da staff | Gen 13, 2016 | Senza categoria

Zammataro: “Nuovo scempio. Diffidiamo Renzi e Crocetta.Subito un passo indietro”
“Apprendiamo con sgomento e rabbia del via libera dato dal Ministero dello Sviluppo Economico riguardo alle nuove trivelle in mare e terra di Sicilia”. Così Manfredi Zammataro commenta la notizia apparsa oggi su alcune testate nazionali del via libera da parte dell’Esecutivo Nazionale per le ricerche finalizzate all’estrazione petrolifera nel mare di Pantelleria. E non solo. Dall’Assessorato regionale all’Ambiente potrebbero essere autorizzate nuove perforazioni a Gela. “Con tale atto – incalza l’avvocato Zammataro – il Governo Nazionale ha autorizzato altre ricerche nell’area di Pantelleria, accogliendo di fatto la domanda di estensione del campo di perforazione formulata dalla multinazionale Schlumberger”. “E’ fin troppo evidente che il Governo Renzi e il Governo Crocetta hanno deciso di svendere il paesaggio Siciliano per meri interessi economici e per ingraziarsi le lobby dei petrolieri”- Non usa filtri il segretario di Codici che annuncia battaglia.Per Zammataro non si possono sottovalutare le ripercussioni a livello ambientale, paesaggistico ed economico. “Senza contare che oltre all’impatto per l’ambiente questa scelta – aggiunge – creerà danni incommensurabili all’intero comparto del turismo dell’Isola”. E’ battaglia, dunque. “Stiamo procedendo col nostro ufficio legale a diffidare formalmente il Governo Renzi e il Governo Regionale a fare marcia indietro contro questo atto criminale perpetrato in danno della nostra terra – annuncia Zammataro – Siamo pronti a fare delle vere e proprie barricate e preannunciamo fin da adesso che se necessario ricorreremo anche dinnanzi all’Autorità Giudiziaria per chiedere di bloccare questo scempio”.
da staff | Gen 10, 2016 | Senza categoria

Zammataro (CODICI): Indignati per la volontà espressa dal Ministro della Salute di voler chiudere il punto nascita di Petralia Sottana. Siamo al fianco dei Sindaci dei territori interessati. Il Governo Nazionale calpesta l’art. 32 della Costituzione Italiana.
L’associazione lancia l’hastag #lorenzinSfanclub
“L’Associazione CODICI – Centro per i Diritti del Cittadino- si schiera al fianco dei Sindaci dei comuni di Petralia Sottana, Alimena, Blufi, Bompietro, Castellana Sicula, Gangi, Geraci Siculo, Petralia Soprana, Polizzi Generosa colpiti dalla folle scelta del Governo Nazionale di chiudere il punto nascita di Petralia Sottana che costringerà le future mamme a dover percorre circa 100 chilometri o raggiungere l’ospedale di Termini Imerese calpestando cosi di fatto l’art. 32 della Costituzione Italiana che tutela il diritto alla salute”. Lo annuncia in una nota l’avvocato Manfredi Zammataro, segretario regionale dell’ associazione CODICI Sicilia.
Questa scelta –prosegue Zammataro – non è atro che l’ennesima follia targata Governo Renzi in materia di politiche sanitarie e di tutela dell’utente dei Servizio Sanitario Nazionale. Abbiamo piu volte espresso infatti il nostro totale disappunto riguardo al disegno di legge che è stato confezionato insieme ai deputati Gelli, Alpa e Lorenzin che mette al riparo i medici dalle cause intentate nei loro confronti, invertendo un principio sul quale si è basata finora la normativa relativa all’onere della prova: in futuro infatti – spiega il segratario – sarà a totale carico della presunta vittima”. Siamo stanchi – incalza Zammataro- di dover assistere alle solite ed inutili lacrime di coccodrillo delle Istituzioni quando si verificano casi di malasanità e all’invio della solita inutile task force , tanto per acquietare l’opinione pubblica. La realtà invece è che il Governo Nazionale , con l’inerzia di quello Regionale, sta cercando di distruggere il Servizio Sanitario con il solo intento di risparmiare risorse sulla pelle dei cittadini e dei malati. CODICI non ci sta e per tale motivo l ha lanciato l’hastag #lorenzinSfanclub chiedendo a tutti i cittadini di esprimere all’onorevole Ministro tutta la loro indignazione!
da staff | Gen 7, 2016 | Senza categoria

Zammataro (Codici): “Sconcerto per quanto accaduto a Palermo, massima attenzione degli inquirenti sul caso di Carmela Tomaselli. Ci lascia sgomenti il comportamento del Governo nazionale rispetto alle vittime di malasanità. Giustizia a rischio”.
Malasanità in Sicilia: una catena senza fine. Il decesso di Carmela Tomaselli ieri a Palermo riaccende i riflettori sul tema e l’associazione Codici – Centro per i diritti del cittadino intende essere in prima linea per fare luce sul caso. “Troppi sono i casi di decessi o errori commessi nelle strutture sanitarie della Regione a causa della carenza di personale, negligenza e macchinari mancanti o non funzionanti” – incalza il segretario regionale Manfredi Zammataro. “Sulla morte della 41enne – aggiunge – vi sono versioni molto contrastanti. Per questo chiediamo che sul caso vi sia la massima attenzione da parte degli inquirenti e degli organi competenti”.
Zammataro porta ancora una volta sul tavolo i numeri drammatici emersi dal rapporto stilato dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori in campo sanitario. “Secondo il report tra il 2009 e il 2012 la Sicilia è la Regione che registra più casi di malasanità – illustra il segretario di Codici – Su un totale di 570, nell’isola se ne sono verificati 117. E su 261 decessi ben 84 sono avvenuti in Sicilia. Praticamente in Italia un morto di malasanità su 3 è rimasto vittima della sanità siciliana”.
Nessuna caccia alla streghe. “La nostra azione non ha come obiettivo la ricerca di un colpevole a tutti i costi – chiarisce Zammataro – Stiamo solo manifestando sconcerto per un’altra morte sospetta avvenuta in un ospedale italiano”.
Il segretario di Codici, infine, punta il dito sull’operato dell’esecutivo nazionale in tema di politiche sanitarie. “Ciò che veramente ci lascia sgomenti – commenta Zammataro – è il comportamento del Governo Italiano rispetto alle vittime di malasanità, che ha confezionato insieme ai deputati Gelli, Alpa e Lorenzin, un progetto di legge che mette al riparo i medici dalle cause intentate nei loro confronti, invertendo un principio sul quale si è basata finora la normativa relativa all’onere della prova: in futuro infatti – spiega il segratario – sarà a totale carico della presunta vittima”. Il danno per avere rilevanza dovrà essere grave.
Ma non è finita. Per qualsiasi “cattiva pratica” dopo cinque anni non si potrà procedere più, perché scatterà la prescrizione. Per essere tutto regolare “il medico dovrà aver rispettato le linee guida accreditate dalla comunità scientifica internazionale e dalle società scientifiche italiane. E questo – spiega Zammataro – sarà disposto in seguito con un decreto ad hoc. Ma il Ministro non dimentichi – incalza il segretario – che le linee guida non sono le tavole della legge medica. La Lorenzin vuole cancellare con un colpo di spugna la parola malasanità dal vocabolario italiano – conclude – e lo fa a spese delle vittime di malasanità che non potranno più ottenere giustizia”.
da staff | Gen 6, 2016 | Senza categoria

Zammataro: L’associazione dei Consumatori CODICI dopo lo scandalo del click – day aveva presentato un dettagliato esposto alla Procura della Repubblica di Palermo, preannunciando che si sarebbe costituita parte civile nell’eventuale processo. Dopo quanto accaduto, ci recheremo nuovamente in Procura e valuteremo di impugnare la delibera di Giunta al Tar.
“La scelta compiuta dalla Regione Siciliana di utilizzare i soldi destinati ai giovani siciliani per pagare i risarcimenti nei confronti degli Enti di formazione, che ammonterebbero a circa 310 milioni di euro, frutto della totale incapacità amministrativa dalla Regione Siciliana nell’ambito della formazione regionale, e che ha portato la stessa ad essere più volte smentita dal TAR e dal CGA, non è altro che l’ultimo atto di quel Piano Giovani che sulla carta avrebbe dovuto offrire un’opportunità di formazione professionale ai ragazzi residenti nell’Isola, e che invece si è rivelato fin dalle prime battute una vera e propria truffa ai danni dei giovani siciliani. Per tale ragione, stiamo valutando di impugnare al TAR tale folle delibera di Giunta”. Lo afferma in una nota l’avvocato Manfredi Zammataro, Segretario Regionale dell’Associazione Nazionale dei Consumatori CODICI – Centro per i Diritti del Cittadino-
“Come Associazione CODICI – prosegue Zammataro- siamo intervenuti più volte a difesa dei partecipanti del Piano Giovani, depositando subito dopo il flop del click – day, un dettagliato esposto alla Procura della Repubblica di Palermo per chiedere ai magistrati di fare luce su eventuali responsabilità penali e inviando una missiva con la quale abbiamo diffidato formalmente la Regione Siciliana a pubblicare immediatamente un nuovo bando e a sbloccare una volta per tutte il Piano Giovani. Nei prossimi giorni – conclude Zammataro- ci recheremo in Procura per inviare un nuovo esposto – denuncia, ribadendo che nel caso emergessero responsabilità penali ci costituiremo parte civile per chiedere il risarcimento del danno in nome e per conto dei giovani beffati”.
da staff | Gen 4, 2016 | Senza categoria

Diversi utenti ci stanno chiamando per avere chiarimenti rispetto all’importante novità riguardante il pagamento del Canone Rai attraverso la bolletta dell’Energia Elettrica.
Vogliamo sintetizzare la problematica in pochi punti chiave che spieghino quanto effettivamente previsto in materia dalla Legge di Stabilità 2016:
- Il canone si paga solo sulla PRIMA CASA e una sola volta nella famiglia, a condizione che i coniugi e/o i figli siano tutti residenti nello stesso immobile. Nel caso di coppia di coniugi con residenze in due immobili diversi, su entrambi gli immobili la società elettrica addebiterà, nella bolletta, il canone. Si pagherà praticamente due volte. Lo stesso dicasi per i figli: se questi ultimi cambiano residenza dovranno pagare il canone nell’immobile anche se in locazione o in comodato.
- L’importo del Canone Rai è stato ridotto da 113,50 a 100 euro.
- Il canone si pagherà in bolletta dal 1 luglio 2016 e comprenderà le rate dei mesi precedenti. Dal 2017 invece 10 rate da 10 euro, da Gennaio a Ottobre.
- Nella residenza anagrafica del contribuente che ha un contratto di energia elettrica, da ora, si presume la detenzione di un televisore, tale presunzione va, eventualmente, superata presentando regolare autocertificazione, con validità un anno, all’Agenzia delle Entrate. Il decreto non fa riferimento al possesso di smartphone, tablet e PC.
- Il pagamento avverrà con la bolletta sia per chi ha un contratto con una compagnia elettrica del mercato libero che di maggior tutela.
- Chi ha un contratto con la tariffa D3, da residente con impegno di potenza superiore a 3 kW deve pagare il canone.
- Chi ha un contratto con la tariffa D3, da non residente non deve pagare il canone.
- Nulla cambia rispetto alle comunicazione di variazioni intervenute nel corso dell’anno: dichiarazione all’Agenzia delle entrate per CESSIONI, CAMBI DI RESIDENZA, FURTI (allegare Denuncia), CONFERIMENTO IN DISCARICA (allegare alla richiesta di disdetta la documentazione attinente), MORTE DELL’ABBONATO.
- Non sono previste sanatorie per gli arretrati, che andranno in prescrizione a distanza di 10 anni.
- Non potranno più suggellarsi i televisori.
- Esenzione, NO TAX: 75 anni e 8000 euro annui.
- Gli uffici, gli studi e gli esercizi commerciali dovranno pagare, qualora abbiano un televisore, tramite il bollettino postale e non in bolletta.
Si consiglia, infine, di evitare di inviare alla Rai autocertificazioni anticipate, cioè prima che arrivi la richiesta irregolare di pagamento del canone.
Per ogni altro dubbio, contattate i NS sportelli agli indirizzi che trovate nella sezione apposita del sito o chiamate Codici al numero 320.2281052
A cura dello Sportello del Consumatore CODICI Catania
da staff | Dic 25, 2015 | Senza categoria
