PROCESSO NO MUOS: CODICI AMMESSA PARTE CIVILE

Avv. Zammataro (CODICI) “L’ammissione di parte civile del CODICI nell’odierno processo è un importante riconoscimento per la nostra associazione che fin da subito si è schierata contro il MUOS ritenuto un vero e proprio scempio ambientale perpetrato all’interno di una riserva naturale, senza alcun riguardo per i danni che ciò avrebbe potuto comportare per il territorio oltre che per la salute dei cittadini dei territori limitrofi”

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L’Associazione CODICI- Centro per i Diritti del Cittadino è stata ammessa parte civile nel processo che avrà luogo presso il Tribunale di Caltagirone nei confronti dell’ex dirigente dell’assessorato regionale Territorio e ambiente Giovanni Arnone, del presidente della “Gemmo Spa” Mauro Gemmo, e Adriana Parisi, responsabile della “Lageco”. Tali società hanno dato vita all’Ati ‘Team Muos Niscemi’ che è risultata vincitrice della gara del 26 aprile 2007 per la costruzione del sistema di telecomunicazione di provenienza statunitense; il direttore dei lavori Giuseppe Leonardi; e gli imprenditori Concetta Valenti della “Calcestruzzi Piazza Srl”, Carmelo Puglisi, della “Pb Costruzioni” e Maria Rita Condorelli, della “Cr Impianti srl”. Secondo il Procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera, gli imputati avrebbero costruito l’impianto “senza la prescritta autorizzazione, assunta legittimamente o in difformità da essa”. Ed avrebbero “eseguito e facevano eseguire lavori per la realizzazione del Muos, insistenti su beni paesaggistici, all’interno della riserva orientata denominata Sughereta di Niscemi, in zona A, di inedificabilità assoluta, in un sito di interesse comunitario”. Secondo l’Avvocato Manfredi Zammataro segretario regionale del CODICI Sicilia “L’ammissione di parte civile del CODICI nell’odierno processo è un importante riconoscimento per la nostra associazione che fin da subito si è schierata contro il MUOS ritenutoun vero e proprio scempio ambientale perpetrato all’interno di una riserva naturale, senza alcun riguardo per i danni che ciò avrebbe potuto comportare per il territorio oltre che per la salute dei cittadini delle comunità limitrofe. Per tale ragione – conclude Zammataro- saremo al fianco dell’accusa affinché si faccia giustizia”

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