da staff | Mar 7, 2021 | Senza categoria
Poche righe, sufficienti a gettare nel panico un pensionato.
L’Inps batte cassa
In questi giorni l’associazione Codici ha ricevuto segnalazioni e richieste di chiarimenti in merito ad una breve comunicazione con cui l’Inps impone la restituzione dell’importo maggiore erogato per la pensione. Un errore addebitato in automatico al pensionato, anche se non è detto che la responsabilità sia effettivamente di quest’ultimo.
Quando la richiesta non è legittima
“In alcuni casi – spiega Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – parliamo di somme anche considerevoli, migliaia di euro, e quindi è comprensibile la preoccupazione dei pensionati. Di fronte a queste situazioni, la prima cosa da fare è mantenere la calma. Non è detto, infatti, che le somme richieste debbano essere restituite. Bisogna verificare che la richiesta sia legittima, nel qual caso è bene ricordare che il pagamento può essere rateizzato. Nel caso in cui, invece, la richiesta non fosse legittima, perché l’errore non è stato commesso dal pensionato, allora si aprono altri scenari.
Le sentenze dalla parte dei pensionati
“È l’istituto – conclude Giacomelli – che deve dimostrare di non aver sbagliato. Ci sono pronunce importanti da parte della Corte di Cassazione e del Tribunale di Roma, che fissano dei paletti che non possono essere aggirati. Il consiglio che rivolgiamo ai pensionati è di verificare la legittimità della richiesta, senza farsi prendere dal panico, perché non è detto che l’Inps abbia ragione”.
Codici è a disposizione con i suoi esperti per verificare la legittimità delle richieste dell’Inps.
L’associazione Codici può supportarti nel caso di problemi con l’Inps per la pensione, non esitare a contattarci!
Per informazioni scrivere a segreteria.sicilia@codici.org o telefonare al 095.2180387
da staff | Nov 6, 2020 | Senza categoria
Si apre un nuovo caso sul fronte dei rimborsi per i biglietti aerei.
La divisione dell’Italia in aree
L’entrata in vigore dell’ultimo Dpcm, con la divisione dell’Italia in aree a seconda della gravità della situazione, sta infatti creando problemi ai passeggeri, in particolare quelli Ryanair.
Problemi per il divieto spostamenti
“Stiamo ricevendo segnalazioni – spiega Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – da cittadini delle aree rosse e arancioni, dove gli spostamenti da una Regione all’altra sono vietati. Nonostante il Dpcm, Ryanair sta negando il rimborso a chi non può più partire. È un abuso, perché siamo di fronte ad un caso di impossibilità sopravvenuta. Abbiamo già inviato una prima comunicazione alla compagnia affinché cambi rotta, tutelando i diritti dei passeggeri”.
Diritti negati
Tra i casi trattati dall’associazione Codici, c’è quello di un consumatore che aveva acquistato un volo per oggi dalla Puglia alla Lombardia. “Alla luce dell’ultimo Dpcm – dichiara Stefano Gallotta, Responsabile Trasporti e Turismo di Codici – non può più partire e così ha contattato Ryanair. La compagnia ha risposto che il volo non è cancellato, quindi o parte o perde i soldi. Non è un comportamento corretto”.
Tutelare i consumatori
“Le compagnie aeree – aggiunge Gallotta – non possono ignorare le conseguenze delle nuove misure per il contrasto e il contenimento dell’emergenza da Covid-19, scaricando tutto sui consumatori. Il divieto di ogni spostamento in entrata e uscita dalla propria Regione per le aree rosse e arancioni significa che ai passeggeri è inibita la fruizione del biglietto. Per questo motivo i contratti di viaggi devono intendersi risolti per sopravvenuta impossibilità della prestazione. Non si può far finta di nulla, come Ryanair, a cui chiediamo il rimborso integrale dei passeggeri costretti a rinunciare al volo a causa dell’ultimo Dpcm”.
Assistenza per i rimborsi
I cittadini che si trovano nelle aree rosse o arancioni e sono costretti a rinunciare ad un volo a causa delle disposizioni contenute nell’ultimo Dpcm possono rivolgersi all’associazione Codici, che fornirà tutta l’assistenza necessaria per richiedere il rimborso del biglietto aereo.
da staff | Ott 9, 2020 | Senza categoria
Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale avvenuta il 5 ottobre, sono diventati pienamente operativi i decreti emanati dal Ministro Patuanelli riguardanti il Superbonus e il Sismabonus al 110%, introdotti dal decreto Rilancio.
Si tratta di misure che hanno l’obiettivo di favorire gli interventi di efficientamento energetico e antisismici, nonchè l’installazzazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.
In particolare, i due provvedimenti ministeriali definiscono sia i requisiti tecnici per accedere alle agevolazioni fiscali sia la modulistica e le modalità di trasmissione dell’asseverazione.
E’ questo il risultato di un lavoro sinergico portato avanti in questi mesi da MiSE, MEF, MATTM e MIT, che insieme alla Presidenza del Consiglio e al Parlamento, hanno messo in campo una misura fondamentale per la ripresa dell’economia, garantendo al contempo a tutti i cittadini la possibilità di realizzare interventi di riqualificazione degli edifici.
A partire dal prossimo 15 ottobre potrà, inoltre, essere inviata all’Agenzia dell’entrate la comunicazione che consentirà di optare, al posto della fruizione diretta della detrazione fiscale, per uno sconto da parte dei fornitori dei beni e servizi o, in alternativa, per la cessione del credito.
Per maggiori informazioni
Superbonus e Sismabonus 110%
Decreto Asseverazioni (sito gazzettaufficiale.it)
Decreto Requisiti (sito gazzettaufficiale.it)
fonte: https://www.spazioconsumatori.tv/comunicati-stampa/economia-e-finanza/item/4895-superbonus-110-operativi-i-decreti-ministeriali.html?fbclid=IwAR3S3dL4M_mWOcbGP1fejc6ysUfd23BpG_G3qFQ2Xn6mXZW_l-W3xsjqC1g
da staff | Ott 8, 2020 | Senza categoria
A causa di un problema tecnico il numero dello sportello di segreteria 3202281052 è al momento fuori servizio. In attesa della risoluzione al problema si comunica di seguito un numero da chiamare nel caso aveste bisogno di mettervi in contatto con noi.
Numero: 0952180387
Giorni: da lunedì a venerdì
Orari: dalle 17:00 alle 19:00
da staff | Set 11, 2020 | Senza categoria
Consegne in ritardo e scarsa assistenza ai clienti. È la situazione che da diverse settimane contraddistingue Leroy Merlin, la nota azienda francese che opera nella grande distribuzione, specializzata in bricolage e fai-da-te, edilizia, giardinaggio, decorazione e arredo bagno.
Proprio sul sito internet e sulla pagina Facebook si registrano, sempre più frequenti, le proteste dei consumatori. Essi infatti lamentano tempi lunghissimi per ricevere il prodotto acquistato e l’impossibilità di avere informazioni chiare dal Servizio Clienti.
Segnalazioni raccolte dall’associazione Codici, che interviene con un richiamo forte a Leroy Merlin.
Diffida a Leroy Merlin per le consegne in ritardo
“Abbiamo inviato una diffida all’azienda. – dichiarano Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici e Manfredi Zammataro, Segretario Regionale di Codici – Intimandole di porre fine a quella che, a nostro avviso, è una pratica commerciale scorretta.
Non è possibile dover aspettare oltre un mese per ricevere la consegna di un prodotto, inizialmente prevista nell’arco di un paio di settimane. E questo si sta verificando sia per chi ha fatto l’acquisto online sia per chi si è recato presso un punto vendita.
Altrettanto grave è il comportamento del Servizio Clienti. Ai consumatori vengono fornite risposte evasive, nessuna indicazione precisa sui tempi di consegna. Solo l’annuncio di un sollecito al reparto competente. I consumatori hanno diritto ad un trattamento ben diverso.
In molti casi parliamo di importi importanti. Ed il ritardo nella consegna sta causando problemi notevoli a chi attende un prodotto per poter completare i lavori nella sua abitazione”.
Codici ha attivato i suoi legali per fornire assistenza a chi sta avendo problemi con i tempi di consegna per un prodotto acquistato presso Leroy Merlin. È possibile richiedere l’intervento dell’associazione scrivendo a sportellocodici.catania@gmail.com.
fonte: https://www.lentepubblica.it/cittadini-e-imprese/leroy-merlin-consegne-in-ritardo/?fbclid=IwAR0WvugcKcBBQUIsw-iJaeVb2rXABGBi9lpm6trGC-ZGV-Gimj2RnOYiC6M
da staff | Ago 6, 2020 | Senza categoria
Nel nostro Paese, un’ampia fetta di popolazione non ha ancora accesso alla rete a banda larga.
Questa indisponibilità è ulteriormente emersa con l’emergenza Covid-19, evidenziando come la connettività sia da annoverare quale bene primario e irrinunciabile.
La richiesta di incontro
È per questo motivo che le Associazioni Consumatori Adiconsum, Adusbef, Assoconsum, Assoutenti, Casa del Consumatore, Confconsumatori, Codici, CTCU, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino e Movimento Consumatori, hanno inviato al Presidente del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti, on. Alessia Morani, e per conoscenza al Sottosegretario con delega alle Telecomunicazioni, on. Mirella Liuzzi, all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e ad Infratel Italia, la richiesta di un’audizione per essere messi a conoscenza dei tempi di realizzazione della rete di banda larga, del piano di investimenti e delle ragioni di eventuali ritardi.
fonte : https://www.spazioconsumatori.tv/comunicati-stampa/telefonia/item/4820-le-associazioni-dei-consumatori-chiedono-chiarimenti-sulla-rete-di-banda-larga.html?fbclid=IwAR3drYPbT2LHyqua2ySv5piER_19Z7njwekRfz2CRud_YiB2ENBkh4wgbDs