“Ripensa la Mensa”, mangiare a scuola con Saggezza, Salute e Sostenibilità

“Ripensa la Mensa”, mangiare a scuola con Saggezza, Salute e Sostenibilità

Il progetto “Ripensa la Mensa!” promosso dall’Associazione Centro per i Diritti del Cittadino – CODICI SICILIA A.P.S., in collaborazione con l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania, si propone di rivoluzionare il servizio di refezione nelle scuole, puntando a offrire pasti più sani e sostenibili ai bambini e ragazzi. Attraverso la sensibilizzazione e l’educazione, si mira a promuovere una dieta equilibrata che rispetti l’ambiente e contrasti il problema del sovrappeso e dell’obesità, particolarmente diffusi tra i giovani. Il progetto prevede la redazione di un ricettario sostenibile, la distribuzione agli studenti e l’organizzazione di una campagna informativa ed educativa, coinvolgendo il corpo insegnanti e gli esperti del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione. L’obiettivo finale è incoraggiare scelte alimentari consapevoli e rispettose dell’ambiente, promuovendo il benessere individuale e collettivo. La nostra campagna educativa dove docenti formati dagli esperti del SIAN trasformano le lezioni in un’avventura ludico-formativa. Scopri l’importanza di fare scelte attente nel cibo per promuovere una dieta sana e rispettosa dell’ambiente. Le lezioni coinvolgenti mirano a sensibilizzare i bambini e i ragazzi, promuovendo abitudini alimentari sane e sostenibili. L’obiettivo a lungo termine è ridurre il rischio di disturbi alimentari e migliorare la qualità di vita della popolazione. “Mangiare Con Saggezza” – un viaggio educativo verso una vita che nutre il corpo e rispetta il pianeta.

Sicilia, difficoltà di accesso alle cure mediche pubbliche e conseguente ricorso alla sanità privata. Zammataro (Codici): “Il diritto alla Salute sta diventando un lusso”

Sicilia, difficoltà di accesso alle cure mediche pubbliche e conseguente ricorso alla sanità privata. Zammataro (Codici): “Il diritto alla Salute sta diventando un lusso”

“Difficoltà di accesso alle cure mediche pubbliche tra liste di attesa con tempi biblici e lunghissime trafile per prenotare visite o altri tipi di servizi che non saranno espletati prima di svariati mesi, se non nell’anno successivo. Una situazione drammatica che devono affrontare migliaia di persone costrette sempre più spesso a ricorrere alle prestazioni offerte dalla Sanità Privata le quali per altro hanno costi rilevanti e chi non può permettersi quello che sta diventando un vero e proprio “lusso”, è costretto a ricorrere a finanziamenti oppure, nel caso dei più indigenti, a fare a meno delle stesse cure mediche”.

Queste le parole del segretario regionale dell’associazione dei consumatori Centro per i Diritti del Cittadino- “CODICI SICILIA” Avv. Manfredi Zammataro che commenta il 21°rapporto “Ospedali & Salute”, promosso dall’Associazione italiana ospedalità privata e realizzato in collaborazione con il Censis, e le stime di “facile.it” secondo le quali in Italia, nel 2023, il 42% dei pazienti con redditi più bassi, ovvero fino a 15mila euro, è stato costretto a procrastinare o a rinunciare alle cure sanitarie nell’impossibilità di accedere al Servizio Sanitario Nazionale e di sostenere i costi della sanità privata. La richiesta di prestiti per far fronte alle spese mediche appare aumentata del 6,6% rispetto al 2022. Il quadro non migliora in Sicilia dove, nel 2023, le richieste di prestiti personali (in media oltre 5.000 euro) per sostenere le spese sanitarie hanno rappresentato quasi il 4% del totale dei finanziamenti erogati nella regione.

“Sono dati drammatici che devono far riflettere perché, se non si inverte il trend, il concreto rischio è che la sanità italiana si avvii verso un modello americano dove la salute ed il diritto alla cura sono considerati non un diritto fondamentale di ogni individuo, cosi come sancito dalla nostra costituzione, ma un lusso. Il dato inoltre diventa ancora più inquietante – prosegue Zammataro- se si pensa che in Sicilia vivono migliaia di famiglie che si trovano in una situazione di sovraindebitamento, perché economicamente fragili in quanto monoreddito o precari, che non riescono a far fronte alle spese quotidiane come pagare le bollette o fare la spesa. Certamente questi cittadini non saranno in condizione di ricorrere alle cure a pagamento della sanità privata, ma nel SSN l’attesa media – secondo la recente indagine commissionata da Facile.it- è di quasi tre mesi. È evidente che tale situazione comporti per questi soggetti una sovraesposizione dal punto di vista finanziario che, nella migliore delle ipotesi, porta al sovraindebitamento e, nella peggiore, a rinunciare alle cure con ulteriori costi sociali che inevitabilmente peseranno sull’intera collettività”.

“Sul punto però – continua Zammataro – è importante ricordare che esiste il D.Lgs. n. 124 del 1998 il quale, all’art. 3, prevede espressamente che qualora l’attesa della prestazione medica si prolunghi oltre il termine fissato, il cittadino possa richiedere che la prestazione sanitaria venga resa in ambito privato ponendo a carico del Servizio Sanitario Nazionale l’intero costo della prestazione. Raccogliamo giornalmente segnalazioni da parte dei cittadini sui problemi di difficoltà di accesso alle cure mediche nelle strutture pubbliche, ma – conclude Zammataro- registriamo che solo in pochi conoscono i propri diritti”.

 

 

CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ORDINARIA DEL   CENTRO PER I DIRITTI DEL CITTADINO – CODICI SICILIA A.P.S.

CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ORDINARIA DEL CENTRO PER I DIRITTI DEL CITTADINO – CODICI SICILIA A.P.S.

E’ convocata l’Assemblea Ordinaria del CENTRO PER I DIRITTI DEL CITTADINO –
CODICI SICILIA A.P.S. avente sede legale in Palermo alla Via Gaetano Daita nr. 15 C.F.
97245130824, per il giorno 30 APRILE 2024 alle ore 7:00 in prima convocazione, e, per il giorno
MERCOLEDI’ 30 APRILE 2024 alle ore 15:30, stessa modalità, in seconda
convocazione per discutere e deliberare sul seguente:
ORDINE DEL GIORNO:
1) Comunicazione del Segretario Regionale;
2) Comunicazione dei soci;
3) Discussione ed eventuale approvazione rendiconto 2023;
4) Varie ed eventuali.
Si avvisa che la succitata riunione si svolgerà esclusivamente in modalità telematica ai sensi
dell’art. 9 dello Statuto e pertanto si invitano i signori soci che intendono partecipare ad
inviare entro giorno 29 aprile 2024 una mail a segreteria.sicilia@codici.org per avere il link di
accesso alla stanza virtuale. Si comunica altresì che sarà consentita la partecipazione e il diritto
di voto in forma telematica purché sia garantita la possibilità di verifica dell’identità del
partecipante.
Si da atto che la presente convocazione viene affissa all’albo dell’associazione e pubblicata sul
sito istituzione dell’Ente www.codicisicilia.org
Palermo, 5 aprile 2024
IL SEGRETARIO REGIONALE
F.to Avv. Manfredi Zammataro

Attivazione fornitura energetica non richiesta – Annullata maxi bolletta di 4.000 euro. Segretario Regionale Sicilia “Codici” Zammataro: “Un’altra importante vittoria contro le truffe ai danni dei consumatori in campo energetico”

Attivazione fornitura energetica non richiesta – Annullata maxi bolletta di 4.000 euro. Segretario Regionale Sicilia “Codici” Zammataro: “Un’altra importante vittoria contro le truffe ai danni dei consumatori in campo energetico”

Accadeva che una cittadina si è vista recapitare bollette stratosferiche, con importi superiori ai 4.000 euro, per la fornitura di energia elettrica e gas per quanto riguarda sia la propria abitazione e che l’attività commerciale. Oltre alle cifre, mai raggiunte finora, ad insospettire l’utente sono state le stesse bollette emesse da un fornitore con la quale non aveva avuto mai avuto che fare. Contattato il servizio clienti, l’azienda ha provveduto a inviarle il contratto apparentemente sottoscritto dalla stessa utente ma, come lei stessa si è resa subito conto, con la firma falsa. Non solo, il contratto- siglato con una firma non sua- comportava costi di gran lunga superiori rispetto a quelli previsti dal precedente contratto. Per tutte queste ragioni l’utente decideva di rivolgersi allo sportello “SOS BOLLETTE” dell’Associazione CODICI Sicilia.

IL RUOLO DI CODICI SICILIA

Presa la pratica in carico dall’ufficio legale di CODICI Sicilia, il quale una volta studiato il caso e avendo compreso che si trattava di una truffa ben nota e diffusa tra i consumatori, alla vittima è stato immediatamente consigliato di sporgere formare denuncia all’ autorità giudiziaria disconoscendo la firma apposta sul contratto. Successivamente i legali dell’associazione dei consumatori provvedevano a diffidare il fornitore intimandolo a non interrompere il servizio di fornitura dell’energia elettrica all’utente e, soprattutto, diffidandolo ad annullare le maxi bollette in quanto frutto di un contratto mai stipulato e non richiesto. Non solo, è stato richiesto che alla nostra assistita venisse riportato il contratto con il vecchio operatore che presentava tariffe più basse. Una volta ricevuta la diffida la Società Energetica provveduto ad annullare la maxi bolletta di oltre 4000 euro e si attivava per riportare la vittima al suo contratto originario.

L’ALLARME LANCIATO DAL SEGRETARIO ZAMMATARO: IL MERCATO LIBERO DELL’ENERGIA RISCHIA DI DIVENTARE UNA JUNGLA PER I CONSUMATORI

“Quanto accaduto alla nostra assistita certifica come le truffe legate alla fornitura domestica o commerciale di energia elettrica e del gas sono un fenomeno purtroppo in costante crescita a fronte di vittime spesso non adeguatamente preparate – afferma il segretario regionale dell’associazione dei consumatori Centro per i Diritti del Cittadino- “CODICI SICILIA” Avv. Manfredi Zammataro- in questo contesto è fondamentale mettere in guardia i consumatori perché, con la liberalizzazione del mercato di luce e gas, si rischia di doversi districare in una giungla selvaggia dove, sempre più spesso, si registrano frodi ai consumatori che si ritrovano contratti non richiesti oppure ad aver aderito ad offerte che solo apparentemente  possono sembrare vantaggiose. Per questo motivo – conclude Zammataro -diventa fondamentale acquisire piena consapevolezza dei propri diritti di consumatori, leggere attentamente le bollette, verificare se i consumi richiesti sono corretti e soprattutto- in caso di anomalie- attivarsi per contestare le richieste illegittime. La nostra attenzione sul tema resta massima, a tal punto da aver attivato ormai da tempo lo sportello “SOS BOLLETTE” formato da professionisti esperti del settore, pronti a fornire  supporto ai consumatori che si rivolgono presso le nostre sedi al fine di offrire loro informazioni e consigli pratici oltre, naturalmente, la necessaria assistenza che gli permette di ottenere giustizia”.

 

Sicilia, in migliaia di famiglie in sovraindebitamento. Zammataro (Codici): “Situazione socio-economica che diventa terreno fertile per l’usura”

Sicilia, in migliaia di famiglie in sovraindebitamento. Zammataro (Codici): “Situazione socio-economica che diventa terreno fertile per l’usura”

In Sicilia migliaia di famiglie si trovano in una situazione di sovraindebitamento (inteso come situazione patologica di perdurante stato di impossibilità a far fronte, con le proprie entrate, alle uscite) con un peso, in media, di oltre 15.000 euro per ogni singolo nucleo. Questo è il quadro fornito dall’elaborazione dell’ufficio studi Cgia di Mestre su dati Banca Italia e Ismat per l’anno 2021 e il 2022 che segna una variazione del 2,6 % nell’Isola contro i 3,5 % nazionali.

“Parliamo di una vera e propria emergenza sociale che va al di là della semplice insolvenza- afferma il segretario regionale dell’associazione dei consumatori Centro per i Diritti del Cittadino- “CODICI SICILIA” Avv. Manfredi Zammataro – inflazione e caro bollette hanno aggravato la situazione economica di molti: una famiglia monoreddito o con due lavoratori part-time deve far fronte alle spese dell’affitto di casa, alle rate della macchina e di tutte quelle “uscite” che non sono voluttuarie ma servono alla semplice sopravvivenza. In sostanza, il rischio di povertà assoluta è sempre più concreto”.

I dati sviluppati dall’ufficio studi Cgia di Mestre certificano un trend tutto italiano che, inevitabilmente, si ripercuote in Sicilia dove gli stipendi sono più bassi rispetto che al Nord.

“Bisogna smentire il falso mito che nella nostra regione il costo della vita è più contenuto se paragonato ad altre regioni come la Lombardia o il Veneto- prosegue l’avvocato Zammataro- gli ultimi dati sull’infrazione dimostrano, al contrario, che a Palermo o a Catania il costo della vita è equiparato a quello di molte altre città del Nord”.

Con l’aggravarsi della propria situazione finanziaria le famiglie non riescono più ad onorare i propri debiti e questo, inevitabilmente, li preclude l’accesso al credito legale perché vengono segnalati al Crif.

“Spesso non vedono altra soluzione se non quella di rivolgersi agli strozzini e ciò crea un circolo vizioso da cui è molto complesso uscirne. Non solo- continua il segretario regionale dell’associazione dei consumatori Centro per i Diritti del Cittadino- “CODICI SICILIA”- per i diretti interessati manca anche un’educazione finanziaria seria: il boom esponenziale di accesso molto facile al credito al consumo (ovvero comprare qualsiasi cosa in comode rate oppure la cessione del quinto dello stipendio) ha impedito alle famiglie di rendersi realmente conto dell’ammontare totale delle spese che incidono sul loro bilancio dove non ci sono più investimenti ma solo una enorme e continua perdita”.

Oggi ci sono delle normative per aiutare famiglie e imprenditori ad uscire dalla situazione di sovraindebitamento, scongiurare il ricorso a usurai, prevenire gesti estremi e riprendere in mano la propria vita. La legge n.3 del 2012 (poi convertita in legge antisuicidi e oggi conosciuta come codice della crisi di impresa) tra le varie possibilità prevede di poter stralciare i propri debiti attraverso la liquidazione controllata, la ristrutturazione dei debiti, il concordato minore e la esdebitazione dell’incapiente.

“Queste sono leggi vanno maggiormente diffuse tra la gente- conclude l’avvocato Zammataro- ma per farlo bisogna prendere contezza del fatto che il sovraindebitamento è un problema sociale perché, se continua a persistere lo stereotipo del debitore che non vuole pagare, si rischia di non fare mai passi avanti. La nostra struttura, capillarmente diffusa su tutto il territorio nazionale, ha un punto di osservazione privilegiato del problema perché da noi si rivolgono migliaia di persone e registriamo tantissime esperienze di questo tipo”.