Maxi truffa da 100 mila euro alla Posta di Castrofilippo. L’associazione CODICI si costituirà parte civile al fianco delle vittime.

Maxi truffa da 100 mila euro alla Posta di Castrofilippo. L’associazione CODICI si costituirà parte civile al fianco delle vittime.

Maxi truffa da 100 mila euro alla Posta di Castrofilippo. L’associazione CODICI si costituirà parte civile al fianco delle vittime.

 

L’associazione invita tutti i correntisti della Posta di Castrofilippo che si sentono truffati a mettetersi in contatto (telefonando al numero 320.2281052 o scrivendo una mail a segreteria.sicilia@codici.org) per avere assistenza legale e per costituirsi parte civile come persone fisiche nel processo al fine di chiedere un risarcimento del danno subito”

 

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“Se quanto sta emergendo dalle indagini dovesse trovare conferma circa le responsabilità del Direttore della Filiale delle Poste di Castrofilippo nella vicenda della sparizione di 100.000 euro dai liberti postali, è chiaro che ci ritroveremmo difronte all’ennesimo scandalo bancario che vede come inconsapevoli vittime i poveri utenti che si sono ritrovati dall’oggi al domani depredati dei risparmi di una vita. Tutto questo è inaccettabile!” Lo afferma in una nota l’avvocato Manfredi Zammataro Segretario Regionale dell’Associazione Nazionale dei Consumatori CODICI- Centro per i Diritti del Cittadino-

“Per tale ragione, – prosegue l’avv. Zammataro – depositeremo in questi giorni un’istanza di qualificazione di parte offesa al fine di costituirci parte civile nell’eventuale procedimento penale e invitamo tutti i correntisti della Posta di Castrofilippo che si sentono truffati a mettersi in contatto con noi (telefonando al numero 320.2281052 o scrivendo una mail a segreteria.sicilia@codici.org) per raccontarci il loro caso e per ottenere assistenza legale al fine di costituirsi parte civile come persone fisiche nel processo per chiedere il risarcimento dell’ingiusto danno subito”.

 

 

Malasanità: dopo segnalazione associazione “Codici” Ministero della Salute apre fascicolo su calvario di un disabile grave

Malasanità: dopo segnalazione associazione “Codici” Ministero della Salute apre fascicolo su calvario di un disabile grave

A seguito di una segnalazione inviata in data 07.06.2016 dall’Associazione CODICI – Centro per i diritti del Cittadino- Sicilia, con la quale si segnalavano alcuni disservizi in ambito sanitario nei confronti di un familiare di un iscritto, il Ministero della Salute con una missiva del 24.06.2016 ha comunicato di aver aperto un fascicolo sul caso chiedendo all’Assessorato alla Salute della Regione Siciliana di effettuare le opportune verifiche e di darne riscontro al Ministero e a CODICI.

La segnalazione riguardava  la vicenda di un invalido al 100%, con handicap grave, deterioramento cognitivo e motorio di grado moderato-severo, cerebrovasculopatia e parkinsonismo secondario, disturbi psico-comportamentali, insufficienza venosa agli arti inferiori con ulcere recidivanti e portatore di catetere vescicale a permanenza, da sostituire ogni 20-30 giorni.  I familiari che si erano rivolti al CODICI, lamentavano di aver vissuto un vero e proprio calvario fatto di burocrazia lumaca per quanto attiene i tempi biblici per il riconoscimento dell’invalidità da parte dell’Inps, di diritti calpestati e soprattutto della violazione dei principi della Carta dei Diritti e dei Doveri del malato e dell’art. 25 della legge regionale del 30 gennaio 1991, n. 7. Non è un caso che  il signor… (il cognome è stato omesso per evidenti ragioni di riservatezza) è deceduto nella struttura sanitaria pubblica in cui era stato ricoverato, dopo tre giorni di agonia, privo della privacy che gli si sarebbe stata dovuta in virtù della salvaguardia dei diritti e della dignità del malato, ma anche deprivato del necessario supporto familiare, considerate le sue drammatiche infermità fisiche, dal momento che i familiari  potevano assisterlo  per due ore al giorno, ovvero solo negli orari di visita.

MEDICIL’associazione CODICI per tramite dell’Osservatorio dei Diritti del Malato si è subito attivata scrivendo al Ministero della Salute per chiedere di accertare eventuali responsabilità in merito ai fatti lamentati dai familiari del paziente deceduto. “Siamo molto soddisfatti del riscontro avuto alla nostra segnalazione da parte del Ministero della Salute, adesso attendiamo gli esiti della verifica” afferma l’Avvocato Manfredi Zammataro Segretario Regionale dell’Associazione dei Consumatori CODICI- Sicilia che sul punto evidenzia come “per l’ennesima volta CODICI si dimostra essere in prima fila nella tutela dei diritti dei cittadini e degli utenti che sempre più spesso sono costretti a vivere veri e propri calvari per colpa dei continui tagli nel comparto della Sanità e della previdenza che hanno fatto si che il Servizio Sanitario abbia di fatto perso di vista la centralità del paziente”.

CODICI infine invita chiunque voglia raccontare la propria storia riguardante disservizi subiti in ambito sanitario a mettersi in contatto con l’associazione telefonando al numero 320.2281052 oppure scrivendo una mail a:segreteria.sicilia@codici.org

http://www.ienesiciliane.it/articolo.php?aid=7253

EMERGENZA RIFIUTI TRAPANI: CODICI PRESENTA ESPOSTO IN PROCURA

EMERGENZA RIFIUTI TRAPANI: CODICI PRESENTA ESPOSTO IN PROCURA

rifiuti.jpgCon la conclamata interruzione del servizio di conferimento presso al Discarica di Contrada Borranea, impianto gestito dalla Trapani Servizi spa, le conseguenze si ripercuoteranno inevitabilmente sulla cittadinanza e sui territori oltre che sulle amministrazioni comunali.

Una discarica quella di Borranea che per sei anni avrebbe messo al sicuro la città di Trapani da emergenze, dichiara il segretario dell’associazione di consumatori e utenti CODICI, Avv. Vincenzo Maltese, e invece ci troviamo a far i conti con la spazzatura che già da oggi si vede per le strade della città con i cassonetti stracolmi, conseguenza solo di mancanza di programmazione e immobilismo di un Governo regionale che sta portando i siciliani e cittadini alla deriva in tutto e per tutto, con notevoli danni di immagine oltre che per più gravi motivi di Ordine pubblico, igiene e salute per i cittadini.

Com’è noto l’emergenza ha valenza regionale e non riguarda solo la provincia di Trapani,  anche in questo caso i cittadini rischianod i pagare colpe non loro ma frutto di mala gestio della di un servizio pubblico.
Pertanto, in giornata l’Avv. Vincenzo Maltese depositerà presso la Procura della Repubblica un esposto-denuncia che invierà per conoscenza anche al Prefetto di Trapani,  affinchè si faccia luce fino in fondo sulle responsabilità di tale ennesima vergogna tutta in salsa siciliana.

Catania, rogo baraccopoli, Codici: “Istituire il Piano nomadi da noi proposto un anno fa”

Catania, rogo baraccopoli, Codici: “Istituire il Piano nomadi da noi proposto un anno fa”

20151213051243A quasi un anno dal terribile rogo che ha interessato le baraccopoli di Zia Lisa e di viale Africa avvenuto il 3 agosto 2015 (in quest’ultimo episodio era andata distrutta l’intera area che avrebbe dovuto ospitare il Museo dell’arte costato otto milioni di euro di soldi pubblici) si ripropone lo stesso problema questa volta avvenuto nella baraccopoli di corso dei Martiri.

Lo afferma in una nota l’avvocato Manfredi Zammataro segretario del Codici– Centro per i Diritti del Cittadino – Sicilia, in merito al rogo scoppiato il 17 06 2016 pomeriggio a Catania, in una delle favelas di corso Martiri della Libertà.

“In quell’occasione evidenziammo le responsabilità dell’amministrazione comunale”, aggiunge Zammataro che aggiunge: “Per l’ennesima volta pertanto riproponiamo al sindaco di Catania le stesse domande fatte l’anno scorso senza che sortissero alcun effetto e più specificatamente: come mai in questi anni il Comune di Catania ha consentito  la presenza indisturbata sul territorio di queste baraccopoli del tutto abusive,  non provvedendo invece  – come da noi più volte sollecitato e come richiesto dall’Europa-  alla realizzazione di un “piano nomadi” che prevedesse lo sgombero delle quattro baraccopoli abusive per concentrare gli occupanti in un solo campo di transito, dotato di acqua corrente, energia elettrica e servizi igienici e procedendo a rimpatriare quei cittadini che, dopo tre mesi, non dimostrino di avere un’occupazione stabile?”.

Il segretario di Codici pone un altro quesito al primo cittadino: “Come mai si è consentito in questi anni l’accumulo indisturbato di rifiuti e detriti all’interno di queste aree senza che vi fosse alcun intervento costante di pulizia e controllo così da renderle delle zone franche oltre che delle vere e proprie bombe ecologiche?. Zammataro conclude auspicando che “questa volta l’amministrazione comunale si attivi e non permetta più che cose del genere accadano”.

Messina. Rifiuti, Associazione Codici pronta a class action

Messina. Rifiuti, Associazione Codici pronta a class action

Emergenza rifiuti in città e l’Associazione Nazionale dei Consumatori Codici, che si dichiara pronta ad attivare unaclass action, intanto ha già depositato un esposto presso la Procura della Repubblica di Messina nell’ambito del procedimento penale contro i dirigenti della società Messinambiente a cui il Comune di Messina ha affidato l’incarico di provvedere allo smaltimento dei rifiuti e preannuncia che si costituirà parte civile al processo che avrà inizio il prossimo 5 luglio.20141210_161611

L’associazione invita tutti i cittadini messinesi a entrare nel processo come parti offese per chiedere il risarcimento del danno patito da ciascuno, a causa dei danni arrecati alla città attraverso una serie di illeciti che li hanno penalizzato in modo diretto. Gli interessati possono visionare il sito www.codicisicilia.com per essere aggiornati sulle modalità per aderire alla class action o a telefonare al numero 388.8929545”.

Ieri sera due cassonetti colmi di rifiuti sono stati dati alle fiamme da ignoti ieri sera in via San Cosimo. “Questo deve essere classificato come un atto di inciviltà -dichiarano gli avvocati Melita Cafarelli e Manfredi Zammatato, rispettivamente responsabile della delegazione territoriale e  segretario regionale dell’Associazione Codici, Centro per i diritti del Cittadino – sicuramente non può essere la soluzione risolvere la mancata raccolta dei rifiuti nella nostra città”. Ormai da diverse settimane si stanno accumulando, per ragioni non chiare, enormi quantitativi di rifiuti lungo i margini delle strade, in corrispondenza dei cassonetti, da ogni parte del territorio della città di Messina, rendendo la situazione insostenibile.

Non è possibile attendere che siano avviati i piani per la realizzazione del nuovo impianto di Pace o che si realizzi un progetto per l’incremento della raccolta differenziata e di creazione di un’azienda multiservizi – dichiarano ancora Cafarelli e Zammatato-  ma occorre fronteggiare con decisione la situazione attuale, non più gestibile con strumenti ordinari e sicuramente, con l’approssimarsi delle giornate più calde, si rischia di determinare una condizione di emergenza di particolare gravità per il rischio di diffusione di miasmi, epidemie, infezioni, incendi che possono derivare dal permanere dei rifiuti lungo le vie cittadine”.