Festa dei lavoratori: la nota del CODICI

Il Primo Maggio è ormai da tantissimo tempo la data prescelta per festeggiare i lavoratori e le lunghe lotte che essi hanno dovuto affrontare, nel corso degli anni, per raggiungere i diritti fondamentali (quali appunto la storica diminuzione di un orario lavorativo che rasentava lo sfruttamento) finalizzati a tutelare chi quotidianamente lavora in qualunque settore. Un’importantissima festa che celebra quanto nel tempo si è riuscito ad ottenere, lottando strenuamente per ottenere il riconoscimento di diritti imprescindibili per chi lavora.

Una festa che negli ultimi anni è però vissuta con particolare amarezza da parte di chi un lavoro non l’ha più o non è mai riuscito ad ottenerlo. Il problema della disoccupazione, soprattutto qui in Italia, è stato per molto tempo di grande rilievo: un problema che tuttavia si è accentuato nell’arco degli anni più recenti, soprattutto dopo la crisi economica che ha purtroppo falciato i redditi globali, generando un’ondata di difficoltà finanziaria, se non di povertà, che inevitabilmente ha indotto molti a chiudere le proprie attività o a diminuire il personale salariato.

Difficoltà finanziare e mancanza di assunzioni alle quali lo stesso Stato fatica ormai da troppo tempo a far fronte in maniera efficace, col risultato che mentre molte famiglie rischiano di cadere – se non sono già cadute! – nella povertà, chi è più giovane non riesce nemmeno ad ottenere un impiego stabile che gli permetta di gettare le basi per costruire il proprio futuro (carrieristico e familiare, purtroppo).

La festa del Primo Maggio rappresenta un’importantissima tappa guadagnata dallo Stato e dalle Nazioni in materia di diritti umani: essa celebra quanto è stato guadagnato dagli sforzi di centinaia di lavoratori che si sono battuti in prima linea per ottenere il rispetto dei loro diritti in quanto tali. Tuttavia, dobbiamo dedicare un pensiero particolare a chi il lavoro in questo momento l’ha perduto o non ce l’ha. Il nostro Paese continua a santificare la festa del Primo Maggio, non rendendosi conto dell’emergenza della disoccupazione e, ancor più, di quella della disoccupazione giovanile da troppo tempo ormai palesemente in atto nella nostra realtà Nazionale; quella dei lavoratori, purtroppo, è una festa che progressivamente si sta svuotando del proprio significato. Occorre che lo Stato ne prenda atto e adotti una serie di misure valide, che salvino il futuro dei giovani italiani

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