da staff | Ago 5, 2020 | Senza categoria
L’associazione Codici interviene al fianco dei consumatori che da alcuni giorni stanno avendo problemi con Iperceramica.
Parliamo di una grande catena italiana di negozi per la vendita di pavimenti, rivestimenti, parquet e arredo bagno, che ha punti in vendita in quasi tutte le regioni.
Consegne in ritardo
Nell’ultimo periodo diversi clienti stanno incontrando delle difficoltà con la consegna dei prodotti acquistati. Si tratta di ordini online già pagati, che l’azienda ritarda però a spedire giustificandosi con l’emergenza Coronavirus.
Problemi con il Servizio Clienti
“Il problema – affermano Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici e Manfredi Zammataro, Segretario Regionale Codici – è che i clienti che provano ad avere informazioni sul proprio ordine non ricevono risposte né all’email che inviano né dal Servizio Clienti. Un silenzio, sinceramente, preoccupante. È per questo motivo che abbiamo deciso di intervenire, segnalando il caso all’Antitrust affinché si faccia chiarezza sull’operato dell’azienda”.
Annullamento e rimborso
Anche perché, e non è un dettaglio, ci sono clienti che hanno urgenza di ricevere i prodotti e, visto il perdurare dell’attesa, vorrebbero annullare l’ordine, ma non riescono ad avere informazioni su come fare e su come richiedere il rimborso.
Dalla parte dei consumatori
I clienti di Iperceramica che si trovano in difficoltà con la consegna di un ordine possono richiedere l’assistenza dell’associazione Codici, inviando un’email all’indirizzo di posta elettronica sportellocodici.catania@gmail.com.
fonte :https://www.spazioconsumatori.tv/comunicati-stampa/cronaca/item/4823-codici-ritardi-nelle-consegne-e-nessuna-assistenza-ai-clienti-da-iperceramica.html?fbclid=IwAR004uPyxshpYxmRTRcrh2shxkwN3ydzPhjZ89-fVU7_sxNCNcPpq-a_F08
da staff | Ago 4, 2020 | Senza categoria
Sospensione delle rate dei mutui prima casa e dei finanziamenti per le imprese e l’accesso a forme di finanziamento tramite il fondo di garanzia.
Sono i temi su cui l’Antitrust ha ottenuto una risposta positiva da parte di 12 banche e società finanziarie attive sul territorio nazionale (BNL, Banco BPM, UBI, Crédit Agricole, Credem, MPS, Banca Popolare Sondrio, Creval, BCC Pisa, Compass, Agos e Fiditalia) in relazione a interventi di moral suasion realizzati per le modalità di attuazione delle misure previste dal decreto legge Cura Italia e dal decreto legge Liquidità.
Ostacoli per consumatori e microimprese
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato aveva riscontrato una serie di criticità per avere accesso alle misure previste dai due decreti, poiché le banche e società finanziarie interessate tenevano condotte che potevano essere di ostacolo, per i consumatori e per le microimprese, all’accesso agli interventi di sostegno.
Le criticità più frequenti
Le problematicità più ricorrenti riguardavano l’assenza di informazioni sulla tempistica per avere accesso alla sospensione delle rate dei mutui e dei finanziamenti alle imprese e ai nuovi finanziamenti garantiti. Inoltre, la mancanza di chiare indicazioni sugli oneri per la sospensione delle rate, particolarmente riguardo all’aumento degli interessi complessivi rispetto al totale originariamente previsto a fronte dell’allungamento dei piani di ammortamento.
Informazioni più chiare
All’esito degli interventi di moral suasion, tutte le banche hanno inserito in modo evidente sui siti/documenti informativi/moduli di richiesta sia la tempistica massima di risposta alle richieste di sospensione ed erogazione per le tre misure dei dl Cura Italia e Liquidità, che notizie sui maggiori costi per gli interessi maturati nel periodo di sospensione delle rate (con esemplificazioni).
Anche le società finanziarie hanno modificato e integrato l’informazione sui tempi e sui costi e due di queste hanno specificato l’assenza di costi aggiuntivi non conteggiando interessi durante il periodo di sospensione delle rate.
Un aiuto per l’emergenza
L’Autorità ha dunque ritenuto che le moral suasion abbiano portato a esiti positivi in termini di chiarezza informativa sui tempi di accesso agli interventi previsti dai due decreti legge e sui relativi costi. La trasparenza così ottenuta, con informazioni complete e chiare, sulla tempistica e sulle condizioni economiche, può contribuire ad assicurare a consumatori e imprese il sostegno economico indispensabile per affrontare l’attuale emergenza.
fonte: https://www.spazioconsumatori.tv/comunicati-stampa/economia-e-finanza/item/4822-sospensioni-mutui-e-nuovi-finanziamenti-l-antitrust-convince-12-banche-e-societa.html?fbclid=IwAR04nPf_3ofBuXH5ySsrHl4Qx_Ne0gJ72M3FaE84bEjMf5wiM-UGQopB0Is
da staff | Lug 29, 2020 | Senza categoria
Prospettive allettanti, spese minime e guadagni
Le assicurazioni
Sono tanti i risparmiatori che, su queste basi, hanno sottoscritto un mutuo ventennale legato ad un contratto di assicurazione. Le segnalazioni ricevute dall’associazione Codici riguardano clienti di Unicredit e Aviva Assicurazioni, ma inizialmente erano concessi da Abbey National Bank e Commercial Union Life. Il problema sorge al termine del mutuo.
Un contratto complesso
“In sostanza – spiega Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici e Manfredi Zammataro, Segretario Regionale di Codici – si tratta di un contratto complesso, composto da un contratto di mutuo fondiario ed un contratto assicurativo, che a sua volta comprende un contratto di capitalizzazione ed un contratto di assicurazione in caso di decesso. Su quest’ultimo nulla quaestio. Secondo il contratto di mutuo, i sottoscrittori dovevano pagare le rate costituite dai soli interessi da corrispondere alla banca, in quanto la quota capitale costituita dal capitale mutuato sarebbe stata versata dall’assicurazione al termine dell’ammortamento del mutuo. In realtà, ai sottoscrittori è stata prospettata un’operazione che avrebbe prodotto dei guadagni, in quanto al termine dell’ammortamento l’importo derivato dal contratto di capitalizzazione sarebbe andato a coprire il capitale mutuato dalla banca ed in più i sottoscrittori avrebbero guadagnato la differenza derivata dalla rivalutazione”.
Promesse disattese
Il contratto di mutuo nelle premesse specifica che “il contratto di assicurazione è vincolato alla banca erogante, costituendo così una garanzia per il rimborso del capitale erogato”. Naturalmente non è andata in questa maniera.
“Al termine dell’ammortamento – affermano Giacomelli e Zammataro – i sottoscrittori, dopo aver chiesto la liquidazione dell’importo derivante dal contratto della polizza di capitalizzazione, hanno ricevuto una lettera dalla banca, attualmente Unicredit, in cui viene chiesto il pagamento di una somma a saldo del capitale della somma mutuata. Il contratto di capitalizzazione, dunque, non solo non ha prodotto guadagni, ma non è nemmeno riuscito a coprire il capitale mutuato dalla banca. Su questa vicenda lo scorso anno è stata emessa una sentenza dal Tribunale di Roma, che ha stabilito che l’assicurazione è obbligata a versare alla banca l’intero importo pari al capitale mutuato. A nostro avviso il contratto presenta anche caratteristiche di investimento e su questo chiediamo l’intervento delle autorità, per verificare e per tutelare i risparmiatori”.
Segnalazioni e assistenza
Chi ha sottoscritto un mutuo ventennale con le caratteristiche descritte può richiedere l’assistenza dell’associazione Codici, che con i suoi esperti verificherà il contratto, garantendo il rispetto dei dati personali. Per info: sportellocodici.catania@gmail.com
fonte:https://www.spazioconsumatori.tv/comunicati-stampa/economia-e-finanza/item/4819-codici-la-beffa-dei-mutui-ventennali.html?fbclid=IwAR05gtd36M1HjgLW7x-9Fdi8plz44wXfnGjQ9OItFHzVXhDb3UraQNRUeIs
da staff | Lug 21, 2020 | Senza categoria
Utenti lasciati senza risposte
È quello delle agenzie di prenotazione online. Sono sempre più numerosi i consumatori che lamentano difficoltà nel ricevere risposte, ad esempio da Booking, Expedia, Volagratis e Airbnb. Le associazioni Codici e Aeci stanno raccogliendo le segnalazioni, pronte ad intervenire per garantire il diritto al rimborso.
Silenzio preoccupante
“Quanto sta succedendo è preoccupante – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici,Manfredi Zammataro,Segretario Regionale di Codici ed Ivan Marinelli, Presidente di Aeci – perché finora la problematica principale è stata l’imposizione del voucher da parte degli operatori turistici, che non lasciano scelta al consumatore, negando il diritto al rimborso, peraltro ribadito recentemente da Unione Europea ed Antitrust. In questo caso, le agenzie di prenotazione online non offrono nessuna alternativa, non rispondono alle richieste di rimborso e non propongono nemmeno il voucher. Un silenzio molto grave, che denunciamo con forza. Ci aspettiamo un cambio di rotta. Chi ha prenotato una vacanza e chiede di cancellarla non può essere ignorato”.
Il diritto al rimborso
Codici e Aeci hanno avviato la campagna “Voucher? No, grazie!” per fornire assistenza ai consumatori che si vedono negare il diritto al rimborso. Sui siti delle due associazioni (www.codici.org – www.euroconsumatori.eu) è disponibile il modulo di adesione. Per info: sportellocodici.catania@gmail.com o contattare il numero 3202281052.
da staff | Giu 16, 2020 | Senza categoria
La crisi economica causata dal Covid-19 colpisce le aziende e, di riflesso, i consumatori. Questa volta a pagarne le conseguenze sono i pazienti che si sono rivolti ai centri dentistici Dentix, azienda spagnola per le cure odontoiatriche con numerosi centri aperti anche in Italia. Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da parte di cittadini che, dopo la fine del lockdown, hanno contattato i propri centri di riferimento per conoscere le modalità di riapertura e poter, quindi, proseguire con le cure precedentemente iniziate. Nessuno ha ricevuto delle risposte: i call center sono irraggiungibili, le saracinesche degli studi abbassate e in questi giorni è apparsa la preoccupante notizia che la società sarebbe in fallimento. La situazione si complica ulteriormente per i pazienti che avevano acceso un finanziamento per affrontare le cure odontoiatriche necessarie. Cosa ancor più grave inoltre è che i pazienti non riescono ad ottenere le proprie cartelle cliniche per poter proseguire le cure presso altri professionisti.
“Il messaggio che appare sul sito della Dentix – dichiara Manfredi Zammataro, Segretario Regionale di CODICI Sicilia – non lascia ben sperare. Si tratta purtroppo di una situazione già vista per altri centri odontoiatrici come, per esempio, Idental e Dental & Beauty. Dopo aver incassato i soldi dei pazienti, spesso vincolati a finanziamenti, queste aziende chiudono i battenti lasciando migliaia di persone senza cure e con un finanziamento da continuare a pagare. Non è accettabile una situazione del genere, soprattutto visto che c’è in gioco la salute delle persone. Ed è per questo che Codici si sta muovendo in prima linea per chiedere che si faccia piena luce su quanto accaduto e che si tutelino i consumatori”.
CODICI, per il tramite del proprio ufficio legale, sta predisponendo un esposto alla Procura della Repubblica. Chiunque volesse raccontare la propria storia può farlo scrivendo a: segreteria.sicilia@codici.org o telefonando al 320.2281052