CASE POPOLARI APPENA INAUGURATE E GIA FATISCENTI. IL CODICI ANNUNCIA UN ESPOSTO IN PROCURA.

Palazzine popolari appena inaugurate dal Comune di Catania e subito fatiscenti. Sembra una commedia ma purtroppo è quanto accaduto agli assegnatari dei nuovi alloggi popolari consegnati in pompa magna dal Sindaco di Catania il 10 agosto a Librino e che fin da subito hanno manifestato gravissimi problemi.Tombini con scarichi fognari a cielo aperto, lavori incompleti, infiltrazioni d’acqua, porte che cadono addosso alle persone, muri che si sbriciolano, ringhiere pericolanti. Così come documentato in un video reportage pubblicato dal quotidiano meridionews.

Quanto accaduto ha il sapore di una doppia beffa se si pensa che tali alloggi sono destinati a famiglie che si trovano in stato di totale

Indigenza e che hanno dovuto attendere per anni questo fatidico momento rivelatosi in pochi istanti una farsa.

Dall’altro c’è l’aspetto gravissimo riguardante l’utilizzo delle risorse pubbliche. Ben 2 milioni di euro di soldi pubblici spesi per delle palazzine che a distanza di pochi giorni dalla consegna già cadono a pezzi.

Tutto questo è inaccettabile! Per tale ragione, il CODICI – Centro per i Diritti del Cittadino- scende in campo al fianco degli assegnatari, annunciando la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica per chiedere alla Magistratura di fare luce su questa vicenda, per accertare se vi è stato un corretto utilizzo delle risorse pubbliche, per verificare la qualità dei materiali utilizzati per la costruzione (in particolar modo il cemento), e se quindi vi possono essere pericoli per l’incolumità degli abitanti.

Inoltre il CODICI chiede di allargare le indagini per accertare anche se vi sono eventuali responsabilità in capo a tutti coloro che avrebbero dovuto controllare lo svolgimento dei lavori e la qualità degli stessi. L’Ufficio legale regionale del CODICI ha inoltre preparato una lettera che metterà a disposizione degli assegnatari dell’immobile per segnalare formalmente al Comune le criticità riscontrate e per diffidare il Comune  ad attivarsi subito per risolverle.

Lo afferma in una nota l’avvocato Manfredi Zammataro, Presidente del CODICI – Centro per i diritti cel Cittadino – Sicilia.

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