da staff | Set 16, 2020 | Banche e risparmi
Lunghe perdite di tempo e di denaro per poter ritirare le raccomandate non consegnate in maniera diligente.
Sono i disagi patiti da tanti consumatori a causa del servizio fornito da Poste Italiane, segnalato in questi mesi dall’associazione Codici e ora sanzionato dall’Antitrust con una multa di 5 milioni di euro (leggi qui l’intervento dell’Agcm).
Il postino non suona più due volte
“L’Autorità ha confermato quanto denunciamo da tempo – dichiarano Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici e Manfredi Zammataro,Segretario Regionale di Codici – il servizio raccomandate fornito di Poste Italiane è scadente e riteniamo doveroso da parte dell’azienda risarcire i consumatori. Abbiamo raccolto tante proteste. Sono frequenti, infatti, i casi in cui il postino si limita a suonare al citofono e, senza aspettare l’utente, lascia un avviso di giacenza della raccomandata nella cassetta postale. Un danno non indifferente per chi non può uscire di casa, pensiamo anche al periodo del lockdown, oppure per chi ha difficoltà a recarsi ad un ufficio postale per impegni di lavoro”.
I danni per il sistema giustizia
Altro capitolo importante, il servizio di ritiro digitale delle raccomandate. A differenza di quanto pubblicizzato, è utilizzabile solo per gli invii originati digitalmente e questo ha causato ritardi al sistema giustizia del Paese, dovuti ad errate notifiche nell’espletamento dei processi, soprattutto quelli penali, con conseguente prescrizione di numerosi reati, come più volte affermato nelle Relazioni Annuali sullo stato della giustizia. Un fatto gravissimo. Ci auguriamo che con questa sanzione dell’Autorità, Poste Italiane avvii finalmente un processo in grado di portare ad un servizio efficace ed efficiente per i consumatori”.
Sportello segnalazioni
L’associazione Codici continuerà a vigilare sull’operato di Poste Italiane. In caso di disservizi, è possibile inviare una segnalazione scrivendo a sportellocodici.catania@gmail.com.
da staff | Set 11, 2020 | Senza categoria
Consegne in ritardo e scarsa assistenza ai clienti. È la situazione che da diverse settimane contraddistingue Leroy Merlin, la nota azienda francese che opera nella grande distribuzione, specializzata in bricolage e fai-da-te, edilizia, giardinaggio, decorazione e arredo bagno.
Proprio sul sito internet e sulla pagina Facebook si registrano, sempre più frequenti, le proteste dei consumatori. Essi infatti lamentano tempi lunghissimi per ricevere il prodotto acquistato e l’impossibilità di avere informazioni chiare dal Servizio Clienti.
Segnalazioni raccolte dall’associazione Codici, che interviene con un richiamo forte a Leroy Merlin.
Diffida a Leroy Merlin per le consegne in ritardo
“Abbiamo inviato una diffida all’azienda. – dichiarano Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici e Manfredi Zammataro, Segretario Regionale di Codici – Intimandole di porre fine a quella che, a nostro avviso, è una pratica commerciale scorretta.
Non è possibile dover aspettare oltre un mese per ricevere la consegna di un prodotto, inizialmente prevista nell’arco di un paio di settimane. E questo si sta verificando sia per chi ha fatto l’acquisto online sia per chi si è recato presso un punto vendita.
Altrettanto grave è il comportamento del Servizio Clienti. Ai consumatori vengono fornite risposte evasive, nessuna indicazione precisa sui tempi di consegna. Solo l’annuncio di un sollecito al reparto competente. I consumatori hanno diritto ad un trattamento ben diverso.
In molti casi parliamo di importi importanti. Ed il ritardo nella consegna sta causando problemi notevoli a chi attende un prodotto per poter completare i lavori nella sua abitazione”.
Codici ha attivato i suoi legali per fornire assistenza a chi sta avendo problemi con i tempi di consegna per un prodotto acquistato presso Leroy Merlin. È possibile richiedere l’intervento dell’associazione scrivendo a sportellocodici.catania@gmail.com.
fonte: https://www.lentepubblica.it/cittadini-e-imprese/leroy-merlin-consegne-in-ritardo/?fbclid=IwAR0WvugcKcBBQUIsw-iJaeVb2rXABGBi9lpm6trGC-ZGV-Gimj2RnOYiC6M
da staff | Set 7, 2020 | Banche e risparmi
Denuncia e segnalazioni
Parliamo di una piattaforma che propone investimenti soprattutto in criptovalute, vantandosi di essere un punto di riferimento nel mercato italiano. La sede legale è alle Isole Marshall, dove non ci sono autorità deputate a vigilare sugli intermediari finanziari, e diversi risparmiatori stanno riscontrando problemi nell’incassare quanto guadagnato. L’associazione sta raccogliendo le segnalazioni dei consumatori e intanto ha sporto denuncia alle autorità competenti.
Lo schema
“Il meccanismo utilizzato – dichiarano Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici e Manfredi Zammataro,Segretario Regionale Codici– è abbastanza semplice. Il cliente viene contattato e convinto a fare un primo investimento a fronte di un esborso quasi irrisorio, basti pensare che il minimo previsto è di 5 euro, e con spread bassissimi. Gli viene promesso, praticamente assicurato, un guadagno immediato e qui sorge il primo problema. Al risparmiatore giunge una comunicazione in cui viene annunciata la buona riuscita dell’investimento, ma sul conto non arriva nemmeno un euro. Il broker, però, ormai ha conquistato la fiducia del cliente, che lo segue in una spirale di investimenti sempre più cari”.
Bonus trappola e Servizio Clienti fantasma
“Nel caso Bprimes – aggiungono Giacomelli e Zammataro – c’è anche il ricorso ai bonus messi al bando dalle autorità europee, in quanto sono una trappola: una volta accettato, per ritirare i soldi bisogna prima fare un investimento 25 volte superiore al suo valore. E così centinaia, migliaia di euro sembrerebbero finire in un enorme buco nero, perché, stando alle segnalazioni che stiamo ricevendo, quando il risparmiatore decide di passare all’incasso, il broker si smaterializza”. Il Servizio Clienti è una giungla di numeri telefonici stranieri da cui è praticamente impossibile ricevere aiuto”.
Le insidie del trading online
“Stiamo assistendo alcuni clienti Bprimes – concludono Giacomelli e Zammataro – e vogliamo rivolgere un invito a chi riceve telefonate da società che propongono trading online: fate attenzione. L’investimento sicuro non esiste, diffidate da chi vi promette facili guadagni. Prima di affidare i propri soldi ad un broker, è importante verificarne la serietà, ad esempio con una ricerca su internet tra le recensioni dei siti specializzati oppure chiedendo aiuto alle associazioni dei consumatori, soprattutto quando ci si rende conto che i soldi guadagnati non arrivano sul conto, che i numeri di assistenza sono irraggiungibili”.
Assistenza legale
I risparmiatori che hanno problemi con gli investimenti su Bprimes possono richiedere l’assistenza legale di Codici scrivendo a sportellocodici.catania@gmail.com.
da staff | Set 2, 2020 | Truffe e contraffazione
Circola tramite SMS l’ultima truffa ai danni degli utenti.
Si tratta di un messaggio in cui si chiede di confermare le credenziali per la consegna in giornata di un pacco, altrimenti sarà rispedito al mittente. L’operazione deve essere eseguita cliccando un link, in cui compare il nome Poste Italiane.
L’associazione Codici invita gli utenti a non cliccare sul collegamento internet, ricordando che Poste Italiane non chiede mai, telefonicamente e attraverso email, tramite SMS o messaggi sui Social, di fornire password, dati delle carte, codici OTP, PIN, credenziali, chiavi di accesso all’home banking o altri codici personali.
Nel caso di dubbi, è possibile inviare una segnalazione all’associazione Codici scrivendo a sportellocodici.catania@gmail.com oppure contattare Poste Italiane all’indirizzo CERT@posteitaliane.it fornendo i dettagli della comunicazione sospetta.
Come difendersi dalle truffe online e in app
Come scrive sul proprio sito Poste Italiane, i rischi maggiori sono legati ai tentativi da parte di terze persone di carpire, attraverso artifizi o raggiri, i tuoi dati riservati (dati della carta di pagamento, utenza, password, codici di accesso e/o dispositivi).
Come difenderti
- Ricorda che Poste Italiane S.p.A. e PostePay S.p.A. non chiedono mai i tuoi dati riservati (utenza, password, codici di sicurezza per eseguire una transazione, ad esempio codice OTP-One Time Password ricevuto via sms) in nessuna modalità (e-mail, sms, chat di social network, operatori di call center) e per nessuna finalità. Se qualcuno, anche presentandosi come un operatore di Poste Italiane S.p.A. o PostePay S.p.A., ti dovesse chiedere tali informazioni, puoi essere sicuro che si tratta di un tentativo di frode, quindi non fornirle a nessuno;
- Non rispondere mai a e-mail, sms, chiamate o chat da call center in cui ti vengono chiesti i tuoi codici personali (utenza, password, codici di sicurezza, dati delle carte di pagamento);
- Controlla sempre l’attendibilità di una e-mail prima di aprirla: verifica che il mittente sia realmente chi dice di essere e non qualcuno che si finge qualcun altro (ad esempio controlla come è scritto l’indirizzo e-mail da cui ti è arrivata);
- Non scaricare gli allegati delle e-mail sospette prima di aver verificato che il mittente sia noto o ufficiale;
- Non cliccare sul link contenuto nelle e-mail sospette; se per errore dovesse accadere, non autenticarti sul sito falso, chiudi subito il web browser;
- Segnala a Poste Italiane eventuali e-mail di phishing inoltrandole all’indirizzo antiphishing@posteitaliane.it. Immediatamente dopo cestinale e cancellale anche dal cestino;
- Digita direttamente l’indirizzo Internet https://www.poste.it/ nella barra degli indirizzi del web browser per visitare il sito di Poste Italiane;
- Utilizza l’App per usufruire anche del servizio gratuito di push notification ed essere informato in tempo reale sulle operazioni di pagamento effettuate con il tuo conto corrente e le tue carte di pagamento. In alternativa attiva il servizio di notifica tramite SMS sul tuo telefono cellulare, gratuito per i pagamenti su siti internet e su app. Per ulteriori informazioni sul servizio consulta i fogli informativi nella sezione Trasparenza Bancaria del sito Poste.it;
da staff | Ago 6, 2020 | Senza categoria
Nel nostro Paese, un’ampia fetta di popolazione non ha ancora accesso alla rete a banda larga.
Questa indisponibilità è ulteriormente emersa con l’emergenza Covid-19, evidenziando come la connettività sia da annoverare quale bene primario e irrinunciabile.
La richiesta di incontro
È per questo motivo che le Associazioni Consumatori Adiconsum, Adusbef, Assoconsum, Assoutenti, Casa del Consumatore, Confconsumatori, Codici, CTCU, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino e Movimento Consumatori, hanno inviato al Presidente del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti, on. Alessia Morani, e per conoscenza al Sottosegretario con delega alle Telecomunicazioni, on. Mirella Liuzzi, all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e ad Infratel Italia, la richiesta di un’audizione per essere messi a conoscenza dei tempi di realizzazione della rete di banda larga, del piano di investimenti e delle ragioni di eventuali ritardi.
fonte : https://www.spazioconsumatori.tv/comunicati-stampa/telefonia/item/4820-le-associazioni-dei-consumatori-chiedono-chiarimenti-sulla-rete-di-banda-larga.html?fbclid=IwAR3drYPbT2LHyqua2ySv5piER_19Z7njwekRfz2CRud_YiB2ENBkh4wgbDs