Piastrelle “Pureblack”: CODICI presenterà esposto

Piastrelle “Pureblack”: CODICI presenterà esposto

Siamo dinnanzi all’ennesimo caso di frode che, al di là della gravità del reato di per sé, rischia di rappresentare un serio pericolo per la salute del consumatore. CODICI annuncia che presenterà esposto e istanza di qualificazione di persona offesa per costituirsi come parte civile al processo contro i presunti responsabili di quanto rilevato dalla Guardia di Finanza di Enna” queste sono le parole dell’avv. Manfredi Zammataro, Presidente Regionale per CODICI – Centro per i diritti del cittadino – Sicilia.

L’inchiesta condotta dalle Fiamme Gialle il cui esito è stata l’operazione battezzata “Pureblack”, dal nome delle piastrelle in questione, ha riguardato due lotti di piastrelle nere importate dalla Cina: fortunatamente intercettate e poste sotto sequestro alla luce del loro grado di tossicità. Le anomalie erano palesi: sembra infatti che dopo poco tempo si degradassero cambiando colore.

Secondo le analisi dell’ARPA nelle mattonelle sequestrate vi sarebbero infatti materiali altamente nocivi oltre alla presenza di rifiuti pericolosi che sono stati probabilmente inseriti nel prodotto in corso di realizzazione: materiali che – col normale utilizzo della piastrella – si sarebbero liberati nell’aria a grave detrimento per la salute del consumatore (arsenico, nichel, piombo, ecc.). Cosa peraltro confermata dalle analisi condotte dal Ministero della Salute tramite l’Istituto Superiore di Sanità.

Ad essere stato denunciato dalla Guardia di Finanza è stato un imprenditore di una società sita a Mascalucia, in provincia di Catania: da qui le piastrelle sarebbero poi partite verso rivenditori e negozianti del restante territorio siciliano, tra i quali appunto la provincia di Enna.

Ci congratuliamo con il lavoro svolto dalla Guardia di Finanza, che ha permesso di togliere dal mercato un prodotto seriamente nocivo per la salute dei consumatori” ha dichiarato ancora l’avv. Zammataro “la nostra Associazione presenterà esposto per tutelare i diritti delle vittime di tali azioni criminali, come del resto fa da anni anche attraverso campagne di sensibilizzazione finalizzate ad arginare il pericolo di incorrere in situazioni altamente pericolose come questa. Se quanto emerso dalle indagini risultasse infatti confermato, una simile condotta avrebbe causato importantissimi danni a coloro che ignaramente avrebbero acquistato prodotti tossici”.

CODICI: Manca il siero antitetanico in numerose farmacie di Catania

CODICI: Manca il siero antitetanico in numerose farmacie di Catania

Avv. Zammataro: La situazione è intollerabile in quanto espone i cittadini a seri rischi per la propria salute. Per tale ragione – conclude Zammataro- invieremo un esposto all’ AIFA l’agenzia nazionale del farmaco oltre ad diffidare il Ministero della Salute e l’Assessorato Regionale alla Salute affinché trovino una volta per tutte delle soluzioni che possano porre la parola fine su questa incresciosa vicenda.

In questi giorni siamo stati destinatari di numerose segnalazioni di utenti che si sono rivolti all’ Osservatorio sui diritti del Malato dell’Associazione CODICI Sicilia per denunciare una seria carenza di siero antitetanico nelle farmacie di Catania. Il fatto purtroppo non è delimitato solo alla nostra città e provincia, ma è una problematica estesa a tutto il territorio nazionale a causa della insufficiente produzione di siero da parte delle poche case farmaceutiche autorizzate a produrlo e della carenza di materia prima, cioè di sangue umano. La penuria di siero, ha fatto sì che i depositi centralizzati siano quasi del tutto sguarniti, ma quello che maggiormente preoccupa è la relativa carenza anche presso le farmacie ospedaliere che hanno disponibilità solo di esigue scorte non dispensabili a chi giunga in pronto soccorso con ferite o ustioni. In questi casi la normativa prevede la refertazione, la prescrizione su ricetta bianca ospedaliera, la prescrizione del medico curante per la rimborsabilità e l’acquisto in farmacia da parte dell’utente. Ma se le farmacie sono sprovviste non è possibile procedere alla profilassi. E’ quanto denuncia l’Avv. Manfredi Zammataro, segretario regionale dell’associazione dei consumatori “CODICI – Centro per i diritti del Cittadino”

La situazione desta allarme  – spiega Zammataro – in quanto il tetano è una malattia infettiva, anche se non contagiosa, subdola e temibile il cui batterio responsabile, il Clostridium tetani, è ospitato nell’intestino di animali (bovini, equini,ovini e roditori) ed emesso con i loro escrementi che vengono sparsi nel terreno. Poiché il batterio è anaerobio (cioè si sviluppa in ambiente privo di ossigeno), è presente in forma vegetativa o come spore che contaminano spesso la polvere e la terra e possono sopravvivere nell’ambiente esterno anche per anni. Una volta penetrate nell’organismo umano attraverso ferite, le spore si possono trasformare nelle forme vegetative che producono una neurotossina molto potente (la quantità letale per un uomo è di circa 7 milionesimi di milligrammo). La tossina raggiunge attraverso il sangue e il sistema linfatico il sistema nervoso centrale, causando contrazioni della muscolatura e spasmi diffusi. Nei casi di infezione le dosi di siero da somministrare sono molto più elevate rispetto alla profilassi. Occorre, pertanto, chiedersi se le farmacie ospedaliere sono fornite a sufficienza di siero per potere affrontare adeguatamente eventuali casi di malattia. La situazione è intollerabile in quanto espone i cittadini a seri rischi per la propria salute. Per tale ragione – conclude Zammataro- invieremo un esposto all’ AIFA l’agenzia nazionale del farmaco oltre ad diffidare il Ministero della Salute e l’Assessorato Regionale alla Salute affinché trovino una volta per tutte delle soluzioni che possano porre la parola fine su questa incresciosa vicenda.

Obbligo conciliazione energetica 2017: a Gela uno sportello dell’associazione Codici accreditato dall’AEEGSI

Obbligo conciliazione energetica 2017: a Gela uno sportello dell’associazione Codici accreditato dall’AEEGSI

Con il decreto legislativo 6 agosto 2015, n. 130, che recepisce la direttiva europea 2013/11/UE, sono state apportate sostanziali modifiche alla parte V del d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206 (Codice del Consumo).

Ed invero, con il predetto decreto è stato inserito un intero nuovo Titolo denominato “Risoluzione extragiudiziale delle controversie”, il II-bis.

In particolare, attraverso tale intervento, il legislatore ha voluto disciplinare le procedure per la risoluzione extragiudiziale delle controversie, riguardanti consumatori e professionisti in genere, con l’obbiettivo di favorire la ricerca di una soluzione condivisa che soddisfi entrambe le parti “in lite” e che eviti alle stesse un processo lungo e costoso.

Le previsioni legislative appena descritte sono recentemente divenute una realtà obbligatoria.

Ed infatti, dall’01 gennaio 2017, dopo il reclamo all’Operatore energetico, il tentativo di conciliazione, svolto presso il Servizio di Conciliazione dell’Autorità per l’energia elettrica il gas ed il servizio idrico (AEEGSI) o altri organismi previsti dal Testo integrato conciliazione(TICO),  diventerà il primo metodo di risoluzione delle controversie tra consumatore e fornitore e dovrà concludersi entro 90 giorni.

I Clienti di energia elettrica e gas, dovranno quindi rivolgersi esclusivamente alla conciliazione per risolvere le controversie non risolte a livello di reclamo con i fornitori di energia:  il segretario locale di Codici Gela il Dott. Salvo Camiolo  afferma “il tentativo di conciliazione diventa, infatti, condizione di procedibilità  per gli eventuali seguiti giurisdizionali, ferma la possibilità di richiedere provvedimenti giudiziali urgenti e cautelari.”

Presso la sede territoriale CODICI- Centro per i diritti del Cittadino di Gela in Via Empedocle, 85 (struttura accreditata dall’AEEGSI ai fini conciliativi) è possibile ricevere informazioni ed assistenza  in merito a tale nuova procedura deflattiva del contenzioso. Per info è possibile chiamare (dal Martedì al Giovedì ore 16-20) il seguente numero 3404840345 o visitare la pagina Facebook CODICI Gela.

CODICI: LA MANCATA APPROVAZIONE DELLA DELIBERA SULLA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE ESPONE IL COMUNE AD UN GRAVE DANNO PER LE CASSE COMUNALI

CODICI: LA MANCATA APPROVAZIONE DELLA DELIBERA SULLA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE ESPONE IL COMUNE AD UN GRAVE DANNO PER LE CASSE COMUNALI

“Il CODICI aveva avvisato il Comune di Catania e il Consiglio Comunale della scadenza prevista per giorno 1 febbraio 2017 del termine ultimo per consentire di accedere per i tributi comunali alla sanatoria di Riscossione Sicilia. In quell’ occasione avevamo sottolineato come la mancata approvazione della delibera in questione avrebbe impedito a tantissimi cittadini contribuenti del Comune di Catania di usufruire della definizione agevolata offerta dalla legge approvata lo scorso dicembre che permette al contribuente che aderisce alla suddetta sanatoria di non dovere più pagare tutte le sanzioni per il mancato pagamento, gli interessi di mora e quelli di maggiore rateazione.

Ebbene, duole evidenziare come l’Amministrazione Bianco e la maggioranza consiliare che la sostiene nonostante quanto da noi prospettato, se ne sia totalmente disinteressata a tal punto che la delibera in questione non è stata approvata per mancanza del numero legale (cioè perché i consiglieri comunali di maggioranza non sono andati in consiglio comunale a votare la delibera).

È evidente che tale condotta, oltre che ad essere del tutto contestabile dal punto di vista politico (si trattava di un importante aiuto per molte famiglie di contribuenti catanesi), ha chiaramente esposto il comune ad un serio e grave danno per le casse comunali, atteso che la delibera in questione avrebbe certamente consentito al Comune di Catania di incassare ingenti risorse economiche derivanti dall’adesione dei contribuenti alla suddetta sanatoria. Per tale ragione l’associazione CODICI sta valutando di depositare un esposto alla Procura presso la Corte dei Conti per chiedere di fare chiarezza su tale vicenda e sull’eventuale danno che la mancata approvazione della delibera ha causato alle già disastrate casse comunali”. Lo ha affermato in una nota l’Avv. Manfredi Zammataro, segretario regionale dell’Associazione dei Consumatori CODICI- Centro per i Dritti del Cittadino-

Operarono paziente alla gamba sbagliata: CODICI ammessa parte civile nel processo

Operarono paziente alla gamba sbagliata: CODICI ammessa parte civile nel processo

Avv. Manfredi Zammataro (CODICI): “è davvero grave il comportamento tenuto dall’Azienda Sanitaria Garibaldi che non ha ritenuto di schierarsi al fianco della vittima presentando richiesta di costituzione di parte civile contro i due medici, suoi dipendenti, che sono accusati di aver compiuto un errore così palesemente grave nei confronti di una cittadina che si è rivolta alle cure dell’Ospedale”

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Il presidente della seconda sezione del Tribunale di Catania ha stamane ammesso Il CODICI – Centro per i diritti del cittadino come parte civile al processo che avrà luogo contro i presunti responsabili dell’ennesimo caso di malasanità.

I fatti questa volta hanno riguardato due medici dell’azienda ospedaliera “Garibaldi” di Catania.

Ebbene, i dottori Domenico Borrello e Pietro Barbato, – se i fatti accertati dalla Procura dovessero trovare conferma in sede processuale – rischiano di essere condannati per aver compiuto un gravissimo errore medico: sono infatti imputati per aver compiuto un intervento di ricostruzione del legamento del ginocchio sinistro (perfettamente sano) anziché su quello destro, con conseguenze disastrose sulla salute della paziente in questione.

Paziente alla quale è stato diagnosticato un indebolimento ormai permanente del ginocchio sinistro dovuto proprio all’intervento in questione.

Siamo contenti della scelta  del Tribunale di Catania di ammettere come parte civile al processo la nostra Associazione, che da anni si occupa di casi di malasanità ricevendo giornalmente nei nostri sportelli sparsi sul tutto il territorio regionale numerose segnalazioni e assistendo legalmente le vittime di negligenza medica” ha dichiarato l’avv. Manfredi Zammataro, presidente del CODICI – Centro per i diritti del cittadino – Sicilia che oggi era in aula in rappresentanza dell’associazione “Si tratta di un importante riconoscimento del nostro operato a tutela degli utenti del Servizio Sanitario Nazionale. Tuttavia, va sottolineato come sia davvero grave il comportamento tenuto dall’Azienda Sanitaria Garibaldi che non ha ritenuto di schierarsi al fianco della vittima presentando richiesta di costituzione di parte civile contro i due medici, suoi dipendenti, che sono accusati di aver compiuto un errore così palesemente grave nei confronti di una cittadina che si è rivolta alle cure dell’Ospedale

TRAPANI: Interruzione o riduzione oraria del servizio socio-assistenziale scuole elementari – Grave violazione del diritto allo studio, Comune inadempiente

TRAPANI: Interruzione o riduzione oraria del servizio socio-assistenziale scuole elementari – Grave violazione del diritto allo studio, Comune inadempiente

L’Associazione CODICI – Centro per i Diritti del Cittadino, ha ricevuto oggi la segnalazione da parte diversi genitori di bambini disabili per i quali a far data da domani 1 febbraio, per quanto si apprende, potrebbe essere sospeso o ridotto il servizio di assistenza socio-sanitaria nelle strutture scolastiche Istituti comprensivi del Comune di Trapani. I riferimenti sono in particolare per le scuole “Falcone”, Marconi e Ciaccio Montalto”

“ Quanto potrebbe accadere dal 1 febbraio è di una gravità inaudita, a pagare le inefficenze della pubblica amministrazione sarebbero ancora i soggetti svantaggiati, in questo caso i bambini diversamente abili che necessitano di assistenza sanitaria, spiega l’Avvocato Vincenzo Maltese segretario del CODICI Trapani.

Ad essere violato nel caso di specie sarebbe così il diritto allo studio, un diritto soggettivo che trova il suo fondamento nei comma 3 e 4 dell’art. 34 della Costituzione.  A questo si aggiunge che ai sensi dell’art. 13 comma 3° Legge n. 517/1977 è previsto :”…… l’obbligo per gli Enti Locali di fornire l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisico o sensoriale, sono garantite attività di sostegno mediante l’assegnazione di docenti specializzati….“,

Conseguenziale l’ipotesi di interruzione di pubblico servizio che potrebbe essere integrato.

Ma vieppiù; garantire i diritti fondamentali della persona è un obbligo della Stato ed i vincoli imposti in questi anni dal pareggio di bilancio che ne limitano l’esigibilità sono una palese violazione Costituzionale. Non lo dico io ma la storica sentenza della Corte Costituzionale n. 275/2016 secondo la quale: “E’ LA GARANZIA DEI DIRITTI INCOMPRIMIBILI (COME LA VICENDA IN ESAME) AD INCIDERE SUL BILANCIO, E NON L’EQUILIBRIO DI QUESTO A CONDIZIONARNE LA DOVEROSA EROGAZIONE !!!

Ragion per cui, nel caso in cui questa amministrazione comunale non avesse inserito nel capitolo di bilancio le somme adeguate a garantire l’erogazione del servizio per i disabili, è invitata a rimuovere le cause ostative garantendo la non interruzione o limitazione del servizio.

Diversamente , conclude l’Avv. Vincenzo Maltese, saremo pronti a tutelare le famiglie che a noi si rivolgeranno avviando un’azione di tutela collettiva dinanzi alle sedi preposte per garantire i diritti della persona  a fronte dell’ ennesima grave inadempienza da parte di questa A.C.