“Chiunque ha stipulato un finanziamento per l’acquisto della tua auto tra il 2009 ed il 2017, ha diritto ad un risarcimento del danno pari agli interessi pagati sul finanziamento stesso”.
È la conseguenza della sanzione comminata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato lo scorso 20 dicembre ai costruttori di auto ed alle rispettive banche per aver messo in atto un cartello, ovvero un’intesa restrittiva della concorrenza diretta ad alterare il funzionamento della concorrenza e così facendo ad alterare i prezzi a danno degli utenti.
Responsabili dell’intesa sono state le società Banca PSA Italia S.p.A., Banque PSA Finance S.A., Santander Consumer Bank S.p.A., BMW Bank GmbH, BMW AG, Daimler AG, Merceds Benz Financial Services Italia S.p.A., FCA Bank S.p.A., FCA Italy S.p.A., CA Consumer Finance S.A., FCE Bank Plc., Ford Motor Company, General Motor Financial Italia S.p.A., General Motors Company, RCI Banque S.A., Renault S.A., Toyota Financial Services Plc., Toyota Motor Corporation, Volkswagen Bank GmbH, Volkswagen AG. In considerazione della gravità e della durata dell’infrazione, l’Autorità ha imposto sanzioni per 678 milioni di euro.
Secondo la legge in caso di intesa restrittiva della concorrenza, i contratti stipulati tra le imprese parte del cartello e gli utenti finali sono nulli, con i conseguenti obblighi restitutori. In questo caso, la nullità non può che colpire gli interessi pagati e da pagare in esecuzione del contratto di finanziamento stipulato per l’acquisto dell’auto.
Quanto accaduto – afferma il segretario regionale di CODICI Avv. Manfredi Zammataro- ha davvero dell’incredibile e conferma come per l’ennesima volta i colossi della finanza hanno in questi anni dopato il mercato in danno degli ignari consumatori che da oggi potranno riottenere quanto illegittimamente richiesto.
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