Contraffazione, Zammataro:  “Enorme danno per l’economia”

Contraffazione, Zammataro: “Enorme danno per l’economia”

Il segretario regionale Codici Onlus plaude all’operazione eseguita dalla Guardia di Finanza contro il fenomeno della contraffazione. “E per Natale, attenzione agli acquisti”.

contraffazione-2-400x210CATANIA – “Un plauso all’importante operazione condotta dalla Fiamme Gialle di Catania che ha portato al sequestro di 10 milioni di articoli – contraffatti e non sicuri – rinvenuti in un deposito commerciale insistente nella Zona Industriale di Catania, riconducibile a tre cittadini extracomunitari di origine cinese”. Questo il commento di Manfredi Zammataro, segretario regionale di Codici – Centro per i Diritti del Cittadino, sull’importante sequestro operato dalla Guardia di Finanza di Catania nell’ambito dell’operazione “White Christmas”. “Purtroppo la contraffazione è una vera e propria piaga che crea ingenti danni all’economia legale” – aggiunge Zammataro.

Andiamo ai numeri. “Secondo i dati forniti dal Ministero per lo Sviluppo Economico – illustra il segretario regionale Codici – sono stati sequestrati 377 milioni di prodotti contraffatti tra il 2008 e il 2014, per un valore di oltre 4,3 miliardi euro. In media, ogni anno la vendita di merce falsificata produce in Italia un fatturato di 6,5 miliardi di euro, sottrae alle casse dello Stato 5,3 miliardi e genera una perdita di oltre 100mila posti di lavoro nel mercato legale. Inoltre dalle varie operazioni svolte sul territorio nazionale è emerso chiaramente – spiega ancora Zammataro – come la gestione della contraffazione sia spesso un’attività controllata interamente dal crimine organizzato transnazionale, il quale organizza fin nei minimi dettagli sia la produzione delle merci contraffatte, sia il loro traffico internazionale per arrivare alla distribuzione al dettaglio”.

Zammataro infine ricorda come “i prodotti contraffatti espongono i consumatori a seri rischi per la propria salute, soprattutto quella dei bambini, che spesso si trovano a contatto con giocattoli fabbricati con prodotti tossici o con pezzi che possono essere inalati con conseguenze tragiche per i più piccoli. Per tale ragione, – conclude il segretario – chiediamo ai genitori di prestare attenzione ai giocattoli che si comprano come regali per Natale, scegliendo solo prodotti sicuri evitando articoli contraffatti e che non riportano tutte le indicazioni previste dalle normative europee in materia di sicurezza e tutela del consumatore”.

Fonte: http://m.catania.livesicilia.it/2015/12/21/contraffazione-zammataro-enorme-danno-per-leconomia_363719/

TRAPANI: ACQUA CON ODORE NAUSEABONDO E VALORI NON CONFORMI – CITTADINI SI RIVOLGONO A CODICI

TRAPANI: ACQUA CON ODORE NAUSEABONDO E VALORI NON CONFORMI – CITTADINI SI RIVOLGONO A CODICI

youfeed-addobbi-natalizi-fai-da-te-due-idee-di-riciclo-per-i-bambini-foto7Con una richiesta di intervento inoltrata all’amministrazione comunale, all’ASP – Dipartimento Igiene Pubblica, e per conoscenza alla Procura di Trapani, è stata segnalata la presenza di batteri coliformi nella zona di via Nicolò Riccio, a Trapani.
Da circa 10 giorni alcuni cittadini della zona di via Nicolò Riccio, lamentano odore nauseabondo dell’acqua che fuoriesce dai rubinentti di casa. Dopo le segnalazioni al Comune, decidono quindi di dare mandato all’Associazione Codici – Centro per i Diritti del Cittadino, per tutelare il proprio diritto alla salute. “Si è appreso di alcune analisi microbiologiche effettuate da un’amministrazione condominiale, e quindi, debitamente contattata, ci ha messo a disposizione i rapporti prova. “Da queste è emerso infatti la presenza nell’acqua di batteri coliformi, che si pensa possano provenire dalla condotta fognaria.
Preccupati per la salute dei cittadini, e dietro loro richiesta, ho inoltrato segnalazione sia all’amministrazione comunale che all’ASP- Dipartimento di igiene e Sanità, e per conoscenza, alla Procura della Repubblica di Trapani, per debitamente intervenire a tutela dell’incolumità pubblica, affinchè si faccia definitivamente luce sulle cause dell’inquinamento, e quindi su eventuali rotture o perdite nella condotta idrica, causalmente riconducibili alle infiltrazioni batteriche.
Auspichiamo anche una verifica su altri tratti della condotta di rete, con accurati controlli in altre zone della città laddove i cittadini dovessero segnalare le medesime anomalie (cattivo odore) nell’acqua destinata al consumo umano che arriva nelle loro case.
CODICI sta lavorando infine ad una mappatura in Sicilia sul degrado del Sistema idrico dei vari territori come affermato dal Segretario Regionale di Codici Manfredi Zammataro.

RAFFICA DI CONDANNE PER LA MORTE DI VALERIA LEMBO, UCCISA DA UNA DOSE KILLER DI CHEMIOTERAPIA

RAFFICA DI CONDANNE PER LA MORTE DI VALERIA LEMBO, UCCISA DA UNA DOSE KILLER DI CHEMIOTERAPIA

vibla624Il commento degli avvocati Giacomelli e Zammataro dell’associazione Codici, che si è costituita parte civile nel processo.

“Giustizia per Valeria. E’ quanto abbiamo gridato per anni dentro le aule del tribunale come parte civile a fianco dei familiari di Valeria, del Pubblico Ministero e del Giudice con la volontà di fare piena luce su quello che fin dall’inizio ci era sembrato un vero e proprio omicidio ai danni di una giovane donna. Oggi con la sentenza di condanna per i medici e il personale sanitario che la ebbero in cura possiamo dirci soddisfatti. Questa è la giustizia che ci piace”. Questo il commento degli avvocati Ivano Giacomelli e Manfredi Zammataro rispettivamente Segretario Nazionale e Regionale dell’associazione CODICI -Centro per i Diritti del Cittadino, che si è costituita parte civile nel processo di primo grado conclusosi con una raffica di condanne.

Valeria Lembo aveva 34 anni quando nel 2011 fu uccisa da una dose killer di chemioterapia. Il giudice di Palermo Claudia Rosini ha condannato medici e infermieri accusati di omicidio colposo: 4 anni e sei mesi, per l’ex primario di Oncologia del Policlinico Sergio Palmeri, sette anni per l’oncologa Laura Di Noto, sei anni e mezzo allo specializzando Alberto Bongiovanni, quattro anni ciascuno per le infermiere Clotilde Guarnaccia e Elena D’Emma. L’unico assolto è stato lo studente universitario Gioacchino Mancuso.

Sistema sanitario, tutela del malato ed errori medici

Sistema sanitario, tutela del malato ed errori medici

20151213051243

Zammataro, segretario di Codici Onlus interviene al convegno sulla sanità organizzato dal movimento #DiventeràBellissima.  “Giornalmente i cittadini si rivolgono ai nostri sportelli sparsi su tutti il territorio regionale per denunciare disservizi in ambito sanitario”.

“In Sicilia la Sanità è il primo vero malato da curare”. Non usa mezzi termini Manfredi Zammataro, segretario regionale di Codici Onlus Centro per i diritti del Cittadino nel suo intervento nel corso del convegno “Check up della Sanità Catanese” organizzato dal movimento civico #DiventeràBellissima al Palazzo Esa di Catania e che ha messo a confronto manager, operatori del settore, mondo sindacale e anche associazioni di consumatori impegnati nella tutela del malato. “Il nostro servizio sanitario regionale, pur essendo tra i più costosi d’Italia, – incalza Zammataro – non riesce ad offrire un servizio all’altezza delle richieste dell’utenza”.
Il segretario regionale di Codici passa dalle parole ai numeri. “E’ un vero e proprio bollettino di guerra” quello che emerge dai “dati della Commissione Parlamentare di inchiesta sugli errori medici”. Zammataro va dritto alla questione: “La Sicilia è la prima regione d’Italia per denunce per errori medici. Su 570 raccolte, ben 117 provengono da questa regione: 84 sono stati i decessi. Tra le inefficienze riscontrate, al primo posto ci sono certamente le interminabili liste d’attesa per poter accedere a prestazioni sanitarie”. E Zammataro snocciola esempi da tempi biblici: 488 giorni per un esame radiologico al seno, 245 per un’ecografia cardiaca e addirittura, 1466 giorni per una visita odontoiatrica”. Cifre e numeri che Codici Onlus ha raccolto in un dossier sulla Sanità Siciliana.
E la fotografia poco felice sullo stato di salute del sistema sanitario regionale trova conferma dal lavoro quotidiano svolto dallo sportello dell’associazione di Codici. “Giornalmente i cittadini si rivolgono ai nostri sportelli sparsi su tutti il territorio regionale per denunciare disservizi in ambito sanitario. Purtroppo le colpe di questa situazione, inutile nasconderci dietro ad un dito – afferma Zammataro – sono da ricercare in una certa politica che, in questi anni, ha tagliato i fondi per quanto riguarda i servizi offerti al cittadino, ha chiuso gli ospedali nei piccoli centri, ha ridotto i posti letto, insomma ha reso la Sanità sempre più distante dalla gente. Questa folle politica sanitaria regionale – incalza il segretario di Codici –  ha anche fatto sì che, ogni giorno, i medici debbano fare i conti con strutture degradate e carenze di strumenti, ma che soprattutto gli utenti non abbiano risposte”.
E’ di pochi giorni fa la denuncia dell’associazione sulla questione della mancata copertura assicurativa degli ospedali per la responsabilità civile. “Tutto questo è inaccettabile – commenta Zammataro – e vittime di malasanità potrebbero essere costrette a subire oltre il danno anche la beffa di non riuscire ad ottenere il risarcimento dovuto”.
Oltre alle polemiche però Zammataro vuole portare avanti proposte e soluzioni. “E’ necessario restituire a tutti i professionisti un ambiente favorevole e serenità nell’esercizio della propria attività lavorativa ma dall’altro è sacrosanto garantire al cittadino la qualità dei servizi offerti, e la sicurezza delle cure, nonché il giusto risarcimento per i danni eventualmente subiti”.
Codici attraverso il proprio Osservatorio sui Diritti del Malato, ha elaborato un proposta di legge regionale sui diritti del malato. “Il testo – spiega Zammataro –  non si propone di introdurre modifiche sostanziali nella sfera dei diritti, inserendo nuovi oneri e nuovi costi ma punta alla razionalizzazione e soprattutto ad ‘orientare’ il sistema. La premessa (di carattere Costituzionale) richiama la centralità della persona e la salute come diritto fondamentale dell’individuo. Lo scopo, invece, è quello di realizzare un testo di indirizzo di politica sanitaria”.

Pachino, Operazione Acque salate: l’associazione Codici vuole avviare una class action e costituirsi parte civile

Pachino, Operazione Acque salate: l’associazione Codici vuole avviare una class action e costituirsi parte civile

Minolta DSC

Minolta DSC

L’associazione nazionale dei consumatori Codici – Centro per i Diritti del Cittadino – depositerà un’istanza di qualificazione di parte offesa e preannuncia che si costituirà parte civile nel procedimento penale che scaturirà dall’inchiesta oltre a voler avviare una class action, invitando tutti i cittadini di Pachino ad entrare nel processo come parti offese per chiedere il risarcimento del danno patito da ciascuno.

Lo afferma in una nota il segretario regionale dell’ associazione Codici, Manfredi Zammataro, a seguito dell’indagine Acque salate (Leggi Qui). “Se quanto accertato dagli Investigatori fosse confermato – sottolinea – saremmo di fronte ad un vero e proprio attentato criminale alla salute dei consumatori e degli utenti delle zone interessate i quali del tutto ignari in questi anni avrebbero utilizzato acqua non idonea al consumo umano con grave pregiudizio per la loro incolumità”.