Operazione Criptolocker: il plauso di CODICI

Operazione Criptolocker: il plauso di CODICI

Ci congratuliamo con la Polizia Postale e con la Procura Distrettuale di Catania per l’eccellente lavoro svolto con l’operazione Criptolocker: un’importantissima vittoria in campo di cybercriminalità che ha permesso di assicurare alla Giustizia i rappresentanti di un sodalizio finalizzato a reati quali truffa ed estorsione” ha affermato l’avv. Manfredi Zammataro, presidente regionale di CODICI – Centro per i diritti del cittadino – Sicilia “I cybercrimini rappresentano una realtà ormai pericolosissima per la nostra società, soprattutto nella realtà quotidiana, rappresentata da un mondo globalizzato in cui quasi ogni aspetto della nostra vita è immesso nella rete”.

Quattro sono stati i soggetti tratti in arresto, e tutti di provenienza campana, napoletana nello specifico, così come partenopei sono anche gli altri tre coinvolti nell’operazione con le accuse di associazione a delinquere, estorsione, frode informatica, accessi abusivi, danneggiamento ai sistemi informatici, ecc. L’organizzazione criminale infatti metteva in atto estorsioni utilizzando il web e le tecnologie informatiche: estorsioni che potremmo definire 2.0 alla luce della metodologia avanguardistica utilizzata dal sodalizio. Il metodo era quello di bloccare il sistema informatico della vittima tramite il virus Criptolocker (da cui l’operazione ha preso il nome) che agiva bloccando e criptando i dati, causandole così un considerevole danno; a ciò facevano poi seguito le richieste estorsive: un giro che peraltro non si fermava solo alla zona di Napoli, ma che andava a colpire un po’ tutta la penisola italiana violando non solo le informazioni private di diversi imprenditori, ma anche i conti correnti, piattaforme di vendita e account e-mail.

Quelli scoperti dalla Polizia Postale rappresentano fatti di indubbia gravità” ha affermato ancora l’avv. Zammataro “Mostrano chiaramente come la criminalità oggi utilizzi facilmente i mezzi che la tecnologia ci ha fornito per commettere, in maniera più rapida e pervasiva (oltre che su ampia scala, come evidenziato dalle indagini), reati che già di per sé hanno un certo peso quali truffa ed estorsioneCiò porta indubbiamente a riflettere sull’importantissimo operato svolto dalle Forze dell’Ordine e in particolare dalla Polizia Postale che ogni giorno monitora le attività illegali svolte online e combatte contro chi commette crimini web-mediati abusando delle risorse della rete; crimini che, come è chiaramente emerso dall’operazione Criptolocker, vanno a colpire gravemente il cittadino violandone la privacy, intaccando le sue risorse economiche e causandogli gravi danni; le ripercussioni sulla società civile sono evidenti: superando le barriere spazio-temporali ne violano più velocemente e in maniera capillare le norme e i diritti. Tutelare il cittadino anche in contesto di cybercrimini è tra gli obiettivi della nostra associazione e pertanto annunciamo che presenteremo esposto per poi costituirci come parte civile al processo che seguirà all’operazione di stamani.”

MARAUSA, ANCORA TRATTO DI SPIAGGIA CHIUSA, CODICI PRESENTA ULTERIORE ESPOSTO INTEGRATIVO IN PROCURA

MARAUSA, ANCORA TRATTO DI SPIAGGIA CHIUSA, CODICI PRESENTA ULTERIORE ESPOSTO INTEGRATIVO IN PROCURA

Nell’agosto di due anni fa, su mandato di diversi utenti e della locale associazione civica Lido Birgi Sottano, presieduta dal sig. Carmelo Piacentino l’associazione di consumatori e utenti CODICI, tramite l’avvocato Vincenzo Maltese del foro di Trapani, depositava presso gli Uffici della Procura un esposto-denuncia per meglio comprendere se la sbarra e la recinzione installata dal 2012 in un tratto di spiaggia di Marausa, che ancora oggi non consente, se non a piedi, il transito e l’accesso alla collettività, sia stata posizionata legittimamente o meno da privati.

Al contempo l’avvocato Maltese chiedeva se esisteva un nulla osta da parte della pubblica amministrazione, come sembrerebbe essere richiesto dalla normativa di settore (nella specie Codice della Navigazione).

“Difatti, spiega il legale, per le opere realizzate entro 30 mt dal Demanio marittimo, e quindi in questo caso la recinzione e la sbarra, il codice della Navigazione prevede il nullaosta e, in caso di assenza dello stesso, la stessa pubblica amministrazione avrebbe l’obbligo di intervenire in autotutela per la riduzione in pristino dello stato dei luoghi., come stabilito di recente dalla Sezioni Unite della Cassazione, sent. n. 17178 del 18 novembre 2002, sugli art. 54 e 55 del Codice della Navigazione”. Abbiamo posto la questione agli organi giudiziari competenti affinchè si faccia definitivamente luce su tale vicenda e, concludono gli avvocati Manfredi Zammataro, segretario del Codici Sicilia e Vincenzo Maltese, della delegazione trapanese del Codici, se tale recinzione sia stata legittimamente posizionata in quel tratto di Demanio.

Una storia che va avanti dal 2012, ma che si ripresenta anche quest’anno visto che  in questi giorni giungono ulteriori segnalazioni da parte di cittadini che sono costretti a raggiungere il tratto di spiaggia dal lato del Comune di Marsala in contrada Birgi Sottano, molto frequentata nel periodo estivo, tratto che non ha una via di sfogo e con problematiche per eventuali interventi con mezzi di soccorso.

Da qui  l’ulteriore Esposto integrativo che sarà depositato martedì mattina.

Erice…primo atto della giunta Toscano

Erice…primo atto della giunta Toscano

Era uno dei punti del documento programmatico dell’associazione CODICI condiviso nel programma elettorale.
Come annunciato all’atto dell’insediamento della nuova giunta del Sindaco di Erice Daniela Toscano, i primi importanti atti approvati dalla nuova Giunta ericina hanno riguardato la gestione in uso degli immobili confiscati appartenenti al patrimonio indisponibile del Comune di Erice e precisamente quello ubicato in Via Convento San Francesco di Paola, destinato ad attività commerciale.
Dopo avere preso atto dell’assegnazione del bene immobile da parte dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, la Giunta ericina ha infatti disposto l’avvio delle procedure di assegnazione del suddetto bene confiscato dallo stato alla criminalità organizzata individuando gli ambiti di priorità ed i criteri guida ai quali si dovrà fare riferimento, l’ambito Sociale con permanenza della destinazione d’uso commerciale.
L’assegnazione verrà effettuata nel rispetto della normativa antimafia in materia di informative prefettizie, l’immobile potrà essere richiesto e concesso fino ad un massimo di anni 20, rinnovabili nelle forme prescritte per legge, mediante la stipula di un’apposita convenzione di concessione con canone di locazione minimo di € 1.200 annui.
Il relativo avviso pubblico per manifestazione di interesse è stato pubblicato oggi sul sito internet del Comune di Erice e ci sono 15 giorni di tempo per gli interessati che volessero presentare la propria proposta per partecipare alla procedura di concessione che verrà effettuata sulla scorta dell’esame e della valutazione della documentazione tecnica da parte di una apposita commissione.
Lo avevamo annunciato al momento dell’insediamento e sono orgogliosa che il primo atto importante della mia giunta ci consentirà di mettere a disposizione della collettività un bene sequestrato e confiscato alla mafia, in continuità con i principi dell’azione amministrativa dell’esecutivo precedente – ha dichiarato il Sindaco Daniela Toscano – ci siamo messi subito al lavoro per dare le risposte che il nostro territorio si attende. Abbiamo subito incontrato la disponibilità degli uffici e insieme a loro stiamo programmando per poter dare alla città il bilancio di previsione senza il quale nessun atto programmatorio potrà essere adottato. Contiamo di approvare lo strumento finanziario in Giunta entro la metà del mese di luglio in modo di portarlo all’approvazione del Consiglio che si andrà ad insediare nei prossimi giorni, entro il mese di agosto. E’ il primo obiettivo che ci siamo fissati e che contiamo di raggiungere con la collaborazione di tutti – ha concluso Daniela Toscano.
Ritardo aereo su un volo in partenza da Trapani/Birgi: arrivati i primi indennizzi dopo i reclami presentati dall’Associazione CODICI

Ritardo aereo su un volo in partenza da Trapani/Birgi: arrivati i primi indennizzi dopo i reclami presentati dall’Associazione CODICI

A seguito dei reclami presentati alla compagnia aerea, da parte dello sportello CODICI di Salemi, alcuni passeggeri in partenza da Trapani per una città del Nord Italia, hanno visto riconosciuto il loro diritto al risarcimento per le lunghe ore di attesa in aeroporto prima di potersi imbarcare e raggiungere la destinazione prenotata.

La vicenda risale alla primavera scorsa, quando i  passeggeri, recatisi in perfetto orario all’aeroporto di Trapani, hanno dovuto attendere oltre quattro ore, rispetto all’orario originariamente previsto, per poter prendere il proprio aereo, subendo in tal modo dei danni riconosciuti come risarcibili sia a livello di normativa europea, sia a livello internazionale (Regolamento CE n. 261/2004 e Convenzione di Montreal).

“Sempre più di frequente, spiega l’Avv. Roberto Rapallo segretario territoriale dello sportello CODICI di Salemi, i passeggeri subiscono ritardi ingiustificati dei propri voli dovuti a problematiche ricollegabili alle  stesse compagnie aeree e quindi prontamente risarcibili”.

“Ed infatti, in tali casi la CARTA DEI DIRITTI DEL PASSEGGERO, la quale recepisce la normativa europea ed internazionale in materia, sancisce il diritto del passeggero ad un risarcimento che può arrivare fino ad € 600,00 in base alle ore di ritardo e alla lunghezza kilometrica del volo”.

“Per quanto riguarda il caso in esame, conclude l’Avv. Roberto Rapallo, i  passeggeri che si sono rivolti alla nostra Associazione hanno ricevuto il loro indennizzo senza dover attendere alcuna lungaggine processuale, avendo la compagnia aerea riconosciuto già in sede stragiudiziale il ricorrere dell’ipotesi di rimborso normativamente prevista.”

Presso la sede territoriale dell’Associazione CODICI di Salemi, in Via Filippo Orlando n.22 (accanto la ex Chiesa di San Giuseppe), è possibile ricevere informazioni ed assistenza legale in merito ai casi di risarcimento danni da ritardo aereo o per tutte quelle ipotesi riconosciute dalla normativa italiana ed europea.

Info: 0924 982802/ 380 3699023 dal Lunedì al Venerdì ore 18-20.

Indirizzo e-mail: codicisalemi@gmail.com

Truffa aggravata per i vertici di Girgenti acque Spa, CODICI si costituirà parte civile

Truffa aggravata per i vertici di Girgenti acque Spa, CODICI si costituirà parte civile

Saranno chiamati a rispondere di Truffa aggravata  con abuso dei poteri e violazione dei doveri inerenti ad un pubblico servizio, il presidente del CDA della GIRGENTI Acque spa, Marco Campione, per lui anche la recidiva ex art. 99 co. 2, cp.,  e Ponzo Giandomenico quale Direttore Utenze dal settembre 2009 sino al luglio  2014 e, successivamente quale Direttore Generale della stessa società.
Il processo partirà il prossimo 13 giugno dinanzi al Tribunale Monocratico sez. penale di Sciacca e vede 172 persone offese, privati cittadini e utenze condominiali, che verosimilmente si costituiranno parte civile per ottenere il rimborso delle centinaia di euro indebitamente corisposte a Girgenti Acque spa, con il pagamento delle fatture idriche. L’attività della Procura avrebbe evidenziato secondo il capo d’imputazione artifizi e raggiri consistenti nel fatturare  autenti del servizio idrico integrato di Sciacca non serviti dal servizio di depurazione, bollette nelle quali, tra le voci di pagamento, figurava anche il canone di depurazione, inducendo  gli utenti in errore e procurandosi un ingiusto profitto in loro danno.
Anche l’Associazione di consumatori e utenti Codici, che da tempo segue le vicende e le criticità del sistema idrico integrato in tutta la Sicilia, si costituirà parte civile e sarà al fianco di quei cittadini che hanno subito un danno dalle condotte di Girgenti Acque spa.
Le problematiche del sistema idrico riguardano l’intera Regione e se da un lato, grazie all’azione sul territorio siamo riusciti addirittura ad ottenere l’annullamento di fatture pazze, (come in provincia di Trapani) dall’altro ci sono dei comportamenti che potrebbero avere rilevanza penale, come nel caso di Girgenti Acque” sottolinea l’Avv.Manfredi Zammataro, segretario del Codici Sicilia.
L’associazione Codici in questo processo sarà assistita dagli Avv. Mario CAMPIONE del Foro di Catania e Vincenzo MALTESE  del Foro di Trapani.
Per coloro che vorranno informazioni potranno chiamare la segreteria regionale al seguente n. 3202281052 oppure scrivendo a: segreteria.sicilia@codici.org
Lunghe code al Fontanarossa di Catania. Molti viaggiatori hanno perso il proprio volo: CODICI chiede un incontro con la Dirigenza e attiva uno sportello dedicato per le segnalazioni di disservizi

Lunghe code al Fontanarossa di Catania. Molti viaggiatori hanno perso il proprio volo: CODICI chiede un incontro con la Dirigenza e attiva uno sportello dedicato per le segnalazioni di disservizi

Fin dalla prima mattinata di oggi, le linee telefoniche dell’associazione dei consumatori CODICI – Centro per i diritti del cittadino sono state letteralmente prese d’assalto a causa delle numerose segnalazioni in merito al problema delle lunghissime file che i viaggiatori sono stati costretti ad affrontare per superare i controlli per l’accesso ai gate dell’aeroporto di Catania a tal punto da far perdere ad alcuni viaggiatori il proprio volo a causa dell’esser rimasti letteralmente intrappolati nel serpentone che porta ai controlli.

E’ da mesi infatti che coloro che intendono partire dal Fontanarossa di Catania verso una qualunque altra destinazione, sono costretti ad arrivare presso la struttura molto tempo prima dell’orario stabilito per l’effettivo accesso ai voli e incolonnarsi in massa presso il “circuito” stabilito per passare i controlli di sicurezza tra chi, in ritardo per il proprio imbarco e in preda al panico di perdere il volo, è stato visto addirittura scavalcare i pannelli di separazione e ovviamente le code per evitare di rimanere a terra.

Tale situazione assurda, diventa ancor più grave se si pensa che siamo entrati in piena stagione estiva e che si prevede un incremento del flusso turistico. Ciò che lascia basiti infatti e come non si riesca a rendere più snelle e rapide le procedure di controllo (garantendo i livelli di sicurezza necessari alla garanzia dell’incolumità dei passeggeri) come del resto accade nelle altre strutture aeroportuali italiane.

La situazione è ormai insostenibile” ha dichiarato l’avv. Manfredi Zammataro, Presidente di CODICI Sicilia “soprattutto con l’arrivo dell’estate e dell’alta stagione turistica. L’aeroporto di Catania deve mostrare di essere in grado di gestire il traffico di passeggeri in partenza: occorre trovare rapidamente una soluzione al problema. Per questo chiediamo un incontro urgente con la Dirigenza. Il rischio per chi deve superare i controlli, se non addirittura fare proprio il check-in, è quello di perdere il volo per cui ha speso il proprio denaro, con conseguenze che certamente non si limitano soltanto a vacanze rovinate o a rientri ritardati: bisogna considerare chi parte per lavoro, chi per ragioni di salute, chi ancora per studio… Tutti utenti che in tal modo riceverebbero un danno ancora più amplificato da eventuali ripercussioni professionali o sulla propria salute: la società aeroportuale non può prescindere dal considerarle, dovendo avere come scopo primario quello di offrire un servizio efficiente al viaggiatore e che al contempo rispecchi gli standard di sicurezza richiesti dai nostri tempi.” Per tale ragione l’Associazione CODICI ha attivato uno sportello dedicato ai viaggiatori che vogliono segnalare inefficienze, disservizi o disagi subiti. Chiunque può pertanto mettersi in contatto con l’associazione CODICI Chiamando il 320.2282052 o scrivendo a: segreteria.sicilia@codici.org