Giro di diplomi a 3.500 euro all’Istituto “D’Annunzio”: CODICI si costituirà parte civile

Truffe come quella scoperta dalla Guardia di Finanza in relazione al Centro di istruzione “D’Annunzio” contribuiscono solamente a squalificare l’immagine dell’istruzione italiana. Annunciamo pertanto che il CODICI si costituirà parte civile al processo che avrà luogo contro i presunti responsabili della vicenda” ha dichiarato l’avv. Manfredi Zammataro, segretario regionale per la Sicilia dell’Associazione Nazionale CODICI – Centro per i diritti del cittadino
Presunti responsabili che sembrano essere stati identificati in ottanta soggetti (ad ora), tra i quali anche il deputato Gaetano Cani che, dal 2015, fa parte dell’Assemblea Regionale Siciliana e, a casa del quale, secondo quanto appreso dagli organi di stampa, le Fiamme Gialle avrebbero trovato e sequestrato circa 300 mila.
La vicenda cui ci si riferisce è quella relativa alla scoperta da parte della Guardia di Finanza di un giro di diplomi ottenuti illecitamente, pagando cifre pari a 3.500 euro a studente: è ciò che accadeva al Centro di istruzione privato “D’Annunzio” di Ispica e Rosolini; gli studenti in questione, dopo aver sborsato la cifra “necessaria” al conseguimento del diploma, venivano poi mandati a svolgere gli esami di maturità (conoscendo preliminarmente le risposte ai quesiti e adottando altri mezzi illeciti per ottenere con certezza il titolo di studio) presso altri Istituti paritari riconosciuti dal Ministero di Acireale, Canicattì e Licata, con la connivenza dei docenti e delle strutture, oltre che con un giro di denaro pari ad oltre due milioni di euro.
Quello individuato dalle Forze dell’Ordine è un sistema che attribuisce titoli di studio a chi in realtà non ha affatto dimostrato di possedere le conoscenze e i requisiti per conseguirli. Titoli di studio a tutti gli effetti falsi che ledono non solo l’immagine dell’istruzione italiana, già sovente sotto accusa, ma contribuiscono a favorire un sistema di tipo corruttivo e clientelare” ha affermato ancora l’avv. Zammataro di CODICI Sicilia. 

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