USURA BANCARIA: BLOCCATO ENNESIMO DECRETO INGIUNTIVO PER INTERESSI EXTRA-SOGLIA E ASSENZA DI TRASPARENZA CONTRATTUALE

“Un’ordinanza del Tribunale Civile di Catania ha rigettato la richiesta di provvisoria esecutività di un decreto ingiuntivo con cui una banca chiedeva ad un consumatore il pagamento di oltre 30 mila euro. CODICI: “Risultato importantissimo che conferma come sia fondamentale verificare sempre la legittimità delle richieste bancarie”

Una nuova vittoria ed importante vittoria in materia di usura bancaria per i consumatori è stata riportata dal CODICI – Centro per i diritti del cittadino – Sicilia: il giudice Dott. La Mantia della Quarta Sezione del Tribunale Civile di Catania, ha infatti disposto con un ordinanza il rigetto della richiesta di provvisoria esecutività, bloccando cosi il decreto ingiuntivo riguardante un contratto di finanziamento con cui una nota banca richiedeva ad un consumatore, che versava in una situazione di grave sovra indebitamento, il pagamento  di oltre 30.000 euro oltre interessi di mora e spese per compensi professionali.

L’ordinanza è stata emessa nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo che è stato promosso da un consumatore, rappresentanti e difeso in giudizio dagli avvocati Manfredi Zammataro e Mario Campione, a seguito della notifica del decreto ingiuntivo.

Il consumatore infatti si è rivolto all’Associazione dei Consumatori CODICI  (Centro per i Diritti del Cittadino- Sicilia), i cui legali nell’atto di opposizione a decreto ingiuntivo hanno evidenziato come i finanziamenti in oggetto fossero viziati dall’abusiva concessione di credito e dalla presenza di tassi di interessi usurai. Censure queste che sono state ritenute idonee dal giudice a denegare la clausola di provvisoria esecutività del decreto ingiuntivo.

L’Istituto di Credito secondo quanto emerso anche dalla consulenza tecnica econometria realizzata dagli esperti del CODICI, avrebbe infatti non solo applicato tassi di mora eccessivi rispetto a quelli soglia sanciti dalla Banca d’Italia, ma avrebbe anche presentato al cliente un contratto che viola i criteri di chiarezza e trasparenza al punto da rendere di difficile individuazione le cifre effettivamente dovute a seguito dell’applicazione degli interessi.

Secondo quanto disposto dal giudice in sede processuale, soprattutto alla luce dell’applicazione di tassi di interesse superiori di quelli riportati nel contratto firmato dal cliente dell’Istituto di Credito, si sono dunque presentati tutti gli estremi per bloccare l’ingiunzione.

Secondo l’ avvocato Manfredi Zammataro segretario regionale del CODICI Sicilia questa ordinanza è l’ennesimo  importantissimo risultato in favore dei consumatori che conferma la necessità da parte dell’utente di dover verificare la legittimità delle richieste bancarie. Sempre più di frequente infatti ci accorgiamo – prosegue Zammataro – come il rapporto tra consumatore e soggetti erogatori del credito sia caratterizzato da alcuni elementi quali : la scarsa trasparenza nei rapporti tra i consumatori e i soggetti erogatori del credito, la natura vessatoria di alcune clausole contenute nei contratti e la difficolta di comprensione di quanto scritto nel contratto. Infine nei contratti di finanziamento sempre più di frequente si rilevano varie anomalie rispetto ai costi della mediazione e agli interessi applicati con commissioni che arrivano a toccare, in alcuni casi, anche il 40 per cento. Ebbene in tali casi le somme pretese dagli Istituti Bancari sono del tutto illegittime e come tali non devono essere pagate”.

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