Corruzione: “I costi psicologici e sociali della corruzione”. Sintesi del Convegno.

Corruzione: “I costi psicologici e sociali della corruzione”. Sintesi del Convegno.

Musumeci: “Burocrazia, cerniera tra politica e criminalità”. Il Gip Sarpietro: “Fenomeno larghissimo al pari di quello mafioso”. Nicotra (Anac): “Oggi i nuovi mezzi normativi danno la possibilità di conoscere atti e documenti delle pubbliche amministrazioni e trasformano le istituzioni in un palazzo di vetro”.
Zammataro (Codici): “Cittadini, denunciate”.

CATANIA – Se la corruzione fosse un’impresa, sarebbe la terza azienda al mondo in termini di fatturato (60 miliardi di euro). Sono queste le proporzioni di un fenomeno che ha costi altissimi in termini economici, morali, sociali e psicologici, un male difficile da estirpare perché poggia su “un patto diabolico tra corrotto e corruttore”. E’ questo il quadro che emerge dalla giornata di studi “I costi psicologici e sociali della corruzione”, organizzata e promossa dall’Ordine Nazionale degli Psicologi, dall’associazione antiracket Obiettivo Legalità, da Codici Sicilia Onlus – Centro per i diritti del cittadino e dall’Università di Catania – Dipartimento di Scienze Umanistiche. A fare gli onori di casa il rettore Giacomo Pignataro La domanda preliminare da porsi è richiamata nel titolo della prima sessione di studio che si è tenuta stamane al Monastero dei Benedettini. “Prevenire la corruzione è possibile?”. La prevenzione e la cultura sono armi preziose e imprescindibili. “La corruzione è fenomeno subdolo e la battaglia si vince sul piano della prevenzione”, ha spiegato l’onorevole Nello Musumeci. Sul banco degli imputati non c’è soltanto la politica. “La corruzione si nutre della fragilità della struttura burocratica che spesso è la cerniera tra politica e criminalità”, ha spiegato il Presidente della Commissione Antimafia indicando la strada da seguire. “Bisogna lavorare sugli aspetti extra penali e incidere nell’etica pubblica”. Un utile strumento è il disegno di legge, licenziato dalla Commissione, sul codice etico per politici e dipendenti pubblici, un deterrente utile ad arginare fenomeni di tipo corruttivo. La politica ha il compito di legiferare, ma questo non è sufficiente. La società civile ha enormi responsabilità. “Una società civile sana esprime un ceto politico sano, mentre una società civile malata ne esprime uno malato”, ha argomentato Musumeci invitando i cittadini a svolgere il loro ruolo di controllori, un compito che non si esaurisce con il voto, ma va accompagnato da una vigilanza continua sull’operato dei rappresentanti eletti. Di “controllo attivo” ha parlato l’avvocato Manfredi Zammataro,  responsabile regionale di Codici: “E’ dovere di ogni cittadino denunciare qualsiasi forma di corruzione. Il ruolo dei cittadini nella lotta alla corruzione è, a nostro avviso, determinante. La trasparenza intesa come accessibilità vuol dire che i cittadini e le associazioni possono fare un controllo diffuso sulla Pubblica Amministrazione. Il convegno di oggi – ha spiegato Zammataro – ha come obiettivo quello di mettere in rete le istituzioni, le forze dell’ordine, la magistratura e le associazioni rappresentative dei cittadini per creare una politica comune di lotta alla corruzione e all’illegalità diffusa”. La Prof.ssa Ida Nicotra ha posto l’accento sul lavoro dell’Anac e sui costi economici dei fenomeni corruttivi che inficiano la possibilità di “decollo dell’intero Paese”. La corruzione (“fenomeno sparso a macchia di leopardo in tutta Italia”), infatti, è una delle concause (giustizia lenta e burocrazia soffocante) dei mancati investimenti o delle fughe all’estero delle aziende. “La corruzione ha distorto le risorse perché un’opera pubblica fatta male e inefficiente dipende dal fatto che i soldi della collettività che andavano usati lì sono finiti in mazzette: sono soldi che vanno risarciti”, ha spiegato Nicotra. Esistono però degli anticorpi, uno di questi è stato messo in campo dall’Anac e si chiama trasparenza. “Oggi i nuovi mezzi normativi danno la possibilità di conoscere atti e documenti delle pubbliche amministrazioni e trasformano le istituzioni in un palazzo di vetro”. Lo stesso vale per il “nuovo codice degli appalti” che ha attribuito all’Anac la funzione di regolazione che consente di tracciare le linee guida per le attuazioni del codice. Il Sostituto Procuratore della Dda di Catania, Alessandro Sorrentino è intervenuto sulle ragioni che hanno determinato un deficit di efficacia della risposta giudiziaria, individuando “prospettive di contrasto e strumenti investigativi che possono migliorare l’accertamento dei fatti di corruzione attraverso una più facile emersione delle notizie di reato”. “Il vero problema in una dialettica processuale che riguarda l’accertamento di fatti delittuosi”, ha detto. In termini di prevenzione e di formazione il diritto penale può fare la sua parte: “Una risposta sanzionatoria efficace che sicuramente favorisce la fiducia nelle istituzioni mettendo in modo in moto un circolo virtuoso in termini di formazione culturale perché l’efficacia della risposta penale è a sua volta di impulso e di stimolo per il rispetto delle regole e della legge”. A portare i saluti del Questore Marcello Cardona, il vice questore aggiunto Alessandro Drago. Da segnalare anche la presenza del comandante della Compagnia dei Carabinieri di Piazza Dante, Massimo Mario Deiana.
Per il presidente dell’Ufficio Gip di Catania Nunzio Sarpietro la corruzione è “un fenomeno larghissimo al pari del fenomeno mafioso. La possibilità di debellarla però dipende molto da una legislazione ancora più specializzata che cerchi di favorire la ricerca della prova”. Sarpietro ha evidenziato come la magistratura ha dato un ottima risposta in termini quantitativi, ma questa risposta però non è sufficiente perché non vengono denunciati i casi di corruzione”.
Ma la strada da percorre è ancora lunga. Lo dimostrano i risultati dello studio “siamo tutti corruttibili” condotto dai docenti Giuseppina Mendorla e Salvatore Castorina con la collaborazione di Rosa Ingiulla, Roberta Desiderio e Giulia Cusumano. Il lavoro di ricerca, illustrato dalla professoressa Mendorla, è basato su questionari somministrati a ragazzi catanesi tra i 17 e i 21 anni sulla percezione del fenomeno. I risultati dicono che c’è ancora tanto da fare: il 54% del campione ritiene la corruzione “un normale scambio di favori”, molto diffuso in modo particolare in ambito politico (82%) da contrastare attraverso un approccio punitivo. Più risicate le percentuali dei giovani che individuano il fenomeno come “un crimine” (29%) da contrastare con strumenti “etici e costruttivi” (48%). Tutte le azioni di sensibilizzazione devono, però, tenere in conto delle parole del professore Castorina: “L’adolescenza è un periodo fondamentale nella formazione dell’identità”. Quindi ogni intervento di sensibilizzazione deve partire dalle scuole.
Molto apprezzati gli interventi delle docenti del Dipartimento Scienze Umanistiche Giuseppina Travagliante e Maria Vita Romeo e quello del dott. Dieter Höelterhoff, consulente per l’educazione, formazione professionale e migranti dell’Associazione per i diritti civili di Amburgo.

Convegno 16 settembre 2016 – “I costi psicologici e sociali della corruzione”

Convegno 16 settembre 2016 – “I costi psicologici e sociali della corruzione”

Giornata di studi organizzata e promossa dall’Ordine Nazionale degli Psicologi, dall’associazione antiracket Obiettivo Legalità, da Codici Sicilia Onlus – Centro per i diritti del cittadino e dall’Università di Catania – Dipartimento di Scienze Umanistiche. Tra i relatori il sostituto procuratore Alessandro Sorrentino, il presidente dell’Ufficio Gip, Nunzio Sarpietro, il presidente della Commissione Antimafia all’Ars, Nello Musumeci, il consigliere dell’Anac, Ida Nicotra e il vice capo della polizia, il Prefetto Antonino Cufalo.
La corruzione: il primo fattore inquinante della società e dell’economia. Un fenomeno che si muove a braccetto con l’illegalità e il clientelismo ed è il riflesso delle infiltrazioni criminali nelle istituzioni pubbliche. E’ necessario, dunque, cambiare passo partendo dalla società civile. E’ urgente, inoltre, che la politica alzi la testa e metta in campo gli strumenti per contrastare ogni tipo e forma di corruzione. Sarà questo il filo conduttore del convegno dal titolo “I costi psicologici e sociali della corruzione” che si terrà venerdì 14 settembre all’Auditorium del Monastero dei Benedettini di Catania. La giornata di studi è organizzata e promossa dall’Ordine Nazionale degli Psicologi, dall’associazione antiracket Obiettivo Legalità, da Codici Sicilia Onlus – Centro per i diritti del cittadino e dall’Università di Catania – Dipartimento di Scienze Umanistiche.
Il convegno è diviso in due sessioni di studio. La prima, dalle 9 alle 13, dal titolo “Prevenire la corruzione è possibile? Formazione e interventi” sarà coordinata dal Prof. Santo Di Nuovo, Direttore Dipartimento Scienze della Formazione, e dal Dott. Fulvio Giardina, Presidente Nazionale Ordine degli Psicologi. Sono previsti gli interventi di Nello Musumeci, Presidente della Commissione Antimafia all’Ars, Prof.ssa Ida Nicotra, Componente Consiglio Anac e Dipartimento di Giurisprudenza, Prof.ssa Giuseppina Mendorla, Prof. Salvatore Castorina, Dott. Giulia Cusumano, Dott. Rosa Ingiulla e Dott.ssa Roberta Desiderio, Dipartimento Scienze Umanistiche, Avv. Manfredi Zammataro, Responsabile Regionale Codici e Responsabile ufficio legale Obiettivo e Legalità, dott. Dieter Hôelterhoff, Consulente per l’educazione, formazione professionale e migranti dell’Associazione per i diritti civili di Amburgo, Dott. Alessandro Sorrentino, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catania.
La seconda sessione, dalle 15.30 alle 18.30, è dedicata al tema: “Corruzione e società civile”. I relatori saranno la Prof.ssa Giuseppina Travagliante, Dipartimento di Scienze Umanistiche, Avv. Ivano Giacomelli, Presidente Nazionale Codici, Dott. Nunzio Sarpietro, Presidente dell’Ufficio Gip presso il Tribunale di Catania, Prefetto Antonino Cufalo, Vice Capo della Polizia e Direttore Centrale della Polizia Criminale.
Il convegno rientra nel tour “Viaggio in Sicilia sul lavoro, vita quotidiana e antimafia” organizzata all’interno del programma annuale del dipartimento del Sindacato Federale Sezione di Amburgo – Lavoro & Vita (Arbeit & Leben) in collaborazione con Codici Sicilia e Obiettivo Legalità.

Carta Acquisti per disoccupati

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AVVISO IMPORTANTE A TUTTE LE FAMIGLIE IN SITUAZIONE ECONOMICA DI DISAGIO:
Dal 2 settembre il governo ha dato il via alla CARTA ACQUISTI PER DISOCCUPATI,che dà diritto ad 80 euro mensili per ogni familiare fino ad un massimo di euro 400.
Recati presso i nostri uffici per i dettagli e per istruire la domanda che verrà poi protocollata al comune di residenza, oppure chiama al 3202281052

200 turisti siciliani bloccati a Santorini a causa di un ritardo, CODICI annuncia esposto

200 turisti siciliani bloccati a Santorini a causa di un ritardo, CODICI annuncia esposto

Fonte: http://www.lagazzettatrapanese.it/200-turisti-siciliani-bloccati-a-santorini-a-causa-di-un-ritardo-codici-annuncia-esposto/

(14/08/2016)

CIRCA 200 TURISTI SICILIANI BLOCCATI A SANTORINI A CAUSA DI UN RITARDO DELL’AEREO DI 10 ORE. IL CODICI ANNUNCIA ESPOSTO ALL’ENAC E RICHIESTE DI RISARCIMENTO DANNI.

CODICI è in contatto con  un gruppo di passeggeri siciliani bloccati nello scalo greco di Santorini a causa di un ritardo di 10 ore del vettore che li costringerà a trascorrere la vigilia del ferragosto i aereoporto. A quanto pare tale ritardo ha comportato anche lo slittamento del volo in partenza da Catania per la meta greca creando medesimi disagi anche ai passeggeri in partenza dallo scalo eteno. Un’odissea quindi che ha sconvolto i programmi di tutti i passeggeri creando gravi disagi e danni economici inammissibili. L’associazione si è attivata immediatamente per offrire assistenza legale ai turisti”

“Da stamattina la nostra linea telefonica è stata presa letteralmente d’assalto da decine di chiamate di passeggeri siciliani bloccati nello scalo greco di Santorini a causa di un ritardo di 10 ore del vettore. Secondo quanto riferitoci, sarebbero oltre 200 (tra cui anche bambini) i siciliani costretti a trascorrere tra evidenti disagi la vigilia del ferragosto chiusi in aereoporto. Ma vi è di più, a quanto pare tale ritardo ha comportato anche lo slittamento del volo in partenza da Catania per la meta greca creando medesimi disagi anche ai passeggeri in partenza dallo scalo etneo. Un’odissea quindi che ha sconvolto i programmi di tutti i passeggeri creando gravi disagi e danni economici inammissibili.”  

Lo afferma in una nota il CODICI – Centro per i Diritti del Cittadino – Sicilia che è in contatto diretto con alcuni dei passeggeri in questione.

“Appreso quanto accaduto – prosegue la nota – Il CODICI si è subito attivato mettendo a disposizione il proprio ufficio legale che assisterà legalmente gli utenti che intenderanno richiedere il risarcimento dei danni subiti oltre all’indennizzo economico come per legge. E’ chiaro infatti come nel caso di specie la compagnia aerea non ha rispettato gli standard europei. Per tale ragione infatti l’associazione ha preannunciato anche che invierà un esposto all’Enac. Infine,  teniamo ad informare  i passeggeri – continua il CODICI –che in materia di trasporto aereo è previsto un rimborso minimo per ritardo superiore a 3 ore o per la cancellazione del volo, oltre al risarcimento di tutti i danni subiti da inadempimento contrattuale, ivi incluso il danno morale e le altre tipologie di danno personale . Per tale ragione – conclude la nota- invitiamo chi è interessato a a chiamare il numero 320.2281052 o inviare una mail a: segreteria.sicilia@codici.org per chiedere con la nostra assistenza l’indennizzo e il risarcimento dei danni.

“Riparato improvviso guasto tecnico”: riaprono gli uffici Tributi del Comune

“Riparato improvviso guasto tecnico”: riaprono gli uffici Tributi del Comune

Fonte: http://www.sudpress.it/riparato-limprovviso-guasto-tecnico-riaprono-gli-uffici-tributi-del-comune/

(12/08/2016)

“Controcomunicato” da palazzo degli Elefanti in cui si annuncia che è stato “riparato” il misterioso “guasto” che aveva determinato la chiusura degli uffici tributi e la conseguente protesta dell’associazione Codici che aveva paventato una interruzione di pubblico servizio.

“L’improvviso guasto tecnico” che ieri aveva messo ko gli uffici tributi di palazzo degli Elefanti è stato riparato. Lo rende noto la Ragioneria generale del Comune di Catania che comunica che “a seguito dell’intervento dei tecnici comunali, che hanno prontamente riparato il guasto occorso ieri al sistema informatico, gli uffici tributi Tarsu/Tari-Ici/Imu del Comune sono stati regolarmente aperti al pubblico nella giornata di oggi, venerdì 12 agosto.Già dal 16, il giorno dopo ferragosto, l’attività lavorativa e di ricevimento riprenderà normalmente”.

La chiusura degli Uffici aveva scatenato la reazione del web. Numerosi i commenti, non proprio teneri nei confronti dell’amministrazione comunale.  Tanti coloro che hanno giudicato alquanto “singolare” il guasto al sistema informatico proprio alla vigilia di Ferragosto.

Da registrare anche l’intervento del presidente regionale di Codici, Manfredi Zammataro, secondo il quale “un mal funzionamento del sistema informatico non può  giustificare l’interruzione di un servizio pubblico”.

Resta da capire che tipo di guasto abbia mandato in tilt il sistema informatico e quali tecnici comunali siano intervenuti per ripararlo.

“Improvviso guasto tecnico”: il lungo ponte di Ferragosto dell’Ufficio Tributi

“Improvviso guasto tecnico”: il lungo ponte di Ferragosto dell’Ufficio Tributi

Fonte: http://www.sudpress.it/improvviso-guasto-tecnico-il-lungo-ponte-di-ferragosto-dellufficio-tributi/

 

L’amministrazione comunale ha comunicato che gli uffici comunali Tarsu-Ici/Imu resteranno chiusi per “un improvviso guasto tecnico al sistema informatico nel pomeriggio di oggi e domani mattina, venerdì 12 agosto”. Zammataro (Codici):  ”Può un mal funzionamento del sistema informatico giustificare l’interruzione di un servizio pubblico? Davvero assurdo”. Esposti annunciati

 

“Ritengo che tale situazione sia censurabile in quanto crea notevoli disagi all’utenza che di fatto troverà chiusi gli uffici per l’intera settimana di ferragosto. senza pensare alle difficolta di quei catanesi  che vivendo per motivi di lavoro fuori dalla Sicilia non potranno utilizzare il periodo di ferie per  eventuali pratiche da svolgere presso gli uffici comunali”.

Lo afferma Manfredi Zammataro, presidente regionale dell’associazione Codici (Centro per i diritti del cittadino), in merito alla nota dell’Ufficio stampa di palazzo degli Elefanti con la quale è stato comunicato che gli uffici comunali tributi Tarsu-Ici/Imu di palazzo dei Chierici (nella foto), per “un improvviso guasto tecnico al sistema informatico resteranno chiusi al pubblico nel pomeriggio di oggi, giovedì 11 agosto, e domani mattina, venerdì 12 agosto”. 

 “Davvero gli uffici che si occupano della manutenzione dei servizi informatici non sono in grado di risolvere un problema tecnico in maniera celere senza creare disagi alla cittadinanza?”, domanda Zammataro sottolineando che “cio che appare una vera e propria beffa è dato dal fatto che mentre le poste continueranno a recapitare indisturbatamente le richieste di pagamento per i tributi locali, i cittadini non avranno con chi interloquire per chiedere chiarimenti”.

“Infine ci chiediamo: può un mal funzionamento del sistema informatico giustificare l’interruzione di un servizio pubblico? Tutto questo a noi sembra davvero assurdo”, conclude il presidente di Codici Sicilia