da staff | Feb 2, 2017 | Senza categoria
“Il CODICI aveva avvisato il Comune di Catania e il Consiglio Comunale della scadenza prevista per giorno 1 febbraio 2017 del termine ultimo per consentire di accedere per i tributi comunali alla sanatoria di Riscossione Sicilia. In quell’ occasione avevamo sottolineato come la mancata approvazione della delibera in questione avrebbe impedito a tantissimi cittadini contribuenti del Comune di Catania di usufruire della definizione agevolata offerta dalla legge approvata lo scorso dicembre che permette al contribuente che aderisce alla suddetta sanatoria di non dovere più pagare tutte le sanzioni per il mancato pagamento, gli interessi di mora e quelli di maggiore rateazione.
Ebbene, duole evidenziare come l’Amministrazione Bianco e la maggioranza consiliare che la sostiene nonostante quanto da noi prospettato, se ne sia totalmente disinteressata a tal punto che la delibera in questione non è stata approvata per mancanza del numero legale (cioè perché i consiglieri comunali di maggioranza non sono andati in consiglio comunale a votare la delibera).
È evidente che tale condotta, oltre che ad essere del tutto contestabile dal punto di vista politico (si trattava di un importante aiuto per molte famiglie di contribuenti catanesi), ha chiaramente esposto il comune ad un serio e grave danno per le casse comunali, atteso che la delibera in questione avrebbe certamente consentito al Comune di Catania di incassare ingenti risorse economiche derivanti dall’adesione dei contribuenti alla suddetta sanatoria. Per tale ragione l’associazione CODICI sta valutando di depositare un esposto alla Procura presso la Corte dei Conti per chiedere di fare chiarezza su tale vicenda e sull’eventuale danno che la mancata approvazione della delibera ha causato alle già disastrate casse comunali”. Lo ha affermato in una nota l’Avv. Manfredi Zammataro, segretario regionale dell’Associazione dei Consumatori CODICI- Centro per i Dritti del Cittadino-
da staff | Feb 1, 2017 | Senza categoria
Avv. Manfredi Zammataro (CODICI): “è davvero grave il comportamento tenuto dall’Azienda Sanitaria Garibaldi che non ha ritenuto di schierarsi al fianco della vittima presentando richiesta di costituzione di parte civile contro i due medici, suoi dipendenti, che sono accusati di aver compiuto un errore così palesemente grave nei confronti di una cittadina che si è rivolta alle cure dell’Ospedale”
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Il presidente della seconda sezione del Tribunale di Catania ha stamane ammesso Il CODICI – Centro per i diritti del cittadino come parte civile al processo che avrà luogo contro i presunti responsabili dell’ennesimo caso di malasanità.
I fatti questa volta hanno riguardato due medici dell’azienda ospedaliera “Garibaldi” di Catania.
Ebbene, i dottori Domenico Borrello e Pietro Barbato, – se i fatti accertati dalla Procura dovessero trovare conferma in sede processuale – rischiano di essere condannati per aver compiuto un gravissimo errore medico: sono infatti imputati per aver compiuto un intervento di ricostruzione del legamento del ginocchio sinistro (perfettamente sano) anziché su quello destro, con conseguenze disastrose sulla salute della paziente in questione.
Paziente alla quale è stato diagnosticato un indebolimento ormai permanente del ginocchio sinistro dovuto proprio all’intervento in questione.
“Siamo contenti della scelta del Tribunale di Catania di ammettere come parte civile al processo la nostra Associazione, che da anni si occupa di casi di malasanità ricevendo giornalmente nei nostri sportelli sparsi sul tutto il territorio regionale numerose segnalazioni e assistendo legalmente le vittime di negligenza medica” ha dichiarato l’avv. Manfredi Zammataro, presidente del CODICI – Centro per i diritti del cittadino – Sicilia che oggi era in aula in rappresentanza dell’associazione “Si tratta di un importante riconoscimento del nostro operato a tutela degli utenti del Servizio Sanitario Nazionale. Tuttavia, va sottolineato come sia davvero grave il comportamento tenuto dall’Azienda Sanitaria Garibaldi che non ha ritenuto di schierarsi al fianco della vittima presentando richiesta di costituzione di parte civile contro i due medici, suoi dipendenti, che sono accusati di aver compiuto un errore così palesemente grave nei confronti di una cittadina che si è rivolta alle cure dell’Ospedale”
da staff | Gen 31, 2017 | Senza categoria
L’Associazione CODICI – Centro per i Diritti del Cittadino, ha ricevuto oggi la segnalazione da parte diversi genitori di bambini disabili per i quali a far data da domani 1 febbraio, per quanto si apprende, potrebbe essere sospeso o ridotto il servizio di assistenza socio-sanitaria nelle strutture scolastiche Istituti comprensivi del Comune di Trapani. I riferimenti sono in particolare per le scuole “Falcone”, Marconi e Ciaccio Montalto”
“ Quanto potrebbe accadere dal 1 febbraio è di una gravità inaudita, a pagare le inefficenze della pubblica amministrazione sarebbero ancora i soggetti svantaggiati, in questo caso i bambini diversamente abili che necessitano di assistenza sanitaria, spiega l’Avvocato Vincenzo Maltese segretario del CODICI Trapani.
Ad essere violato nel caso di specie sarebbe così il diritto allo studio, un diritto soggettivo che trova il suo fondamento nei comma 3 e 4 dell’art. 34 della Costituzione. A questo si aggiunge che ai sensi dell’art. 13 comma 3° Legge n. 517/1977 è previsto :”…… l’obbligo per gli Enti Locali di fornire l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisico o sensoriale, sono garantite attività di sostegno mediante l’assegnazione di docenti specializzati….“,
Conseguenziale l’ipotesi di interruzione di pubblico servizio che potrebbe essere integrato.
Ma vieppiù; garantire i diritti fondamentali della persona è un obbligo della Stato ed i vincoli imposti in questi anni dal pareggio di bilancio che ne limitano l’esigibilità sono una palese violazione Costituzionale. Non lo dico io ma la storica sentenza della Corte Costituzionale n. 275/2016 secondo la quale: “E’ LA GARANZIA DEI DIRITTI INCOMPRIMIBILI (COME LA VICENDA IN ESAME) AD INCIDERE SUL BILANCIO, E NON L’EQUILIBRIO DI QUESTO A CONDIZIONARNE LA DOVEROSA EROGAZIONE !!!
Ragion per cui, nel caso in cui questa amministrazione comunale non avesse inserito nel capitolo di bilancio le somme adeguate a garantire l’erogazione del servizio per i disabili, è invitata a rimuovere le cause ostative garantendo la non interruzione o limitazione del servizio.
Diversamente , conclude l’Avv. Vincenzo Maltese, saremo pronti a tutelare le famiglie che a noi si rivolgeranno avviando un’azione di tutela collettiva dinanzi alle sedi preposte per garantire i diritti della persona a fronte dell’ ennesima grave inadempienza da parte di questa A.C.
da staff | Gen 31, 2017 | Senza categoria
Avv. Manfredi Zammataro (CODICI): “Non è concepibile che un tale ritardo dovuto alla elefantiaca lentezza e alla miopia della macchina comunale rischi di far perdere a tantissimi contribuenti in situazione debitoria la possibilità di poter usufruire della sanatoria”
Il Comune di Catania sembra non aver ancora deliberato se applicare sulle situazioni debitorie di sua competenza (quali tributi e multe) la possibilità di accedere alla sanatoria che permetterà ai cittadini – contribuenti in situazione di debito di procedere alla rottamazione dei carichi pendenti.
Di alcuni mesi fa ormai la notizia della possibilità, offerta dalla legge 225/2016, di “rottamazione” delle cartelle esattoriali riguardanti gli anni compresi tra il 2000 e il 2016, attraverso la presentazione di richiesta di definizione agevolata presso gli enti normalmente incaricati di provvedere alla riscossione delle somme debitorie così come agli enti locali; qui in Sicilia le cartelle esattoriali vengono affidate in gran numero alla SERIT, Riscossione Sicilia S.p.A.
Tuttavia molti Comuni che non hanno fatto ricorso a Equitalia o altri enti di riscossione, non hanno ancora proceduto all’approvazione della delibera per l’applicazione della rottamazione delle cartelle inerenti tributi locali e multe stradali.
Delibera, peraltro, da approvare entro il 1 febbraio 2017.
Tra i cinquemila comuni che – in tutt’Italia – non hanno ancora provveduto, vi è anche come si diceva il Comune di Catania. Problema di non poco conto vista l’imminenza della scadenza (considerata davvero come termine ultimo poiché precisamente collocata a 60 giorni dall’entrata in vigore della l. 225/2016 secondo quanto da quest’ultima stabilito per la delibera) e soprattutto vista la possibilità che si offrirebbe a molti contribuenti di sanare in questo modo la propria situazione debitoria.
“Non è concepibile che un tale ritardo dovuto solo alla elefantiaca lentezza e miopia della macchina comunale rischi di far perdere a tantissimi contribuenti in situazione debitoria la possibilità di poter usufruire della sanatoria” ha dichiarato l’avv. Manfredi Zammataro, presidente regionale di CODICI – Centro per i Diritti del Cittadino- Sicilia “Se il Comune di Catania non provvederà al più presto molti si troveranno automaticamente esclusi dalla possibilità di accedere alla definizione agevolata offerta dalla legge approvata lo scorso dicembre che permette al contribuente che aderisce alla suddetta sanatoria di non dovere più pagare tutte le sanzioni per il mancato pagamento, gli interessi di mora e quelli di maggiore rateazione. La nostra associazione ha già ricevuto numerose richieste di assistenza nell’iter e nelle procedure di presentazione della domanda attraverso lo sportello che aveva appositamente istituito, così come le casistiche che sono a noi pervenute sono plurime: fatto che mette in evidenza come sia in realtà importante per la nostra città che il Comune decida velocemente se applicare tale possibilità sulle situazioni debitorie di sua competenza”.
da staff | Gen 29, 2017 | Senza categoria
L’Associazione CODICI – Centro per i Diritti del Cittadino, ha ricevuto in questi giorni diverse segnalazioni da parte di cittadini proprietari di terreni e immobili che si sono visti notificare avvisi di accertamento da parte del Comune di Custonaci per il pagamento di migliaia di euro di ICI.
Da una prima analisi degli avvisi notificati, gli avvocati del CODICI, Filippo Spanò e Vito Callotta, hanno rilevato diverse anomalie e profili di illegittimità che ne inficerebbero la validità e ci sarebbero pertanto diversi motivi di impugnazione dinanzi alla Commissione Tribuaria provinciale di Trapani. Per tali motivi l’associazione sta organizzando per giovedì 2 febbraio alle ore 18.00 a Custonaci, sede da stabilire, un incontro con gli utenti ai quali saranno date tutte le informazioni necessarie.
“Chiediamo sin d’ora che l’amministrazione provveda all’annullamento in autotutela degli avvisi inviati, comunicano gli Avvocati Filippo Spanò e Vito Callotta, rendendoci disponibili anche ad un tavolo di confronto urgente per spiegare i vizi che abbiamo riscontrato” .
La particolare urgenza è dovuta al fatto che, concludono i due legali, non possiamo pregiudicare ai cittadini la possibilità di impugnare gli avvisi nel termine perentorio dei 60 giorni previsti dalla legge ed avviare così l’azione di tutela collettiva.
L’associazione mette quindi a disposizione di quanti vorranno informazioni il numero dedicato 3920779799 oppure si potrà scrivere a: osservatoriolegalitatrapani@gmail.com