Bcc Credito Aretuseo, l’associazione Codici: “i soci si costituiscano con noi parte civile”

Bcc Credito Aretuseo, l’associazione Codici: “i soci si costituiscano con noi parte civile”

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Un plauso all’operato della Procura di Siracusa per l’indagine sulla cessione del Credito Aretuseo alla Bcc di Pachino arriva dall’associazione di consumatori Codici. “Se quanto emerso dovesse trovare conferma, è chiaro che ci ritroveremmo difronte all’ennesimo scandalo bancario che vede come inconsapevoli vittime i 1.200 soci della Bcc Credito Aretuseo truffate da operazioni economiche spregiudicate che hanno arrecato un evidente danno patrimoniale ai soci”.
L’associazione depositerà un’istanza di qualificazione di parte offesa al fine di costituirsi parte civile nell’istaurando procedimento penale. “Invitiamo i soci del Credito Aretuseo a contattare la nostra associazione per costituirsi parte civile come persone fisiche nel processo, al fine di chiedere un risarcimento del danno subito”, spiega l’avvocato Manfredi Zammataro, segretario regionale dell’associazione Codici Sicilia.
Attivato lo sportello “vittime della Bcc Credito Aretuseo” con una linea appositamente dedicata (320.2281052) alla quale le vittime possono mettersi in contatto per ottenere informazioni e supporto legale.

TRENI DEL GOL: CODICI AMMESSA PARTE CIVILE

TRENI DEL GOL: CODICI AMMESSA PARTE CIVILE

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«Antonino Pulvirenti non può essere rinviato a giudizio». Lo dice l’avvocato dell’ex patron del Catania nella seduta del procedimento I treni del gol in cui la giudice delle udienze preliminari Francesca Carcione si è espressa sulle richieste di costituzione delle parti civili: tutte accolte – da quella della Figc a quella della società di scommesse Planet365 – a eccezione di alcuni soci dell’associazione Pro legis «perché non abbonati», spiega il dispositivo. Il pubblico ministero Alessandro Sorrentino replica sulle eccezioni della difesa, che si incentra sulle intercettazioni telefoniche: «Richieste non accoglibili».

Nell’aula numero due del tribunale di Catania c’è la solita folla di avvocati. Attendono tutti l’esito del primo capitolo del procedimento che riguarda le cinque partite dello scorso campionato di serie B che l’ex presidente rossazzurro ha ammesso di avere tentato di comprare. Ma le parole che hanno più eco sono quelle dette dopo la pronuncia della giudice. Appartengono all’avvocato Giovanni Grasso, che regge la difesa di Pulvirenti: «Il pubblico ministero ha fornito solo parte dei file audio delle intercettazioni che riguardano l’interezza dell’indagine». Vizio che violerebbe la legge, e quindi «a meno che il fascicolo non sia integrato con i file mancanti, il procedimento a carico del mio assistito è da considerarsi nullo», sostiene Grasso.

Contestato è l’utilizzo stesso, da parte dell’accusa, delle intercettazioni che hanno a un capo del telefono Pulvirenti: «Sono state disposte per un’indagine diversa da quella sulle combine – spiega Grasso – e per legge non possono essere utilizzate in un procedimento diverso». Erano state disposte il 26 marzo a seguito di una denuncia fatta del patron del Catania: il caso della lettera arrivata a Torre del Grifo – sede del club – con dentro alcune pallottole, una foto di Pulvirenti e una della squadra e «che avevano come scopo un tentativo di estorsione», precisa l’avvocato. Le registrazioni sono durate fino al 25 aprile e hanno evidenziato però, un altro tipo di reato. Per il quale Pulvirenti non era più vittima anzi, sarebbe stato arrestato prima, e recluso ai domiciliari poi con l’accusa di truffa e frode sportiva.

Anche il difensore di un altro imputato, Gianluca Impellizzeri, chiede la nullità del procedimento. Per un’altra ragione: «Il pm ha aggiunto un’aggravante alle accuse, e la legge non lo prevede». Il pubblico ministero Sorrentino, che rappresenta l’accusa, risponde anzitutto al legale di Pulvirenti: «Non siamo tenuti a fornire anche gli atti secretati». E citando dei precedenti simili, andati a sentenza, replica «che non esiste il presupposto per dichiarare la nullità». Nel merito dell’utilizzabilità delle intercettazioni aggiunge «che le combine sono state indotte anche dalle minacce ricevute. Fatto che lega le due indagini», aggiunge. E chiede anche il rigetto della richiesta di nullità per Impellizzeri.

L’ultima parola l’avrà la giudice Carcione, che il 9 giugno deciderà se accogliere le domande di nullità. All’inizo della seduta invece aveva letto il dispositivo sulle richieste di costituzione delle parti civili. Tra queste, oltre ad abbonati dipay-tv e stadio, anche Figc, Lega Serie BConfconsumatoriCodacons, Codici Sicilia e pure la Planet365. Tutte le richieste sono state accolte, nell’unica respinta – in parte – sono state ammesse solo le ragioni dei richiedenti anche abbonati al Calcio Catania. Pure in questa occasione come nelle precedenti, erano assenti Pulvirenti e tutte le altre persone accusate. Tra le quali ci sono anche Pablo Cosentino, ex amministratore delegato della società, Daniele Delli Carri, ex direttore sportivo degli etnei, Fernando ArbottiFabrizio Milozzi e Piero Di Luzio.

fonte: www.meridionews.it

CARENZA DI PERSONALE MEDICO  AL VITTORIO EMANUELE DI GELA:  L’ASSOCIAZIONE  CODICI “ INDIGNATA”

CARENZA DI PERSONALE MEDICO AL VITTORIO EMANUELE DI GELA: L’ASSOCIAZIONE CODICI “ INDIGNATA”

rimborso-casi-malasanita_mediazione_civile_primavera_forenseÈ il Sud a risentire maggiormente delle conseguenze di una sanità in fase di collasso in tutto il Paese. Questa volta ad essere interessato è il territorio gelese. La situazione è abbastanza critica in quanto a causa di carenza di personale, spesso e volentieri un solo medico si trova costretto ad assistere più pazienti . Nella maggior parte dei casi il medico non riesce a soddisfare le esigenze di tutti e a garantire un adeguato e corretto servizio. Il Segretario cittadino di Codici (Centro per il diritto del cittadino), Salvo Camiolo, a seguito di varie lamentele, e disagi a danno dei cittadini gelesi afferma: “La situazione non è ammissibile,in quanto a causa dell’eccessivo numero di pazienti il personale non è in grado di garantire le giuste prestazioni a tutti. In qualità di associazione a tutela del cittadino, siamo “Indignati” dell’attuale circostanza. In un territorio come il nostro, il personale dovrebbe essere sempre reperibile e in numero maggiore. Vista la circostanza, provvederemo a mandare all’Asp competente una diffida per la risoluzione del problema”. Nell’ambito della sanità l’associazione Codici in tutto il territorio nazionale continua, da diversi anni, a portare avanti iniziative quali petizioni e campagne per una maggior tutela del cittadino.

I non vedenti e i non udenti devono pagare il CANONE RAI

Se non puoi godere della televisione, basta che tu ne sia in possesso e devi pagare, pena il distaccamento dell’utenza elettrica. Non importa se la tv fa da soprammobile. Sei non udente? No problem! Alla Rai rispondono che i programmi sono sottotitolati.., cosa vera solo in parte: i nuovi canali digitali, le dirette ed il web, ne sono sprovvisti.

In attesa di fare chiarezza su questo ed altri punti (agevolazioni per disoccupati, invalidi ed altre categorie ‘deboli’) Codici vuole informare i cittadini sulle ultime novità riguardanti il Canone Rai.

Di seguito i diversi effetti, a seconda di quando si invia la Dichiarazione sostitutiva relativa al canone di abbonamento alla televisione per uso privato (con riferimento al solo 2016):

Dal 17 maggio 2016 al 30 giugno 2016:

“Quadro A”. Quelle relative al quadro A, presentate dal 17 maggio 2016 al 30 giugno 2016, hanno effetto solo per il canone dovuto per il secondo semestre del 2016, ossia il contribuente perderà 50 euro sui 100 del canone 2016.
“Quadro B”. La dichiarazione riportata nel quadro B del modellino, ossia quando si indica comunque la presenza di un’altra utenza elettrica per l’addebito del canone (cioè quando qualcuno della famiglia paga comunque il canone), ha effetto per l’intero anno di presentazione.

In questo caso, perciò, anche se si dichiara in ritardo, il canone 2016 eventualmente pagato o addebitato per errore sarà rimborsato. In pratica, in caso di dichiarazione tardiva, il contribuente si salverà dal doppio pagamento delcanone.

Dopo il 1° luglio:

Dal 1° luglio 2016 al 31 gennaio 2017. La dichiarazione, quadro A, avrà effetto solo per il prossimo canone, quello del 2017, e quindi si perderanno tutti i 100 euro dell’abbonamento televisivo 2016;
La dichiarazione riportata nel quadro B del modellino, ha effetto per l’intero canone dovuto per l’anno di presentazione.

Nuove utenze:

Chi attiva una nuova utenza, senza essere già titolare di altra utenza residenziale, deve presentare la dichiarazione entro la fine del primo mese successivo a quello di attivazione della fornitura di energia elettrica.
Le date sopra riportate valgono solo per il 2016. A regime, nel 2017, le date saranno differenti.

“Saremo al fianco dei cittadini come sempre per far valere i loro diritti, già è evidente a tutti l’assurdità di questa imposizione inserita in bolletta, faremo tutto ciò che è nelle nostre facoltà per contrastare il prosieguo ella coercizione, vogliamo chiedere al Governo anzitutto un riguardo per le persone con handicap e redditi bassi” commenta Giacomelli del Codici

Altre informazioni su spazioconsumatori.tv o chiamando la linea dedicata SOS CANONE RAI 3202281052

Pagamenti Garanzia Giovani: l’assessore Micciché ha confermato che entro la prossima settimana verranno sbloccati i pagamenti

Pagamenti Garanzia Giovani: l’assessore Micciché ha confermato che entro la prossima settimana verranno sbloccati i pagamenti

Gela. Un primo segnale positivo sembra arrivare dall’Ars.

garanzia-giovani_1I mancati pagamenti. L’assessore Gianluca Micciché, in audizione davanti alla seconda commissione programmazione e bilancio, ha confermato che entro la prossima settimana verranno sbloccati i primi pagamenti a copertura dei circa 16.200 tirocini attivati in più rispetto all’originario fondo di Garanzia Giovani. Dopo la prima rimodulazione di spesa, però, sarà necessario il via libera del Ministero del lavoro. “”Un maggiore controllo da parte degli uffici competenti della Regione  avrebbe sicuramente evitato questi ritardi – spiega il segretario locale dell’associazione Codici Salvo Camiolo – per evitare ciò si doveva provvedere prima a questa famosa rimodulazione della spesa. Il mio auspicio è che quanto detto oggi in audizione corrisponderà alle tasche piene  di quei giovani che ancora aspettano le loro spettanze da mesi”.

GRANDE NOVITA’ NEL SETTORE ENERGIA: DAL 2017 OBBLIGO TENTATIVO DI CONCILIAZIONE IN CASO DI CONTROVERSIE

GRANDE NOVITA’ NEL SETTORE ENERGIA: DAL 2017 OBBLIGO TENTATIVO DI CONCILIAZIONE IN CASO DI CONTROVERSIE

Dal gennaio 2017, dopo il reclamo all’operatore, il tentativo di conciliazione presso il Servizio dell’Autorità per le controversie dei clienti di energia elettrica e gas nei confronti delle imprese – che saranno obbligate a prendervi parte – diventa il principale luogo di risoluzione delle problematiche tra le parti. In caso di insuccesso del tentativo di conciliazione questo diviene condizione indispensabile per eventualmente rivolgersi al giudice. L’obbligo di attivare la conciliazione sarà operativo progressivamente anche per gli altri settori regolati.
Sono le novità contenute nel Testo Integrato Conciliazione (TICO), approvato dall’Autorità per l’energia, con cui si adotta una disciplina organica delle procedure di risoluzione extragiudiziale delle controversie, riformando l’attuale regime che permette di scegliere tra il Servizio Conciliazione o i reclami di secondo livello allo Sportello per il consumatore. Viene così attuato quanto previsto dalla legge istitutiva dell’Autorità e dal Codice del consumo
A partire dal 2017 i clienti di energia elettrica e gas, domestici e non, inclusi i prosumer (cioè coloro che sono allo stesso tempo produttori e consumatori di energia elettrica) dovranno quindi rivolgersi esclusivamente alla conciliazione per risolvere le controversie non risolte a livello di reclamo con gli operatori. Tentativo di conciliazione che diventa condizione indispensabile per poi eventualmente procedere all’azione giudiziale, con il verbale di accordo che costituisce titolo esecutivo tra le parti. Il tentativo di conciliazione obbligatorio, che dovrà concludersi entro 90 giorni, si svolgerà a titolo gratuito per il cliente presso il Servizio Conciliazione dell’Autorità, adeguatamente potenziato, ma in alternativa potrà essere svolto anche presso altri organismi previsti dal TICO, incluse le conciliazioni paritetiche delle Associazioni dei consumatori iscritte nell’elenco degli organismi ADR dell’Autorità o presso le Camere di commercio.
132116675-1363460f-bd9a-4f93-ae31-d31f8773b182Nel dettaglio, il cliente, come già avviene oggi, in caso di problemi con l’operatore dovrà sempre inviare il reclamo al fornitore e, in caso di risposta parziale o non soddisfacente, entro il termine massimo di 1 anno dall’invio del reclamo stesso potrà attivare la procedura di conciliazione. Nel caso la risposta non arrivi la domanda di attivazione potrà avvenire dopo 50 giorni sempre dall’invio del reclamo. Lo svolgimento del primo incontro dovrà avvenire entro 30 giorni dalla domanda e non prima di 10 giorni dalla relativa comunicazione alle parti. Comunque si considererà come ‘tentativo di conciliazione’ il primo incontro davanti al conciliatore anche se si concludesse senza accordo o i casi di mancata comparizione della controparte, fermi restando gli eventuali procedimenti sanzionatori nei confronti dell’operatore inadempiente. Lo svolgimento del tentativo
1 Il nuovo articolo 141, comma 6, lettera c), del Codice del consumo (introdotto dal decreto legislativo 6 agosto 2015, n. 130 di recepimento della direttiva 2013/11/UE sull’ADR per i consumatori) statuisce che “Sono fatte salve le seguenti disposizioni che prevedono l’obbligatorietà delle procedure di risoluzione extragiudiziale delle controversie: […] articolo 2, comma 24, lettera b), della legge 14 novembre 1995, n. 481, che prevede il tentativo obbligatorio di conciliazione nelle materie di competenza dell’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico, e le cui modalità di svolgimento sono regolamentate dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico con propri provvedimenti”.
obbligatorio di conciliazione non potrà precludere la concessione dei provvedimenti giudiziali urgenti e cautelari da parte del giudice a favore dei clienti.
Inoltre sono garantiti tempi più rapidi di risoluzione nel caso in cui il cliente nella domanda presentata al Servizio Conciliazione documenti la sospensione della fornitura per una fattura contestata tempestivamente con il reclamo. La fissazione del primo incontro infatti dovrà avvenire entro 15 giorni dalla domanda (anziché 30), ma non prima di 5 giorni dalla relativa comunicazione alle parti (anziché 10) e la parte non potrà chiedere il rinvio dell’incontro, facoltà invece possibile nei casi standard.

http://www.consumerismo.it/energia-dal-2017-obbligo-tentativo-di-conciliazione-in-caso-di-controversie-15522.html