Emergenza freddo, Codici: “Cibo e coperte per i senza tetto”

Emergenza freddo, Codici: “Cibo e coperte per i senza tetto”

senzatetto

Manfredi Zammataro, attraverso una nota, chiede “di convocare un tavolo per affrontare l’emergenza. Siamo pronti a mettere a disposizione i nostri volontari”.

 

CATANIA – Non si può restare a guardare. Manfredi Zammataro, segretario regionale di Codici – Centro per il diritto del cittadino manifesta preoccupazione per i tanti senza tetto che in queste ore stanno affrontando l’emergenza freddo. L’associazione è pronta a fare la sua parte: “Siamo pronti a mettere a disposizione i nostri volontari”. Per Zammataro il Comune dovrebbe “intervenire con un piano straordinario per l’emergenza freddo in città per tutelare gli ormai numerosissimi senza tetto presenti sul territorio. Le temperature in picchiata previste nei prossimi giorni possono diventare fatali per i soggetti deboli e svantaggiati”.

Zammataro lancia un appello. “Per tale ragione – aggiunge – chiediamo al Comune di convocare un tavolo tecnico con il Prefetto, il Questore, i Direttori Generali degli Ospedali cittadini, i servizi sociali, la protezione civile, i vigili urbani e le realtà di volontariato presenti sul territorio per programmare interventi mirati volti all’assistenza dei senza tetto che preveda la distribuzione di cibi e bevande calde, abiti e coperte”.

“Codici” contro Carlo Panella: “o si scusa pubblicamente per le posizioni razziste contro i siciliani oppure lo denunceremo”

“Codici” contro Carlo Panella: “o si scusa pubblicamente per le posizioni razziste contro i siciliani oppure lo denunceremo”

PANELLA

“INDIGNATI DALLE POSIZIONI RAZZISTE NEI CONFRONTI DEI SICILIANI RESE NOTE DURANTE UNA TRASMISSIONE DEL SERVIZIO PUBBLICO. O PANELLA SI SCUSA PUBBLICAMENTE O LO DENUNCEREMO”

“Proviamo disgusto e sgomento per le affermazioni razziste pronunciate dal signor Panella nei confronti dei Siciliani, paragonati agli autori dei terribili fatti di Colonia. Con quelle frasi dimostra un pericoloso senimento razzista che non puo essere permesso a nessuno, tantomento a soggetti che hanno accesso ai mezzi di comunicazione di massa. Ciò che ci indigna ancora di più è che tutto questo è stato permesso all’interno di un programma televisivo del cosidetto “servizio pubblico” della televisione di Stato. La stessa RAI che ogni anno chiede anche ai tanto vituperati siciliani il pagamento dell’odiatissimo canone.
La misura adesso è colma! Pertanto preannunciamo fin da adesso che o Panella chiede pubblicamente scusa a tutti i siciliani oppure nei prossimi giorni ci recheremo in Procura per denunciarlo per le gravi affermazioni diffamatorie che ha rilasciato in occasione della trasmissione Uno Mattina in Famiglia del 16 gennaio 2015″.
Lo afferma in una nota Manfredi Zammataro segretario regionale dell’Associazione nazionale dei Consumatori CODICI – Centro per i Diritti del Cittadino Sicilia.

Gettonopoli a Priolo, indagati sindaco e diversi consiglieri  Giacomelli e Zammataro (Codici): “Pronti a costituirci parte civile nel procedimento”

Gettonopoli a Priolo, indagati sindaco e diversi consiglieri Giacomelli e Zammataro (Codici): “Pronti a costituirci parte civile nel procedimento”

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“Siamo pronti a costituirci parte civile nel processo”. Questa la reazione di Ivano Giacomelli e Manfredi Zammataro, segretario nazionale e regionale di Codici Centro per i Diritti del Cittadino alla notizia della notifica degli avvisi di conclusione d’indagine da parte della Polizia di Siracusa al sindaco e ad alcuni consiglieri del comune di Priolo per l’inchiesta sull’aumento dei gettoni di presenza. Agli indagati è contestato l’abuso d’ufficio, mentre al sindaco anche la tentata estorsione.

“Codici si congratula con la Procura di Siracusa per il lavoro svolto” – affermano Giacomelli e Zammataro che ribadiscono l’intenzione di costituirsi parte civile nel procedimento “per chiedere il risarcimento del danno arrecato ai cittadini dalla condotta posta in essere dagli amministratori comunali. E’ assurdo che in un momento di crisi per le famiglie, di tagli agli enti locali e di assenza di servizi sociali per i più deboli alcuni amministratori arbitrariamente decidano di aumentarsi i gettoni di presenza di oltre il 400% causando un presunto danno erariale per la comunità di 700 mila euro”.

 

 

 

Paceco (TP) Bagno di folla al convegno di CODICI su Eas

Paceco (TP) Bagno di folla al convegno di CODICI su Eas

Più di 200 persone  sono intervenute affollando la sala conferenze della biblioteca comunale di Paceco per l’incontro voluto dall’amministrazione Martorana in collaborazione con l’associazione CODICI per dare tutela e assistenza ai cittadini vessati dalle fatturazioni spropositate per il consumo idrico. Ha aperto i lavori il Sindaco Biagio Martorana che ha spiegato come l’amministrazione comunale sarà sempre in prima linea per i disservizi del sistema idrico comunale. paceco“In quegli anni in particolare, spiega il Sindaco, Paceco ha subito numerose interruzioni del dissalatore quindi oggi queste fatture sono viste, a ragione, come una beffa per gli utenti e solo un pretesto per far cassa, al contempo spiegando i crediti vantati nei confronti di EAS per gli interventi in via sostitutiva sulla rete comunale “. Mentre l’avvocato Vincenzo Maltese, segretario di Codici Trapani, ha spiegato cosa ha fatto eas in questo ultimo anno 2015 e cosa no, partendo dalla assente gestione della rete idrica per spiegare l’avvio dei contenziosi dei Comuni di Paceco ed Erice pendenti dinanzi al Tribunale delle acque a Palermo, ma anche delle precedenti fatturazioni per le eccedenze 2008-2009 pervenute  fuori termine dove già si evincevano diverse anomalie. “La grande partecipazione Cittadina e le incessanti chiamate ai nostri recapiti, si spiega semplicemente per l’enorme protesta che montando in tutte le zone della Sicilia servite dal gestore Eas, che da alcuni mesi invia fatturazioni anche solo per incassare canoni fognari e depurativi oppure eccedenze ricavate con criteri presuntivi o  a forfait fuori da ogni logica. Fatture quindi che provvederemo ad impugnare, conclude il legale, nelle competenti sedi giudiziarie nei prossimi giorni.
Vista la richiesta si replichera’ martedì 19 gennaio 2016 sempre dalle 16.30 presso la biblioteca.

Infine hanno partecipato all’evento  anche il vicesindaco Stefano Ruggirello e, oltre all’avv. Vincenzo Maltese, anche l’avv. Giuseppe Barone nonché Simone Vassallo e Giuseppe Accardi che fanno parte dell’associazione di consumatori Codici.

Chiuso il reparto di emodinamica dell’ospedale di Sciacca: codici diffida l’ASP di Agrigento

Chiuso il reparto di emodinamica dell’ospedale di Sciacca: codici diffida l’ASP di Agrigento

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Apprendiamo dagli organi di stampa che da due giorni risulta chiuso, per non meglio precisati lavori, il reparto di Emodinamica Ospedale di Sciacca, utilizzato dai cittadini di Trapani e Agrigento colti da infarto o con gravi problemi cardiaci.

“”Si tratta dell’unica sala rimasta operativa dopo la chiusura, sei mesi fa e per problemi tecnici, di un’altra sala che regolarmente veniva utilizzata e così il guasto all’unica sala rimasta operativa ha costretto alla chiusura l’intera Unità del Giovanni Paolo II”, commenta l’Avv. Manfredi Zammataro segretario regionale di Codici – Centro per i Diritti del Cittadino.

“Un reparto così importante per il territorio e per la salute dei cittadini di Trapani e Agrigento, non può rimanere chiuso, spiega l’Avv. Vincenzo Maltese, segretario del Codici Trapani, in quanto significherebbe privare l’utenza di un servizio di così grande rilevanza per le cure specialistiche utilizzate, peraltro ricadente in una grande area del territorio della Sicilia occidentale.

Per questo l’Associazione Codici, concludono i due legali, a tutela dei cittadini sofferenti ed in osservanza del diritto alla salute costituzionalmente garantito, chiede e diffida il Direttore Generale dell’ASP di Agrigento, Dott. Salvatorio L.Ficarra, di attivarsi immediatamente per riprendere il servizio pubblico rimuovendo quelle situazioni che ad oggi impediscono il corretto funzionamento del reparto dell’Ospedale di Sciacca., pena la tutela degli utenti nelle competenti sedi preposte”.

Codici Onlus, Codici Ambiente e Codici Sicilia ammessi come parti civili dal Tribunale di Agrigento nel processo per la tragedia di Macalube.

Codici Onlus, Codici Ambiente e Codici Sicilia ammessi come parti civili dal Tribunale di Agrigento nel processo per la tragedia di Macalube.

macalube

Codici Onlus, Codici Ambiente  e Codici Sicilia ammessi  come parti civili dal Tribunale di Agrigento nel processo per la tragedia di Macalube.
Macalube è il luogo dove hanno trovato la morte due bambini di Aragona, Carmelo e Laura Mulone,  di  9 e  7 anni, a causa  del ribaltamento di una collina di vulcanelli. Il sito era gestito da Legambiente e sono  stati rinviati a giudizio per il reato di omicidio colposo Fontana Domenico,  Gucciardo Daniele e Gendusa  Francesco. Subito dopo il fatto  Codici Sicilia presentava un  esposto alla Procura  della Repubblica di Agrigento chiedendo accertarsi eventuali responsabilità.
Ivano Giacomelli, Giovanni Crimi e Manfredi Zammataro, rappresentanti delle tre Associazioni, dichiarano  che la sicurezza e la tutela delle persone devono prevalere sugli altri interessi a cui mirano i soggetti preposti alla gestione dei luoghi visitati dal pubblico e si adopereranno in futuro per segnalare e denunziare, nelle sedi più opportune,  situazioni che potrebbero costituire un pericolo per la pubblica e privata incolumità.
Fatti come quelli che hanno colpito così duramente la famiglia Mulone con la perdita di due figlioletti  non dovrebbero verificarsi e le Associazioni contribuiranno con la loro attività, per quanto possibile, a prevenire altre disgrazie simili.