da staff | Apr 15, 2017 | Senza categoria
Avv. Zammataro: redatta in netto contrasto con quanto stabilito dal comma 461 della Legge Finanziaria 2008 e dalla conferenza unificata Stato- Regioni. Per tale ragione, abbiamo dato mandato al nostro Ufficio Legale di inviare una segnalazione alla Corte dei Conti e di valutare la possibilità di presentare ricorso dinnanzi al Tribunale Amministrativo Regionale per impugnare la Carta dei Servizi
“Quanto scoperto da Live Sicilia sulla quasi totale uguaglianza della carta dei servizi di Sostare con quella dell’Azienda Ancona Parcheggi lascia letteralmente basiti, considerato che per la redazione di tale carta si è pagato un apposito professionista quasi 400 euro a pagina, compresa l’impaginazione come ha evidenziato lo stesso Presidente di Sostare a Meridionews. Soldi questi dei cittadini in quanto, provenienti dalle soste delle autovetture e dalle multe elevate agli utenti. Ma vi è di più, la Carta dei Servizi di Sostare è stata redatta in netto contrasto con quanto stabilito dal comma 461 della Legge Finanziaria 2008. Principio questo ratificato in data 26 settembre 2013 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in sede di conferenza unificata tra il Ministero dello Sviluppo, il Consiglio Nazionale dei Consumatori ed Utenti, le Regioni e l’ANCI che sul punto impone un coinvolgimento diretto delle associazioni dei consumatori nella redazione della carta dei servizi oltre che nella determinazione e nel controllo degli standard di funzionamento dei servizi pubblici come ad esempio i trasporti ferroviari e su gomma, il servizio idrico integrato, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, la gestione dei parcheggi e degli asili nido. Ci stupiamo quindi come possa esser accaduto che un’ azienda come Sostare partecipata al 100% dal Comune di Catania, abbia potuto redigere una Carta dei Servizi in totale solitudine e silenzio e cosa ancor più grave senza coinvolgere nessuno degli interlocutori previsti dalla legge. Per tale ragione, abbiamo dato mandato al nostro ufficio legale di inviare una segnalazione alla Corte dei Conti e di valutare la possibilità di presentare ricorso dinnanzi al Tribunale Amministrativo Regionale per impugnare la Carta dei Servizi”.
Lo afferma in una nota l’Avvocato Manfredi Zammataro, segretario regionale dell’Associazione Nazionale dei Consumatori CODICI- Centro per i Diritti del Cittadino
da staff | Apr 15, 2017 | Senza categoria
Assunti a tempo determinato due ulteriori dirigenti medici presso il reparto di Oncologia dell’ospedale “Sant’Antonio Abate”. Lo ha deciso il commissario straordinario dell’Asp, Giovanni Bavetta, dopo essere venuto a conoscenza delle carenze strutturali e di personale – segnalate anche da un gruppo di pazienti e dall’associazione di tutela CODICI- presso il reparto di Oncologia medica. In particolare era stata lamentata la necessità di condividere gli spazi e i servizi igienici tra coloro in attesa di eseguire gli esami preliminari e chi deve essere sottoposto alla chemiotarapia e le lunghe attese dovute al maggior afflusso di pazienti dopo la chiusura dell’analogo servizio alla casa di cura “Villa dei Gerani”.
Disposta anche l’assegnazione di un infermiere e di un operatore socio-sanitario. Sarà attivato anche un ulteriore servizio igienico. “Dobbiamo in tutti modi cercare di rendere il più possibile sereni i pazienti durante le cure – ha detto Bavetta – e, in particolare, chi soffre di patologie come quelle oncologiche. Certo gli spazi del Sant’Antonio Abate sono già sovraffollati ma, in attesa che il reparto trovi una più accogliente sistemazione nel nuovo padiglione ospedaliero che sorgerà alle spalle dell’ospedale e per il quale è in corso la progettazione esecutiva, sarà attivato un ulteriore servizio igienico, a supporto dei pazienti in trattamento chemioterapico”.
Soddisfazione viene espressa dal responsabile del Codici Trapani Avv. VINCENZO MALTESE che assieme a Rocco Sgro’ aveva raccolto segnalazioni e lamentele della rappresentante del comitato pazienti oncologico Laura Messina, incontrando una nota alla direzione provinciale dell’ Asp di Trapani.
da staff | Apr 12, 2017 | Senza categoria
In un anno solare si registrano circa 34.000 denunce di cittadini per danni subiti da medici nelle strutture sanitarie: oltre 93 in media ogni giorno per casi gravi di malasanità, un quadro sconfortante la cui conoscenza del degrado è sotto gli occhi di tutti, tranne dei politici imbelli o corrotti che ci vengono ancora a raccontare fandonie sul nostro (ex) bel sistema sanitario.
Si muore di più che in passato a causa della caduta dei servizi. La mortalità è rilevante proprio in quelle regioni dove il carico di spesa per i cittadini è maggiore (Lazio, Campania, Calabria e Sicilia ) a causa del sistema di corruzione presente.
Nel 2017 spenderemo 115 miliardi di spesa pubblica e oltre 40 miliardi di spesa coperta direttamente dalle famiglie per avere questi bei risultati.
Non possiamo continuare a pagare un servizio sanitario per sostenere privilegi e malasanità.
CODICI pertanto lancia la Campagna “Riprendiamoci la salute” invitando i cittadini a segnalare i casi di malasanità – la violazione delle liste d’attesa – favoritismi ai pazienti provenienti dalla libera professione – prescrizione di farmaci a seguito di sponsorizzazioni – falsificazione delle condizioni del paziente per aggirare il sistema delle liste d’attesa.
Sul sito di CODICI si potranno segnalare queste situazioni in forma assolutamente anonima, sarà l’associazione a fare indagini sui casi segnalati.
Per le segnalazioni contattare lo sportello al numero 320.2281052 o inviare una email a segreteria.sicilia@codici.org
da staff | Apr 12, 2017 | Senza categoria
Come ricorderete l’Associazione CODICI – Centro per i Diritti del Cittadino, il 20 marzo scorso, inoltrava al responsabile direttivo dei servizi sociali del Comune di Trapani, Roberto Brucato, una richiesta di chiarimenti con diffida ad ottemperare in merito alla mancata erogazione del bonus socio sanitario a favore i soggetti disabili, nonostante la Regione con nota avente prot n. 31142 del 7.10.2016 avesse reso noto a tutti i Distretti Socio Sanitari dell’Isola l’emissione dei mandati di pagamento, giusta Determina Dirigenziale n. 2457 del 23.09.2016, sollecitando in tal senso la procedura per l’effettiva erogazione del Buono Socio Sanitario per gli aventi diritto a tutela degli interessi legittimi degli stessi. Del malcontento dei disabili si era fatto carico Rocco Sgrò della stessa Associazione Codici.
Oggi arriva la nota avente prot. 36081 del 11.04.2017 a firma dell’Istruttore direttivo del 4° Settore, con la quale lo stesso chiarisce che fintanto che il Comune Capofila (per il distretto D50 è Trapani) non accerta che le quote di compartecipazione degli altri Comuni siano esigibili non procede al pagamento. Questo pertanto il motivo del ritardo nell’erogazione del bonus agli aventi diritto.
“Appreso quanto sopra con la stessa nota ci viene anche comunicato che con Determina Dirigenziale n. 900 esecutiva dal 11.04.2017 (ieri) è stato finalmente adottato il provvedimento per la liquidazione del bonus socio sanitario 2016, spiega l’Avv. Vincenzo Maltese che per conto dell’associazione Codici aveva inoltrato la richiesta agli Uffici comunali competenti, sottoscritta anche dal segretario del Codici Sicilia, Avv. Manfredi Zammataro. Immaginavamo alcuni ritardi dovuti a questioni burocratiche ma non possiamo che auspicare tempi più celeri per il quello del 2017.
Di conseguenza gli aventi diritto potranno adesso farne regolarmente richiesta agli Uffici del Settore 4°.
da staff | Apr 10, 2017 | Senza categoria
Oggi i rappresentanti delle associazioni CODICI – Centro per i diritti del cittadino e Obiettivo Legalità hanno incontrato gli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Michele Amari” nella sede di Riposto per discutere delle importanti tematiche legate al cyberbullismo e ai crimini informatici.
Sono intervenuti l’Avv. Manfredi Zammataro, presidente regionale di CODICI Sicilia, la Dott.ssa Giulia Cusumano, responsabile dell’Osservatorio per lo studio dei fenomeni criminali (Obiettivo Legalità) e la Dott.ssa Roberta Desiderio, psicologa, operatrice dell’Associazione Antiusura Antiracket Obiettivo Legalità, per affrontare, con gli studenti in maniera interattiva e dinamica, le problematicità che comportano fenomeni quali il bullismo, il cyberbullismo e l’uso distorto della rete sia dal punto di vista più squisitamente legale (ponendo l’attenzione sul concetto di privacy nell’era digitale oltre che sui reati cui il giovane che commette atti persecutori o condivide illecitamente files può incorrere, con i differenti livelli di gravità che vanno dalla semplice denuncia finalizzata a far cessare gli atteggiamenti vessatori fino all’imputazione per istigazione al suicidio) che da quello psicologico.
Gli studenti, che già a partire dalle classi hanno avuto modo di elaborare, sotto la guida dei propri insegnanti e in particolare a partire dalla visione di un cortometraggio, pensieri e riflessioni riguardanti i fenomeni, hanno sottoposto i loro quesiti ai relatori: gli interrogativi hanno sottolineato soprattutto la volontà, da parte di questi giovani adolescenti, di capire come effettivamente poter contrastare il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo; sottolineato più volte dalle loro richieste sono stati i segnali di riconoscimento di vittimizzazione e le modalità di intervento nel caso si subisca bullismo.
“La denuncia resta la migliore arma di contrasto al fenomeno” hanno dichiarato l’Avv. Zammataro, la Dott.ssa Desiderio e la Dott.ssa Cusumano “Una vasta percentuale di vittime di bullismo non denuncia quanto le sta accadendo e le cause sono plurime: paura di ritorsioni peggiori da parte del bullo, vergogna, disagio, timore di non essere compresi e ascoltati, di essere ulteriormente emarginati, ecc. Tuttavia se non si trova la forza e il coraggio di comprendere che l’unica strada per uscire dal tunnel delle persecuzioni è portare alla luce quanto sta accadendo e chiedere aiuto a genitori, insegnanti, sportelli delle associazioni o specialisti del settore, difficilmente si riuscirà a sfuggire alle vessazioni del bullo. Le conseguenze sulle vittime non vanno sottovalutate: l’abbandono scolastico, stati di depressione, isolamento, disturbi somatici possono essere tutti campanelli d’allarme che comunicano ciò che il bambino o l’adolescente sta subendo; segnali che subito vanno attenzionati, al di là della denuncia di per sé, e soprattutto prima che la situazione diventi insostenibile per la vittima e conduca quindi a conseguenze ben più nefaste, come del resto i fatti di cronaca odierna non cessano di sottolineare”.
da staff | Apr 10, 2017 | Senza categoria
A seguito della diffida inviata dal CODICI – Centro per i diritti del cittadino a causa della condotta pericolosa tenuta da alcuni automobilisti in centri urbani della zona, la Città Metropolitana di Messina ha fornito riscontro positivo, inviando una richiesta al Comando di Polizia Provinciale di attivare presidi deputati al controllo elettronico della velocità e stanziando la somma di 3mila euro per la realizzazione della segnaletica opportuna a ridurre la velocità e a garantire in questo modo una maggiore sicurezza degli abitanti della zona interessata (quali segnali d’obbligo, cartelli indicatori e bande sonore).
La diffida in questione è stata infatti inviata dagli Avv. Manfredi Zammataro e Melita Cafarelli (rispettivamente Presidente Regionale di CODICI – Sicilia e Referente Provinciale per lo sportello di CODICI – Messina) dopo aver ricevuto diverse segnalazioni (pervenute soprattutto allo sportello dell’Associazione aperto nel Comune di Librizzi) di utenti preoccupati per l’elevata velocità di molti automobilisti in transito nella zona della strada provinciale Patti – S. Piero Patti SP 122 in località Murmari del Comune di Librizzi: centro abitato in cui i limiti di velocità previsti normalmente dalla legge vengono spesso violati, con conseguenze che spaziano dal danneggiamento subito da alcune abitazioni (con costi importanti per i proprietari) al pericolo per l’incolumità dei pedoni e degli abitanti della zona, oltre agli incidenti che in diverse occasioni hanno purtroppo causato lesioni di varia gravità ai soggetti coinvolti.
“Siamo contenti del riscontro ottenuto dalla Città Metropolitana di Messina che ha così dimostrato di avere a cuore la pubblica sicurezza e l’incolumità dei cittadini” hanno dichiarato gli Avv. Zammataro e Cafarelli “Un gesto importante che mostra la volontà di tutelare gli abitanti della zona in questione, arginando quanto più possibile il rischio di incorrere in incidenti stradali dovuti alla condotta incosciente di molti automobilisti incauti e non curanti dei giusti limiti da rispettare. Ci auguriamo che i mezzi richiesti dalla Città Metropolitana di Messina al Comando della Polizia Provinciale non tarderanno a mostrare buoni risultati, contribuendo così ad aumentare i livelli di sicurezza della zona in questione”.