Coniugi catanesi indebitati, Tribunale blocca decreto ingiuntivo di una finanziaria

Coniugi catanesi indebitati, Tribunale blocca decreto ingiuntivo di una finanziaria

CATANIA: Protagonisti della vicenda sono una coppia di catanesi che purtroppo a causa del periodo di crisi e della perdita del lavoro, si sono ritrovati, loro malgrado, nell’impossibilità di poter fare fronte ai debiti stipulati in passato con Banche e Istituti di Credito, ritrovandosi in breve tempo in una grave situazione di sovraindebitamento.

Per tale ragione, in data 10 novembre 2017, veniva notificato alla coppia un decreto Ingiuntivo emesso dal Tribunale di Catania su  richiesta di una società di recupero crediti, con cui veniva richiesto il pagamento della somma di oltre 17.000 euro. 

Per questo motivo, i coniugi ritenendo che la somma di denaro richiesta dalla società di recupero crediti era manifestatamente eccessiva perché non teneva conto delle somme versate negli anni precedenti, decidevano di rivolgersi all’Associazione dei Consumatori CODICI. 

Dallo studio della documentazione emergevano, tra le varie violazioni (anche in termini di trasparenza contrattuale) anche la presenza di tassi usurai in violazione della normativa anti-usura. 

Conseguentemente i coniugi, tramite i legali del CODICI, Avvocati Manfredi Zammataro, Mario Campione e Rebeca Clemente Ruiz decidevano di presentare opposizione al decreto ingiuntivo citando in giudizio la società creditrice. 

Ebbene, durante la prima udienza il Giudice del Tribunale di Catania, alla luce delle considerazioni evidenziate nell’atto di opposizione presentato, decideva di sospendere la provvisoria esecutività del decreto ingiuntivo, bloccando di fatto la possibilità per la società di recupero crediti di procedere ad esecuzione forzata delle somme.

Inoltre, il Giudice in data 19 aprile 2019 accoglieva la richiesta formulata dai legali dei coniugi, decidendo di disporre una Consulenza Tecnica di Ufficio in modo da far luce sulla presenza dei Tassi Usurai.

Ancora una volta al centro della vicenda vi sono le richieste spropositate di somme di denaro da parte degli Istituti di Credito” afferma Manfredi Zammataro, segretario regionale del Centro per i Diritti del Cittadino “Tali richieste  devono essere attentamente valutate dal Consumatore perché seppur apparentemente corrette, possono celare all’interno invece Tassi di interesse Usurai e quindi illegittimi”  

CORTE DI CASSAZIONE: CONSULENZA TECNICA – , ORDINANZA N. 3717 DEL 08/02/2019 – IL GIUDICE E’ SEMPRE TENUTA A DISPORLA

CORTE DI CASSAZIONE: CONSULENZA TECNICA – , ORDINANZA N. 3717 DEL 08/02/2019 – IL GIUDICE E’ SEMPRE TENUTA A DISPORLA

cassazione

Un’altra importante pronuncia  della Corte di Cassazione che conferma l’orientamento in materia di CTU contabile nelle controversie di natura bancaria

La consulenza tecnica di ufficio, non essendo qualificabile come mezzo di prova in senso proprio, perché volta ad aiutare il giudice nella valutazione degli elementi acquisiti o nella soluzione di questioni necessitanti specifiche conoscenze, è sottratta alla disponibilità delle parti ed affidata al prudente apprezzamento del giudice di merito.
Questi può affidare al consulente non solo l’incarico di valutare i fatti accertati o dati per esistenti (consulente deducente), ma anche quello di accertare i fatti stessi (consulente percipiente), ed in tal caso è necessario e sufficiente che la parte deduca il fatto che pone a fondamento del suo diritto e che il giudice ritenga che l’accertamento richieda specifiche cognizioni tecniche.
Corte di Cassazione Sez. 3 – , Ordinanza n. 3717 del 08/02/2019

 

Anziani vessati, due a giudizio  Giustizia lumaca: processo nel 2020

Anziani vessati, due a giudizio Giustizia lumaca: processo nel 2020

casa di riposo lager, ospizio lager amministratrice a processo, catania casa di riposo lagerCATANIA – Rinvio a giudizio per l’amministratrice e la dipendente della comunità alloggio per anziani “Nostra Signora di Lourdes” di Calatabiano, accusate di aver ripetutamente maltrattato gli anziani ospiti della struttura. Così ha deciso il gup di Catania Anna Maria Cristaldi, su richiesta del pubblico ministero Francesco Camerano. Le due donne, Paolina Carmela Leotta e Giuseppina Tomarchio, assistite dal legale Salvo Leotta, dovranno comparire davanti ai giudici della seconda sezione penale del tribunale di Catania il 7 gennaio 2020. Sono accusate di maltrattamenti, aggravati dalla crudeltà e dai futili motivi, di appropriazione indebita e di abbandono e circonvenzione di persone incapaci. Si sono costituiti parte civile una delle ospiti della casa di riposo, con il legale Michele Pansera, e l’associazione Codici di Catania.

L’INCHIESTA – Nel dicembre del 2016 il gip Daniela Monaco Crea dispone il sequestro della comunità alloggio per anziani “Nostra Signora di Lourdes”, nel pieno centro storico di Calatabiano. Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Giarre, coordinate dalla Procura di Catania, avrebbero svelato una serie di episodi di maltrattamenti di cui sarebbero stati vittime sei ospiti della casa di riposo, uomini e donne di età compresa tra i 70 ed i 90 anni. E’ un’ex dipendente della struttura a rivelare ciò che sarebbe accaduto dentro quei locali. Condizioni igieniche allarmanti, offese ed umiliazioni continue, scarsa alimentazione ed anche violenze fisiche. Episodi reiterati nel tempo. In alcuni casi gli ospiti sarebbero stati lasciati per giornate intere, senza essere puliti e cambiati, nei letti inzuppati di urine e feci. Un’unica spugna sporca sarebbe poi stata usata per lavarli. Un’anziana donna, addirittura, sarebbe stata spogliata e costretta a sfilare, subendo pesanti umiliazioni, davanti agli ospiti di sesso maschile. E poi pugni in testa, strattoni, schiaffi ed altre violenze avrebbero subito gli ospiti che non ubbidivano. Un altro ospite con una grave disabilità fisica, invece, sarebbe stato circuito dalle imputate e indotto a cedere loro svariate somme di denaro.

 

fonte: https://catania.livesicilia.it/2019/04/17/anziani-vessati-due-a-giudizio-giustizia-lumaca-processo-nel-2020_493869/

COMUNICATO STAMPA

COMUNICATO STAMPA

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Codici: finalmente la class action è legge

È un giorno speciale per i consumatori. Questa mattina, con un’ampia maggioranza, il Senato ha approvato il ddl sulla class action, che diventa così legge.

Plaudiamo a questa votazione – commenta il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli – con questa legge vengono introdotte nuove misure importanti a tutela dei consumatori”.

L’attuale disciplina viene spostata dal Codice del Consumo al Codice di Procedura Civile, che ha una portata più ampia. L’azione sarà sempre esperibile da tutti coloro che avanzino pretese risarcitorie in relazione a lesione di “diritti individuali omogenei”. In sostanza chi ha subito uno stesso danno potrà far fronte comune avviando una causa unica. Tra le novità c’è anche la possibilità di aderire alla class action non solo nella fase successiva all’ordinanza, ma anche in quella che segue la sentenza, entro determinati termini. C’è poi il passaggio di competenza alla sezione dei tribunali specializzata in materia d’impresa.

Avevamo auspicato tempi brevi per il via libera alla legge, preoccupati dopo che la proposta si era arenata nel 2015 – conclude il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli – siamo contenti del voto di oggi in Senato, perché si apre una nuova pagina per i consumatori e per le associazioni che li tutelano”.

La class action sarà rivolta ad imprese ed enti gestori di servizi pubblici o pubblica utilità.

Roma, 3 aprile 2019

centro.pngCODICI Sede Nazionale: via Giuseppe Belluzzo, 1 – 00149 Roma ufficio_stampa@codici.org – www.codici.org

Condanne dopo il blitz “Redivivi”, in appello l’esame di due poliziotti

Condanne dopo il blitz “Redivivi”, in appello l’esame di due poliziotti

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Gela: Verranno sentiti due poliziotti, uno della mobile di Caltanissetta e l’altro del commissariato di Gela, nel corso del giudizio di secondo grado partito dopo le condanne emesse dal collegio penale del tribunale contro gli imputati coinvolti nell’inchiesta antimafia “Redivivi”. Sono tutti accusati di aver fatto parte del presunto gruppo Trubia, che avrebbe imposto una sorta di monopolio nella raccolta della plastica e nelle guardianie in alcune aree rurali della città. Nel corso dell’indagine, emerse anche la disponibilità di armi e droga. Con la sentenza di primo grado sono stati comminati dodici anni di reclusione a Vincenzo Trubia, nove anni al ventottenne Rosario Trubia, otto anni e otto mesi complessivi a Davide Trubia (che rispondeva anche di estorsioni risalenti nel tempo), otto anni e cinque mesi per Nunzio Trubia, sette anni e un mese a Ruggiero Biundo, sette anni ciascuno a Luca Trubia e Simone Trubia, sei anni e dieci mesi a Rosario Caruso e un anno e quattro mesi per il ventinovenne Rosario Trubia. Il collegio, invece, ha assolto tutti gli imputati dall’accusa di aver imposto la consegna della plastica dismessa agli imprenditori agricoli della fascia trasformata, quella tra Bulala e Mignechi al confine con la provincia di Ragusa.

I difensori hanno però prodotto il verdetto emesso nelle scorse settimane nei confronti di altri presunti complici. In questo caso, il gup del tribunale di Caltanissetta ha fatto cadere diverse accuse. Elementi che dovranno essere valutati dai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta ai quali si sono rivolti i legali degli imputati, gli avvocati Flavio Sinatra, Nicoletta Cauchi e Carmelo Tuccio. Parti civili sono l’antiracket “Gaetano Giordano” e la Fai (con l’avvocato Giuseppe Panebianco), gli operatori estromessi dall’arrivo dei Trubia (con l’avvocato Giovanni Bruscia), il Comune (con il legale Marco Granvillano) e l’associazione Codici Sicilia (rappresentata dall’avvocato Mario Campione).

fonte: https://www.quotidianodigela.it/condanne-dopo-il-blitz-redivivi-in-appello-lesame-di-due-poliziotti/

Bollette, in netto calo le tariffe di gas (-9,9%) ed elettricità (-8,5%)

Bollette, in netto calo le tariffe di gas (-9,9%) ed elettricità (-8,5%)

Bollette, in netto calo le tariffe di gas (-9,9%) ed elettricità (-8,5%)

MILANO – Famiglie e piccole imprese devono ringraziare un inverno mite, con temperature sopra la media. Nonché il mercato delle materie prime a livello internazionale, con i prezzi che si sono allineati al ribasso tra Asia ed Europa. Sono questi i due elementi che hanno favorito la netta diminuzione delle tariffe dell’energia previste per i prossimi tre mesi.

Come in parte già avvenuto nei primi tre mesi del 2019, nel secondo trimestre dell’anno (da primo aprile a fine giugno) si è accentuata la tendenza al ribasso delle bollette: l’elettricità – per gli utenti che sono ancora non sono passati al mercato libero – costerà mediamente l’8,5% in meno, mentre per il gas  naturale la riduzione sarà ancora più alta, pari al 9,9%.

I fattori che hanno determinato la riduzione delle bollette sono sostanzialmente due. Da un lato, abbiamo avuto una stagione invernale “con temperature non troppo rigide”, come si legge nella nota ufficiale dell’Autorità per l’energia deputata per legge all’adeguamento trimestrale delle tariffe nel mercato tutelato. Dall’altra, c’è stata una contrazione dei prezzi per l’approvvigionamento del gas sui mercati internazionali. In altre parole: il metano sul mercato all’ingrosso ha visto scendere le quotazioni, con l’aggiunta di una minore domanda dovuta alle temperature più elevate. Un tempo, le quotazioni del gas erano allineata a quelle del petrolio e ne seguivano l’andamento sui mercati. Negli ultimi anni i due mercati sono diventati sempre più autonomi, in particolare dopo la crescita del mercato del Gas Naturale Liquido (Gnl), con la materia prima che viene venduto in giro per il mondo trasportato via nave.

A cascata, l’andamento del prezzo del gas naturale ha influito anche sulla bolletta della luce. In Italia, la produzione di energia elettrica dipende per oltre il 55 per cento dalle centrali a ciclo combinato, le quali sono alimentate a gas. Di conseguenza, il costo dell’elettricità è legata a filo doppio a quello del gas: scendendo il prezzo della materia prima in automatico cala anche la bolletta.

Secondo quanto calcolato dalla stessa Authority, gli effetti sulla famiglia tipo (al lordo della tasse) prevedono una spesa di 565 euro per l’elettricità nel corso dell’anno e di 1.157 per il gas.

 

fonte: https://www.repubblica.it/economia/2019/03/26/news/bollette_in_netto_cale_le_tarriffe_di_gas_-8_5_ed_elettricita_-9_9_-222563979/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P1-S1.8-T1