L’ Avv. Manfredi Zammataro è stato riconfermato segretario regionale dell’associazione dei consumatori Centro per i Diritti del Cittadino – “CODICI SICILIA” nel corso dell’ultima assemblea.
Un appuntamento a cui hanno preso parte delegati provenienti da ogni parte dell’Isola e che hanno provveduto anche ad eleggere il nuovo consiglio direttivo composto da Mario Manuele Campione, Giovanni Crimi, Vincenzo Maltese e Massimiliano Scalisi.
“Ringrazio la comunità di Codici Sicilia per la fiducia rinnovatami e auguro buon lavoro al nuovo consiglio direttivo. E’ stato un momento importante di confronto per fare un bilancio degli ultimi cinque anni e tracciare le linee guida fino al prossimo 2029- afferma il neo segretario regionale Zammataro- parliamo di un percorso che ci vedrà, come sempre, a fianco del consumatore nelle sue battaglie per la tutela dei suoi diritti sia a livello nazionale ed europeo.
“Codici Sicilia” proseguirà a svolgere al meglio il suo ruolo di pungolo delle istituzioni affinchè le problematiche come il caro bollette, l’inflazione, l’aumento dei tassi di interesse dei mutui, e gli abusi delle banche, il sovraindebitamento, l’eccessiva pressione fiscale, e la tutela del diritto alla Salute siano al centro dell’agenda politica del paese.
Tematiche che impattano nella vita di tutti i giorni. Inoltre continueremo il percorso di radicamento territoriale del nostro Ente con l’apertura di nuove sedi deputate a svolgere la funzione di centro di ascolto e tutela del cittadino/consumatore, con l’obiettivo di dare voce a tutte quelle persone che vogliono ottenere giustizia.”
E’ convocata l’Assemblea Ordinaria del CENTRO PER I DIRITTI DEL CITTADINO – CODICI SICILIA A.P.S. avente sede legale in Palermo alla Via Gaetano Daita nr. 15 C.F. 97245130824, per il giorno 15 OTTOBRE 2024 alle ore 7:00 in prima convocazione, e, per il giorno MARTEDI’ 15 OTTOBRE 2024 alle ore 16:30, stessa modalità, in seconda convocazione per discutere e deliberare sul seguente:
ORDINE DEL GIORNO:
Comunicazione del Segretario Regionale;
Comunicazione dei soci;
rinnovo carica statutaria segretario regionale;
rinnovo carica statutaria membro consiglio direttivo;
Varie ed eventuali.
Si avvisa che la succitata riunione si svolgerà esclusivamente in modalità telematica ai sensi dell’art. 9 dello Statuto e pertanto si invitano i signori soci che intendono partecipare ad inviare entro giorno 13 ottobre 2024 una mail a segreteria.sicilia@codici.org per avere il link di accesso alla stanza virtuale. Si comunica altresì che sarà consentita la partecipazione e il diritto di voto in forma telematica purché sia garantita la possibilità di verifica dell’identità del partecipante. Chi è interessato a proporsi come candidato, deve provvedere all’invio della candidatura entro il termine perentorio del 30 settembre 2024 alle ore 17.30 all’indirizzo e-mail segreteria.sicilia@codici.org corredata dall’indicazione del ruolo per cui presenta la candidatura: Segretario Regionale / Membro del Consiglio Direttivo. Saranno ammesse soltanto le candidature dei Soci in regola con il pagamento della quota associativa. Si da atto che la presente convocazione viene affissa all’albo dell’associazione e pubblicata sul sito istituzione dell’Ente www.codicisicilia.org Palermo, 24 settembre 2024
IL SEGRETARIO REGIONALE
F.to Avv. Manfredi Zammataro
Padri separati trattati come bancomat. L’ennesima dimostrazione arriva da una sentenza della Cassazione che ha respinto il ricorso del genitore contro l’obbligo di versare ogni anno, entro il 30 giugno, un assegno di 2.500 euro per ogni figlio per le vacanze estive. Secondo l’associazione Codici, un verdetto che conferma l’orientamento a senso unico della giustizia.
“I padri separati hanno diritto ad una quotidianità con i figli – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – ed i magistrati con queste decisioni allontano i figli dal genitore separato. Nel caso dei padri, ormai sono ridotti ad un salvadanaio a cui attingere per ogni tipo di spesa. Attenzione, non bisogna soffermarsi sull’importo stabilito per l’assegno in questa specifica sentenza. La cifra di 2.500 euro colpisce senz’altro, ma non deve distrarre, perché ciò che conta è il concetto. Ci riferiamo al fatto che, per la Cassazione, le vacanze estive rientrano nelle spese per il mantenimento ordinario e l’importo deve essere adeguato all’indice Istat. Quindi, non c’è nulla di voluttuario e imprevedibile, è una costante che deve essere aggiornata tenendo conto dell’inflazione. Un pronunciamento che, sinceramente, lascia allibiti. Si pensi, ad esempio, alla giurisprudenza della stessa Cassazione che fa rientrare nelle spese ordinarie voci ricorrenti e prevedibili, come quelle per gli alimenti e l’igiene personale, i vestiti e le attività ricreative, una casistica in cui si fa fatica a far rientrare le vacanze. E poi viene da chiedersi come sia possibile stabilire la costante della spesa delle vacanze, indicando di prendere in considerazione gli indici Istat, ignorando aspetti tutt’altro che secondari, come per esempio i costi del viaggio, se in aereo oppure in treno. Prendere in considerazione la situazione economica dei genitori e lo stile di vita della famiglia non significa trasformare il padre in un bancomat, costringendolo ad esborsi che possono trasformarsi in un peso troppo grande da sostenere. Si è imboccata una strada preoccupante. Far valere i diritti dei padri separati diventa sempre più difficile, ma questo non ci spaventa e tantomeno ci fermerà”.
L’associazione Codici è impegnata da anni con la campagna “Voglio papà” nell’assistenza ai padri separati. È possibile segnalare il proprio caso e richiedere aiuto al numero 0952180387 oppure scrivendo all’indirizzo e-mail segreteria.sicilia@codici.org.
Codici e la delegazione siciliana dell’associazione sono state ammesse come parti civili dal Gup di Palermo Tesoriere nel processo incardinato a seguito dell’operazione “Cutrara” condotta dalla Procura Antimafia di Palermo.
I principali indagati e i reati
Tra i principali indagati, Francesco Domingo, considerato dagli investigatori lo storico capomafia di Castellammare del Golfo, e Nicolò Rizzo, Sindaco della città, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Altri reati contestati ai numerosi imputati sono favoreggiamento ed estorsione.
Mafia e politica
“Il vincolo associativo – dichiara l’avvocato Giovanni Crimi, legale dell’associazione Codici – e la forza d’intimidazione che caratterizza il sodalizio mafioso scoperto dagli investigatori si prefiggono il controllo di attività economiche private con interventi nella pubblica amministrazione e da qui il coinvolgimento anche di politici. La circostanza che i sodali, con violenza e minaccia, costringevano le persone a rilasciare terreni condotti in locazione, a versare somme di denaro da destinare al soddisfacimento dei bisogni e delle esigenze dell’organizzazione, a rinunciare a trattamenti di fine rapporto, nonché ad eludere o ostacolare le investigazioni dell’Autorità, denota la forza criminale di cui il gruppo disponeva. Questi fatti, da cui emergerebbe la commistione tra mafia e politica, destano seria preoccupazione”.
Appello per la legalità
Il Coordinamento per la Legalità della provincia di Trapani, di cui Codici fa parte, ha sollecitato l’intervento della Commissione Regionale Antimafia per indagare nella provincia di Trapani “… non solo su accordi tra mafia e politica, ma anche su tutti quegli Enti su cui aleggia l’ombra dell’influenza del voto di scambio con soggetti e secondo un sistema, presupposto di corruzione e malaffare, di ricerca illecita del consenso”. Secondo il Presidente della Commissione Claudio Fava, dalle indagini già espletate “… traspare chiaramente un’inquietante familiarità nei rapporti tra amministratori locali ed esponenti delle cosche: un comportamento che mostra una permeabilità delle istituzioni e rafforza il prestigio dei boss mafiosi nel territorio” e per tali motivi la Commissione ha deliberato una missione a Trapani per incontrare i rappresentanti istituzionali attivi nell’azione di contrasto e di indagine, sindacati e le associazioni territoriali.
La prossima udienza è stata fissata per il 6 aprile per decidere sull’ammissione dei riti alternativi e sulle richieste di rinvio a giudizio.
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