“La vicenda, oltre al concreto problema della tutela della salute dei consumatori che avrebbero acquistato ed usufruito dei prodotti in questione, danneggia seriamente l’immagine del Consorzio Etna DOC e di tutte quelle aziende che invece producono vino in maniera regolare”
Alla luce di quanto emerso dai controlli effettuati su una serie di aziende vinicole collocate in particolare nei territori di Castiglione e Randazzo, l’associazione CODICI – Centro per i diritti del cittadino, nella delegazione regionale di CODICI – Sicilia, annuncia che presenterà formale esposto e istanza di qualificazione di persona offesa, preannunciando che si costituirà parte civile nell’eventuale procedimento penale.
Ci si riferisce – nello specifico – alla vicenda legata alle verifiche eseguite dai Carabinieri di Randazzo, coadiuvati dal Nucleo Antisofisticazione e Sanità oltre che dal Nucleo Operativo Ecologico e dal Nucleo Ispettorato Lavoro di Catania, d’intesa con l’Ispettorato Provinciale del Lavoro che hanno portato ad individuare plurime irregolarità in varie aziende della zona Etna-Nord; queste potrebbero rappresentare un danno concreto per i consumatori – destinatari di tali prodotti oltre che integrare, qualora accertato, una vera e propria frode in commercio.
Le infrazioni riscontrate hanno infatti riguardato la detenzione di mosto e di zucchero d’uva sottoposti a sequestro amministrativo, l’utilizzo di locali per conservare il vino in mancanza di autorizzazioni sanitarie, l’utilizzo di acqua senza certificazione di potabilità, ecc.
“Se quanto appreso dovesse trovare conferma, ci troveremmo di fronte ad una evidente violazione di quanto prescritto dal codice del consumo e dalle norme sanitarie oltre che ad una vera e propria frode in commercio” ha dichiarato l’avv. Zammataro, presidente di CODICI – Sicilia “La vicenda, oltre al concreto problema della tutela della salute dei consumatori che avrebbero acquistato ed usufruito dei prodotti in questione, danneggia seriamente l’immagine del Consorzio Etna DOC e di tutte quelle aziende che invece producono vino in maniera regolare. Ci congratuliamo pertanto con le Forze dell’Ordine il cui operato ha permesso di accendere i riflettori su quello che – se confermato- sarebbe l’ennesimo attentato alla salute dei consumatori, e, in quanto associazione finalizzata a tutelare i diritti e gli interessi di questi ultimi, annunciamo sin d’ora che monitoreremo attentamente l’evolversi della vicenda”.