da staff | Lug 3, 2017 | Senza categoria
“per garantire la massima tutela possibile alla popolazione residente e alle Aziende messe in ginocchio dall’incendio, l’Associazione ha deciso di mettere a disposizione di tutti i cittadini del Comune di Chiaramonte Gulfi, e di tutti i titolari di attività commerciali e di Aziende della zona, l’istanza di nomina di persona offesa, cosi da indicare la propria posizione di persona offesa alla Procura di Ragusa, avviando l’iter per ottenere – qualora siano accertati reati – il risarcimento dei danni subiti in qualità di soggetti offesi da reato”.
Si contano i danni a Chiaramonte Gulfi, zona in cui i roghi hanno devastato la pineta e molte contrade periferiche distruggendo aziende e costringendo i cittadini ad abbandonare le proprie case. Le fiamme infatti hanno devastato ettari di macchia mediterranea e vegetazione e, alimentate dal forte vento di scirocco, hanno lambito case e aziende. Decine di persone sono state fatte evacuare. Numerose attività produttive sono state danneggiate con la perdita di capi di bestiame e moltissimi ettari di grano. Un vero e proprio disastro ambientale e faunistico (se si pensa al bestiame e agli animali autoctoni che sono rimasti vittime delle fiamme) che ha messo in ginocchio uno dei principali motori dell’economia ragusana oltre ad aver arrecato incalcolabili danni ad uno dei più grossi patrimoni enogastronomici siciliani.
Per tale ragione il CODICI ha deciso di scendere in campo al fianco delle aziende e dei cittadini danneggiati, dando mandato al proprio Ufficio Legale Regionale di depositare un esposto denuncia con contestuale nomina di parte offesa con il quale si richiede alla Procura di Ragusa di effettuare indagini anche nei confronti del Comune di Chiaramonte Gulfi e della Polizia Municipale di Chiaramonte Gulfi e della Asl di competenza, al fine di verificare la sussistenza di elementi che possano integrare le fattispecie di concorso in incendio, disastro ambientale e faunistico, e omissione di atti d’ufficio. Nel medesimo esposto il CODICI chiederà di allargare le indagini anche nei confronti della Regione Siciliana al fine di verificare le eventuali responsabilità, anche per omissione, connesse alla mancata scerbatura in area demaniale di competenza della Regione Siciliana, o delle strade di competenza della ex Provincia, oggi Libero Consorzio del Comuni. Nell’esposto – denuncia, al momento a carico di ignoti, il Centro per i Diritti del Cittadino chiederà altresì di accertare se sia sia stata avviata per tempo la campagna antincendio, se siano stati fatti o meno gli indispensabili viali parafuoco da parte dell’Azienda Demanio Foreste, nonchè per responsabilità anche questa in capo del Governo Regionale, di accertare se ci siano stati ritardi nei soccorsi e se non era prevedibile, dato il forte vento di scirocco, l’impiego straordinario di uomini della Forestale.
Per garantire la massima tutela possibile alla popolazione residente e Aziende messe in ginocchio dall’incendio, l’Associazione ha deciso di mettere a disposizione di tutti i cittadini del Comune di Chiaramonte Gulfi, e di tutti i titolari di attività commerciali e di Aziende della zona, l’istanza di nomina di persona offesa, cosi da indicare la propria posizione di persona offesa alla Procura di Ragusa, avviando l’iter per ottenere – qualora siano accertati reati – il risarcimento dei danni subiti in qualità di soggetti offesi da reato.
Chiunque fosse interessato puo contattare l’associazione telefonando al: 320.2281052 o può inviare una mail a: segreteria.sicilia@codici.org
da staff | Lug 2, 2017 | Senza categoria
Un maxi incendio è divampato a Caltagirone all’interno del sito di Kalat Impianti, che si occupa di impianti di trattamento, recupero e valorizzazione dei rifiuti, un’azienda di stoccaggio di rifiuti. La nube sprigionata è da ritenere tossica, vista la combustione di rifiuti. L’aria è irrespirabile a causa della plastica che ha preso fuoco.
Un vero e proprio disastro ambientale anche perche i potenziali pericoli per la salute umana, in casi come questo sono devastanti proprio a causa delle sostanze cancerogene che possono sprigionarsi nell’aria a causa della combustione dei rifiuti.
Per tale ragione il CODICI ha dato mandato al proprio ufficio legale regionale di depositare un esposto denuncia con contestuale nomina di parte offesa con il quale si richiede alla Procura di Caltagirone di effettuare indagini volte ad individuare le possibili fattispecie di reato quali: disastro ambientale e diffusione di sostanze tossiche. Il CODICI inoltre chiederà il sequestro di tutti i beni ortofrutticoli, vinicoli, lattiero-caseari e di altra natura coltivati e prodotti nell’area investita dalla nube, fino a che non ci sarà assoluta certezza circa l’assenza di possibili contaminazioni tossiche per i consumatori.
Per garantire la massima tutela possibile alla popolazione residente, l’Associazione ha deciso di mettere a disposizione di tutti i cittadini dei Comuni coinvolti, e di tutti i titolari di attività commerciali della zona, l’istanza di nomina di persona offesa, cosi da indicare la propria posizione di persona offesa alla Procura di Caltagirone, avviando l’iter per ottenere – qualora siano accertati reati – il risarcimento dei danni subiti in qualità di soggetti offesi da reato.
Chiunque fosse interessato puo contattare l’associazione telefonando al: 320.2281052
da staff | Giu 30, 2017 | Senza categoria
Inizia la stagione dei saldi! Dal primo luglio, sarà possibile acquistare a prezzi finalmente abbordabili tutti i capi a lungo desiderati durante i mesi appena trascorsi. Offerte imperdibili e promozioni allettanti: attenzione, però, non sempre è tutto oro quel che luccica!
Dietro prezzi stracciati, spesso si nascondono delle insidie per il consumatore, dunque, è bene avere qualche accorgimento in più e prestare sempre un po’ d’attenzione, per evitare spiacevoli fregature.
Come difendersi?
- Controllare il prezzo iniziale. Buona abitudine per il consumatore è quella di “segnarsi” il prezzo iniziale e confrontarlo con quello finale, verificando se effettivamente è stato applicato uno sconto e in quale percentuale. Questo soprattutto nei negozi multimarca che possono applicare una maggiorazione rispetto al brand monomarca, che ha i prezzi imposti dall’azienda.
- Controllate che il capo non sia fallato, e provate sempre per evitare di effettuare dei cambi successivamente, magari non ritrovando lo stesso articolo e così sarete costretti a dover ripiegare su qualcos’altro, spendendo la stessa cifra o di più.
- Conservate lo scontrino. La merce ha garanzia di due anni dall’acquisto dimostrabile proprio con lo scontrino. I commercianti sono obbligati ad effettuare il cambio degli articoli difettosi: è sufficiente fare presente il problema o il difetto entro 60 giorni dall’acquisto.
- Saldi (davvero) di fine stagione. I saldi riguardano esclusivamente i capi della stagione in corso, in questo caso autunno inverno 2016/2017, perciò qualora vi siano capi di stagioni passate deve essere specificato a chiare lettere.
- Non è prevista maggiorazione se si paga con carta elettronica. Badate bene: alcuni esercenti provano, in modo ovviamente scorretto, ad applicare una maggiorazione a chi paga attraverso carta elettronica invece che in contanti. Questa richiesta non ha senso, perciò ribellatevi se qualcuno dovesse provarci, anche chiamando i vigili se necessario.
- Il prezzo scritto sul capo è quello che dovrete pagare: alcuni tipi di disguidi possono capitare soprattutto quando si passa da una determinata percentuale di sconto ad una più bassa, e quindi nella doppia etichettatura potrebbero esserci indicati due prezzi differenti. Oppure quando gli sconti iniziano per metà al 30% di sconto e per l’altra metà al 50%. Se su un capo è indicato il 50% ma alla cassa vi dicono che è al 30%, purtroppo per loro questo errore di etichettatura comporta che voi dovrete pagarlo al 50%, prezzo indicato sul cartellino. Buon per voi!
Seguite questi piccoli accorgimenti per acquisti consapevoli, sopratutto in periodo di saldi e, se malauguratamente doveste incappare in una truffa, l’Associazione Codici sarà a vostra completa disposizione al numero 320.2281052 o al link www.codicisicilia.com
da staff | Giu 28, 2017 | Senza categoria
Quanto accaduto oggi non è altro che un disastro ambientale annunciato. L’ennesimo!
La notizia di oggi sul divieto di balneazione nella zona centrale della playa di Catania, indetto dalla Guardia costiera a seguito della segnalazione di una macchia scura, entra in netto contrasto sia con il tanto auspicato sviluppo turistico che con le politiche di salvaguardia ambientale che dovrebbero rappresentare uno scopo fondamentale da perseguire per chi amministra il territorio, affinché la Sicilia e le sue risorse siano giustamente valorizzate.
Per tale motivo l’associazione CODICI, sempre impegnata nella tutela dei diritti dei consumatori così come vigile sentinella delle violazioni in materia ambientale che immancabilmente comportano disastri di una tale portata, annuncia che presenterà esposto e contestuale istanza di qualificazione di persona offesa nei confronti dei responsabili di quanto accaduto.
“La notizia di oggi è l’ennesima conferma del fatto che ad oggi manca un’ idea di sviluppo del nostro Territorio – afferma l’Avv. Manfredi Zammataro, Segretario regionale del Codici Sicilia – eventi disastrosi come quello di oggi, mettono in luce l’evidente incompatibilità tra lo sviluppo di un litorale turistico e la presenza di un porto commerciale che porta con inevitabili rischi di inquinamento.
Una seria e fattiva programmazione da parte delle sedi preposte permetterebbe di evitare disastri di questo genere che vanno a intaccare gravemente non solo l’ecosistema della nostra Isola, ma anche la sua economia scoraggiando il turismo di chi si reca in Sicilia per godere delle bellezze offerte dai nostri litorali. Infine, da non sottovalutare anche i danni di immagine alla nostra Città e agli operatori turistici che a causa di quanto accaduto subiranno un evidente danno”.
da staff | Giu 28, 2017 | Senza categoria
L’ incendio che sta devastando la montagna di Erice, è probabilmente più grave di quello del giugno di due anni fa, sta causando ingenti danni ad uliveti, terreni alberati di private abitazioni, e ha messo in serio pericolo la vita stessa degli abitanti della frazione di Pizzolungo e delle altre abitazioni private ai piedi della montagna. L’Avv. Vincenzo Maltese rappresentante dell’associazione CODICI di tutela del cittadino va giù duro: UN DISASTRO ANNUNCIATO CHE SI RIPETE QUASI OGNI ANNO AL PRIMO VENTO DI SCIROCCO!!!
“Nella speranza che vengano individuati quanto prima i responsabili materiali dell’atto criminale, spiegano l’Avv. Manfredi Zammataro segretario del Codici Sicilia, e Avv. Vincenzo Maltese, della delegazione Codici di Trapani, come associazione vogliamo porre l’attenzione degli organi inquirenti su tutte le eventuali responsabilità – anche per omissione – connesse alla mancata scerbatura in area demaniale di competenza della Regione Sicilia, o delle strade di competenza della ex Provincia, oggi Libero Consorzio del Comuni. Nell’esposto/denuncia, al momento a carico di ignoti, chiediamo altresì di accertare se sia sia stata avviata per tempo la campagna antincendio, se siano stati fatti o meno gli indispensabili viali parafuoco da parte dell’Azienda Demanio Foreste, nonchè per responsabilità anche questa in capo della Governo Regionale, accertare se ci siano stati ritardi nei soccorsi, ivi compreso l’arrivo del Canadair sul monte, giunto verso le ore 14 di oggi 28 giugno. Tutti fatti causalmente riconducibili all’evento dannoso. Infine se non è stato ritenuto prevedibile, dato il forte vento di scirocco, l’impiego straordinario di uomini della Forestale. Non intendiamo fare sconti a nessuno, concludono i due legali, specie quando si mette in pericolo la vita delle famiglie…chi ha sbagliato deve pagare!!!
Infine, al fine di prevenire ulteriori atti criminali, chiediamo che i deputati regionali, in particolare quelli che sostengono questo Governo Crocetta, si attivino per ottenere la videosorveglianza nelle zone strategiche o, in alternativa, potenzino la vigilanza con personale qualificato!
I reati che per i quali si chiede di dare impulso all’attività di indagine, sono incendio boschivo, danneggiamento seguito da incendio ex artt. 423 bis e 424 codice penale nonché il nuovo reato di “Disastro ambientale” di nuova previsione.