da staff | Gen 29, 2018 | Senza categoria
Novità importanti dal procedimento contro i vertici degli Istituti di Credito che si sarebbero resi protagonisti, secondo le imputazioni, della truffa che si è consumata nel siracusano e che ha riguardato la cessione praticamente a costo zero della BCC Credito Aretuseo alla Banca di Credito Cooperativo di Pachino.
Il Tribunale penale di Siracusa nella persona del Giudice per l’Udienza Preliminare dott. Mingeco, ha accolto la richiesta di citazione come responsabile civile per la Federazione Siciliana delle Banche di Credito Cooperativo e la Banca di Credito Cooperativo di Pachino in considerazione delle cariche e del ruolo ricoperti dagli imputati e del rapporto di subordinazione tra quest’ultimi e gli Enti ritenuti responsabili, nonché della responsabilità dell’ente a norma degli art. 1218, 1228 e 2049 c.c. per l’operato posto in essere dagli odierni imputati.
Una serie di azioni fraudolente poste in essere dagli imputati che, secondo l’accusa, avrebbero causato ingenti danni a migliaia di soci (1200 circa, per l’esattezza) dell’istituto di credito di Siracusa, molti dei quali si sono rivolti al CODICI – Centro per i diritti del cittadino – Sicilia per partecipare alla maxi costituzione di parte civile promossa dall’associazione.
“Una decisione importante e significativa quella presa dal Giudice nell’accogliere la richiesta di citazione della Federazione Siciliana delle Banche di Credito Cooperativo e della Banca di Credito Cooperativo di Pachino come responsabile civile dell’eventuale danno occorso ai soci – ha dichiarato l’Avvocato Manfredi Zammataro, Presidente di CODICI Sicilia – La cessione a costo zero della BCC Credito Aretuseo ha difatti comportato la perdita di centinaia di migliaia di euro da parte delle vittime della condotta presumibilmente messa in atto proprio dai vertici degli istituti bancari che, con il loro operato, avrebbero espressamente violato la propria funzione dirigenziale ed amministrativa a detrimento del rapporto di fiducia con i soci e i clienti delle banche. È dunque importante che gli stessi Istituti di Credito presso i quali alcuni degli imputati lavoravano con ruoli di vertice, rispondano civilmente di quanto accaduto e risarciscano le vittime di tali condotte”.
da staff | Gen 26, 2018 | Senza categoria
Si tornerà a parlare di fatture EAS lunedì 29 gennaio a Favignana, nel corso di un incontro informativo organizzato a Palazzo Florio su richiesta dell’Amministrazione Comunale con l’Associazione Codici, a seguito alle problematiche sollevate nelle ultime settimane dagli utenti vessati dall’Ente Acquedotti Siciliani in Liquidazione. L’incontro è voluto per fare chiarezza sulle questioni giuridiche relative alle ultime diffide di pagamento inoltrate agli stessi utenti dei Comuni della provincia serviti da Eas.
A tal riguardo, il responsabile dello sportello Codici di Trapani, dott. Marco Amato, precisa che “nelle recenti diffide inoltrate agli utenti, EAS sta chiedendo il pagamento di crediti in gran parte prescritti oltre a fatture forfettarie e presuntive e, quindi, frutto di calcoli indeterminati non rispondenti ai reali consumi; tuttavia – conclude Amato – la prescrizione è un fatto giuridico che va comunque eccepito dal consumatore in quanto non automaticamente operante ”.
Per questo motivo, Codici incontrerà i cittadini delle Egadi nei locali di Palazzo Florio il giorno 29 gennaio ore 10,30 alla presenza del Sindaco Giuseppe Pagoto, del Vice sindaco Vincenzo Bevilacqua, del Segretario regionale di Codici Sicilia Avv. Manfredi Zammataro e dell’ Avv. Vincenzo Maltese, componente dell’ufficio legale regionale del Codici Sicilia.
Già lo scorso anno sempre a Palazzo Florio e sempre con Codici l’Amministrazione aveva affrontato l’argomento ascoltando le istanze dei cittadini del territorio.
da staff | Gen 26, 2018 | Senza categoria
Si terrà Lunedì 29 Gennaio, alle ore 18, presso i locali della struttura “G55 Coworking e FabLab” di Via Garibaldi 63 a Partanna, il prossimo incontro organizzato dall’Associazione nazionale CODICI – Centro per i diritti del Cittadino.
Finalità di tale incontro saranno quelli di presentare gli scopi istituzionali della suddetta Associazione nazionale di consumatori ed utenti, illustrare le iniziative portate avanti sul territorio belicino e discutere dei diritti e degli strumenti giuridici a favore degli utenti/consumatori contro il sempre attuale fenomeno delle bollette “pazze” nel campo energetico (luce, acqua e gas).
Interverranno gli Avvocati Manfredi Zammataro (Segretario regionale CODICI Sicilia), l’Avv. Giovanni Crimi (Segretario territoriale CODICI Castelvetrano), l’Avv. Roberto Rapallo (Segretario territoriale CODICI Salemi) e il Dott. Massimiliano Scalisi (esperto e consulente CODICI in campo energetico).
da staff | Gen 25, 2018 | Senza categoria
Il problema dell’inquinamento nella città di Siracusa e della sua provincia rimane vivo: lo scorso 20 gennaio i cittadini della zona hanno infatti denunciato la presenza di un odore particolarmente allarmante. Sospetto poi confermato dalle centraline, ubicate in diverse zone, che hanno rilevato nell’aria un’elevata presenza di composti organici volatili, con l’aumento di inquinanti appartenenti alla famiglia degli idrocarburi aromatici.
Una situazione, quella del siracusano, che è ormai diventata insostenibile per gli abitanti della zona ai quali non viene garantito l’inalienabile livello di qualità della vita proprio a causa delle emissioni nell’ambiente delle varie raffinerie della zona che sembrano causare danni non solo all’ecosistema della zona, ma anche alla salute delle persone con patologie tumorali.
Condizioni più e più volte segnalate, fino alla scorsa estate, quando alcune raffinerie sono state chiuse a seguito di un’inchiesta scaturita proprio da varie denunce di Associazioni e Cittadini. Il CODICI – Centro per i diritti del cittadino – Sicilia si era inoltre attivato convocando una conferenza stampa per denunciare i danni effettivamente provocati dai livelli di inquinamento derivanti dal petrolchimico.
“Quanto continua ad accadere nella provincia di Siracusa è estremamente grave – ha dichiarato l’Avv. Manfredi Zammataro, Presidente di CODICI Sicilia – L’emissione nell’aria di un tale livello di inquinanti rappresenta un attentato alla salute dei cittadini, oltre che un danno enorme per l’ambiente circostante. La scorsa estate abbiamo dato voce a coloro che hanno continuato a denunciare una situazione estenuante, a coloro che hanno denunciato di non riuscire ad uscire da casa per paura della contaminazione derivante dai livelli di inquinamento, così come a coloro che soffrono per le malattie causate dagli inquinanti dispersi nell’aria. La nostra associazione continuerà a lottare a fianco delle vittime fin quando il nostro appello alle bonifiche e alla riconversione del petrolchimico nella zona di Siracusa non verrà ascoltato. Per quanto ci riguarda, abbiamo dato mandato ai nostri legali di depositare una denuncia per chiedere che si faccia chiarezza sui pericoli per i cittadini e soprattutto affinché si accertino le responsabilità di coloro che hanno causato tale inquinamento. Per tale ragione, invitiamo tutti i cittadini che hanno subito un danno o che sono in possesso di materiale che provi lo stato di inquinamento a prendere contatto con gli uffici dell’associazione telefonando al 320.2281052 ”
da staff | Gen 18, 2018 | Senza categoria
Procede l’inchiesta a carico di Girgenti acque e Hydrotecne. Secondo quanto riportato dalla cronaca sono state aggiunte al registro degli indagati molte personalità di spicco appartenenti alla classe dirigente siciliana.
Si tratta di politici, dirigenti, giornalisti e avvocati. Tra le accuse, oltre all’associazione a delinquere e le truffa a carico delle società che gestiscono il servizio idrico nella zona dell’agrigentino, anche casi di corruzione e scambio di favori.
Si legge che, secondo i pm gli indagati avrebbero beneficiato di assunzioni per loro e per i familiari in cambio di favori. Favori che sicuramente hanno portato dei grossi benefici alle aziende in questione. Tra gli indagati, infatti, sono stati iscritti anche nomi eccellenti di politici e di uomini delle istituzioni.
“Se quanto sostenuto dalla Procura dovesse trovare conferma in sede processuale, si confermerebbe che la corruzione in Italia e soprattutto in Sicilia è il primo vero male da dover estirpare – afferma il Presidente del CODICI Sicilia, Avv. Manfredi Zammataro – operazioni come queste danno il segnale tangibile della presenza dello Stato e fanno comprendere a coloro che pongono in essere azioni di tipo corruttivo che è arrivato il momento di mettere la parola fine a questo stato di cose. Tocca alla società civile agire, tocca a ognuno di noi ribaltare il sistema. In merito alla questione Girgenti acque la nostra associazione si è sempre schierata dalla parte di tutti quei cittadini ed utenti lesi. D’altronde è noto come gli effetti della la corruzione si riversano in pieno sui cittadini. La corruzione infatti ostacola la crescita inclusiva, compromette la fiducia nelle istituzioni, indebolisce gli stati e li priva di entrate fiscali, fa lievitare i costi degli investimenti pubblici e privati e dei servizi. Per tale ragione – conclude Zammataro- continueremo la nostra azione costituendoci parte civile al processo per stare al fianco della pubblica accusa e per chiedere che si faccia piena luce su quanto accaduto in questi anni dentro Girgenti Acque”.
da staff | Gen 16, 2018 | Senza categoria
Buone notizie per i consumatori: la Manovra di Bilancio 2018 segna l’addio per legge (speriamo definitivo) alle fastidiose maxi-bollette che troppi di noi conoscono bene e contro cui Codici combatte da ormai diversi anni. Infatti, secondo il provvedimento, nei contratti di forniture di acqua, gas e di energia elettrica il diritto al corrispettivo si prescriverà in due anni. Ovvero, non sarà più possibile richiedere al consumatore somme che vadano al di là dei due anni precedenti l’emissione della bolletta. Una bella novità, di cui beneficeranno sia gli utenti domestici che le microimprese.
Un altro diritto garantito all’utente dalla Manovra consiste nella possibilità di sospendere i pagamenti in attesa di una verifica della legittimità di condotta dell’operatore in questione, ad esempio nel caso in cui:
1) Siano state emesse fatture a debito per conguagli relativi a periodi maggiori di due anni
2) L’utente abbia presentato reclami riguardanti i conguagli nelle forme previste dall’Autorità
3) L’Autorità garante abbia aperto un procedimento per l’accertamento di eventuali violazioni del codice del consumo: relative alle modalità di rivelazione dei consumi, di esecuzione dei conguagli o di fatturazione utilizzata dall’operatore interessato
Detto ciò, il diritto che, con ogni probabilità, interessa di più il consumatore consiste nell’obbligatorietà di ricevere il rimborso dei pagamenti effettuati entro tre mesi (a titolo di indebito conguaglio), in caso di esito della verifica sulla legittimità della condotta dell’operatore. Eccezion fatta per casi in cui la mancata o l’erronea rilevazione dei dati di consumo sia da legarsi ad una responsabilità acclarata dell’utente. Dunque operatori che saranno finalmente “costretti” ad occuparsi in tempi meno biblici del conteggio dati, sempre che non vogliano perdere dei soldi.
Sono anni che Codici lavora a diversi tavoli di discussione per tutelare i cittadini dalle maxi-bollette. La nostra soddisfazione è tutta nelle parole di Luigi Gabriele, Responsabile Affari Istituzionali e Regolatori: “La Legge maxi-conguagli è il risultato di due anni di lavoro compiuti da Codici con il legislatore. Due anni fa il legislatore approvò una mozione che impegnava il governo a risolvere il tema dei maxi-conguagli su energia elettrica e gas: percorso infruttuoso, che non portò ad alcuna soluzione. Noi partecipammo a diversi tavoli di lavoro tecnici, che però apparivano più una perdita di tempo che altro. In Italia, da sempre sia il regolatore che il Ministero hanno una specie di soccombenza verso le organizzazioni distributrici, sia di energia elettrica che di gas: hanno sempre dileguato gli impegni da prendere senza intervenire fattivamente”. Ci sono voluti mesi e mesi di lavoro, ma l’associazione Codici, capofila per conto delle associazioni consumatori, è riuscita a fare riprendere il tema: prima mettendo a punto il testo di legge e poi inserendolo all’interno della legge di bilancio.
Prosegue Gabriele: “Abbiamo messo argine ad un fenomeno che l’Autorità per l’Energia ha sempre sottostimato, mentre i distributori di elettrico e gas percepivano fondi incredibilmente cospicui, che fanno buona parte dei loro bilanci, per svolgere un’attività che in effetti non svolgevano. Per fortuna oggi sono obbligati a farlo, pena la perdita del denaro.