da staff | Nov 8, 2017 | Senza categoria
Dopo due istanze di patteggiamento rigettate dai due GUP di Trapani, dott.ssa Brignone e dott. Cavasino, all’udienza preliminare di ieri dinanzi al Dott. Emanuele Cersosimo, il Comandante del distaccamento di Erice del Corpo Forestale, Adamo Benedetto è stato rinviato a Giudizio.
Allo stesso vengono contestati i reati di incendio boschivo, truffa e peculato. I fatti risalgono allo scorso 13 giugno 2015 quando divampò un incendio di vaste proporzioni sul versante sud della montagna di Erice, che mise in pericolo edifici ed aree protette, e che ha bruciato circa 400 ettari di macchia mediterranea. Nell’immediatezza sia l’ex Sindaco di Erice Giacomo Tranchida che l’associazione Codici tramite il segretario regionale, Avv. Manfredi Zammataro, depositavano presso la Procura della Repubblica di Trapani un esposto denuncia che poi ha dato impulso all’attività d’indagine. Tra le richieste proprio quello di accertare eventuali responsabilità in ordine alle omissioni o ritardi dei primi interventi e se sono state poste in essere tutte le operazioni del caso, da parte degli agenti del corpo forestale.
Dalle indagini, secondo la Procura di Trapani, è emerso che il Comandante non si trovava sul posto di lavoro “violando i propri doveri di presenza in servizio e conseguente negligenza ed imprudenza, omettendo di attivare le prime urgentissime manovre che ne potevano scongiurare la diffusione in modo incontrollabile” (capo a). Oltre al reato di incendio boschivo l’Adamo deve rispondere anche di quello di truffa per aver registrato, con artifici e raggiri, la propria presenza presso la sede di servizio mentre in realtà si trovava altrove..conseguendo pertanto l’ingiusto profitto della retribuzione…”(capo B) nonché di quello di peculato per “uso improprio del mezzo e del relativo carburante..”(capo C). Il tutto in danno della Regione Siciliana e del Comune di Erice che assieme all’associazione Codici sono state poi indicate tra le Parti offese.
“La nostra denuncia è stata acquisita tra le fonti di prova, commentano gli Avv. ti Manfredi Zammataro, segretario del Codici Sicilia e l’Avv. Vincenzo Maltese che assiste il Codici nel processo ammessa come parte civile.
“CODICI ha svolto un ruolo fondamentale nel suddetto procedimento. Non appena appresa infatti la notizia del terribile rogo (cosa che è stata fatta anche in occasione degli ultimi devastanti incendi di questa estate) che ha interessato la zona di Erice, si delegava l’Avv. Vincenzo Maltese a depositare un esposto denuncia con il quale chiedeva alla magistratura di far luce sulla vicenda. A sostegno di quanto detto, si sottolinea come nella stessa richiesta di rinvio a giudizio, tra i mezzi di prova vi sia proprio la nostra denuncia depositata, concludono i due legali.
Sebbene indicata tra le parti offese la Regione Siciliana non si è costituita Parte Civile
Assieme a Codici Sicilia assistito dall’Avv. Vincenzo Maltese, sono state ammesse parti civili anche il Codici Onlus rapprentato dall’ Avv. Mario Campione, Codici Ambiente rappresentato dall’Avv. Patrizia Pagliarello e il Comune di Erice assistito dall’Avv. Giuseppe Rando.
Ieri pertanto Adamo è stato rinviato a giudizio dinanzi al Tribunale Monocratico dianzi al Giudice dott. Franco Messina per il dibattimento che inizierà il prossimo 6 febbraio 2018. L’imputato è assistito dall’Avv. Donatella Buscaino.
da staff | Nov 2, 2017 | Senza categoria
È di questa mattina la notizia dei provvedimenti di perquisizione e di sequestro emessi dalla Procura di Ragusa nei confronti di 9 titolari di aziende agricole biologiche del comprensorio ibleo.
Gli indagati dovranno rispondere per i reati di frode in commercio e di danno nei confronti dello Stato e dell’Unione Europea. La truffa, che si riferisce all’ambito agroalimentare biologico siciliano, si avvale dell’utilizzo di finanziamenti e incentivi per l’agricoltura pari a un milione di euro, utilizzati inoltre per la commercializzazione sia in Italia che in Paesi europei quali Francia, Germania e Inghilterra. I prodotti esportati, appartenenti all’ambito ortofrutticolo derivavano da agricoltura convenzionale etichettata come biologica e biochimica, e maggiorati sia nel prezzo e sia alterando i risultati delle analisi chimiche, con l’aggravante di apporre sulle confezioni la fogliolina verde indicante l’appartenenza del prodotto al settore bio.
L’operazione, denominata “SimBIOsi” ha portato al sequestro di oltre diecimila chili di prodotti chimici, fertilizzanti, concimi, sementi alterate e pesticidi vietati nell’agricoltura biologica, oltre che un’evasione fiscale di oltre 200 mila euro.
Alla luce di ciò, l’associazione CODICI – Centro per i diritti del cittadino, annuncia un esposto alla Procura della Repubblica volto oltretutto alla tutela di tutti quei consumatori ingiustamente frodati e di quelle aziende virtuose che operano nel settore agroalimentare rispettando la regolamentazione europea e salvaguardando la salute dei cittadini. La lotta contro la contraffazione anche alimentare ha sempre caratterizzato le azioni dell’associazione che si pone tra i suoi obiettivi quello di contribuire a certificare i prodotti di qualità italiani e soprattutto siciliani.
da staff | Ott 31, 2017 | Senza categoria
Multa dell’Antitrust per 15 mln di euro a 4 banche e 2 società per lo scandalo dei diamanti da investimento a prezzi gonfiati. CODICI avvia una class action a tutela dei consumatori.
A seguito dell’istruttoria avviata dall’Antitrust, le società Intemarket Diamond Business (IDB) e Diamond Private Investment (DPI) sono state sanzionate per 15,35 milioni di euro, insieme a Unicredit e Banco BPM (per IDB) e Intesa Sanpaolo e MPS (per DPI), istituti con cui operavano.
Il motivo della sanzione è quella di aver offerto ai consumatori diamanti da investimento in maniera ingannevole e omissiva.
Le società diffondevano attraverso il sito internet e il materiale promozionale informazioni ingannevoli, inducendo i consumatori all’acquisto di questa tipologia di prodotti ad un prezzo totalmente inconveniente.
I prezzi di vendita liberamente determinati dai professionisti erano in realtà superiori, e di molto, rispetto al costo di acquisto della pietra e ai benchmark internazionali di riferimento (IDEX e Rapoport).
L’Antitrust ha inoltre accertato che gli istituti di credito che operavano con queste società, inducevano i risparmiatori a diversificare i propri investimenti acquistando diamanti come bene di rifugio.
Il ruolo degli istituti bancari ha facilitato l’acquisto da parte dei consumatori che, seguendo quanto suggeriva il personale bancario, hanno ritenuto credibili le informazioni proposte dalle due società di investimento. Il consumatore, fidandosi e affidandosi ai consigli della propria banca, ha acquistato senza accertarsi ulteriormente.
“Sono numerose le storie di risparmiatori che si sono rivolti ai nostri sportelli per denunciare che in questi anni, spinti dalle proprie banche, hanno investito nell’acquisto di diamanti pagandoli a prezzi gonfiati rispetto al vero valore di mercato. E’ evidente infatti che alla luce del provvedimento sanzionatorio dell’ Antitrust, sia le due società che gli istituti bancari, hanno violato ogni norma a tutela del consumatore, traendolo in inganno, omettendo informazioni fondamentali e proponendo prezzi di vendita superiori al prezzo di mercato. Lo afferma l’Avvocato Manfredi Zammataro, Segretario Regionale del CODICI – Centro per i Diritti del Cittadino-Sicilia. Per tali ragioni – prosegue Zammataro – stiamo predisponendo una class action, affinché tutti i risparmiatori che, fidandosi, hanno investito in queste società, possano essere risarcite e, finalmente, tutelate”. Per aderire all class action o per avere maggiori informazioni: segreteria.sicilia@codici.org – 320.2281052
da staff | Ott 24, 2017 | Senza categoria
Codici – Centro per i diritti del cittadino – Sicilia ha attivato uno sportello per far fronte all’ormai sempre più pericoloso fenomeno del bullismo e del cyberbullismo.
I dati relativi al fenomeno assumono infatti toni sempre più preoccupanti: secondo ad esempio i dati presentati da Microsoft in occasione dell’Internet Safety Day, due adolescenti su tre sarebbero vittime di cyberbullismo, così come, secondo quanto emerso da una ricerca effettuata dal CODICI Sicilia in collaborazione con l’associazione Obiettivo Legalità e con l’Università degli Studi di Catania e presentata lo scorso maggio alla 26th Annual Conference of The International Association for Forensic Psychotherapy, gli effetti della violenza perpetrata online tra gli adolescenti comportano una serie di conseguenze disastrose soprattutto a livello psicologico: vergogna, paura di uscire da casa, depressione, tentativi autolesionistici sono solo alcuni dei sintomi indicati dai ragazzi intervistati che hanno preso parte alla ricerca.
Risultato di atteggiamenti che purtroppo appaiono molto diffusi tra i più giovani: il 31,6% è stato escluso dalle chat, il 29,2% avrebbe ricevuto insulti online e il 12,5% avrebbe visto pubblicate online foto o video che lo ritraevano allo scopo di essere preso in giro. Dati gravi se riflettiamo sulle attuali cronache che, purtroppo, quasi quotidianamente raccontano al pubblico storie di suicidi o di tentato suicidio da parte di giovanissimi caduti nella spirale di violenza generata dai propri coetanei.
“Il bullismo e il cyberbullismo rappresentano oggi una reale emergenza sociale – ha dichiarato l’avv. Manfredi Zammataro, Presidente di CODICI Sicilia – Le moltissime storie di bambini e adolescenti vittimizzati online che popolano la cronaca, così come quelle a noi pervenute nel contesto della ricerca effettuata, riflettono un disagio crescente; un disagio che risente dell’illimitatezza di una violenza perpetrata via Internet, estremamente pervasiva a causa della sua replicabilità al di là del tempo e dello spazio fisico e per questo ancora più pericolosa per chi non riesce a riemergere da questo continuum di abusi. Proprio per questa ragione abbiamo deciso di istituire uno sportello finalizzato ad accogliere le richieste di aiuto e le segnalazioni di chi è vittima del fenomeno”.
Per prendere contatto con l’associazione, si può telefonare al 320 2281052 o scrivere a segreteria.sicilia@codici.org.
da staff | Ott 23, 2017 | Senza categoria
L’autorità Antitrust ha sanzionato cinque compagnie attive nella fornitura di luce e gas in quanto queste ultime hanno applicato dei sovrapprezzi per il pagamento delle bollette. È evidente che i consumatori hanno subito la gestione di pratiche scorrette che prevedevano una commissione di importo variabile, da 1 a 4 euro, in relazione a specifiche modalità di pagamento delle fatture (ad esempio mediante bollettino postale o carta di credito).
Il codice del consumo prevede, all’art. 62, un divieto generale di imporre ai consumatori spese aggiuntive per l’utilizzo di determinati strumenti di pagamento.
Tra le società sanzionate figurano A2A, Green Network, E –ON, Edison e Sorgenia.
Per tutti i consumatori che volessero richiedere la restituzione delle somme ingiustamente versate, CODICI mette a disposizione un esperto all’interno dello Sportello Energia.
Per fissare un appuntamento o avere ulteriori informazioni chiamare al 3202281052 o scrivere a segreteria.sicilia@codici.org