Comunicato Ass. Codici richiesta proroga durata polizza RCA residenti zona rossa Salemi

Comunicato Ass. Codici richiesta proroga durata polizza RCA residenti zona rossa Salemi

 logo CODICI.pngCODICI CHIEDE L’ESTENSIONE DELLA DURATA DELLE POLIZZE RCA PER GLI ASSICURATI RESIDENTI NELLA ZONA ROSSA DI SALEMI.

Inaspettata è stata la notizia appresa dai cittadini Salemitani in occasione della vigilia della scorsa festività di Pasqua.
Ed infatti con ordinanza contingibile e urgente n. 16 del 11.04.2020 del Presidente della Regione Sicilia è stata prorogata la c.d. zona rossa, provvedimento già auspicato (così si legge nei considerato dell’Ordinanza istitutiva) e concesso dal Presidente Musumeci con l’Ordinanza contingibile ed urgente n. 8 del 23.03.2020.
Principale obbligo per i cittadini continuerà ad essere fino al prossimo 3 Maggio il “divieto di accesso e di allontanamento dal territorio comunale, con mezzi pubblici e/o privati, da parte di ogni soggetto ivi presente”, con conseguente parziale e/o inesistente utilizzo dei propri veicoli e pagamento “a vuoto” delle relative polizze RCA per tutto il periodo interessato dal provvedimento limitativo.
“Alla luce dei fatti appena descritti e delle parecchie istanze fatte pervenire dai cittadini , spiega l’Avv. Roberto Rapallo segretario territoriale dell’Ass. CODICI, ho contatto sia il Segretario Nazionale di CODICI Avv. Ivano Giacomelli sia il Segretario Regionale Avv. Manfredi Zammataro, i quali si sono messi subito a disposizione per portare avanti alcune iniziative volte a mitigare l’attuale condizione dei cittadini-consumatori della “zona rossa” nel trapanese.
“Si è così deciso, tra l’altro, di presentare una richiesta al Ministero dello sviluppo economico (MISE) e all’Istituto per la vigilanza delle assicurazioni (IVASS), affinché si possa ottenere per il tramite di tali istituzioni una proroga della durata delle polizze RCA per i cittadini-assicurati residenti a Salemi ( e residenti in tutte le restanti città italiane oggetto di medesimo provvedimento) per un periodo pari a quello della durata della c.d. “zona rossa”.
Seppur nel recente D.L. n.18 del 17 marzo 2020, la validità delle polizze RC AUTO con scadenza fino al 31 luglio 2020 è stata prorogata di ulteriori 15 giorni in aggiunta ai 15 giorni normativamente già previsti, si è ritenuto tale periodo per gli assicurati di Salemi eccessivamente esiguo rispetto a quanto durerà e potrebbe ancora prolungarsi (qualora la già grave situazione epidiemologica si aggravi ulteriormente) il periodo della c.d. “zona rossa”.
“Ulteriori iniziative, conclude l’Avv. Rapallo, saranno progettate ed adottate nelle prossime settimane, in quanto l’etichetta mediatica di “zona rossa” per Salemi non sia fonte solamente di limitazioni più stringenti rispetto a quelle imposte alle altre città, ma anche fonte di concreti vantaggi per i cittadini-consumatori ivi residenti”.

Coronavirus, stop bollette: che cosa c’è di vero e di falso sulla sospensione

Sul tema delle bollette di luce, gas, acqua e rifiuti, si sono rincorsi in questi ultimi giorni, nel pieno dell’ emergenza da coronavirus , una serie di annunci su possibili stop al pagamento delle fatture per tutto il territorio nazionale. Indiscrezioni di stampa e dichiarazioni della politica hanno così finito per creare un corto circuito informativo in grado soltanto di alimentare facili aspettative nei consumatori finali (famiglie e imprese). Ecco perché il Sole24Ore.com ha deciso di mettere in fila le poche certezze e di sgombrare il campo dalle tante voci non confermate.

1-Le bollette saranno sospese su tutto il territorio nazionale?
Falso. Nonostante gli annunci di qualche esponente politico, la ventilata sospensione delle bollette per tutto il territorio nazionale non è entrata nel provvedimento con le nuove misure per contrastare gli effetti economici dell’epidemia da coronavirus, il cosiddetto “decreto cura Italia” appena approvato dal governo. Al momento, dunque, non c’è alcuno stop generalizzato per tutto il territorio nazionale come pure era stato ventilato nei giorni scorsi.

2-Lo stop dei pagamenti scatta per alcune categorie?
Vero. Resta, per ora, in piedi quanto previsto da uno dei primi decreti legge messi in pista dal governo all’inizio dell’emergenza da Covid-19 per fronteggiare l’impatto dell’epidemia da coronavirus. Il decreto legge n.9, approvato venerdì 28 febbraio dal Consiglio dei ministri, fissava, come si ricorderà, la sospensione delle bollette di luce, gas, acqua e rifiuti fino al 30 aprile per i Comuni che per primi sono stati colpiti dal contagio, l’originaria “zona rossa”. Il decreto affida all’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera) il compito di attuare la sospensione temporanea delle bollette per quelle aree.

3- La sospensione vale anche se non esiste più quella zona rossa?
Vero. Al momento, a meno di ulteriori decisioni sul tema, lo stop resta in pista per gli 11 Comuni della prima zona “rossa”, poi riassorbita in un secondo momento nella cosiddetta “zona arancione (la Regione Lombardia e altre 14 province dell’Italia centro-settentrionale) che è stata poi estesa a tutto il territorio nazionale. Le amministrazioni interessate dalla sospensione sono quindi, lo ricordiamo, dieci in Lombardia (Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini) e una in Veneto (Vo’).

4-Lo stop per questi 11 Comuni vale per tutto il 2020?
Falso. Il decreto prevede una sospensione fino al 3o aprile. Spetta all’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera), dare attuazione al provvedimento come specificato sopra. L’Arera dovrà quindi fissare con suoi provvedimenti attuativi la sospensione temporanea fino alla fine di aprile dei termini di pagamento delle fatture e degli avvisi di pagamento emessi o da emettere. L’Autorità guidata da Stefano Besseghini, poi, dovrà disciplinare le modalità di rateizzazione delle fatture e degli avvisi di pagamento sospesi.

5-Anche il canone Rai è sospeso insieme alle bollette elettriche?
Vero. Lo stesso articolo 4 del decreto legge n.9 stabilisce che il pagamento del canone Rai per gli undici Comuni interessati dallo stop temporaneo delle bollette, avverrà senza sanzioni e interessi in un’unica rata con la prima bolletta utile dell’energia elettrica pagata subito dopo la fine della sospensione.

6-L’Autorità per l’energia ha bloccato i distacchi per morosità?
Vero. L’Arera ha deciso di rinviare dal 10 marzo al 3 aprile le procedure di distacco per i clienti morosi. Per le bollette elettriche, la misura riguarda tutti i clienti in bassa tensione e per il gas tutti quelli con consumo non superiore a 200mila metri cubi standard (Smc che è il criterio di calcolo individuato per misurare la fornitura di gas).

7-Ci sono venditori che hanno sospeso le bollette dei propri utenti?
Vero. Alcune aziende hanno assunto delle iniziative per venire incontro a clienti che versano in difficoltà economica. Si tratta naturalmente di sospensioni temporanee in virtù dell’emergenza da coronavirus. A muoversi in tal senso sono state finora Acea, A2A, Iren e Hera che hanno provveduto sia a sospendere le interruzioni delle forniture a seguito dei mancati pagamenti delle bollette sia a rinviare o offrire possibilità di rateizzazione per i clienti in situazioni di difficoltà economiche.

8-Sono stati ridotti gli oneri di sistema che paghiamo sulle bollette?
Falso. Va detto che, tra le ipotesi valutate dal governo in queste ore, c’è stata anche una riflessione sulla possibilità di rimodulare gli oneri di sistema, vale a dire tutte quelle voci presenti nella bolletta energetica che servono a coprire i costi relativi alle attività di interesse generale per il sistema elettrico e per quello gas. Al momento, però, non sono state assunte decisioni in tal senso e il governo non ha inserito nel Dl “cura Italia” alcun intervento sugli oneri di sistema né un taglio generalizzato delle bollette come pure qualcuno aveva ventilato.

 

fonte : https://www.ilsole24ore.com/art/coronavirus-stop-bollette-che-cosa-c-e-vero-e-falso-sospensione-ADyfkhD?refresh_ce=1

L’odissea dei 150 viaggiatori lasciati a Perugia da Ryanair, partono le denunce

L’odissea dei 150 viaggiatori lasciati a Perugia da Ryanair, partono le denunce

ryanair

L’associazione dei consumatori Codici annuncia esposto a Enac e ministero dei Trasporti

Per questo il segretario regionale dell’associazione nazionale dei consumatori Codici (Centro per i diritti del cittadino), Manfredi Zammataro, ha annunciato la presentazione di un esposto all’Enac e al ministero dei Trasporti, nonché l’invio di una diffida alla Compagnia Ryanair per chiedere «l’attivazione delle procedure per il rimborso dei disagi causati agli utenti».

Secondo quanto riferito da alcuni passeggeri che si sono rivolti a Codici, il volo che doveva partire dallo scalo umbro alle 21,30 è stato cancellato poco prima dell’imbarco, mentre il vettore che avrebbe dovuto trasportarli a Catania sarebbe stato dirottato a Pescara lasciando a terra i passeggeri. «Ciò che fa rimanere sgomenti – ha detto Zammataro – è che la compagnia aerea ha prima lasciato senza alcuna assistenza i passeggeri, e poi ha proposto loro di pernottare in un hotel a Jesi, nelle Marche, a ben un’ora e mezzo di strada, adducendo che non erano previsti voli alternativi fino a domani».

Alla fine, dopo ore di estenuante attesa e di proteste, è stata offerto il bus come unica alternativa per raggiungere Catania. «Si tratta di un episodio gravissimo – ha aggiunto Zammataro – che ha causato notevoli disagi ai passeggeri, i quali fino all’ultimo hanno chiesto un volo alternativo per rientrare a Catania e sono stati costretti invece a tornare in autobus, dovendo patire oltre 10 ore di viaggio.

«Stiamo predisponendo una diffida a Ryanair per chiedere di avviare subito le procedure di risarcimento dei danni, così come previsto per legge. Le compagnie aeree, in caso di negligenza o inadempienza, sono tenute a pagare per i danni causati ai passeggeri. Il regolamento europeo 261/04 Ce prevede infatti che, in caso di cancellazione del volo, le compagnie debbano risarcire con una compensazione economica che varia dai 250 ai 600 euro a seconda della lunghezza della tratta, e rimborsare tutte le spese ulteriori che gli utenti vittime del disservizio hanno dovuto sostenere o gli ulteriori danni subiti.

«Abbiamo già ricevuto da alcuni passeggeri la documentazione fotografica e video dei disagi subiti – ha concluso Zammataro – e stiamo predisponendo un esposto-denuncia che inoltreremo all’Enac e al ministero dei Trasporti per chiedere spiegazioni anche agli enti preposti alla vigilanza».

Chi volesse raccontare la propria esperienza o fornire ulteriori elementi può farlo scrivendo a: segreteria.sicilia@codici.org.

 

fonte: LASICILIA.IT – articolo di Vittorio Romano

Bollette, slitta al 1° gennaio 2022 la fine della maggior tutela

Tra i correttivi alla manovra appena approvati la proposta di posticipare dal 1° luglio 2020 al 1° gennaio 2022 la fine del mercato tutelato per l’elettricità e il gas

 

Per la fine della maggior tutela nel settore elettrico e nel gas si va verso un maxi rinvio, al 1° gennaio 2022 (dal 1° luglio 2020). È quanto prevede uno degli emendamenti alla manovra approvati nella notte tra l’11 e il 12 dicembre. Il correttivo, presentato dalla senatrice (M5S) Elisa Pirro, è destinato a entrare nel maxi-emendamento alla legge di bilancio, su cui il governo è pronto a chiedere la fiducia all’aula di Palazzo Madama. Nei giorni scorsi, anche l’Authority per l’energia era tornata a sottolineare l’esigenza di un’uscita graduale dal mercato tutelato nella segnalazione inviata al Parlamento e al Governo.

Il Mise dovrà assicurare un ingresso consapevole dei clienti finali
Nell’emendamento si affida poi al ministero dello Sviluppo Economico, sentita l’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente e previo parere delle commissioni parlamentari competenti, il compito di dettagliare il passaggio con un decreto che dovrà essere emanato entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge. Nel provvedimento, il Mise dovrà fissare le modalità e i criteri dell’ingresso consapevole nel mercato dei clienti finali «tenendo conto della necessità di concorrenza, pluralità di fornitori e di offerte nel libero mercato».

Lo snodo dell’albo dei venditori
Con la stessa scadenza, il ministero è poi chiamato ad approntare il cosiddetto albo dei venditori, vale a dire l’elenco dei soggetti autorizzati a esercitare la vendita nei mercati dell’elettricità e del gas. Il Mise dovrà indicare i criteri, le modalità, ma soprattutto i requisiti tecnici, finanziari e di onorabilità per l’iscrizione e la permanenza nell’albo in modo da garantire l’affidabilità nel tempo del soggetto iscritto.

I requisiti per essere iscritti all’elenco
Il dicastero di Via Veneto dovrà inoltre distinguere i requisiti imprescindibili che, venendo meno, comportano l’esclusione dall’albo e queli connessi a indicatori generali sullo svolgimento dell’attività. In quest’ultimo caso, se l’impresa non pone rimedio in tempi ragionevoli alla perdita del requisito, scatta l’avvio di un’istruttoria da parte del Mise per valutare la complessiva gestione delle attività e la permanenza nell’elenco.

 

Fonte: SOLE24ORE

Banche: una disfatta su tutte le fideiussioni

Banche: una disfatta su tutte le fideiussioni

Potrebbe davvero essere una Caporetto per tutte le banche, la nuova sentenza della Cassazione in materia di fideiussioni (Cass. sent. n. 13846/19 del 22.05.2019). In pratica se hai prestato una garanzia per un’apertura di credito o un finanziamento e il tuo contratto è simile allo schema prefissato dall’Abi qualche anno fa, sei libero. Libero da cosa? Dal rischio di un pignoramento nell’ipotesi in cui il debito non venga restituito. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Le banche hanno a lungo utilizzato tutte lo stesso schema di contratto di fideiussione che era stato loro predisposto dall’Abi. Ma questo comportamento è stato ritenuto illegittimo nel 2005 da Bankitalia: esso cioè finiva per limitare qualsiasi concorrenza tra gli istituti di credito imponendo ai clienti le medesime condizioni. In pratica, a qualsiasi sportello ti rivolgevi avevi sempre le stesse condizioni. Una scelta era così impossibile.

Neanche a dirlo: le banche se ne sono infischiate e, nonostante il provvedimento dell’Autorità Garante (appunto Bankitalia) hanno continuato a fare di testa propria. Ora è arrivata la Cassazione a sottolineare: le fideiussioni redatte secondo questo schema sono nulle in automatico. Non c’è neanche bisogno di una valutazione del giudice sull’illegittimità delle clausole della fideiussione visto che questa valutazione è già stata fatta, a monte, dalla Banca d’Italia. Il tribunale deve quindi limitarsi a verificare se il contratto è sostanzialmente simile a quello dell’Abi e, in tal caso, annullarlo.

Fonte: https://www.laleggepertutti.it/287758_banche-una-disfatta-su-tutte-le-fideiussioni?fbclid=IwAR1p1PiMoH-sDVUpB2sPDLM6wMC6YqBmoWEr0KxXZugZ8MmtKF2NmbT3uSg

CODICI: “ MAXI RITARDO AEREO NEL DIRETTO CATANIA – ROMA: VUELING CONDANNATA DAL GIUDICE DI PACE DI ROMA  A RISARCIRE 1.500 EURO  A TITOLO DI RISARCIMENTO DANNI CAUSATI AI PASSEGGERI”

CODICI: “ MAXI RITARDO AEREO NEL DIRETTO CATANIA – ROMA: VUELING CONDANNATA DAL GIUDICE DI PACE DI ROMA  A RISARCIRE 1.500 EURO  A TITOLO DI RISARCIMENTO DANNI CAUSATI AI PASSEGGERI”

ROMA: Un vero e proprio viaggio della speranza quello cui sono stati costretti a subire alcuni passeggeri che avevano deciso di trascorre le proprie ferie estive in Sicilia.

Il gruppo di turisti romani avevano acquistato dei biglietti di  andata e ritorno per la tratta Catania – Roma.

I FATTI:

Il volo era previsto per il giorno 31 agosto 2018 con partenza da Catania alle ore 22.00. 

Tuttavia, il volo Catania-Roma delle ore 22.00 veniva cancellato senza alcun preavviso. 

Inoltre, il vettore, nonostante avesse cancellato il volo non programmava alcuna partenza alternativa con immediatezza, lasciando a terra i passeggeri senza fornire loro alcuna assistenza o informazione.

La nuova partenza veniva poi prevista dalla stessa compagnia per il giorno 1° settembre alle ore 11:05, cioè il giorno dopo dalla data di arrivo prevista dai passeggeri, e con partenza da Palermo (e non da Catania) e cioè a ben 215 km di distanza da Catania!

Risulta evidente pertanto l’enorme disagio causato dalla Compagnia aerea Vueling ai passeggeri. Infatti, la cancellazione del volo e l’enorme ritardo con cui alla fine è stata raggiunta la destinazione scelta (Roma) ha comportato anche notevolissimi disagi e problemi economici per il rientro, in quanto l’arrivo a Roma era previsto per le ore 23.00 del 31 agosto 2018, mentre l’effettivo arrivo a Roma si è realizzato solo alle ore 12.30 del giorno 1 settembre 2018, con costi aggiuntivi, e notevoli disagi.

Alla luce di quanto sopra, i passeggeri decidevano di rivolgersi allo “Sportello del Viaggiatore” dell’Associazione Nazionale dei Consumatori CODICI al fine di vedere tutelati i propri diritti.

Per questa ragione, i passeggeri assistiti dagli avvocati Manfredi Zammataro, Mario Emanuele Campione e Rebeca Clemente Ruiz citavano in giudizio Vueling davanti al Giudice di Pace di Roma affinché venisse condannata al risarcimento del danno da ritardo aereo. 

LA DECISIONE DEL GIUDICE DI PACE DI ROMA:

Il Giudice di Pace di Roma, con le sentenze nr. 19681/19 e 19446/19 a seguito dell’istruttoria processuale ha dichiarato Vueling responsabile, condannandola al pagamento della compensazione pecuniaria ex lege, prevista in caso di cancellazione di un volo con arrivo a destinazione con oltre tre ore di ritardo (compensazione che varia da 250 e 600 euro in base alla lunghezza della tratta aerea), per un totale di 1.500 euro oltre interessi e spese legali.

Per il segretario regionale del CODICI Manfredi Zammataro, “questa è l’ennesima sentenza favorevole per i passeggeri vittime dei disservizi e ritardi dei vettori aerei che certifica come tutte le Compagnie aeree in caso di negligenza o inadempienza degli obblighi contrattuali sono sempre tenute a pagare gli indennizzi economici a titolo di risarcimento dei danni causati ai passeggeri a seguito dei disagi”.