Disservizi Iliad, Codici lancia un’azione per la richiesta di rimborso e risarcimento danni

Disservizi Iliad, Codici lancia un’azione per la richiesta di rimborso e risarcimento danni

Al via una nuova azione per tutelare i consumatori alle prese con i disservizi telefonici.  L’iniziativa riguarda i clienti Iliad e l’impossibilità di navigare in internet, effettuare e ricevere chiamate. Il tutto, non certo un dettaglio vista la situazione, accompagnato dalla difficoltà lamentata da diversi utenti di ricevere assistenza dal Servizio Clienti della compagnia.

“Purtroppo, una scena già vista – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, considerando che ancora oggi si registrano disservizi analoghi per i clienti di un altro operatore, Rabona, su cui siamo intervenuti con un’altra azione per richiedere il rimborso ed il risarcimento danni, segnalando il caso anche ad Antitrust e Agcom. Da ieri pomeriggio stiamo ricevendo segnalazioni da diversi clienti di Iliad. Ci siamo attivati per tutelare anche loro, avviando un’azione che punta sempre al riconoscimento, da parte della società, del rimborso e del risarcimento per i danni arrecati. E non sono di poca entità, pensando anche a chi lavora con il telefono tra chiamate ed internet”.

Ancora questa mattina ci sono proteste e disservizi. La situazione riguarda diverse zone d’Italia, con le grandi città tra le più colpite, visti i picchi di segnalazioni registrati a Torino, Milano, Venezia, Bologna, Perugia, Roma, Napoli e Bari.

L’associazione Codici ha avviato un’azione per tutelare i clienti Iliad che non riescono a navigare in internet, effettuare e ricevere chiamate. È possibile partecipare all’iniziativa per la richiesta di rimborso e risarcimento danni compilando il form disponibile sul sito www.codici.org. Sullo stesso sito è ancora attivo il form per partecipare all’altra azione in corso per disservizi telefonici, quella riguardante i clienti Rabona, da settimane alle prese con problemi con SMS e navigazione internet. Per maggiori informazioni o chiarimenti è possibile telefonare al numero al numero 0952180387 oppure scrivendo all’indirizzo e-mail segreteria.sicilia@codici.org.

Padri separati trattati come bancomat

Padri separati trattati come bancomat

Padri separati trattati come bancomat. L’ennesima dimostrazione arriva da una sentenza della Cassazione che ha respinto il ricorso del genitore contro l’obbligo di versare ogni anno, entro il 30 giugno, un assegno di 2.500 euro per ogni figlio per le vacanze estive. Secondo l’associazione Codici, un verdetto che conferma l’orientamento a senso unico della giustizia.

“I padri separati hanno diritto ad una quotidianità con i figli – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – ed i magistrati con queste decisioni allontano i figli dal genitore separato. Nel caso dei padri, ormai sono ridotti ad un salvadanaio a cui attingere per ogni tipo di spesa. Attenzione, non bisogna soffermarsi sull’importo stabilito per l’assegno in questa specifica sentenza. La cifra di 2.500 euro colpisce senz’altro, ma non deve distrarre, perché ciò che conta è il concetto. Ci riferiamo al fatto che, per la Cassazione, le vacanze estive rientrano nelle spese per il mantenimento ordinario e l’importo deve essere adeguato all’indice Istat. Quindi, non c’è nulla di voluttuario e imprevedibile, è una costante che deve essere aggiornata tenendo conto dell’inflazione. Un pronunciamento che, sinceramente, lascia allibiti. Si pensi, ad esempio, alla giurisprudenza della stessa Cassazione che fa rientrare nelle spese ordinarie voci ricorrenti e prevedibili, come quelle per gli alimenti e l’igiene personale, i vestiti e le attività ricreative, una casistica in cui si fa fatica a far rientrare le vacanze. E poi viene da chiedersi come sia possibile stabilire la costante della spesa delle vacanze, indicando di prendere in considerazione gli indici Istat, ignorando aspetti tutt’altro che secondari, come per esempio i costi del viaggio, se in aereo oppure in treno. Prendere in considerazione la situazione economica dei genitori e lo stile di vita della famiglia non significa trasformare il padre in un bancomat, costringendolo ad esborsi che possono trasformarsi in un peso troppo grande da sostenere. Si è imboccata una strada preoccupante. Far valere i diritti dei padri separati diventa sempre più difficile, ma questo non ci spaventa e tantomeno ci fermerà”.

L’associazione Codici è impegnata da anni con la campagna “Voglio papà” nell’assistenza ai padri separati. È possibile segnalare il proprio caso e richiedere aiuto al numero 0952180387 oppure scrivendo all’indirizzo e-mail segreteria.sicilia@codici.org.

Esposto in Procura sulla morte del bambino di 4 mesi a Messina

Esposto in Procura sulla morte del bambino di 4 mesi a Messina

Tante supposizioni, molti dubbi, una certezza atroce. Un bimbo di 4 mesi è morto sabato scorso al Policlinico di Messina per un’emorragia celebrale. A causarla sarebbe stata una caduta accidentale in casa, ma il motivo delle indagini avviate dalla Procura e dell’esposto presentato dall’associazione Codici sono le dimissioni dopo il primo ricovero in ospedale.

“Ci sono degli aspetti da chiarire – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e per questa ragione abbiamo deciso di intervenire con un esposto in Procura. Da anni ci occupiamo di malasanità. Non è possibile dire se si tratti di un nuovo caso, di sicuro bisogna approfondire la vicenda, soprattutto per quanto riguarda il primo ricovero. C’è da fare chiarezza sui soccorsi, se ci sono stati ritardi o omissioni”.

Stando alle prime ricostruzioni, il bimbo sarebbe caduto accidentalmente a casa, a Barcellona Pozzo di Gotto, ed i genitori l’hanno trasportato all’ospedale Fogliani di Milazzo. Qui la vicenda si tinge di giallo. I sanitari avrebbero accertato che le condizioni del piccolo non erano gravi al punto da rendere necessario un ricovero, anche in osservazione, e per questo avrebbero disposto le dimissioni. Una volta tornato a casa, le condizioni del bimbo sarebbero precipitate. Dopo il ritorno al Pronto Soccorso, la decisione del trasferimento al Policlinico di Messina, dove è emersa la gravità della situazione. In seguito ad una risonanza magnetica, i medici avrebbero scoperto una vasta emorragia alla testa, disponendo un’operazione d’urgenza. Un intervento, purtroppo, vano.

L’associazione Codici si occupa da anni di malasanità con azioni legali volte alla tutela dei diritti dei pazienti. È possibile segnalare eventuali irregolarità al numero 0952180387 oppure scrivendo all’indirizzo e-mail segreteria.sicilia@codici.org.

Ritardo di ore per un Catania-Roma, Ryanair condannata a risarcire il passeggero

Ritardo di ore per un Catania-Roma, Ryanair condannata a risarcire il passeggero

I diritti ci sono e bisogna farli valere. È il significato della sentenza che il Giudice di Pace di Roma, Sezione IV Civile, ha pronunciato lo scorso 23 marzo nella causa civile tra un consumatore rappresentato dall’associazione Codici e Ryanair per un volo segnato da un forte ritardo. Il verdetto ha premiato il passeggero, che dovrà essere rimborsato e risarcito. Ma andiamo con ordine. Il volo risale all’ottobre 2021, da Catania a Roma con partenza alle 21,45 ed arrivo previsto alle 23,10. Giunto in aeroporto, il passeggero ha atteso senza alcuna informazione il decollo, avvenuto alle 2,27, atterrando nella capitale alle 3,30, ossia 4 ore e 20 minuti dopo l’orario previsto. Un ritardo che ha costretto il passeggero a spese extra per rientrare a casa.

“Abbiamo presentato un reclamo a Ryanair per chiedere rimborso e risarcimento del nostro assistito – spiega Stefano Gallotta, Responsabile del settore Trasporti e Turismo di Codici – e, di fronte al rifiuto della compagnia, siamo arrivati al Giudice di Pace. La sentenza pronunciata nei giorni scorsi è importante per due motivi. Il primo riguarda la competenza territoriale in caso di vendita di biglietti online. Come abbiamo sostenuto, nell’acquisto non si applica il luogo dove ha sede il vettore, né il luogo di partenza o destinazione del volo, ma quello dove il passeggero è venuto a conoscenza dell’accettazione della proposta formulata con l’invio telematico dell’ordine e del pagamento del biglietto emesso online che, nel caso in questione, coincide nel luogo di residenza del passeggero, ovvero Roma. Il secondo motivo è legato alla tesi difensiva di Ryanair, che ha sostenuto che il ritardo è stato provocato dal dirottamento del volo precedente a Fiumicino a causa del maltempo. Dalla documentazione depositata è emerso che il temporale sarebbe avvenuto nel Nord Europa. Considerando la flotta numerosa, Ryanair avrebbe potuto gestire il maltempo in un altro modo. La compagnia, in fase di programmazione dei voli, deve tener conto del rischio del ritardo connesso all’eventuale emergere di circostanze eccezionali che possono verificarsi, come guasti tecnici e forza maggiore. Due punti fondamentali, che sono stati riconosciuti dal giudice, che ha condannato la compagnia all’indennizzo contrattuale di 250 euro, al rimborso delle spese sostenute a causa del ritardo ed al risarcimento dei danni non patrimoniali ai sensi della convenzione di Montreal”.

“Ci teniamo a questa sentenza anche per il suo significato – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e perché ci auguriamo che serva da stimolo per i consumatori. I tempi non sono brevi, è vero. C’è voluto più di un anno per giungere alla sentenza, ma alla fine è arrivata e questo è quello che conta. Spesso le compagnie puntano proprio sui tempi lunghi, che magari possono scoraggiare i passeggeri dal fare reclamo. Questa vicenda dimostra, invece, che con pazienza e tenacia è possibile far valere i propri diritti. Siamo riusciti ad ottenere il rimborso ed il risarcimento per un passeggero costretto a subire un ritardo di oltre 4 ore senza assistenza e con spese extra per tornare a casa. Non funziona così. In queste situazioni ci sono dei paletti da rispettare e la sentenza del Giudice di Pace di Roma lo evidenzia in maniera inequivocabile. Il messaggio che vogliamo lanciare ai consumatori, dunque, è di non subire disservizi e disagi, ma di far sentire la propria voce, perché i diritti non sono degli optional e le compagnie devono rispettarli”.

L’associazione Codici è impegnata anche nel settore del trasporto aereo a fornire assistenza ai consumatori per cancellazioni, ritardi o mancata informazione su scioperi, solo per citare alcuni esempi. In questi casi è possibile fare una segnalazione e richiedere assistenza telefonando al numero 0952180387 oppure scrivendo all’indirizzo e-mail segreteria.sicilia@codici.org.

Padri separati trattati come bancomat

Codici e Forum in aula a Palermo per costituirsi parte civile nel processo a Messina Denaro

L’associazione Codici ed il Forum delle Associazioni Antiusura saranno domani in aula al Tribunale di Palermo per costituirsi parte civile nel processo contro Matteo Messina Denaro.

“All’udienza di domani dinanzi il Gup del Tribunale di Palermo – dichiara l’avvocato Giovanni Crimi, rappresentante dell’associazione Codici – verranno trattati due procedimenti penali a carico di Messina Denaro, imputato di associazione di tipo mafioso. I procedimenti costituiscono uno stralcio dei processi Anno Zero e Hydi, i cui imputati, tranne Messina Denaro, sono stati giudicati in separati giudizi. Si tratta di reati commessi in provincia di Trapani e nella Sicilia Occidentale”.

“L’impegno dell’associazione per la legalità continua – aggiunge Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, in aula così come nelle scuole e tra la società civile. Riteniamo, infatti, che oltre alle azioni legali a tutela delle vittime ed a sostegno del lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine, sono fondamentali le attività per sensibilizzare i cittadini, a partire dai giovani. Il ruolo dei cittadini nella lotta alla mafia, infatti, è importantissimo e per questo continueremo a percorrere queste strade, da una parte l’attività legale e dall’altra l’opera di sensibilizzazione dei cittadini”.