Inquinamento a Vaccarizzo: un nuovo impianto a pochi metri dalla discarica di Contrada Codavolpe

Si riaccendono i riflettori su uno dei settori più difficili: l’inquinamento e i pericoli per la salute dei cittadini. La denuncia da parte degli abitanti del quartiere per la piattaforma polifunzionale di Contrada Codavolpe non è servita a nulla e addirittura si è pensato bene di realizzare un nuovo impianto di biostabilizzazione a 500 metri da questa

In Sicilia, purtroppo, sulla gestione dei rifiuti pesa la presenza di speculazioni e speculatori. Come affermato tempo fa dal M5S si tratta di un “sistema al collasso, messo su a uso e consumo di chi deve lucrarci”.

Il sistema dei rifiuti è basato sulle discariche, talvolta private. Per cui, mentre in altre parti del mondo i rifiuti sono una risorsa e vengono in buona parte riciclati, da noi  vengono seppelliti nelle varie discariche- che spesso non rispettano le normative ambientali- e costituiscono un serio problema per i cittadini e per l’ambiente intero.

Uno dei danni che le discariche provocano è legato alla perdita di percolato, liquido che si origina in prevalenza dall’infiltrazione di acqua nella massa dei rifiuti o dalla decomposizione degli stessi rifiuti e che quindi contiene sostanze altamente inquinanti. Per legge, infatti, il percolato deve essere captato ed opportunamente trattato nel sito stesso della discarica o trasportato in impianti autorizzati allo smaltimento di rifiuti liquidi.

Non è passato molto da quando ci siamo occupati della Sicula Trasporti Srl che qualche anno fa ha dato disponibilità alla Regione Sicilia per ricevere e smaltire, presso il suo vasto comprensorio industriale ubicato in Contrada Codavolpe, tutti i rifiuti prodotti dagli enti che avevano difficoltà a conferire presso altri impianti, provocando seri danni agli abitanti della zona.

Avevamo sentito diversi abitanti del quartiere. Tutti continuano a lamentare il forte e acre odore dovuto alla continua diffusione delle sostanze che spesso provoca bruciore agli occhi, sensazioni di nausea e molte volte vomito. Oltre a ciò, la discarica produce continui rumori causati dai macchinari predisposti per la trasformazione del materiale di scarto.

Tutto questo ha spinto gli abitanti della zona a firmare una petizione e inviare al Sindaco Bianco, al Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri e all’Assessorato regionale Territorio e Ambiente di Palermo un esposto/denuncia per sottolineare i problemi creati dall’impianto meccanico di trattamento biologico.

La denuncia non è servita assolutamente a nulla e addirittura , come se non bastasse,  gli stessi abitanti, che da circa tre anni lamentano condizioni disastrose, assistono da qualche tempo alla “nascita” di un altro impianto.

Infatti, in prossimità della collina di San Demetrio, vicinissima alla discarica di Contrada Codavolpe (che sorge già vicino a Riserve Naturali e Siti di importanza Comunitaria) e soprattutto a circa 500 metri da una scuola elementare, media e asilo e dalla chiesa S. Maria di Nazareth, sta “prendendo forma” un nuovo impianto di biostabilizzazione di proprietà della Biomedi S.r.l.

“Chiediamo che vengano immediatamente revocate le autorizzazioni per grave impatto ambientale – ci dice un membro del Comitato per la Vivibilita’, Tutela e Salute di Codavolpe/Vaccarizzo (sorto a gennaio di quest’anno per dar voce a tutte le famiglie disperate)-  in quanto la  nuova discarica nasce su un pendio a fronte mare ,sovrastante un’ampia zona residenziale che ospita oltre diecimila abitanti già provati dai tre anni di attività’ dell’impianto di proprietà’ della Sicula Trasporti”.

Il Comitato, il 3 settembre, ha inviato un esposto al Dipartimento ambiente Regione, all’ Assessorato salute Regione, alla Provincia Regionale di Catania, all’Asp igiene e sanita’ e ai Carabinieri NOE per denunciare l’accaduto. Ma purtoppo ancora non ha ricevuto alcuna risposta.

“Abbiamo più volto chiesto aiuto non solo all’ amministrazione ma anche alle forze pubbliche, ma nessuno ha mai fatto qualcosa per noi. Ogni volta che lamentiamo la nostra situazione pare che tutti cadano dalle nuvole. Noi – continua-siamo stanchi del fetore acido degli impianti esistenti che ci stanno uccidendo sia fisicamente che moralmente e dei quali abbiamo già chiesto la chiusura. Siamo sempre stati soli e non possiamo sopportare altro inquinamento”..

Inoltre, circa un mese fa, lo stesso Comitato per la vivibilita’, tutela e salute di Codavolpe/Vaccarizzo, si è rivolto all’assessore Rosario D’Agata, che si era detto disponibile ad impegnarsi e pronto a dare una mano in qualsiasi modo. Ma anche in questo caso solo parole e nulla di fatto.

“Vogliamo ringraziare l’assessore, il quale nel corso dell’ultima riunione ci aveva assicurato che avrebbe fatto di tutto per ridurre il nostro problema- prosegue e conclude il membro del Comitato -ed invece ecco che sbuca dal nulla un nuovo impianto? Tutto questo è veramente incredibile”.

Un grido disperato quello degli abitanti del quartiere che da anni, purtroppo, non si sentono ascoltati e creduti. Ancora oggi, le varie famiglie- che attraverso il Comitato cercano ogni giorno di informare gli enti pubblici di ciò che accade-aspettano una risposta e un intervento da parte dell’amministrazione.

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