da staff | Giu 24, 2022 | Bollette
Problemi di comunicazioni e di calcolo hanno seminato il panico tra gli inquilini di un condominio di Catania, dove, grazie all’intervento dell’associazione Codici, è stato ottenuto l’annullamento di una fattura di oltre 7.500 euro.
Conti sballati e problemi di comunicazione
Una storia incredibile, ma che purtroppo non è un caso isolato nella giungla del mercato energetico. “A causa di una serie di mancate comunicazioni fra il distributore locale e una nota azienda erogatrice di energia elettrica, di ricostruzioni errate e di fatturazioni mal calcolate – spiega Massimiliano Scalisi, Responsabile Energia e Telecomunicazioni di Codici Sicilia – l’amministratore di un condominio di Catania si è visto recapitare nel giugno scorso una fattura di oltre 7.500 euro. Una richiesta ritenuta eccessiva e così, per tutelare i propri condomini, si è rivolto alla nostra associazione. Dopo analisi e reclami, siamo riusciti a dimostrare che il cliente non doveva pagare nulla. Si è trattato, infatti, di un mero errore nelle stime e infatti a luglio è stata emessa una fattura di storno dell’intero importo”.
Controllare e segnalare
Un caso paradigmatico, che l’associazione Codici ha deciso di rendere noto per mettere in guardia i cittadini. “Invitiamo i consumatori a controllare sempre contatori e bollette – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – ed a segnalare eventuali anomalie. Purtroppo, gli errori dei venditori sono sempre più frequenti”.
Le verifiche dei contatori
“Ricordiamo che i venditori – aggiunge Scalisi – sono tenuti ad effettuare i controlli dei contatori e sarebbe una buona prassi contattare il cliente quando non vengono comunicati per anni i dati dal distributore”.
Info e assistenza
I consumatori che riscontrano problemi con le bollette, tra conti che non tornano e letture in ritardo o difficoltose, possono rivolgersi all’associazione Codici, contattando lo sportello siciliano Sos Energia al numero 327.00.43.263
da staff | Giu 15, 2022 | Usura
La scommessa di Cosa Nostra
“Quello che emerge in maniera netta – afferma l’avvocato Giovanni Crimi, legale di Codici – è l’interesse della mafia per il settore del gioco e delle scommesse, caratterizzato dall’introito nelle casse dell’organizzazione di ingenti somme di denaro, che vengono utilizzate per le esigenze delle famiglie mafiose e per essere riciclato in attività economiche gestite dall’organizzazione criminale stessa. Capitali utilizzati, al tempo stesso, per rafforzare sul territorio le capacità operative del gruppo mafioso”.
L’operazione “All in”
Attraverso l’operazione “All in”, gli specialisti antimafia del Gico del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Palermo hanno scoperto l’infiltrazione di Cosa Nostra nel lucroso settore economico della gestione dei giochi e delle scommesse sportive (qui i dettagli dell’operazione). In particolare, è stata portata alla luce un’organizzazione criminale che, grazie all’abilità imprenditoriale di alcuni indagati ed ai benefici derivanti da accordi “di reciproco vantaggio” costituiti negli anni con i principali mandamenti mafiosi palermitani, aveva acquisito la disponibilità di un numero sempre maggiore di licenze e concessioni per l’esercizio della raccolta delle scommesse, fino alla creazione di un “impero economico” costituito da imprese giunte nel tempo a gestire volumi di gioco per circa 100 milioni di euro, formalmente intestate a “prestanome” compiacenti. Arresti, sequestri fino ad arrivare al processo, in cui l’associazione Codici è pronta a fare la sua parte a difesa della legalità.
da staff | Giu 15, 2022 | Banche e risparmi
Disavventura a lieto fine per un risparmiatore grazie all’intervento di Codici, in azione con la delegazione siciliana.
Dal prestito al decreto ingiuntivo
Protagonista il signor Rossi, nome di fantasia per tutelare la privacy del consumatore che si è rivolto allo Sportello di Catania dell’associazione dopo aver ricevuto un decreto ingiuntivo, provvisoriamente esecutivo, emesso dal Tribunale di Catania di circa 12mila euro oltre a spese legali ed interessi da parte di un istituto di credito per un’apertura di credito su conto corrente, non estinta a causa di difficoltà economiche, e che nel corso degli ha maturato interessi su interessi.
Le verifiche
“Abbiamo deciso di rendere nota questa vicenda – spiega Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – in quanto riteniamo che debba servire da insegnamento. Quanto accaduto, infatti, dimostra l’importanza di chiedere aiuto, perché ci sono strumenti a cui è possibile fare ricorso per risolvere situazioni all’apparenza disperate”. Dopo aver valutato attentamente il caso, sono state analizzate la richiesta dell’istituto di credito, individuando alcune anomalie bancarie tali da poter rideterminare il saldo debitore, e la situazione finanziaria e patrimoniale complessiva del signor Rossi.
Debito estinto
Sulla base degli elementi a disposizione, sono iniziate quindi le trattative per raggiungere una transazione a saldo e stralcio entro il termine di scadenza di 40 giorni per proporre l’opposizione al decreto ingiuntivo. Ebbene, dopo un’estenuante trattativa, è stato raggiunto un accordo assolutamente vantaggioso per il signor Rossi, prevedendo l’estinzione del totale debito mediante il pagamento dell’importo complessivo a saldo e stralcio di 3mila euro pagabile in 6 rate mensili. Il risultato è stato quindi un risparmio netto di oltre 9mila euro e l’estinzione del debito con la banca.
Saldo e stralcio
“Di fronte ad un’azione di recupero da parte di una banca o di una finanziaria – afferma l’avvocato Mario Campione, Responsabile della delegazione provinciale di Catania di Codici – qualora una completa analisi del debito e della situazione economica del debitore suggerisca, dove possibile, di tentare la definizione stragiudiziale della vertenza a saldo e stralcio, bisogna anche far comprendere al consumatore-debitore che i risultati potrebbero essere anche molto convenienti, come dimostra questa vicenda, talvolta anche con risultati migliori di quanto si potrebbe ottenere giudizialmente”.
Anomalie e illegittimità
“È indubbio – aggiunge l’avvocato Manfredi Zammataro, Segretario di Codici Sicilia – che oggi la difesa del consumatore dai debiti bancari non può prescindere da un’attenta fase preliminare di valutazione della documentazione bancaria volta a far emergere eventuali anomalie e illegittimità dei contratti di finanziamento, che consentano di poter ottenere a seguito di un’apposita negoziazione la chiusura stragiudiziale delle pendenze debitorie con un forte sconto per il debitore”.