiori informazioni
Superbonus e Sismabonus 110%
Decreto Asseverazioni (sito gazzettaufficiale.it)
Decreto Requisiti (sito gazzettaufficiale.it)
fonte: https://www.spazioconsumatori.tv/comunicati-stampa/economia-e-finanza/item/4895-superbonus-110-operativi-i-decreti-ministeriali.html?fbclid=IwAR3S3dL4M_mWOcbGP1fejc6ysUfd23BpG_G3qFQ2Xn6mXZW_l-W3xsjqC1g